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Autore: Aiden94    17/04/2018    5 recensioni
Ho letto numerose storie, alcune mi hanno entusiasmato, altre sorpreso o colpito. fino a farmi venir voglia di scrivere le mie fantasie su carta. è la prima volta che pubblico qualcosa quindi consigli ben accetti e spero vivamente che vi piaccia.
Trama: febbraio, pioggerellina leggera, cielo lattiginoso e due persone ai poli opposti che si incontreranno in un piccolo caffè, ma nell'ombra qualcuno trama un'altra storia... o sarà tutta solo un'illusione?
è principalmente una Rin/Sesshomaru ma ci sarà un po di spazio anche per le altre.
Genere: Commedia, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il principe Misterioso

 

Domenica ore 11:37 casa di Sesshomaru

 

Il suono della sveglia, la testa ancora intorpidita, segno che aveva dormito fino a tardi.
Allungò un braccio oltre il bordo del letto ma qualcosa non tornava. Una luce eccessiva entrava dalla finestra accecandola, il comodino non le era familiare ma l'aveva già visto.
Discoteca, ballo, baci, auto, sesso, panino.... oook va bene niente panico era nel letto di Sesshomaru  e quella notte avevano fatto sesso.
Dell'ottimo sesso e a ripensarci si sentiva già scaldare di nuovo.

Si sporse oltre il letto per prendere il cellulare e spegnere la suoneria quando un braccio l'agguantò per i fianchi e l'alzò di qualche centimetro dal materasso posizionandola sopra di se.
Aveva gli occhi semiaperti e la fissava curioso, lei sentiva il suo cuore battere oltre la cassa toracica e sorrise – ciao – lui continuò a fissarla con lo sguardo rilassato – tutto bene? - ancora nessuna risposta, che stesse rimpiangendo quello che era successo – forse è meglio che – fece per alzarsi ma lui la girò agilmente sotto di se e prese a baciarla con foga scendendo sempre più in basso.
A Rin sfuggì un sospiro e lui continuò, quella notte dopo “la macchina” avevano mangiato un panino ed erano tornati a casa ma il pisolino pomeridiano doveva avergli fatto bene perchè l'avevano rifatto con calma, quasi giocando, stuzzicandosi a vicenda come due cuccioli.

Le sfuggì un gemito quando scese tra le sue gambe, va bene che era passato un po' dall'ultima volta che era stata a letto con un uomo però adesso stava esagerando, eccitarsi così a così poche ore di distanza aveva del contorto. Però più la stuzzicava più sentiva la voglia salire, lo tirò su tra le sue gambe, sentirlo già duro e liscio le diede un brivido di piacere e sorrise. Lui si fermo un attimo a fissarla poi entrò con affondi lenti e lunghi facendo scorrere una mano sul suo corpo e l'altra cercando di sorreggersi. Stavano prendendo il ritmo lasciandosi andare quando un'altra sveglia li interruppe, lei tentò di afferrare il cellulare ma Sesshomaru era più veloce e in una posizione più agibile e finalmente sentì la sua voce – perchè metti la sveglia a quest'ora – perchè altrimenti dormo tutto il giorno e domani mi sveglierò tutta intontita – lui lo osservò e lo appoggiò sul letto lontano da loro – era molto che non dormivo fino a quest'ora – lei lo guardò maliziosa – be stanotte abbiamo fatto le ore piccole mi sembra – lo vide trattenere quella che sembrava la smorfia di un sorriso e le si illuminò il viso a vederlo così rilassato e tranquillo.

