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Autore: Mikirise    14/04/2018    2 recensioni
“Cosa?” chiede una volta che pensa di avere di nuovo il controllo della situazione.
“Avrò un bambino” ripete Keith, alzandosi a sedere. Si gratta la testa, fa una smorfia. “Con Lance McClain.” Riesce a vedere come gli ingranaggi dell'altro riprendano lentamente a funzionare. Cerca di mettere insieme i puntini, raccogliere le informazioni che per lui sono importanti. Fa sempre così.
“Per il corso di Educazione Domestica!”
[Iniziativa: Questa storia partecipa al “Parents Checkmate” a cura di Writer’s Wing e Fanwriter.it! ]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kogane Keith, McClain Lance, Takashi Shirogane
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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NdA:
(Devo smetterla di scrivere quando le persone mi fanno arrabbiare, perché questo è il risultato e prima o poi scriverò solo del fluff riguardanti questi due, ma questo non è il giorno!)

La storia è stata betata dalla fantastica fin_chan che merita più cuoricini di quelli che posso mandarle, anche soltanto per sopportarmi comparire a orari inaspettati con papiri klance alla "ehi, vuoi leggere qualcosa di mio?"


 

 

Come essere un buon marito e un buon padre 1.0




Keith entra in casa e fa scivolare lo zaino, prima sul braccio e poi per terra. Sbuffa, fa qualche passo in avanti e poi si butta di pancia sul divano, affondando il viso e iniziando a soffocare un grido frustrato, solo per poi rotolare di lato e cadere sul tappeto del salotto.

Shiro sta mangiando cereali. Perché nessuno dei due sa cucinare e nessuno dei due ha intenzione di imparare a cucinare, quindi è probabile che moriranno presto. Non mangia roba sana da quando ha dodici anni. Verrà diagnosticato loro il diabete, magari, perché non fanno altro che mangiare cereali zuccherati, latte, nonostante siano entrambi, da buoni quasi-adulti, intolleranti al lattosio, e cibo surgelato ad alto contenuto di carne, che però, è sicuro, non è nessun tipo di quelle che ha visto in televisione.Probabilmente è carne di topo. E lo yakgwa; è l'unica cosa che hanno imparato a cucinare per motivi economici. Keith guarda il soffitto, poi si copre gli occhi con le mani e sbuffa. Il diabete non è una brutta morte.

“Devo chiederti cosa c'è che non va” inizia Shiro con un sospiro, riempendo di nuovo la bocca di cereali e Keith fa scivolare verso il basso le mani, si gira verso di lui, seduto a gambe incrociate sulla poltrona, assottiglia lo sguardo e pesa i pro e i contro del raccontare la sua situazione. “Perché mi preoccupo per te e perché è un mio dovere legale farlo.”

“Avrò un bambino” dice e vede come gli occhi di Shiro si allarghino e come tutto il suo corpo si irrigidisca e il cucchiaio cada nella tazza, prima che lui sbatta lentamente le palpebre, cercando di tornare in sé. Keith alza un sopracciglio.

Shiro si schiarisce la gola. Chiude gli occhi. Prende un respiro profondo. “Cosa?” chiede una volta che pensa di avere di nuovo il controllo della situazione.

“Avrò un bambino” ripete Keith, alzandosi a sedere. Si gratta la testa, fa una smorfia. “Con Lance McClain.” Riesce a vedere come gli ingranaggi dell'altro riprendano lentamente a funzionare. Cerca di mettere insieme i puntini, raccogliere le informazioni che per lui sono importanti. Fa sempre così.

“Per il corso di Educazione Domestica!” esclama dopo qualche secondo, e sembra essere così rassicurato che Keith si chiede che cos'altro fosse passato per la testa del suo ex tutore legale. Assottiglia di nuovo lo sguardo e sospira, scuotendo la testa. “Certo, ovviamente, Educazione Domestica fa sempre -vi daranno un sacco di patate o... ti hanno messo in coppia con un altro ragazzo perché sei l'unico ragazzo gay dichiarato della scuola? Devo andare a...? Aspetta. Sei in coppia con Lance? Per caso devo farti il disc-...”

“No!” lo interrompe immediatamente, aprendo le mani e muovendole in aria, prima di alzare gli occhi al soffitto e sbuffare. Si passa una mano trai capelli, per pettinarli all'indietro e sbuffa ancora una volta. “No, non è questo” borbotta e poi alza le spalle e gli sta dicendo che non importa, che ha fatto male a parlarne. Comunque, Shiro non capirebbe. Quindi si passa la mano sul viso e che importa? Non importa. A lui, sicuramente non importa. Non è proprio quello il problema. Si sdraia di nuovo sul tappeto e torna a guardare il soffitto del loro appartamento. Non è davvero quello il problema, anche perché non è esattamente quella la situazione della sua scuola, ma Shiro non può saperlo e non è colpa sua. Se Keith parlasse un po' di più, magari…

Shiro non può nemmeno aiutare, e nemmeno questo è esattamente colpa sua. Davvero. È colpa di Keith, infatti. È abbastanza grande da poter risolvere i suoi problemi e comunque lui, normalmente, non si preoccupa di queste cose, come i suoi sentimenti, e quindi va tutto bene, basta fare esattamente quello che ha fatto negli ultimi diciotto anni della sua vita. Fingere che tutto quanto vada benissimo. “Spero che mi diano un sacco di patate” borbotta, si morde il labbro inferiore, chiude gli occhi e spera che tutti i suoi problemi scompaiano magicamente.

Ma quando riapre gli occhi, lui è ancora in quell'appartamento, c'è ancora quella macchia di muffa che si espande sulla parete, Shiro sta ancora mangiando cereali e lui deve ancora fare coppia con Lance per crescere un falso figlio di plastica. Va tutto benissimo.
  
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