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Autore: Alicia_Hotaru    16/04/2018    1 recensioni
Aori è una ragazza normale. Almeno finchè non finisce invischiata nella grande guerra tra Servamp trovando e accudendo il pigro Kuro. Il suo destino, però, non è certo stare dalla parte del bene: perchè quando Tsubaki decide di prendersi qualcosa, nemmeno il più anziano dei Servamp riuscirà a togliergliela.
Avvertenze: per i primi 10 capitoli (circa) seguirò la versione del manga, mentre nei successivi mi baserò su quella dell'anime. Grazie per la pazienza ^-^
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kuro/Sleepy Ash, Nuovo personaggio, Tsubaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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– Cosa vuol dire pericolosa? - chiese Mahiru, in tono incerto – Aori non farebbe mai del male a nessuno...

– Ripeto, Mahiru Shirota: tu non sai nulla di quella ragazza – ringhiò di nuovo Tsuyuki, apparendo sempre più nervoso – Ho fatto le mie ricerche, non posso sbagliarmi...

Un'aura scura lo avvolse per un istante, facendogli accapponare la pelle. Prima ancora che potesse voltarsi e puntare la sua arma sulla nuova minaccia, però, Kuro riprese la sua forma di gatto, saltandogli sulla testa e atterrando in forma umana davanti al suo Eve.

– Cerca di moderare la tua stupidità, Mahiru – lo rimproverò il Servamp, in tono seccato – Volevi farti catturare di nuovo?

Tsuyuki proprio non riusciva a capire: anche se a lui la mano tremava convulsamente per la potenza che aveva appena percepito alle sue spalle, il ragazzino che aveva di fronte sembrava a proprio agio con Accidia, come se lo considerasse al pari di un normale essere umano. E quella ragazza...

– Lo capisci che quello non è tuo amico, vero? - sibilò il membro della C3, sentendosi sempre più agitato: se solo ci fosse stato solamente Sleepy Ash, per di più sotto controllo... Con quella forza sconosciuta che stava demolendo l'edificio, però, era tutta un'altra storia – Ti fidi di questo vampiro? Ti fidi di quella sottoposta di Tsubaki? Sono solo creature che uccidono gli esseri umani, che li privano della loro energia!

Mahiru lo fissò, confuso dalla sua reazione, e per la prima volta smise di sentire i calcinacci cadere e le pareti tremare.

– Hai mai visto un vampiro che ozia giocando ai videogiochi? - chiese al suo senpai, in tono fermo, sovrastando il rumore della distruzione intorno a lui. Persino Kuro si fermò ad ascoltarlo – Hai mai visto un vampiro piangere pentito? O un pigrone salvare una persona appena conosciuta?

Sotto lo sguardo stupito e sconvolto di Tsuyuki, il ragazzo sorrise.

– Io mi fido di Kuro, e Aori è mia amica. Non potrei mai dubitare di loro – concluse l'Eve, rivolgendosi anche al Servamp – E ora credo sia il momento di andare a prenderla.

Una scossa più forte delle altre fece tremare pericolosamente l'edificio, creando nuove crepe sulle pareti. Lame di oscurità cominciarono a filtrare dalle rotture, sfrecciando a mezz'aria e demolendo ogni cosa capitasse loro a tiro.

– Dobbiamo andarcene di qui – sibilò Tsuyuki, riprendendosi dalla forza del discorso di Mahiru – Distruggerà tutto ciò che troverà sulla sua strada. Non possiamo fermarla...

– Tutto questo è opera di Aori?! - esclamò l'Eve, sconvolto. Non poteva credere che una persona come lei potesse anche solo pensare di portare tanta distruzione: le era sembrata sempre così calma e gentile...mettere a rischio i suoi amici non poteva essere nel suo interesse.

– A proposito di Aori... - mormorò Kuro, stringendosi nelle spalle – L'ho trovata, qualche minuto fa, e non mi è sembrato stesse molto bene...

– Dobbiamo andare a recuperarla! - insistette Mahiru, scuotendo violentemente la testa: non poteva essere lei. Non voleva che fosse lei.

Quando però la sua figura si stagliò nel rettangolo della porta, le lame di oscurità che le vorticavano freneticamente attorno, il ragazzo dovette ricredersi, sentendo tutte le sue certezze vacillare pericolosamente. Davanti a lui e Kuro, Aori aveva un aspetto completamente diverso da quello che erano abituati a vedere: il kimono ora era lungo fin sopra le ginocchia e di un nero pece, la fascia in vita di un rosso acceso; i lunghi capelli scuri erano legati in una coda alta e frusciavano nel vento creato dalle figure scure e taglienti. Gli occhi, di solito di un rassicurante blu ciano limpido, ora rilucevano in modo sinistro mentre li fissava con il mento leggermente alzato.