Stavano per baciarsi quando furono nuovamente interrotti dal suono del cellulare, lo vide voltarsi contrariato ma questa volta lei fu più veloce e glielo sfilò da sotto il naso, guardò il display, era kagome – ciao Kagome – Rin noi partiamo adesso tra una mezz'oretta siamo lì, abbiamo già preparato il primo e il secondo, voi tra quanto arrivate – Sesshomaru la vide sbiancare – ah si certo giusto, devo solo asciugarmi i capelli e usciamo – la vide schiafferggiarsi una mano sugli occhi – perfetto allora ci vediamo lì – ciao – ciao -

Alzò lo sguardo in cerca di quello di Sesshomaru che la fissava – quando abbiamo incontrato i tuoi qui, il primo giorno che sono arrivata, parlavano di pranzare tutti insieme a casa dei tuoi, anche con i miei genitori per parlare del matrimonio ti ricordi – lui parve pensarci un attimo – l'avevo rimosso – lei sorrise rilassando le spalle – già anch'io – rimasero per un po' a fissarsi, lui uscì da lei e le baciò la fronte – sarà meglio prepararsi e visto che tu sei già pronta vado a farmi una doccia – era forse una battuta? lei lo guardò avviarsi verso il bagno, nudo e divino come una statua greca beandosi della vista del suo sedere che spariva oltre la porta, sospirò, non aveva voglia di alzarsi accidenti, si lasciò andare e quando sentì l'acqua scendere si alzò di scatto, fece prendere aria al letto e si fiondò nella sua stanza prese lo shampo, spazzola, spazzolino e dentifricio e raggiunse Sesshomaru nel bagno, si lavò i denti e si pettinò, lo vide uscire dalla doccia e ci entrò lei di corsa, lui l'afferrò per la nuca avvicinò il naso ai suoi capelli – senti ancora di sesso – lei avvertì uno sfarfallio allo stomaco e sorridendo furba entrò in doccia.

Venti minuti dopo, miracolosamente, stavano uscendo di casa – arriveremo in ritardo – io avrei evitato di andarci – lei lo guardò con la fronte corrucciata, era serio o scherzava? - Perchè il borsone – sento nostalgia di casa, non voglio lasciarla vuota troppo a lungo – lui la guardò di sfuggita ed entrarono nell'ascensore – potevi restare – lo disse senza un tono particolare ma Rin aveva capito che un po' doveva dispiacergli quindi gli sorrise per cercare di distrarlo – lo so e ti ringrazio ma ho bisogno di tornare a casa, comunque questo vuol dire che non ti sono dispiaciuta come ospite – lui la fissò – direi di no – lei si voltò tutta allegra.

Arrivarono a casa del padre di Sesshomaru e trovarono già tutti in sala da pranzo ad aspettarli – scusate il ritardo – Rin possibile che ti sia sempre la solita ritardataria – era stata sua madre a parlare, i suoi erano sempre puntuali, detestavano i ritardi – conoscendola quando l'ho chiamata doveva essere ancora a letto – Rin le fece una mezza linguaccia – senti chi parla, l'unico motivo per cui non sei in ritardo è perchè sei uscita con mamma e papà – dettagli – rispose lei facendo finta di niente –

- non è da Sesshomaru fare tardi, strano non ti abbia svegliato – disse Inu con un sorriso sornione sul viso – ho  il sonno pesante e appena sveglia sono lenta a prepararmi – capisco – Inu li guardò sorridendo comprensivo.
C'era qualcosa di strano, forse non in Rin che sembrava essere tornata la solita ragazza gioiosa di sempre ma in suo figlio Sesshomaru si, sembrava più rilassato e tranquillo, sebbene dalla sua espressione non trasparisse nulla, evidentemente averla vicino portava i suoi vantaggi al carattere taciturno e freddo del figlio come aveva sperato e si augurava che quella strana amicizia che si stava creando continuasse, Sesshomaru aveva bisogno di qualcuno al suo fianco.

 

