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Autore: Elena 1990    09/04/2018    2 recensioni
La storia mai narrata del terribile imperatore dello spazio.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Freezer
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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-- Padre se mi date il permesso, vorrei sfruttare questi giorni per prepararmi per lo scontro.-- chiesi a mio padre, quel mattino.
Lui annuì. -- Fai pure figliolo. Anche tuo fratello ha avuto la stessa idea.
Annuii e mi congedai con un cenno del capo, poi mi alzai in volo ed uscii direttamente dalla finestra. Mi sentivo sazio e di ottimo umore, per niente appesantito dalla colazione. Nella frescura del mattino cercai di pensare a qualche strategia in vista dello scontro e decisi di far rotta proprio verso l'Arena dei Re. Avevo imparato su Plant che spesso conoscere l'ambiente porta un vantaggio considerevole negli scontri, perché puoi usare il terreno a tuo vantaggio.
L'Arena dei Re era nient'altro che uno scoglio in mezzo all'oceano. Un piatto isolotto circondato da picchi e grosse formazioni di ghiaccio che si ergevano incurvandosi verso l'alto, come quei larghi calici che si usano per degustare il vino.
Secondo alcuni studiosi ( sì, la mia specie non comprende solo guerrieri), l'Arena dei Re era un vulcano attivo, molto, molto tempo fa. Un vulcano il cui magma si è solidificato all'interno del vulcano stesso. Quel che emerge dall'acqua, ovvero l'isola, è ciò che rimane del suo cratere. I picchi di roccia e ghiaccio ne sono il perimetro mentre la pianura è roccia lavica sotto strati di ghiaccio e neve.
L' intera isola era l' arena.
Di solito funzionava così: si usava la pianura come ring e gli spettatori si radunavano in cima ai picchi.
Gli scontri avevano una sola regola: il pareggio non è contemplato. Si va avanti finché uno dei due si arrende oppure resta ucciso.
Gli scontri duravano ore, alcuni, come il memorabile duello fra il principe Blizzard e sua sorella Crystal che avvenne in quello stesso luogo ben milleduecentocinquantanni prima, addirittura giorni.
Lo scontro tra l'eroe Polaris e la Dama dei Ghiacci, che risale agli albori del pianeta, durò ben due settimane ed è tuttora il più lungo scontro sostenuto da uno della nostra razza. Si dice sia avvenuto proprio lì, quando nessuno aveva ancora dato a quello scoglio il suo nome ma non si sa con certezza. É quel punto in cui la storia sbiadisce sfumando nella leggenda.
Speravo di trovarla deserta e invece scoprii che si era radunata già molta gente. Un evento del genere non capita tutti i giorni e quando accade è molto sentito dalla nostra gente. I popolani più furbi già si accaparravano i posti migliori e altri urlavano invitando a scommettere.
La fila per scommettere su Cooler vincitore era lunghissima, la mia inutile dirlo, era quasi vuota. Ce n'era una terza però e mi avvicinai incuriosito.
-- Qui signori! Qui per puntare sull'assenza di Lord Freezer e la sfida con il guerriero del popolo!-- strillò quello al banchetto ed io cambiai strada.
Non solo davano per vincitore mio fratello ma qualcuno scommetteva addirittura che non mi sarei presentato! Ma per chi mi avevano preso?
-- Freezer!
Mi voltai e vidi Neve. Sorrisi e la salutai.
-- Che fine avevi fatto? Allo spazioporto sei sparito.
-- Due guardie mi hanno condotto dal re. Voleva ricompensarmi del lavoro su Plant. Ho dato lustro alla razza, secondo lui.-- mentii.
In effetti mio padre mi aveva ricompensato, e nel modo che mi immaginavo.
-- È magnifico!
No, non lo era.
-- Già.-- dissi poco convinto, ricordando quella sera.
-- Cosa fai qui? Prendi i posti o scommetti?
-- Beh, prendevo i posti.
-- Anche io. E poi nonna voleva che scommettessi per lei. Su Lord Freezer. Non chiedermi perché. Danno cento a uno Cooler vincitore ed è una scommessa sicura.
-- Credi che vincerà lui?
-- Ovvio. É il maggiore, ha più esperienza, e se Lord Freezer è ancora alla terza forma il fratello lo farà a pezzi.
-- Magari ha guadagnato la quarta nel frattempo. Questo cambierebbe le cose.
Lei ridacchiò. -- Non credo. Tutti ormai sanno che Cooler è nettamente superiore.
Grazie Neve. Certe volte ero davvero contento di non essere Lord Freezer ai suoi occhi. Sapevo però che presto avrebbe scoperto la verità.
-- Ah davvero? E cos'è che li convince tanto?
-- È risaputo. Lord Freezer è sempre stato inferiore al fratello. É come se non fosse abbastanza motivato, come se avesse paura di fargli del male. Molti credono che si tratterrà anche qui o addirittura che lascerà il posto al fratello senza sfidarlo.
-- Capisco.
-- In quel caso, potresti farti avanti tu. Secondo me potresti batterlo.
-- Battere Cooler? Non credo.
-- Credo tu sia al suo livello o di poco inferiore. Se giochi d'astuzia puoi batterlo e noi avremo un re che proviene dal popolo.-- disse. -- Fai una cosa prendi i posti. Io vado a scommettere per nonna.
Annuii. Volai fra le rocce per cercare un buon posto, uno solo, per Neve. Lo vidi e provai a sedermi. Era perfetto, si vedeva l'intera arena. Lo occupai segnandolo incidendo il ghiaccio con le unghie, poi tornai da lei.
Decidemmo di passare il pomeriggio fra i ghiacci, insieme. Neve mi costrinse ad attingere dal suo pranzo al sacco.
-- Devi mangiare. Sei tornato da Plant pelle e ossa.-- mi disse e l'accontentai.
Le parlai a lungo dei mesi trascorsi su Plant, di ciò che avevo fatto, di come mi sentivo cambiato. Lei mi accarezzava la testa e mi sussurrava parole di conforto mentre me ne stavo sdraiato a terra con la testa sulle sue gambe.
-- Sei ancora il dolce Freezer che conosco.
-- Io dolce?
Lei ridacchiò. -- Sei gentile, coraggioso, leale e sì, anche dolce.
Come riusciva a vedere quelle cose in un mostro come me? La amavo, anche per quello. Non smetteva di ripetermi che potevo essere migliore, che malgrado tutto, potevo fare del bene. Trovava sempre il lato migliore di me e riusciva a farlo emergere, anche quando ero furioso, anche quando avrei disintegrato un intero pianeta.
Fra la mia gente, quando si parla di unione, si parla di cose serie. Uno può essere libero per una vita intera ma nel momento in cui sceglie di unirsi ad una compagna, ne sceglie una soltanto e si lega a lei per la vita.
Non accade a tutti. É, se così vogliamo chiamarlo, la più alta espressione dell'amore. Essere uno con lei e nessun altra, per sempre.
Non vedevo l'ora di essere uno con lei, per sempre.
Mi feci coraggio.
-- Potrei stare tutta la vita insieme a te.
Lei sorrise. -- Anche io.
Sgranai gli occhi. La punta della coda mi vibrava per la gioia. Mi alzai e mi sedetti accanto a lei, prendendo le sue mani nelle mie. -- Neve.. vorresti essere uno con me.. per sempre?
Lei sgranò gli occhi ed arrossì, poi mi rivolse il più dolce dei suoi sorrisi.
-- Sì, lo voglio.
  
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