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Autore: _Mary    02/07/2009    6 recensioni
E' il compleanno di Remus Lupin, e il nostro Moony si trova a dover fronteggiare i pericolosissimi James Potter e Sirius Black... riuscirà il nostro eroe a conservare la sua reputazione?
Piccola FanFic senza pretese scritta per il compleanno della mia sorellina, buona lettura! ^^
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DISCLAIMER: I personaggi di questa FanFiction, che non ha scopo di lucro, appartengono a JK Rowling, che ne detiene i diritti.

 

 

Dedicata alla mia

Sorellina che oggi compie

Dodici anni.

TANTI AUGURI!

 

 

 

 

 

 

Tanti auguri, Remus!

 

 

“AUGURI, LUPACCHIOTTO!

“No…”

Troppo tardi. Sirius stava già saltando sul letto dell’amico, mentre Remus infilava la testa sotto il cuscino per evitare di sentire, almeno in parte, le grida dell’altro.

“Diciassette, Remus! DICIASSETTE!” gridò Padfoot nell’orecchio di Moony.

Remus grugnì qualcosa da sotto il cuscino.

“Ehi, qui manco io! Tanti auguri a teeeeee… !cominciò a cantare a squarciagola James, saltando anche lui sul letto del povero Remus.

Tanti auguri a teeee! Tanti auguri a Moony, tanti auguri a teeeee!conlusero in coro i due Malandrini.

“E alzati! Eddai dai dai, ti abbiamo fatto i regali! Non li apri? Eh, Remus, non li apri? E perché non li apri? Dai, scartali!” supplicò James.

Remus riemerse da sotto il cuscino.

“Sembrate due bambini che hanno saputo che il Natale è arrivato in anticipo, regolatevi…” biascicò, ancora con un piede nel mondo dei sogni.

“No, è successo di meglio! Oggi diventi maggiorenne! Eddai, è il tuo compleanno perché non ti alzi?” piagnucolò Sirius, afferrando un braccio di Moony e trascinandolo giù dal letto.

Remus diede una sonora (e dolorosa) zuccata contro il comodino.

Ops, forse ho esagerato… Ma dai, Remus, come puoi essere così poco entusiasta?! Come fai, dico io?” disse Sirius, aiutando Remus ad alzarsi da terra mentre quello si massaggiava la parte di testa lesa.

“Va bene, ho capito, è il mio compleanno! Ora sono sveglio!” urlò il mannaro, mentre sulle facce dei due Malandrini spuntava una delle loro migliori espressioni “scusaci-siamo-davvero-dispiaciuti-non-lo-facciamo-più

Remus li guardò alzando gli occhi al cielo. Come faceva ad essere amico di due tipi così?

Cosa gli dicevano i professori? Era un ragazzo maturo, responsabile, intelligente… ci si sarebbe aspettati che frequentasse gente a suo livello, educata, tranquilla…

E invece no! I suoi migliori amici erano i peggiori scalmanati della scuola!

“Auguri, Remus!” trillò Lily, entrando in quel momento nel dormitorio e andando ad abbracciare l’amico.

“Grazie…” rispose debolmente l’altro.

Lei lo studiò per un attimo, prima di rivolgersi ai due ragazzi dietro di lei.

“Lo avete fatto arrabbiare persino il giorno del suo compleanno!” disse rabbiosamente.

“No, volevamo solo ricordargli che giorno è!” si difese James.

Sirius adottò un’altra tattica.

“Ma lo sai che non ti avevo mai visto in pigiama, Remus? Accidenti, come sei sexy…”

Remus spostò lo sguardo sul suo pigiama. Cosa voleva dire Sirius? Cosa aveva il suo normalissimo pigiama a righe che non…? 

Solo in quel momento si accorse che quello che indossava non era decisamente un pigiama a righe.

Indossava una vecchia maglia sgualcita con scritto I LOVE my Teddy’, con il disegno di un grosso orsacchiotto sotto, e un paio di pantaloncini che gli arrivavano a metà coscia. Ora, i pantaloni sarebbero anche andati bene, se fossero stati di un colore normale. Ma questi erano di un inquietante color…

Moony, non sapevamo ti piacesse il rosa! Avremmo provveduto!” disse James, fingendosi dispiaciuto.

Remus era troppo inorridito per poter dire qualcosa.

“Voi… voi…” ringhiò, puntando minacciosamente un dito contro i due amici.

“Ti abbiamo spogliato e rivestito mentre stavi dormendo? Certo che no, non lo faremmo mai…”

“Sono solo bravo in Trasfigurazione, tutto qui” disse James, con un’aria modesta per niente convincente.

E ti è andata bene…” aggiunse Sirius. “Avevo visto un tutù niente male quando stavo cercando un regalo per Dora, l’estate scorsa, ed eravamo molto tentati, ma…”

Remus strinse i pugni e digrignò i denti. Brutto segno.

Lily, che fino a quel momento aveva cercato di trattenersi dallo scoppiare a ridere in faccia al ragazzo, si propose per fargli tornare il pigiama come prima, e andò a prendere la sua bacchetta.

Remus non aveva smesso di guardare in cagnesco i due amici.

In quel momento lo accecò un flash.

Peter Minus, il quarto Malandrino, aveva immortalato Remus mentre indossava quel ridicolo pigiama.

“Peter Minus, dammi subito quella macchina fotografica!” ruggì Remus, cercando di afferrare il ragazzo per un braccio.

Ma Peter era già andato a distanza di sicurezza dal mannaro, e aveva passato la macchina a Sirius.

Remus allora si precipitò su Sirius, ma questi lanciò la macchina a James, che la passò nuovamente a Peter, che scappò via dal dormitorio con il prezioso aggeggio babbano.