Il tutto emanava un'aura di violenza che nemmeno Tsubaki aveva ancora mai manifestato.

– Aori..? - gemette Mahiru, facendo un passo verso di lei. Una lama gli passò ad un nulla dalla faccia, facendolo sobbalzare – Non c'è motivo di distruggere questo posto. Ho spiegato al senpai come stanno le cose...

– Non vi darò mai Tsubaki – lo interruppe la ragazza, come se non lo avesse minimamente sentito – Non lascerò che gli facciate del male. Non voglio che soffra ancora.

– Come stavo dicendo prima – riprese Kuro, rivolto al suo Eve – Quando l'ho trovata farneticava cose del genere. Credo sia fuori controllo.

– Aori non ha mai avuto poteri del genere! - protestò Mahiru, sconvolto – Non glieli ho mai visti usare...

Lo sguardo duro del Servamp lo zittì, facendolo deglutire a fatica: non l'aveva mai visto così serio da quando l'aveva conosciuto. La faccenda doveva essere più critica di quanto pensasse.

– Se posso intervenire – li richiamò Tsuyuki, evitando a stento una lama oscura e sistemandosi gli occhiali – Secondo i miei dati, in questo momento la vostra amica si trova a corto di sangue.

– Come scusa? - obiettò Mahiru, confuso, schivando per un pelo un'ombra e deviandone un'altra con la guida – Non mi sembra debilitata come dovrebbe essere. Mi pare che stia fin troppo bene, invece.

– Ti posso assicurare che, secondo le analisi che le ho fatto appena è arrivata in sede, questa maledetta sottoposta ha terribilmente bisogno di nutrirsi – replicò il membro della C3, seccato – Credo che questa reazione possa derivare da una sorta di meccanismo di difesa.

– Stai dicendo che, dato che è troppo debole per trovare del nutrimento, sta cercando di proteggersi? - borbottò Kuro, scansando senza fatica i casuali attacchi di Aori – Non ha il minimo senso.

Nel guardarla meglio, però, il Servamp notò qualcosa che prima gli era sfuggito: quello sguardo così blu che l'aveva sempre attirato ora era sottolineato da pesanti occhiaie scure e il respiro della ragazza era faticoso, affannato. Sembrava reggersi in piedi a stento.

In più, le sue parole gli tornarono prepotentemente in mente: non aveva mai bevuto sangue umano per paura di cosa sarebbe diventata...finora il sangue di Tsubaki era bastato...

Da quanti giorni non ne beveva? E lo stato d'animo in cui l'aveva trovata in quella piccola stanza buia era forse connesso a quel suo improvviso eccesso di potere?

– Ok, ammetto che forse hai ragione – sospirò Kuro, rivolto a Tsuyuki.

Il diretto interessato sgranò gli occhi, rivolgendogli uno sguardo diffidente: le parole di Mahiru continuavano a ronzargli in testa senza sosta.

– Il problema adesso non è certo questo! - protestò l'Eve, indietreggiando di un passo. Grossi pezzi di soffitto cadevano ormai a mucchi, disintegrandosi sul pavimento intorno a loro, e le pareti erano ormai ridotte ad un colabrodo. La struttura non avrebbe retto ancora molto.

– L'unico modo è eliminarla – concluse Tsuyuki, rispondendo alla domanda lasciata in sospeso tra loro, e alzò la pistola davanti a sé, prendendo la mira.

Una lama lo colpì di taglio sul dorso della mano, facendolo gemere e lasciare la presa sull'arma; con un'espressione di puro terrore, l'uomo si portò la ferita al petto, indietreggiando fino ad appoggiarsi con la schiena ad un tavolo.

Mahiru cercò di raggiungerlo per aiutarlo, ma una figura scura gli tagliò la strada, graffiandolo sul braccio.

Un gemito sommesso attirò l'attenzione di Kuro, che distolse per un attimo l'attenzione dal suo Eve: Aori era ancora lì, davanti a loro, in tutta la sua decadente potenza, ma sembrava essersi irrigidita di colpo. Quando un'altra lama sfregiò di nuovo Mahiru, la ragazza gemette ancora, tendendosi in un debole spasmo.

– Stai facendo del male ai tuoi amici – disse il Servamp, in tono freddo, mettendosi le mani in tasca e fingendo indifferenza – Se andrai avanti in questo modo finirai per ucciderli.

Dicendolo, si avvicinò alla coltre di pugnali d'oscurità, finendo inevitabilmente infilzato da alcuni di essi. Sotto lo sguardo sconvolto di Mahiru, che aveva allungato la mano per tentare di fermarlo, Aori lanciò un urlo soffocato, prendendosi le braccia con le mani e piegandosi in avanti, la bocca aperta in cerca d'aria e gli occhi sbarrati, sempre intensamente luminosi.