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Il pranzo era proseguito bene e senza intoppi, in serata Sesshomaru aveva riaccompagnato a casa Rin e l'aveva accompagnata fino alla porta d'ingresso assicurandosi che fosse tutto in ordine – ti ringrazio Sesshomaru non c'era bisogno che mi accompagnassi fino a qui – non dire stupidaggini – aveva capito che quello era uno dei suoi modi di liquidare le conversazioni che secondo lui non avevano senso.
Erano al centro del suo salotto, si fissavano e sviavano lo sguardo, in attesa che uno dei due parlasse – senti per quanto riguarda stanotte – si fermò a metà non sapendo come proseguire, fortunatamente fu lui a proseguire questa volta – sono stato bene con te Rin – lo disse piano, quasi avesse paura di farsi sentire ma lei lo sentì come se lo avesse urlato – anch'io, tanto – fece un respiro profondo – però – lo vide irrigidirsi leggermente – però non so cosa fare ora – lui parve rilassare le spalle un pochino – cosa intendi – le nostre famiglie ormai si conoscono, i nostri fratelli si sposeranno a breve e se a te facesse piacere continuare a vederci – si – lei alzò lo sguardo e dopo un primo momento di titubanza sorrise rilassando leggermente le spalle a sua volta – anche a me, però non credo sia una buona idea farlo sapere agli altri al momento, se per te non è un problema certo - abbassò di nuovo lo sguardo torturandosi le dita, lo sentì avvicinarsi e prenderle il viso tra le dita lunghe e sottili, la baciò teneramente sulla fronte e poi sulle labbra – lo credo anch'io – lei lo guardò e sospirò solleva – davvero? - lui annuì – Inuyasha e mio padre sono fin troppo invadenti, non voglio averli tra i piedi o che ci mettano fretta – sono d'accordo anch'io l'ultima cosa che voglio è che Kagome si faccia film mentali – abbassò lo sguardo imbarazzata – e poi se non dovesse funzionare almeno non sarà troppo imbarazzante alle riunioni di famiglia – sentì le sue dita irrigidirsi e lo vide allontanarsi un po' e se ne dispiaque, forse avrebbe dovuto tenerselo per se – dai già per scontato che non funzionerà? - No, certo che no, mi piacerebbe molto davvero solo che “spero per il meglio preparandomi al peggio” come si dice e sono solita vagliare ogni possibilità prima di iniziare qualcosa e poi potrei anche stancarti con tutta la mia iperattività a lungo andare e quindi è solo per questo davvero io non – le mise due dita sulle labbra e le fece alzare lo sguardo per incontrarlo con il suo – respira Rin – lei annui con la testa inspirando e cercando di calmarsi – scusami – non c'è niente di cui scusarsi, ora ti lascio riposare – le posò un altro bacio sulla fronte e prima di andarsene si voltò a guardarla – stai attenta – lei lo guardò imbambolata – anche tu – lui fece un cenno con la testa e uscì.

Rimase lì imbambolata per qualche secondo interminabile poi corse verso la porta-finestra, la spalancò  si affacciò al balcone – buonanotte Sesshomaru – lui da sotto alzò la testa e la guardò, le sembrava quasi divertito, lo guardò salire in macchina e sfrecciare via.
Era davvero felice, non voleva partire con progetti, questa volta se la sarebbe goduta fino in fondo.

 


:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:- mercoledì ore 8:40 ufficio di Sesshomaru 

 

Sesshomaru girò la sua sedia girevole verso la finestra, l'accenno di un sorriso sulle labbra.
Era riuscito nel suo intento e meglio di quanto pensasse.
La notte passata con Rin nella sua auto era stata un qualcosa di indescrivibile, aveva già fatto sesso innumerevoli altre volte anche se non gli era mai capitato nella sua auto ma comunque non era stato solo il posto, era stata lei.
Se l'aspettava dolce e delicata e invece si era ritrovato con un piccolo uragano affamato e pieno di passione, il modo in cui si era concessa a lui e il modo in cui aveva contraccambiato le sue attenzione era stato un qualcosa di viscerale e coinvolgente, sopratutto inaspettato.
La serata in sé lo era stata, poi il rientro a casa invece era stato più lento e dolce, tutto sommato non era stato un male dormire qualche ora quel pomeriggio, lei non era troppo stanca e lui aveva potuto passare le ore successive a studiarla e conoscerla a fondo, avevano guardato l'alba facendo colazione e poi si erano addormentati.

Verso l'ora di pranzo avevano avuto un bagno di realtà, più simile ad una doccia fredda. Lui non era abbituato a dormire fino a tardi e quando Kagome li aveva chiamati per ricordargli il pranzo in famiglia era come se li avessero risvegliati da un sogno.
Sotto la doccia aveva cominciato a pensare le stesse cose che Rin gli aveva detto quella sera stessa nel suo appartamento, era un po' più complicato del previsto e ci sarebbero dovuti andare con i piedi di piombo ed essere prudenti se volevano continuare a vedersi.

