Angolino dell'autrice
Tremate, tremate, le streghe son tornate!Ok, sono solo una e non sono nemmeno una strega – non nel senso fico del termine, almeno – ma… sono tornata davvero!! \^_^/
Mi è mancato da morire questo fandom, e soprattutto i miei ragazzuoli preferiti, e sono arcifelice di essere tornata a casa dopo tanto peregrinare senza meta… ma bando alle ciance, questa cosuccia che vedete qui è stata scritta grazie a La challenge capricciosa, indetta da MissChiara sul forum di EFP e partecipa anche alla challenge [College!AU] I’m not drunk!, indetta da Yuma.B sul forum di EFP e alla challenge Le situazioni di lui & lei (...o lei e lei, o lui e lui) indetta da Starhunter sul forum di EFP.
Grazie a queste challenge ho ritrovato l’ispirazione per tornare a scrivere sulla mia amata Scogan, e vi prometto – so che porta sfiga, ma lo faccio lo stesso – che sentirete ancora parlare di me, e molto presto! (In effetti sembra più una minaccia, ma vabbeh xD)
Non ho altro da aggiungere, se non un grazie immenso a chi ha seguito la mia raccolta fin qui, a Queila, Mutant_And Proud, Freya Crystal e Meiosetsuna che hanno recensito lo scorso capitolo e anche a tutti voi che vorrete concedermi una seconda possibilità e riprendere insieme a me questo percorso tutto Scogan.
EDIT: Questa storia partecipa al contest Scegli il tuo premio! Contest per edite indetto da Setsy sul forum di EFP.
Disclaimer: i personaggi e la storia di X-Men non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.
Buona lettura a tutti! ^_^
Prompt: Libreria: un personaggio a scelta lavora in una libreria o biblioteca / biblioteca (universitaria)
Rating: verde
Genere: introspettivo, commedia
Avvertimenti: pre-slash, AU
Personaggi/Pairing: Logan, Scott, accenni Logan/Scott
POV: Scott
Localizzazione: college!AU
Note: Scott è uno studente della facoltà di lettere, ha circa venti anni; Logan ha circa quindici anni di più.
Conteggio parole: 540
Uno zuccherino?
Arrivare al bancone della biblioteca di facoltà e trovarci subito qualche dipendente è già un fatto inconsueto di per sé, ma se poi questo qualcuno è una faccia che non si era mai vista prima al campus, allora l’avvenimento è a dir poco straordinario. Note
Appoggi i libri sul ripiano e aspetti paziente che l’uomo di fronte a te ti conceda udienza.
Cosa che lui non sembra aver fretta di fare, in effetti, preso com’è dal suo cruciverba.
«Salve, sono venuto a riconsegnare questi» gli dici allora, con un sorriso di circostanza che ti si gela subito sulle labbra alla vista dell’espressione scazzata del tuo interlocutore.
«E quindi?» ti chiede, inarcando un sopracciglio.
Ma che problemi ha questo qui?!
«E quindi magari potrebbe segnare che li ho riconsegnati» commenti, più acido di quanto vorresti – non ti piace essere scortese con chi è più grande di te, ma quello provoca!
L’uomo – Logan, stando alla targhetta appuntata sulla maglia – ti guarda storto un momento ancora, poi sbuffa, prende i libri e, uno alla volta, li passa tutti sul lettore del codice a barre. Poi si rimette a fare le parole crociate.
Aspetti qualche altro secondo, ma quando è evidente che per lui il vostro dialogo si è già concluso ti schiarisci la voce, attirando di nuovo la sua attenzione.
«Cosa vuoi ancora, uno zuccherino?» domanda sarcastico, alzando appena gli occhi su di te.
«In effetti preferirei Rivoluzioni letterarie del diciottesimo secolo1, ma se è occupato posso tornare più tardi» ribatti con lo stesso tono.
«Perfetto, addio.»
Lo osservi allibito mentre riprende il giornale e torna a ignorare completamente la tua esistenza.
«Ehi!» lo chiami. Lui sbuffa.
«Non dovevi ripassare più tardi?»
Alzi gli occhi al cielo ma non ribatti – altrimenti ci farai notte, qui dentro.
«Mi serve–»
«Non c’è» ti interrompe bruscamente.
Stringi i pugni tanto da sbiancarti le nocche.
Dio, quanto ti piacerebbe potergliene dare almeno uno in quella faccia da schiaffi che si ritrova!
«Non sai nemmeno di cosa parlo» borbotti risentito – e al diavolo i formalismi.
Logan sospira.
«Rivoluzioni letterarie del diciottesimo secolo. Non c’è, un altro moccioso è venuto qui cinque minuti fa e ha preso l’ultima copia.»
Oh, cavolo…
Ti afflosci sul posto come un palloncino sgonfio, turbato da quella notizia: e tu ora come lo prepari, l’esame?
«In settimana dovrebbero riportarmene una copia. Se vuoi te la metto da parte.»
Sposti di nuovo lo sguardo su di Logan, sorpreso.
«Davvero?»
Lo vedi stringersi nelle spalle noncurante, cerchiando distratto alcune lettere del rebus.
«Solo perché non mi costa nulla» chiarisce subito, a scanso di equivoci.
Gli sorridi, grato per quell’aiuto inaspettato.
«Allora sì, grazie.»
Logan non dà segno di averti sentito, ma ormai la cosa non ti sorprende. Esiti un po’ sul posto, indeciso su come congedarti… e all’improvviso lo vedi sbuffare pesantemente, frugare un po’ tra le varie cianfrusaglie davanti a sé e infine mettere di malagrazia qualcosa sul bancone.
Una bustina di zucchero.
«E ora sparisci, ragazzino.»
La guardi perplesso un momento soltanto, poi ridacchi e te la infili in tasca, salutando con un semplice gesto della mano. Con la coda dell’occhio scorgi Logan sogghignare divertito e rispondere brevemente al tuo saluto; sorridi anche tu, ma continui a camminare senza voltarti indietro.
A presto, Logan.