“Torna qui, Peter!” urlò Remus disperato, correndo giù per le scale.

Ma quando stava per entrare in Sala Comune, si ricordò dello stato in cui si trovavano i suoi vestiti, e fece marcia indietro, investendo due ragazzini del secondo anno che lo guardarono scioccati.

Che avete da guardare?” gli ruggì contro, spaventandoli e facendoli scappare a gambe levate.

“Mah, che gente, non hanno mai visto un…” cominciò Sirius, zittito da un’occhiata assassina di Remus.

“… un diciassettenne che sta per scartare i suoi regali” completò Lily, tornando con una bacchetta in mano.

Borbottò qualche parola contro il pigiama di Remus e quello tornò l’innocuo pigiama a righe di sempre.

Ma se credono che stavolta li perdonerò si sbagliano, oh sì, si sbagliano…” pensò rabbiosamente Moony, osservando le facce di bronzo dei suoi amici.

Ghignò selvaggiamente al pensiero di cosa avrebbe fatto loro la prima volta che gli avessero chiesto di aiutarli coi compiti, oh sì…

“Forza, apri!” gli ordinò Lily, una volta che Remus fu di nuovo nel dormitorio, con il pigiama a posto e gli amici seduti davanti. Remus notò che di Peter non c’era ancora traccia…

Umh… di chi è?” chiese il neo-diciassettenne, prendendo il pacco che gli porgeva la ragazza.

“Mio e di Peter!” disse allegramente Sirius, alzando la mano.

Remus lo guardò inarcando un sopracciglio, sospettoso.

E apri!” disse Padfoot, entusiasta.

Remus scartò il pacchetto con cautela, e si trovò tra le mani…

“Un libro? E come mai questo regalo così… insolito?” chiese ironicamente il ragazzo, ricordando i libri ricevuti gli anni precedenti.

Ma perché Sirius gli regalava sempre libri? Che fantasia, quel ragazzo…

Sirius ghignò. “Oh, ma questo non è un libro normale… aprilo”

Remus obbedì. In effetti, non era un libro: era un album di fotografie, e Remus rivide sé stesso e i suoi amici dall’età di undici anni, appena Smistati, fino ad arrivare a pochi giorni prima. Era un regalo bellissimo. Beh, almeno sentire Peter che in ogni occasione supplicava gli altri di fare una foto era servito a qualcosa, in tutto quel tempo…

Remus alzò gli occhi dall’album per ringraziare Sirius, ma si accorse che l’espressione dell’amico era fin troppo innocente…

Controllò nuovamente l’album. No, non c’era niente che non andasse, ma…

“Mi avete fatto una foto stanotte?!”

Sul retro di copertina, Remus dormiva, beatamente ignaro di essere stato infilato in un pigiama rosa con stampato un orsacchiotto, e una didascalia recitava: Because he LOVES his Teddy.

Remus fece per lanciare un cuscino a Sirius, che sghignazzava, ma fu fermato da James.

“No! Prima di uccidere Sirius apri il mio regalo” disse allegramente, battendo le mani.

Il regalo di James si rivelò essere una felpa marrone e un paio di pantaloni neri.

Ehi, James, grazie!” disse Remus.

Il moro sorrise.

“C’era di tutto nel negozio in cui ho comprato quello: anche indumenti che, una volta indossati, si trasformavano o si modificavano. Volevo comprarti una tuta che si trasformava in un’elegante veste per strega, ma poi ho rinunciato…”

Remus guardò la felpa e i pantaloni, ansioso.

Se li infilò sopra al pigiama e chiese a Lily:

“Tutto a posto, vero?”

Lei annuì sorridendo.

Remus sospirò per il sollievo.

“Questo è il mio regalo!” cinguettò Lily, porgendogli un altro pacco.

“Grazie, Lils!” esclamò Remus, ammirando il rasoio di ultima generazione che la ragazza gli aveva regalato.

“Okay, io direi di avviarci a Hogsmeade, non voglio passare un minuto di più qui al chiuso” disse Sirius, alzandosi da terra.

Gli altri lo imitarono.

Che fortuna che la gita al villaggio coincida con il tuo compleanno, eh?” osservò James.

Remus annuì, distratto: perché Peter ancora non si vedeva?

Insomma, doveva aver già nascosto la macchina fotografica e il suo contenuto da un pezzo… e perché Merlino non si vedeva ancora?

Il ragazzo fu colto da un terribile sospetto.

Non è che Peter è andato ad attaccare la mia foto a tutti i muri delle case di Hogsmeade, eh?” chiese, preoccupato.

Sirius lo guardò con tanto d’occhi.

Remus, mica siamo così infami… è stato uno scherzetto innocente, rimarrà tra noi…” disse.

Remus non si sentì affatto tranquillizzato.

“Ehi, Moony, adesso tu ti metti il mio regalo, intesi? Niente scuse!” disse James.

Remus annuì. La “faccenda Peter” non gli piaceva per niente…

I suoi amici erano già pronti, e dissero che lo avrebbero aspettato in Sala Comune. Remus si buttò sul letto sconsolato, prima di cambiarsi. Perché aveva l’impressione che avrebbe ricordato per sempre quel compleanno? Aveva un brutto presentimento…

Infatti, se fosse stato più attento, avrebbe notato che i ragazzi che lo vedevano da dietro, a Hogsmeade, ridacchiavano.

Il motivo?

Una foto che era comparsa attaccata alla schiena del ragazzo non appena aveva indossato la sua felpa, una foto che lo ritraeva in un attillatissimo costume da bagno in riva al mare, con una didascalia che diceva:

Because he LOVES his Teddy.

 

 

   
 
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