Serie TV > Teen Wolf
Ricorda la storia  |      
Autore: Rosso_Pendragon    16/04/2018    6 recensioni
Derek!Omega Stiles!Alpha [Mpreg]
Derek ha appena avuto un aborto quando incontra Stiles...
Dal testo:
"Quando si è presentato come omega non se lo aspettava nessuno, ma lo ha accettato, ha imparato ad amare sé stesso, a gestire i calori, ad attendere di poter diventare ciò che è destinato ad essere. Padre.
Ha capito che sarebbe stato difficile avere un bambino quando dopo alcune analisi i dottori gli hanno detto che i suoi calori erano irregolari e troppo intensi per permettere ad una creatura di sopravvivere, ma lui ci ha creduto comunque."
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: Mpreg, Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Note Autrice
Buona sera! Prima di ogni cosa… Si, Derek qui è un omega e rimane incinto, mi dispiace se non gradite, ma a me non dispiace proprio ahahah
Se cercate un’omegaverse con Stiles omega ne ho una in corso(lol), questa invece è una piccola cosa che ho dovuto scrivere perché nessuno mi voleva dare Derek omega distrutto dopo un aborto.
L’aborto è un argomento davvero delicato e spero di averlo rispettato il più possibile, se credete che io sia stata insensibile o indelicata mi scuso, ma volevo davvero scriverla, quindi spero vi piaccia! Non mi sono dilungata sul loro passato e i loro legami con altre persone e probabilmente risulterà senza contesto, ma la volevo così, quindi buona lettura ^^.
Come sempre ogni parere, critica e giudizio sono apprezzati!
 
PS. Sono 2900 parole di angst dedicato alle mie ciccie che mi minacciano sempre con infinito amore :*
 
 
A volte si sveglia urlando, avvertendo ancora la sensazione appiccicosa che gli cola tra le gambe. Prima quando accadeva c’erano le braccia di Adam ad accoglierlo, adesso non c’è nessuno. Ha iniziato a trascinarsi verso il bagno, senza guardare dove mette i piedi, pur di non abbassare lo sguardo. Ha paura di vedere ancora quel sangue scuro e di sentire il dolore, così improvviso.
Il suo bambino, che scivola semplicemente via.
Ha pianto mentre il suo alpha gli accarezzava il collo e lo stringeva e mormorava che avrebbero sistemato tutto. Mentiva. Adam se n’è andato e la sua casa è vuota, come il suo letto e il suo ventre. A volte quando si sveglia urlando, non si dirige direttamente in bagno, ma aspetta che le lacrime gli si asciughino sul viso prima di trascinarsi fuori dalle coperte.
Si strofina il corpo fino a farsi male a volte, ma non riesce a controllarsi, diventa disperato e in ogni caso non c’è nessuno che può fermarlo dal fare ciò che vuole.
Quando si è presentato come omega non se lo aspettava nessuno, ma lo ha accettato, ha imparato ad amare sé stesso, a gestire i calori, ad attendere di poter diventare ciò che è destinato ad essere. Padre.
Ha capito che sarebbe stato difficile avere un bambino quando dopo alcune analisi i dottori gli hanno detto che i suoi calori erano irregolari e troppo intensi per permettere ad una creatura di sopravvivere, ma lui ci ha creduto comunque. Accanto a sé aveva un uomo che amava dopotutto. Ora però non ne è più sicuro di quell’amore. Ricorda il viso pallido e distrutto del primo uomo della sua vita, che sussurra, mentre lo lascia.
“Non ci riesco Derek. Lo sai anche tu che è nella nostra natura. Abbiamo dei bisogni e io… non riesco a sopportare che tu abbia ucciso nostro figlio”. Se n’è andato così, con quella frase cattiva e Derek è stato molto fiero di sé per non essere scoppiato in lacrime, perché ha ucciso il suo bambino con il suo corpo troppo instabile. Si è acciambellato per terra e si è stretto da solo, niente braccia calde, nessun battito dentro di sé. Solo lui.