Lui di certo non poteva che dirsi daccordo, l'invadenza della sua famiglia non gli andava di certo a genio e Inuyasha con la sua compagna erano dei gran ficcanaso, per non parlare poi di suo padre, quindi per il momento non avrebbero detto niente a nessuno finchè non avessero capito come procedere con la loro... loro.. relazione? Situazione? Non sapeva bene come descrivere il loro rapporto in quel momento, in teoria amici di letto ma lui di certo non vedeva Rin sotto quel punto di vista, maledizione se prima vedeva il matrimonio come una buona scusa per vedersi ora lo vedeva come un ostacolo.

Nonostante tutto gli era dispiaciuto riaccompagnarla a casa quella sera, si era accertato che fosse tutto in ordine, l'aveva salutata, baciata e nei giorni seguenti si era fermato a cena ascoltandola mentre gli parlava delle sue giornate,  si sentiva sollevato anche solo dal ricevere un suo messaggio di buon giorno, non si aspettava una risposta e lo sapeva ma comunque gli faceva piacere che lo pensasse, era più che intenzionato a far funzionare la situazione con Rin e glielo avrebbe dimostrato.

 

:^:^:^:^:^:^:^:^:^:^:^:^:^:^:^:^:^:^:^ casa di Rin giovedì ore 20:02

 

Rin stava stirando tranquilla davanti alla tv.
Sentiva la mancanza di Sesshomaru ed erano passati solo due giorni dall'ultima volta che si erano visti accidenti, sembrava una drogata in astinenza, una ragazzina alla sua prima cotta adolescenziale, era meglio darsi una calmata, non doveva rischiare di farsi prendere così da lui. Sospirò amareggiata, voleva tanto rivederlo ma non voleva sembrare appiccicosa o assillante, capiva bene che aveva bisogno dei suoi spazi e dei suoi tempi, Sesshomaru non era un tipo troppo espansivo o insistente quindi gli avrebbe dato ancora un paio di giorni prima di farsi risentire, forse era meglio non mandargli il buongiorno domani, oggi e ieri non gli aveva risposto, magari era troppo impegnato oppure lo infastidiva.
Sbuffò sonoramente, se continuava così si sarebbe fatta rinchiudere in un manicomio.

Tutte le sue elucubrazioni furono disperse come polline al vento al suono del cellulare, posò il ferro da stiro e guardò il display, era Sesshomaru. A quanto pare non gli serviva poi tutto questo tempo e spazio – ciao Sesshomaru come stai? - bene disturbo – no tranquillo, dimmi tutto – sei libera stasera – stasera? Certo perchè? - vuoi uscire? – adesso? Si certo mi cambio in un attimo – una strana adrenalina le percorse il corpo - sarò li tra dieci minuti – ok a dopo –

Chiuse la telefonata, rimase ferma un secondo mentre un sorriso a trentadue denti le si stampava in viso e prese a saltellare come una bimba a cui i genitori dicono che la porteranno al parco.
Spostò l'asse e i vestiti nella stanzetta degli ospiti e andò a cambiarsi. Dieci minuti esatti le arrivò un messaggio di Sesshomaru. Prese il cappotto rosso, la sciarpa e il cappellino bianchi e scese.


Si stavano avviando verso il centro – dove andiamo? - c'è una mostra qui vicino – lei sorrise contenta – mi sembra interessante – il silenzio scese nell'abitacolo ma fu presto smorzato – come è andato il lavoro – lui la guardò di sfuggita – bene ma la prossima settimana dovrò partire qualche giorno – ah, e dove vai di bello – a Seul in Korea del sud, dobbiamo controllare alcune forniture di pannelli per un'azienda prima della gelata – capisco, sembra impegnativo – non troppo – arrivarono davanti al museo.

