Anime & Manga > Yuri on Ice
Segui la storia  |       
Autore: CHAOSevangeline    10/04/2018    3 recensioni
{ Viktuuri | AU }
In un tempo lontano, un tempo in cui ancora le leggende erano credute vere da tutti, esistevano delle creature speciali la cui pelle riluceva e il cui corpo era circondato da un’aura luminosa.
Esse erano le costellazioni, abitanti del firmamento. Degli esseri senza età e senza tempo dall’origine incerta.
Uno di questi abitanti della volta celeste era conosciuto per la propria bellezza: i suoi capelli corvini e il suo volto latteo mozzavano il fiato a chiunque lo guardasse. I suoi occhi a mandorla portavano a fremere persino il cuore più forte.
Un sorriso e uno sguardo erano sufficienti a stregare.
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Victor Nikiforov, Yuuri Katsuki
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
IV. Fioritura
 

“E mentre temeva la propria sorte, quella maledizione divenne reale e Yuri non poté più fare nulla. Venne allontanato dalla terra, potendovi tornare ogni cent’anni.
Ma se lo scopo delle stelle è proteggere e portare fortuna, illuminare con la propria luce, quale mai poteva essere il suo ora che si era spento?”

 


 
« Lo fissi troppo. »
Era stata una frase interessante quella, per Viktor. L’aveva colpito come una rivelazione ed era rimasta incollata alla sua mente troppo perché si trattasse di qualcosa di diverso dalla verità.
La verità a cui Viktor pensava andava oltre la semplice correttezza di quella frase, nella forma e nel significato. La verità era legata a doppio filo con queste parole, perché se lui fissava tanto qualcuno era perché lo incuriosiva, perché lo desiderava.
Se n’era accorto persino Yura, il ragazzino che ricordava di aver visto in fasce il giorno dopo la sua nascita. Viktor era piccolo e si era affacciato da fuori al balcone, in punta di piedi, per riuscire a vedere chi fosse a fare tutto il baccano che tanto lo aveva attirato. Poi la madre di Yura lo aveva invitato ad entrare e così lo aveva conosciuto.
Avevano molti anni di differenza e poche cose in comune, ma erano uno presente nella vita dell’altro come una costante.
Così Yura aveva visto cambiare gli occhi di Viktor dall’arrivo di Yuri lì, nella sua casa. Viktor aveva scelto di ospitarlo e con sua enorme sorpresa per una volta Yura non aveva ribattuto, non aveva detto nulla; era strano gli sembrasse così rassegnato, accondiscendente.
Non accettava le nuove presenze e con Yuri lo faceva, pur essendosi parlati forse due volte. Lo evitava, era diffidente come con tutti, ma non troppo.
Cercare uno schema era sciocco, ma Viktor sapeva perché prestava tanta attenzione a quei piccoli avvenimenti: voleva che Yura accettasse Yuri. E quella verità dietro il semplice “lo fissi troppo” diventava ancor più concreta, così.
Tutto ciò che aleggiava intorno a Yuri era surreale e in qualche modo la sua presenza, il suo respiro contagiavano l’aria di Viktor rendendola fantastica, diversa.
Era strano e non lo sapeva spiegare. E lui odiava non tanto non poter dare una spiegazione logica, quanto non capire. A costo di prendere le cose così com’erano, a costo di limitarsi all’accettazione, lui doveva capire.
Così si era posto un obiettivo: comprendere o tacere.
Sarebbe andato da Yuri e l’avrebbe osservato. Avrebbe compreso se lo fissava davvero troppo, come Yura aveva constatato prima di saltare giù dallo steccato su cui si era seduto mentre stavano parlando qualche mattina prima, Viktor appoggiato al legno con i gomiti.
Aveva bussato sommessamente con il dorso della mano sulla porta, ma non aveva atteso risposta e aveva varcato l’uscio.
Yuri era seduto di fronte alla finestra e udendo i suoi passi si strofinò il braccio sugli occhi.
« Che cosa succede? »
Viktor era smarrito. Yuri piangeva. Ma perché piangeva?
Aveva portato via le lacrime con la stoffa della giacca larga prestatagli da Viktor, ma le guance erano ancora rigate.
Mimò un sorriso, lo falsificò così male che per un istante Viktor credette volesse piangere per quello.
« Nulla. »
« Non è “nulla” », lo rimproverò Viktor mentre si avvicinava.
Cadde il silenzio mentre lo raggiungeva, piano. Lo avvicinava quasi fosse una creatura da non spaventare. Un ramo secco sotto il piede e sarebbe fuggita senza che potesse mai più raggiungerla.
Era buffo, perché da quando Yuri era lì, solo Viktor aveva tentato di essere irraggiungibile e si odiava per questo. Aveva iniziato a costruire un muro tra lui e Yuri, gli aveva rovesciato addosso anni di sofferenze al primo incontro, questo solo perché aveva capito chi era.
Fosse stato Yuri, lui non sarebbe rimasto. Forse lo fissava perché non lo capiva e gli sembrava impossibile fosse ancora lì, che avesse accettato proprio lui.
Nessuno ruppe il silenzio.
Viktor appoggiò i fianchi alla scrivania. Un sospiro spezzato. Yuri singhiozzava ancora.
Non voleva vederlo così, faceva male anche a lui.
« Mi succede », spiegò infine Yuri.
Viktor si era perso a guardare fuori dalla finestra e non smise.
Aveva chiesto, ma sapeva perché accadeva. Voleva solo essere certo non ci fosse qualche altro motivo. Era nella natura di Yuri essere così sensibile, la sera, di fronte all’immensa oscurità del cielo notturno; che le stelle fossero o non fossero visibili, Yuri doveva sentirsi vuoto.
Si chinò, una mano su quella di Yuri.
« Lo so », sussurrò.
Quante volte lo aveva ripetuto, quando si trattava di Yuri, perché aveva letto tutto ciò che poteva sulle costellazioni?
Yuri sorrise.
« Sai sempre tutto. »
« So poco delle cose davvero importanti. »
Sapeva poco, ma iniziava a comprendere. La mano su quella di Yuri, la pelle del palmo contro quella del suo dorso. Gli occhi castani e a mandorla in quelli di Viktor, non stupiti o spaventati, ma solo sollevati. Avevano dato vita a Viktor.
Quei due pozzi d’ardesia si erano fatti curiosi, vispi. Le lacrime li velavano d’innocenza rendendoli solo più belli.
Sapeva quali erano quelle cose? No, ma poteva immaginarlo.
« Forse potrei insegnarti io. »
Un grande sforzo da parte di Yuri essere così sicuro di sé. Viktor lo apprezzò.
« Oh, lo stai già facendo. »
La confusione ora era sul volto di Yuri.
« Lo fissi troppo », ecco cosa aveva detto Yura scendendo dallo steccato.
Aveva ragione.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Yuri on Ice / Vai alla pagina dell'autore: CHAOSevangeline