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Autore: Princessofbrillini    14/04/2018    0 recensioni
La divisa scelta per presenziare alla corte di Halamshiral è a dir poco sgradita a Dorian,tuttavia l'Inquisitore riesce subito a trovare una soluzione con la quale intrattenere il suo amato.
Genere: Erotico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Dorian Pavus, Inquisitore
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Una piacevole distrazione



Dopo aver affrontato minacce di qualsiasi genere,citando altresì banditi di ogni sorta,squarci nell’oblio,demoni,templari in preda ai deliri del lyrium rosso ed essere scampati alla furia di un Arcidemone e di un antico Magister tornato dall’oltretomba per soggiogare il mondo intero,presenziare ad un ballo in maschera non dovrebbe certamente esser visto come una sfida impossibile o addirittura da temere dopo le difficoltà precedenti. Tuttavia vi era quasi più da preoccuparsi della lingua velenosa di un nobile Orlaisiano che delle affilate spade dei nemici,alla corte di Halamshiral,in Orlais . Perché le battaglie dell’Inquisizione non si combattevano solamente con lance e scudi e il campo della politica non era da considerarsi meno insidioso e letale. Che i nobili della corte dorata giostrassero le sorti dell’intero Thedas tra scambi di favori e occhiate ammiccanti,era un dato di fatto da non ignorare sconsideratamente.
Perciò non vi era da stupirsi se in realtà l’Inquisitore,Tomas,fosse quasi più in ansia per questo evento che non per gli scontri che avrebbe dovuto affrontare in seguito. Questo perché muoversi tra le intricate trame di corte non era qualcosa in cui il rosso sapeva destreggiarsi. A differenza del combattimento vero e proprio,Tomas non aveva esperienza alcuna nel relazionarsi con la nobiltà disincantata e frivola che era solita frequentare il palazzo. Al circolo di Ostwick gli era stato insegnato a difendersi da incantesimi mortali,non da pettegolezzi disarmanti,capaci di far cadere la propria credibilità e con essa tutto l’arduo lavoro di diplomazia affrontato fino a quel momento. Il ‘’gioco’’ era un terreno insidioso e Tomas non era sicuro della propria vittoria.
La vita dell’imperatrice Celine non era un prezzo per il quale fosse disposto a pagare e fortunatamente non avrebbe dovuto affrontare tutto ciò da solo. Ad accompagnarlo si erano proposti-seppur la maggior parte per nulla entusiasti all’idea-il comandante Cullen,Josephine,Leliana,Cassandra,Blackwall e Dorian. Nonostante il tagliante sarcasmo con il quale l’ultimo aveva suggerito che magari chiedere direttamente a Corypheus di porre fine alle ostilità porgendogli un mazzo di margherite piuttosto che sperare nell’aiuto di qualche nobile Orlaisiano,Tomas era sollevato dall’idea di poter contare anche su di lui in quella missione. Era ormai noto in tutta Skyhold,e non solo,che i due avessero intrapreso una relazione amorosa sorprendendo in realtà un po’ tutti,più che altro a causa del carattere dei due. Nessuno avrebbe mai pensato a questo genere di sviluppi. Lo stesso Dorian era rimasto sorpreso quando l’altro gli aveva rivelato di volere di più dalla loro relazione oltre all’aspetto più carnale di essa. Tomas era riuscito a risvegliare nel moro qualcosa che egli stesso credeva ben nascosto dalla sua attitudine a mostrarsi arrogante,orgoglioso e lievemente narcisista. Dorian non poteva credere di aver fatto qualcosa di tanto eccezionale da meritare qualcuno come il giovane Trevelyan come suo amante.