Era una mostra d'arte vicino al luna park del porto, alcune opere erano molto belle altre assolutamente incomprensibili, non voleva chiedergli il senso di alcune opere non le sembrava ne il luogo ne il momento, più tardi avrebbe approfondito.
Passarono tranquilli tutta la mostra e uscendo fecero una passeggiata arrivando fino al luna park sull'acqua. Rin si perse a guardare quei giochi di luci e colori – hai voglia di andare – lei si voltò a guardarlo – se vuoi, non vorrei stancarti mi hai detto che sono state giornate impegnative – lui non disse niente e si avviò verso l'ingresso e lei lo seguì tutta contenta – sai non sono tanto i giochi quanto l'atmosfera a piacermi, l'aria allegra, le risate, è questo a piacermi – si voltò a guardarlo serena – sei felice – lei per tutta risposta si lasciò andare contro la panchina – ora si, ti ringrazio Sesshomaru quando sono con te sento di potermi rilassare e non pensare continuamente a quello che è successo meno di una settimana fa, grazie – lui la guardò scrutandola serio, un braccio adagiato pigramente sullo schienale della panchina – è un piacere – erano vicinissimi, si guardavano negli occhi, persi e concentrati al tempo stesso. Si avvicinò e la baciò delicatamente.

Rin si alzò di poco fino a raggiungere le sue labbra e lo baciò, erano fresche ma morbide e non potè fare a meno di passarci curiosa la lingua, lui le sfiorò leggermente la schiena e con la mano libera la posò sul suo volto intensificando il bacio. Si separarono dopo un tempo che parve infinito e con il fiato corto – hai fame? - lui la guardò sorpreso, di tante frasi quella di certo non se l'aspettava – io non ho cenato, se vuoi andiamo da me, cucino io – proseguì lei dopo essersi distanziata quanto bastava per riprendere aria e lucidità, lui si alzò e le porse la mano – andiamo, comincia a fare freddo – lei prese la mano e gli sorrise felice sorreggendosi al suo braccio – c'è aria di neve – anche Sesshomaru alzò lo sguardò, l'aria fredda gli solleticò il viso, dopo tanto tempo si sentiva sereno.

 

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Erano in camera sua, nel suo letto, avvinghiati e nudi, forse avevano esagerato un po' con il vino, le guance di lei erano leggermente arrossate e un perpetuo sorriso le dipingeva le labbra rese rosse dai baci scambiati.
La strinse sotto di se, non stava ferma un attimo, sentiva le sue mani tra i capelli e le unghie che passavano dolcemente sulla sua schiena provocandogli brividi fino al membro, la sentiva fradicia e pronta sotto di sé e dal modo in cui si muoveva sotto di lui doveva essere molto impazziente ma quella sera pretendeva di sentirla urlare e gemere fino a stordirgli le orecchie, sarebbe dovuto partire solo pochi giorni ma voleva goderne appieno così da non sentirsi solo e freddo fino a quando non fosse tornato.

La giro a pancia in giù e le strinse i polsi sopra la testa, la curva del suo sedere era sexy da morire e gli faceva venir voglia di morderglielo e così fece facendole lanciare un gridolino di sorpresa che lo fece sorridere, la vide voltare la testa di lato per cercare di vederlo e lui le si stese sopra leggermente, non voleva di certo soffocarla con il suo peso e con la mano libera prese a scorrere le dita su tutto il busto, le spalle, la linea delle scapole, la spina dorsale fino alle fossette di venere.
Si inumidì due dita e le fece scorrere sulla sua parte già pronta e umida, la sentì sussultare e rilassarsi così riprese a massaggiarla sul clitoride, entrò piano con un dito e prese a muoversi su quelle pareti così lisce, umide e morbide, si immaginava già dentro di lei in altro modo ma non voleva accellerare troppo le cose.

La sentì gemere e dimenarsi per provare a liberarsi della sua presa, era davvero tenace e questo lo fece eccitare ancora di più, non se ne stava mai zitta e buona, doveva sempre fare qualcosa di testa sua. Intensificò la pressione in mezzo alle gambe e iniziò a muoverle con più veemenza, sentiva che iniziava a lasciarsi andare e gemere con il fiato corto poi finalmente la sentì stringersi intorno alle sue dita e bagnarlo, lei morse il lenzuolo pur di non gridare ma a lui questo non bastava, sentirla venire così non lo aveva soddisfatto neanche lontanamente, sapere che durante la sua assenza lei lo avrebbe pensato e avrebbe sentito ancora le sue mani su di lei lo fece eccitare ancora di più.