È passato un po’ di tempo prima che si facesse coraggio ed andasse ancora dal dottore, hanno parlato a lungo, in quella stanza piccola e quasi troppo intima, con le foto di bambini felici su ogni parete e ha pensato gli sarebbe venuto un infarto quando ha ammesso che non importava se non aveva più un compagno, desiderava comunque quel bambino che il suo corpo si rifiutava di dargli.
Gli occhi scuri del medico si erano addolciti, le sue labbra si erano assottigliate e aveva annuito, avrebbero fatto il possibile. Purtroppo, neanche quello era stato abbastanza.
***
Ha iniziato a perdere la speranza qualche mese fa, ma ha continuato ad andare dal dottore, vuole fidarsi ancora di qualcuno che non lo giudica, che lo accoglie e lo ascolta. Da quando Adam è andato via non è riuscito a fidarsi più di nessuno abbastanza da farsi toccare e i suoi calori sono sempre peggio, così ha continuato ad andare, a prendere le vitamine, a farsi forza. È un omega, si, ma è anche un uomo coraggioso, sa di potercela fare.
È in sala d’attesa quando lo vede, il cappello di lana calato sul volto e il busto in avanti, come se il peso del mondo lo stesse schiacciando. Ha in mano un foglio accartocciato e sembra così distrutto che non riesce a non avvicinarsi.
“Mi scusi? Sta bene?”
Guarda l’uomo sollevare lo sguardo e portarsi una mano a reggersi il volto, come se anche la sua testa fosse troppo pesante da star su da sola. Lo scruta in silenzio e Derek sente gli occhi inumidirglisi mentre fissa quelli dello sconosciuto. Conosce quello sguardo perché è lo stesso che ha lui, ogni giorno, ogni volta che si guarda allo specchio, dal giorno in cui ha ucciso il suo bambino.
Gli si siede accanto anche se l’altro lo guarda confuso e ripete piano “Sta bene?” sa che la risposta è no, ma lo chiede comunque. L’alpha, ora che è così vicino lo sente dal suo odore, scuote la testa, e continua a guardarlo, come se fosse confuso del perché Derek gli è seduto accanto e gli sta parlando. Sinceramente neanche Derek sa la risposta a questa domanda, ma non riesce ad allontanarsi e lasciarlo lì, così solo e triste come sé stesso. Non può.
Lo vede ancora e ancora, e Derek gli si siede sempre accanto, in silenzio, senza chiedere, ma le spalle dell’uomo sembrano rilassarsi un po’ quando l’omega gli si siede vicino, mentre entrambi aspettano che il dottore gli dia una speranza.
Un giorno l’alpha sussurra semplicemente “Sono sterile” e lo guarda come se si sentisse difettoso e Derek non può fingere di non capire, gli si avvicina solo un po’, gli colpisce il ginocchio con il suo e fa un piccolo sorriso, incoraggiante, non ha parole di conforto, mormora solo: “Penso di esserlo anche io”.
Diventano amici, come i naufraghi su un’isola deserta.
Stiles, questo è il nome del suo nuovo amico, lo invita fuori per un caffè, per un pranzo e un altro ancora.
Finiscono a mangiare biscotti seduti su una panchina in mezzo al nulla e Derek si sente davvero instabile mentre addenta la pasta e cerca di mandarla più, sospirando poi “Ho ucciso il mio bambino”.
È la prima volta che qualcuno lo abbraccia da quando Adam è andato via e le braccia di Stiles sono un piccolo rifugio sicuro in cui scoppiare in singhiozzi. L’alpha lo culla e non sussurra affatto mentre gli dice che non lo ha ucciso e che non è affatto colpa sua. Forse è perché Stiles capisce che gli crede, non del tutto, ma un po’, quanto basta per non odiarsi più così tanto.