– Visto? Finchè non decidi cosa vuoi fare veramente finirai solo con il ferire chi ti sta attorno – mormorò Kuro, in tono tagliente. Dirlo gli dava un intenso senso di disagio, come se, in qualche modo, le sue parole non fossero rivolte solo a lei.

Intanto Aori continuava a emettere rantoli di dolore, malferma sulle gambe, in mezzo alle lame che si muovevano senza controllo, bloccandosi a mezz'aria per poi ripartire tremolando.

Mahiru si trovò straziato da quella vista, soprattutto dal corpo dilaniato del suo compagno, che rimaneva comunque impassibile davanti alla ragazza, in attesa che succedesse qualcosa. Com'erano arrivati a quel punto? Com'era potuto succedere tutto ciò?

Perché persino Aori aveva dovuto conoscere tutta quella sofferenza?

– Tu non vuoi fare del male, vero? - chiese l'Eve, in tono incerto, facendo un passo azzardato verso la coltre di figure d'ombra – Sei sempre gentile con tutti, hai fatto amicizia anche con Misono, e con Mikuni...

A quel nome, le lame si agitarono per un istante, finendo solo per arrivare ad un soffio dal ragazzo per poi ricominciare ad agonizzare a mezz'aria.

– Hai visto come ti trattano gli altri? I miei compagni ti adorano – continuò Mahiru, sempre più convinto – Se tornassi a scuola ti accoglierebbero calorosamente...potremo andare a trovare Misono...

– Mahiru, smettila – lo interruppe Kuro, in tono secco. Punto sul vivo, l'Eve cercò di capire il motivo di tanta scontrosità: il rumore di un pianto sommesso, però, rispose a tutte le sue domande.

Grosse lacrime cadevano sul pavimento, accompagnate dagli strazianti singhiozzi che scuotevano le spalle di Aori, ancora piegata in avanti con le braccia strette al corpo.

In quel momento, a Mahiru ricordò terribilmente Sakuya, quel giorno in cui finalmente si erano chiariti, in cui l'Eve aveva capito qualcosa di più sull'amico che pensava di conoscere da una vita.

In quell'istante capì ogni cosa: non solo glielo ricordava. Erano proprio uguali.

Anche Aori era morta, riportata in vita dal sangue di Tsubaki; anche Aori non si sarebbe più potuta mischiare ai suoi coetanei, frequentando la scuola e intessendo amicizie durature; anche Aori sentiva la solitudine della sua condizione, la paura di rimanere ferita dalle perdite, il terrore di fare del male agli altri. Sakuya gli aveva chiesto di ucciderlo per liberarlo da quella pena. Forse anche Aori, nel profondo, provava lo stesso.

– Va tutto bene, è tutto finito – mormorò la voce spezzata di Kuro, indolenzito dalle ferite che si rimarginavano lentamente contro le lame d'ombra infilzate nel suo corpo – Non hai fatto niente di male.

Quando le sue braccia la circondarono, premendola contro la sua spalla, la ragazza diede libero sfogo a tutta la sua tristezza: pianse come una bambina, lanciando lunghi singhiozzi e gemiti liberatori e bagnando la giacca del Servamp con le copiose lacrime.

Le lame scomparvero all'istante, sia da attorno a lei sia dal corpo martoriato del vampiro, smettendo di levitare nella stanza e di minacciare i suoi occupanti. Era tornato tutto esattamente come doveva: una timida ragazza che piangeva il suo dolore. Una persona tutto sommato normale.

Nel vedere quella scena, Tsuyuki si rese conto di quanto le parole di Mahiru fossero vere: non aveva mai visto un vampiro piangere per il dispiacere di aver fatto del male a qualcuno, ma di certo non ne aveva mai visto uno consolarne un altro.

Con un grugnito, l'uomo si raddrizzò, sistemandosi gli occhiali, e osservò quello strano evento, pensando che, dopotutto, forse si era sbagliato nel giudicare Aori.







Angolino dei commenti:

Ricordo di nuovo che la storia si svolge nella versione manga, per quanto riguarda questa parte alla C3.
Finalmente siamo giunti alla svolta, il momento in cui Aori si rivela per quello che è: una ragazza che vorrebbe solo una vita normale.
D'ora in poi conviveremo con questa nuova versione, vogliatele bene come prima, mi raccomando ^-^
La storia è ancora piena di sorprese, quindi state con noi ^-^

Ringrazio come al solito tutti quelli che seguono/leggono, aspetto commenti ^-^
Piccola nota tecnica: probabilmente andando avanti tenderò a pubblicare i capitoli una volta ogni due settimane, portate pazienza, ma gli impegni chiamano ToT

Al prossimo capitolo ~♫
   
 
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