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Autore: SerenitaDolce95    11/04/2018    0 recensioni
Sabrina Bosco ha 23 anni e vive a Torino. Dal principio sembra una ragazza come tante ma a differenza di altre lei sembra avere una marcia in più anche perché rispetta tutti, il suo unico svantaggio è aver paura del prelievo del sangue. In oltre non sopporta chi parla male dei gay e degli immigrati. Riguardo il suo rapporto con gli uomini ha sempre trovato quelli sbagliati solo con Fabio sembrava andare d'accordo ma poi si è rivelata una delusione anche la storia con lui.
Fin quando un giorno, Sabrina non entra in un bar e conosce Sergio Romanetto un uomo affascinante di trentasei anni che sta per essere eletto sindaco di Torino. La ragazza si affeziona immediatamente a lui ma ignora che sta per diventare sindaco fino al giorno in cui non scopre che lui ha vinto le elezioni. La ragazza si rende conto che non può innamorarsi di un sindaco che non è il tipo adatto a lei ma però tenta di provarci lo stesso a stare con lui. Ma deve ancora fare i conti con la sua famiglia seguace della destra mentre il sindaco che ama è di sinistra, per concludere tutto deve vedersela con un fidanzato geloso come Fabio.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Uno

La mia storia comincia uno strano sabato mattina che era una tradizione che andava avanti da anni andare a prendere qualcosa al bar da sola. Comunque non vi ho ancora detto come mi chiamo sappiate che il mio nome è Sabrina Bosco. Non sapevo però che quel giorno sarei andata incontro all’uomo che mi avrebbe cambiato e sconvolto la vita cosa che Fabio non aveva fatto.
  
Quella mattina il mio pensiero era bere il mio cappuccino e mangiare la mia brioche alla crema non avevo niente altro nella testa ma poi lo vidi entrare nel bar: aveva dei bellissimi capelli bruni, sguardo attraente, occhi azzurri, alto un metro e ottantasei più o meno, fisico magro e una carnagione abbronzata. Viso anche quello magro e un espressione molto sorridente. Indossava una strana giacca rossa e dei pantaloni tipo jeans.
  
Sapevo per certo che ero diventata tutta rossa perché sentivo una strana sensazione di caldo intorno a me o forse ero sul punto di svenire e lo credo bene! Non potevo resistere a quel ben di Dio che era passato davanti ai miei occhi tanto che secondo i miei calcoli stavo solo impazzendo. Avevo avuto conferma di questo perché un attimo dopo ero rimasta imbambolata a guardarlo con la bocca spalancata come per dire “oh mamma mia che bonazzo!”.
  
« Buongiorno, come mai vi siete messa a guardarmi con la bocca aperta signorina? » mi domanda lui.
  
“Con una bellezza come la sua signore come posso non rimanere a bocca aperta?” pensai tra me.
  
« Mi scusi, stavo pensando ad una cosa » risposi io confusa.
  
« I miei complimenti … siete una bella signorina! » ammise lui.
  
Io ero tornata ad arrossire.
  
« Grazie » risposi io.
  
« Come vi chiamate? » mi domanda lui.
  
« Sono Sabrina Bosco » risposi io.
  
« Piacere mio Sabrina, mi chiamo Sergio  » mi disse lui abbassando la voce.
  
Ero confusa.
  
« Scusatemi che cosa avete preso qui al bar? » continuò lui domanda lui.
  
« Un cappuccino e una brioche alla crema » risposi io.
  
Un attimo dopo lui si avvicinò alla cassa dove una signora lo accolse sorridente perché sicuramente non vedeva l’ora che qualcuno pagasse la sua roba.
  
« Buongiorno per il momento pago una brioche alla crema e un cappuccino » disse lui.
  
Oh santo cielo! Era una mia impressione o quel gran pezzo di figo ci stava provando con me? Ora mi sentivo confusa e non capivo più che cosa aveva intenzione di fare.
  
« Non dovevi farlo! » dissi io, ancora stupita. Mai prima d’ora un uomo mi aveva offerto qualcosa al bar, nemmeno il mio fidanzato Fabio.
  
« Mah si! Per così poco? » mi rispose lui.
  
Io sapevo solo che si stava facendo tardi e dovevo rientrare a casa perché erano quasi le undici e i miei genitori non sopportavano vedermi arrivare a casa alla buon ora. Dovevo quindi salutare quel galantuomo o quel gran pezzo di figo. Parlando di lui vanno bene entrambi i termini.
  
« Ora scusami ma devo rientrare a casa. I miei genitori mi aspettano » risposi io.
  
« Va bene. A presto Sabrina mi ha fatto piacere vederti » concluse lui.
  
Mi resi conto solamente dopo essere uscita dal bar che il mio cuore batteva a mille e avevo la testa chissà dove. Brutto segno! Voleva dire che quel tipo mi aveva letteralmente fatto perdere la testa e non riuscivo a scordarmelo. Inutile che vi dica come andò il mio rientrò a casa, meglio evitare di risparmiarsi certi dettagli.
 
 
 
   
 
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