Gli manca il suo bambino che non ha mai conosciuto e si sente così vuoto, ma stringe i denti e affonda il viso nella spalla di Stiles mentre anche lui inizia a raccontare di come si senta a metà, senza avere quella possibilità di avere quella gioia. Piangono insieme, su una panchina, dimenticandosi dei biscotti glassati e forse la vita non fa così male insieme, è bello avere finalmente qualcuno che capisce quel dolore inspiegabile che a volte non è neanche considerato vero. Derek, però, lo sente bruciare da mesi quel dolore ed è un sollievo non sentirsi solo.
Ad un certo punto ha messo di andare così spesso dal medico, ha provato a prendersi cura di sé, ha provato a ridere, a non strapparsi la pelle di dosso quando si sveglia urlando perché sente ancora il sangue ovunque.
Stiles ha aiutato.
Appariva davanti casa sua e lo costringeva ad uscire, a correre per il parco fino a non sentire più i polmoni. Lo ha costretto a conoscersi a piccoli passi, e a Derek non è dispiaciuto per nulla. Hanno sussurrato i loro segreti sul portico di casa di Stiles e hanno riso delle loro disgraziate vite. Hanno pianto ancora, brilli, alla fine di quella serata dove sono finiti a ballare in un piccolo pub e l’omega si è sentito riscaldare dentro, solo un attimo, un barlume di vita che aveva dimenticato chissà dove, mentre il tempo scorreva e la vita andava avanti.
Si è svegliato un giorno rendendosi conto di essersi addormentato avvolto nel calore di un altro corpo vicino al suo e avrebbe riso di aver dormito vestito, stretto a quella persona stramba che lo fa vivere, se non fosse che gli manca il fiato mentre si rende conto che forse ha iniziato ad amare di nuovo qualcuno. Fissa le ciglia di Stiles fremere e agitarsi nel sonno, sollevandosi piano e rimane immobile a prendere piccoli respiri perché neanche lo sguardo di Stiles è più fitto e buio, ma chiaro e caldo mentre l’alpha si sporge in avanti e gli sussurra sulla bocca “Come è possibile che essere a metà mi faccia sentire intero?” le loro labbra si toccano soffici mentre Derek risponde: “Perché siamo interi insieme”.
***
Ha paura che le cose vadano male, di perdere il suo nuovo amico e di rimanere di nuovo solo con quel peso enorme.
Ha paura che Stiles un giorno scopra che le analisi mentivano e vada via, da qualcuno che può renderlo completo.
Ha così tanta paura di lasciarsi toccare da quelle dita lunghe perché è davvero troppo tempo che qualcuno non lo ama, forse mai.
È un omega coraggioso Derek Hale e mentre si sveglia ogni giorno tra le braccia di Stiles, ha deciso di combattere la sua paura.
Non ci crede neanche di come passi il tempo, di come le stagioni cambino e si senta vicino all’essere felice con l’alpha che lo porta a comprare una casa per loro, che non lo forza quando ancora trema e non vuole passare il calore con lui. Gli accarezza uno zigomo, gli bacia le nocche e capisce, capisce davvero di cosa ha bisogno Derek.
Sembra irreale stringere la sua mano per le viuzze della città e portarlo a conoscere la sua famiglia, li sente i loro occhi però, che li fissano, come se sapessero che saranno sempre incompleti, sempre mancanti.
Derek si sente egoista, perché ha Stiles e gli basta, ma quel vuoto che sente dentro, lo sentirà sempre.
È primavera quando passano il loro primo calore insieme, quando l’omega si fa coraggio e si lascia toccare davvero. È una sensazione strana sentirsi febbricitante e colmo di qualcuno, fino a non sentire nulla, solo le dita di Stiles strette alle sue mentre tutto è rovente, mentre gli occhi di Stiles sono limpidi e felici.
È quasi sollevato quando si rende conto che anche quella primavera non ha portato nessun frutto.
Non vuole perdere più nessuno. Mai più.
