Uno
La mia storia comincia uno strano sabato mattina che era una tradizione che andava avanti da anni andare a prendere qualcosa al bar da sola. Comunque non vi ho ancora detto come mi chiamo sappiate che il mio nome è Sabrina Bosco. Non sapevo però che quel giorno sarei andata incontro all’uomo che mi avrebbe cambiato e sconvolto la vita cosa che Fabio non aveva fatto.
Quella mattina il mio pensiero era bere il mio cappuccino e mangiare la mia brioche alla crema non avevo niente altro nella testa ma poi lo vidi entrare nel bar: aveva dei bellissimi capelli bruni, sguardo attraente, occhi azzurri, alto un metro e ottantasei più o meno, fisico magro e una carnagione abbronzata. Viso anche quello magro e un espressione molto sorridente. Indossava una strana giacca rossa e dei pantaloni tipo jeans.
Sapevo per certo che ero diventata tutta rossa perché sentivo una strana sensazione di caldo intorno a me o forse ero sul punto di svenire e lo credo bene! Non potevo resistere a quel ben di Dio che era passato davanti ai miei occhi tanto che secondo i miei calcoli stavo solo impazzendo. Avevo avuto conferma di questo perché un attimo dopo ero rimasta imbambolata a guardarlo con la bocca spalancata come per dire “oh mamma mia che bonazzo!”.
« Buongiorno, come mai vi siete messa a guardarmi con la bocca aperta signorina? » mi domanda lui.
“Con una bellezza come la sua signore come posso non rimanere a bocca aperta?” pensai tra me.
« Mi scusi, stavo pensando ad una cosa » risposi io confusa.
« I miei complimenti … siete una bella signorina! » ammise lui.
Io ero tornata ad arrossire.
« Grazie » risposi io.
« Come vi chiamate? » mi domanda lui.
« Sono Sabrina Bosco » risposi io.
« Piacere mio Sabrina, mi chiamo Sergio » mi disse lui abbassando la voce.
Ero confusa.
« Scusatemi che cosa avete preso qui al bar? » continuò lui domanda lui.
« Un cappuccino e una brioche alla crema » risposi io.
Un attimo dopo lui si avvicinò alla cassa dove una signora lo accolse sorridente perché sicuramente non vedeva l’ora che qualcuno pagasse la sua roba.
« Buongiorno per il momento pago una brioche alla crema e un cappuccino » disse lui.
Oh santo cielo! Era una mia impressione o quel gran pezzo di figo ci stava provando con me? Ora mi sentivo confusa e non capivo più che cosa aveva intenzione di fare.
« Non dovevi farlo! » dissi io, ancora stupita. Mai prima d’ora un uomo mi aveva offerto qualcosa al bar, nemmeno il mio fidanzato Fabio.
« Mah si! Per così poco? » mi rispose lui.
Io sapevo solo che si stava facendo tardi e dovevo rientrare a casa perché erano quasi le undici e i miei genitori non sopportavano vedermi arrivare a casa alla buon ora. Dovevo quindi salutare quel galantuomo o quel gran pezzo di figo. Parlando di lui vanno bene entrambi i termini.
« Ora scusami ma devo rientrare a casa. I miei genitori mi aspettano » risposi io.
« Va bene. A presto Sabrina mi ha fatto piacere vederti » concluse lui.
Mi resi conto solamente dopo essere uscita dal bar che il mio cuore batteva a mille e avevo la testa chissà dove. Brutto segno! Voleva dire che quel tipo mi aveva letteralmente fatto perdere la testa e non riuscivo a scordarmelo. Inutile che vi dica come andò il mio rientrò a casa, meglio evitare di risparmiarsi certi dettagli.