Gli sguardi pieni di ammirazione che gli riservava,il suo ineguagliabile talento nel vedere in tutti solo le cose più buone,il suo sorriso capace di illuminare persino gli uggiosi cieli di Crestwood,la sua determinazione e dedizione verso la loro causa,lo rendevano agli occhi del moro,l’uomo più affascinante dell’intero Thedas. Tomas Trevelyan era quel tipo di persona con il quale non riuscivi a restare in collera neanche volendo. Neanche nella spiacevole occasione in cui si era presentato nella stanza che erano soliti condividere nella roccaforte di Skyhold,recando tra le mani la divisa formale più orrenda che Dorian avesse mai visto. La frase ‘’ambasciator non porta pena’’ che il moro aveva ascoltato varie volte in passato ,doveva essere censurata all’istante da qualsiasi luogo la si potesse usare. In quel caso era stata la loro ambasciatrice,Josephine Montilyet a scegliere l’abbigliamento per il ballo,la giovane donna nemmeno poteva immaginare quante pene stesse dando la sola vista di quell’abito al mago del Tevinter. Una indesiderata dimostrazione di pessimo gusto,se così la ragazza sperava di presentarsi indossando ciò a domandar favori alla corte Orlesiana,tanto valeva mettersi alla gogna a Skyhold piuttosto che lasciare alla corte questo onore.
Dopo una buona mezz’ora di insistenza da parte di Tomas,Dorian si finalmente deciso ad indossare la propria divisa senza comunque rinunciare a lamentarsi della visione che gli si propinava davanti,osservandosi allo specchio. Anni passati a costruire la propria immagine dedita allo stile più raffinato che si potesse trovare nel Tevinter,mandati in frantumi da quell’orrendo completo rosso.
Tomas gli era stato accanto a lui tutto il tempo,aiutandolo ad indossare l’uniforme per poi oscurare in parte la visipne dell’immagine riflessa di Dorian,mettendosi davanti all’altro per sorridergli quasi con aria divertita a tutta quell’eccessiva disperazione,prendendogli delicatamente il viso tra le mani per lasciargli un lieve bacio sulle labbra così da fermare il fiume di imprecazioni contro il capo d’abbigliamento,sciogliendolo un attimo dopo per potergli parlare,deciso a sdramatizzare tutta quella situazione.
-‘’Credevo che in realtà tu adorassi il rosso,o mi sbaglio? Davvero Dorian,stai benissimo e questo è davvero l’ultimo dei nostri problemi…Magari per il momento potresti solo toglierla e…dedicarti ad altro,se ti va.’’
Le parole di Tomas erano riuscite ad ottenere l’effetto desiderato poiché,un istante dopo,Dorian aveva perso la sua espressione corrucciata a favore di una più soddisfatta,leggermente maliziosa,accompagnata dalla presa salda ai fianchi dell’altro così da permettere ai due di annullare qualsiasi distanza.
-‘’Oh amatus,riesci sempre a trovare le parole adatte per rendermi felice. Lo sarei ancor di più se fosse possibile dare alle fiamme questa materializzazione di dubbio gusto,ma suppongo che non si possa avere tutto nella vita e per il momento accetto la tua gentile offerta.’’
Riducendo il suono della propria voce progressivamente fino quasi ad un sussurro sulle labbra dell’altro per l’ultima parole,Dorian aveva alzato delicatamente il mento dell’altro sfiorandolo con le proprie dita cominciando a baciarlo dapprima lentamente,poi con più fervore, assaporando avidamente quella labbra rosse e lucide rese ancora più invitanti dalla passione del momento. Le mani di Tomas si erano mosse velocemente per liberare l’altro dai fastidiosi indumenti che in quel momento impedivano ai loro corpi di essere ancora più vicini,passando le proprie mani tra i capelli del moro,lasciandosi sfuggire un lieve gemito nel momento in cui Dorian aveva stretto in una mano la natica del rosso,facendo poi lo stesso con l’altra mano per poi aiutarlo a sollervarsi così da permettere a Tomas di circondare il proprio busto con le gambe,tornando a baciarlo languidamente. 