Hanno un grande giardino pieno di fiori e Derek ha scoperto che gli piace passare il tempo con le mani nella terra a far germogliare boccioli. Gli lascia una sensazione calda dentro, un fuocherello allegro, soprattutto quando Stiles lo coglie di sorpresa e gli arriva alle spalle mordicchiandogli il collo e facendolo cadere a terra baciandolo. La vita sembra nuova, soffice e non conta più il tempo che passa quando Stiles con uno zigomo sporco di terra e le mani sul suo viso sospira: “Mi basti per essere felice” come se sapesse e avesse capito, come sempre e come nessuno ha mai saputo fare.
***
La vita è strana e Derek lo sa bene, ma dopo cinque anni insieme a Stiles gli salta un battito quando durante il suo controllo di routine il medico sorride e gli dice “Congratulazioni! Aspettate un bambino”.
Non sa come reagire, se scoppiare a piangere o se urlare, se strapparsi i capelli o nascondersi, volta solo il capo verso l’alpha al suo fianco, il suo compagno e gli stritola la mano, ha gli occhi lucidi e si morde le labbra mentre stanno in silenzio e il sorriso del dottore si spegne un po’ mentre li scruta e borbotta: “Pensavo fosse una bella notizia” e lo sarebbe se le dita di Stiles non si slegassero dalle sue e le sue labbra non tremassero. Non di nuovo, vi prego.
Il dottore gli spiega che Derek deve prendere delle particolari pillole e stare molto tempo a riposo: “Almeno per i primi mesi, ma questa volta andrà tutto bene, vedrà”, ma Derek si sente morire un po’ dentro perché sta tremando di paura, come se non fosse passato un solo giorno da quando urlava da solo sul pavimento della sua vecchia casa e magari ha davvero un aspetto orribile, perché Stiles lo sta fissando e anche se lo sguardo nei suoi occhi sembra distrutto, allunga di nuovo la mano verso di lui e le loro dita si stringono. Il pollice del suo alpha sfrega sul suo palmo, come quando sente che Derek è prossimo al calore, anche se non ha più paura, per fargli sapere che è lì e che andrà tutto bene. Magari Stiles non è davvero lì, ma la sua mano dice il contrario e Derek vuole disperatamente crederci mentre tornano a casa in silenzio e Stiles lo culla tutta la notte senza dire nulla.
***
 È a letto da solo, con le coperte che odorano di casa e di Stiles e il suo giardino fuori che cresce incolto, e tutto sembra irreale quando si sfiora piano lo stomaco e sospira, leggero, come se non avesse più fiato e pensa che magari è soltanto un miracolo, uno di quelli buoni.
Si è riaddormentato così, con la mano sul ventre e al suo risveglio lo sente che non è più da solo, perché i suoi occhi gli bruciano sulla pelle e fa uno sforzo per voltare il capo e incontrarli.
Stiles è seduto all’angolo della loro camera da letto e non si muove, non sbatte le palpebre, ha gli occhi fissi su di lui e le mani a sorreggersi la testa come la prima volta che lo ha visto. Sa che quello che vede nei suoi occhi non è solo paura e gli manca il fiato quando lo sente mormorare, mormora come Adam, non mormorare, non farlo…
“È mio?”
Sbatte le palpebre, confuso, perché il suo alpha ha iniziato a parlare una lingua che non conosce? Perché i suoi occhi sono così tristi e le sue dita tremano?
“È nostro” e non può credere di aver davvero risposto a una domanda così stupida.
Stiles sta tremando e Derek non sa cosa fare, perciò rimane immobile, perché ha bisogno che il suo alpha capisca come ha sempre fatto, che ci sia lì, per lui, che non lo lasci ora.
Gli occhi di Stiles si serrano e i suoi pugni si stringono “Davvero?”.
Vorrebbe che lo guardasse negli occhi e vedesse quanto male gli sta facendo, ma mette da parte sé stesso per un secondo “Davvero”.
