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Autore: herblackhair    09/04/2018    0 recensioni
[Ferdinand]
la grande avventura di Ferdinand è ormai finita,e come ogni grande eroe si porta addosso le cicatrici dl passato. Ma non sa che davanti a lui e alla sua compagna,Bonita,c'è un'altra avventura ; la paternità.
Fortuna è come suo padre,ama i fiori e odia la violenza.
Riuscirà sua figlia a farsi rispettare essendo sè stessa?
(SONO SEMPRE STORYTELLER_JULIET,HO AVUTO PROBLEMI CON L'ALTRO ACCOUNT. QUINDI SCRIVERO' QUESTA STORIA SU QUESTO ACCOUNT)
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il canto di Jorge echeggiò nella piccola fabbrica, svegliando tutti. Il sole era già alto nel cielo, i suoi caldi raggi accarezzavano l'erba verde e i fiori cominciavano ad aprirsi. Un soffice vento solleva dolcemente le foglie degli alberi, portava ogni sorta di odori alle narici del vitello.
La minuscola testa arruffata di Fortuna sbirciò dalla porta della stalla, i suoi occhi azzurri e viola si guardarono intorno. Tutti avevano già iniziato ad aiutare con le mansioni della fattoria. Paco, che stava radunando le galline, la latrò come un buongiorno.
Fortuna, o Lucky, come la chiamavano tutti, abbassò le orecchie in silenzio. Tutti dicevano che Fortuna era proprio come suo padre a quell'età, era silenziosa, educata e odiava la violenza Era anche molto timida, anche con quelli che conosceva.

«Lucky?» Una voce profonda e brontolante la distolse dai suoi pensieri, girò la testa per vedere un potente toro marrone che si avvicinava «Stai bene, piccolina?» Chiese, piegandosi alla sua altezza.
«S-sì, zio Valiente» mormorò, la sua voce appena udibile. Nella sua timidezza, Fortuna poteva sicuramente dire che il valiente era lo zio più figo di sempre. -ovviamente lo chiamava zio per affetto. Era forte e calmo, anche molto coraggioso. Aveva gli occhi marrone scuro e il manto marrone, un muso angolare e un corno mancante.
«Allora perché non vai a giocare con gli altri?» Chiese gentilmente a quella che considerava ormai una nipotina.
Lucky guardò gli altri vitelli. Erano tutti maschi, e non avevano altra priorità prendersi a testate e combattere
«Combattono sempre e non mi lasciano mai giocare ...» mormorò, facendo il broncio.
Valiente ridacchiò, arruffandole dolcemente il ciuffo con il corno sinistro. «Non preoccuparti, Lucky. È quello che fanno i maschi, così possono crescere e diventare tori forti. Inoltre penso che stiano cercando di impressionarti »
Lei lo guardò «Davvero?»
«Oh, ne sono sicuro!», Esclamò con un piccolo sorriso usando un tono che usava sempre quando parlava di qualcosa che era ovvio. «Non si vede una bella signorina tutti i giorni»
la piccola gli sorrise, i suoi occhi si illuminarono «Ok, zio,allora vado!» Disse, e cominciò a correre verso di loro.
L'erba sotto i suoi minuscoli zoccoli sembrava incredibile, chiuse gli occhi lasciando che la brezza le carezzasse il muso.
Poi andò a scontrarsi con qualcosa che la fece atterrare sul didietro.
Aprì gli occhi ed essi incontrarono un paio di occhi blu zaffiro.
Suo padre.
Ferdinand,immediatamente,si chinò per assicurarsi che la sua unica figlia non fosse ferita «oh,Lucky! Mi dispiace così tanto, piccola ape! »Disse, dandole un colpetto affettuoso con il muso" stai bene?"
Per quanto Ferdinand potesse essere un padre buono, gentile, divertente e premuroso, era anche estremamente iperprotettivo.
«Si, papà ...» disse lei, alzandosi in piedi.
Era così piccola rispetto a suo padre. Lui aveva un corpo imponente: un grande petto muscoloso, zoccoli forti, corna lunghe e ricurve, occhi blu zaffiro.
«Sei sicura?» Insistette «al cento per cento?» Lei annuì con fermezza e suo padre la accarezzò gentilmente con il muso,sopirado sollievo.
Fortuna amava suo padre più di ogni altra cosa al mondo, e viceversa.
Si alzò in piedi, guardando Ferdinand che le rivolse un sorriso sollevato
«Dove stavi andando?» Chiese. «a giocare», rispose lei.
Suo padre annuì, arruffando il suo ciuffo «Stai attenta,okay piccola?» Disse alla sua piccola con un sorriso gentile.
Lei annuì, avvicinandosi al muso di Ferdinand dandogli un bacio «lo prometto, papà»
Lui le baciò la testolina arruffata «brava la mia bambina. Ora vai, ma non andare lontano! »Ferdinand aveva esclamato le ultime parole, perché la sua avventurosa figlia aveva già iniziato a correre verso gli altri vitelli.
Sospirò guardando Lucky, poi chinò la testa e tornò a pascolare godendosi quella calda giornata estiva
   
 
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