Dorian adorava il modo in cui il suo amatus fosse così bramoso delle sue labbra,delle sue carezze contro la schiena coperta,dalla frizione tra i loro corpi tediosamente ancora coperti dai loro abiti. Senza perdere ulteriore tempo,il moro si era diretto verso il loro letto,sostenendo saldamente Tomas tra le sue braccia,per poi abbandonarlo delicatamente al di sopra delle coperte di seta purpurea. Si era allontanato solamente un istante per poter ammirare quanto invitante fosse il suo Inquisitore. Così bello,così bisognoso delle sue attenzioni. Non voleva perdere tempo a venerare il corpo perfetto dell’altro ,procedendo subito a liberarlo dalla divisa argentea,lasciando così esposta la sua pelle nuda segnata da piccole cicatrici ognuna a ricordare quanto coraggioso,allo stesso fragile il suo Tomas sia.
Si era chinato verso di lui per tracciare con le proprie labbra il contro chiaro di una taglio chiaro al di sopra dello stomaco. Non voleva che fosse visto come un gesto puramente erotico,quanto più una sorta di venerazione verso quel giovane mago le cui ferite raccontavano più di quanto le storie avrebbero mai potuto fare riguardo le sue gesta eroiche. Tomas era in visibilio,le proprie mani si stringevano convulsamente intorno alle coperte sotto il proprio corpo. Era come se ansimare fosse l’unica cosa che il rosso fosse in grado di fare in quel momento,allontanando le gambe l’una dall’altra nel momento in cui Dorian aveva portato la propria mano tra di esse.
-‘’ahh…Dorian,ti prego…’’
Il moro era poi risalito con la propria scia di baci lungo il proprio collo,fermandosi con le labbra vicino l’orecchio del mago,sussurrando senza distogliere lo sguardo dallo spettacolo al quale era stato beato.
-‘’Ah sei meraviglioso…Potrei continuare semplicemente in questo modo,amatus,ma visto che sembri insistere, ti darò ciò che vuoi…’’
Lasciando un ultimo bacio contro il lobo del rosso,Dorian stava finalmente liberando l’altro dai propri pantaloni quando ripetuti colpi alla porta della loro stanza li fecero sobbalzare appena entrambi.
-“Vostra eccellenza,perdoni il disturbo,ma il comandante Cullen e Lady Montilyet la mandano a chiamare per discutere dei piani per Halamshiral,mi hanno detto di riferirle che è urgente,signore.’’
-‘’O-oh sì certo,grazie uhm…dica loro che sarò appena mi rives- ehm appena avrò concluso i miei…doveri qui. Tra un’istante!’’
Ascoltato il suono dei passi del soldato farsi progressivamente più distanti,Tomas aveva portato le mani sul viso,ancora ansimante, leggermente in imbarazzo e quasi seccato per quella brusca interruzione. La colpa non era certamente del soldato,almeno ringraziava il Creatore che non fosse entrato nella stanza ma fosse rimasto al di fuore evitando così di trovarli in quella situazione compromettente. Dorian,d’altro canto,aveva dovuto trattenersi dallo scoppiare a ridere,tornando poi a rivolgere la propria attenzione al rosso,allontanandogli delicatamente le mani dal viso per rivolgergli uno sguardo complice ed ammiccante,parlando con aria tranquilla e per nulla turbata.
-“Suppongo che non verrà certo la fine del mondo se il comandante Cullen e Lady Montilyet aspetteranno Vostra eccellenza ancora qualche istante,sbaglio?’’
Tomas si morse le labbra,sorridendo al moro,sporgendosi appena verso di lui per poterlo baciare ancora.
Dopotutto anche l’Inquisitore aveva diritto ad una piacevole distrazione ogni tanto.
 
 
Note:
Ciao a tutti! Questo è il mio primo tentativo di scrittura in assoluto qui su efp (e in generale in realtà),spero vi piacca almeno un pochino di quanto piace a me e se magari siete curiosi di scoprire cosa abbiano combinato questi due dopo la sgradevole interruzione della guardia Ambrogio,scrivetemi nei commenti qui o mettela nei preferiti!
Qui un link alla mia pagina tumblr dove posto alcuni disegni su Tomas e Dorian,tanti brillini a tutti voi e buondì! <3
http://www.tumblr.com/blog/princess-of-brillini

 
   
 
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