Il suo alpha scatta come una molla e Derek si ritrova Stiles addosso, tutto intorno a lui, a stringerlo senza schiacciarlo e a parlare al suo orecchio senza più sussurrare: “Amore mio, andrà tutto bene, andrà tutto bene”.
Derek è un omega forte, ma piange tra le braccia di Stiles mentre il suo alpha singhiozza tra le sue e gli sfiora piano la pancia con le labbra e ci strofina sopra il naso, come se già potesse sentire il loro bambino. Si guardano e gli occhi di Stiles sono grati nei suoi, come se Derek fosse davvero un miracolo, le loro dita che tremano, adesso, sono strette insieme.
***
All’inizio non è facile, affatto, Derek odia stare fermo e non fare nulla, anche se è per il suo bene, ma se prova a muoversi a fare qualcosa sente la paura vibrargli attraverso, come una scarica. Il terrore è così forte che ricomincia a fare incubi, a svegliarsi urlando, ma le braccia del suo alpha sono lì.
Stiles lo culla fino al sonno, canta per lui, soffice, fino a che i brutti sogni non vanno via, gli fa compagnia il giorno e quando lui non può, Derek inizia ad avere un viavai di gente in casa sua. Con le persone arrivano fiori, riviste, libri e regali, si sente viziato e spaventato perché magari dovrà rimandare tutto indietro e dire che anche stavolta non è andata bene, ha ucciso di nuovo suo figlio, il suo bambino e quello di Stiles, del suo alpha che non ha mai avuto speranza fino ad ora, che l’ha scelto quando non ne avevano entrambi e così Derek rimane in silenzio e poggia le mani sul suo ventre, aspettando, sperando che questo sogno non si infranga.
Inizia a crederci davvero quando sente per la prima volta il suo bambino muoversi dentro di lui e chiude gli occhi ripetendosi che è vivo, che sta bene, è lì dentro di lui, ed è al sicuro.
Lo dice anche ad alta voce al suo ventre mentre lo accarezza: “Papà è qui tesoro” e ci crede davvero, anche se la sua voce ha tremato mentre si definiva con quell’epiteto che ha sognato per anni.
***
Derek sente come se sia trascorsa una vita intera quando stringe per la prima volta la sua bambina tra le braccia, ha il naso di Stiles e le sue dita lunghissime, le labbra imbronciate sono piccolissime anche mentre si muovono pigre, inarticolate e si sente pieno di gioia, quando Stiles gli bacia una guancia e li stringe entrambi, delicato. È il loro piccolo miracolo e nessuno lo credeva vero.
***
Sono a casa ed è passato già un mese, la loro bambina dorme e Derek si prende di nuovo cura delle sue piante, ha la risata facile, il cuore leggero e non si accorge come sempre di Stiles che lo prende alle spalle e lo avvolge mentre chiede: “Ida* dorme?” annuisce voltandosi e abbracciandogli i fianchi a sua volta, un vento leggero li scompiglia nel tepore del pomeriggio, e negli occhi del suo alpha accade qualcosa di strano mentre lo guarda, la voce di Stiles non è mai stata più chiara mentre lo bacia e lo fissa ancora, intensamente, “Sei stato il miracolo della mia vita” dichiara all’improvviso, sorprendendolo.
Derek si morde un labbro e pensa alla camera con le pareti lillà, e alle scarpine che Stiles continua a comprare, come se mancasse poco prima che i piedini infantili della loro bambina riempiano di rumore la casa.
Lo stringe più forte e gli bacia l’angolo delle labbra, lì dove il suo alpha ha una piccola fossetta, mentre gli occhi gli brillano, come se fosse la cosa più naturale del mondo, e lo è, risponde: “E tu il mio”.
Il sole tramonta mentre un piccolo pianto da dentro casa lì interrompe e Derek la respira la vita, la sente e la ama.
 
 
 
*Ida sta per Idalia che significa “Ho visto il sole” mi sembrava perfetto per lei <3
  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: Rosso_Pendragon