Le lasciò le mani e prese a baciarle la spalla e mordicchiarla leggermente, la sua pelle così soffice e liscia gli faceva venire l'acquolina in bocca. Lei si voltò a guardarlo con il fiato corto e i battiti accelerati – tu giochi sporco – disse ridendo, lui per tutta risposta inarcò un sopraciglio divertito – e non ho ancora finito – a quello sguardò Rin ebbe un fremito di piacere ma non gli avrebbe mai permesso di condurre il gioco da solo.
Si alzò e lo fece stendere sotto di sé, iniziò a far scorrere la lingua sulla sua gola poi prese a mordergli il lobo dell'orecchio mentre faceva scorrere le mani sul suo petto sodo, si abbassò sempre di più leccando e baciando gli addominali appena accennati e duri sotto il suo tocco, gli lasciò un delicato bacio all'altezza del cuore che lo fece sussultare per la sua dolcezza mentre tutt'altra questione si svolgeva più sotto.
Quando prese a far scorrere le dita sul suo membro così duro e pronto lo guardò dal basso con uno sgardo furbo e impertinente, la guardò attentamente con occhi pieni di lussuria mentre apriva piano le labbra e leccava leggera la punta mentre il suo respiro caldo lo rendeva un climax potente ed erotico. La vide giocare e passare la punta della lingua su tutta la lunghezza lasciandolo sul filo di lana mentre pregustava il momento in cui l'avrebbe finalmente sentita, lei sembrava persa in un gioco tutto suo ma lui non  avrebbe resistito a lungo e di certo non aveva ancora finito i suoi progetti con lei.

Fece per afferrarle la testa ma lei sfuggì alla sua presa con fare biricchino – quanta fretta – non sfidarmi Rin – ma io voglio solo giocare un pochino – detto ciò passò di nuovo la lingua lentamente su di lui e poi finalmente lo prese in bocca, Sesshomaru fu costretto a reprimere un sospiro di piacere, non gliel'avrebbe data vinta tanto facilmente. Ci stava mettendo veramente impegno e lui era prossimo al baratro così le sollevò la testa e la portò alla sua altezza facendo attenzione a non farle male mentre lei protestava per essere stata interrotta – non ho ancora finito – nemmeno io avevo finito con te – il modo in cui gli rispondeva impertinente in quei momenti e solo in quei momenti lo mandava in estasi e lo provocava da impazzire. La baciò appassionato e languido e lei rispose subito pronta, si assicurò che fosse ancora bagnata e poi entrò dentro di lei come se ne andasse della sua vita e quando la senti stringersi attorno a lui si rilassò stringendola a sé.

Lei lo abbracciò  e si guardarono negli occhi intensamente, il legame che sentivano in quel momento era qualcosa di assolutamente inspiegabile e folle, ma questo non sarebbe bastato a fermarli, dopo un paio di affondi la prese e la fece voltare facendola sedere sopra di sé. La schiena di lei aderiva al petto di lui, i capelli di lato gli consentivano libero accesso al suo collo invitante e il suo profumo era inebriante, con un braccio cercò di tenerla ferma mentre con l'altro tornò a torturarla languidamente fra le gambe. Come immaginava lei tentò di liberarsi ma invano, lui intensificò la pressione, anche lui al limite nel sentirla muoversi e contrarsi contro il suo membro, la sentì gemere quasi fino a gridare mentre pronunciava il suo nome, lei con il braccio libero si tappò la bocca per reprimere l'urlo dell'orgasmo e il suo nome e Sesshomaru sentendola contrarsi e farsi più bagnata venne a sua volta reprimendo un gemito sulla sua spalla con un morso.

Stanchi e ansanti si accasciarono sul letto, Sesshomaru continuava a tenerle un braccio intorno alla vita come se avesse paura che potesse sparire, sentì chiaramente il cuore di Rin battere all'impazzata quanto il suo, la vide sporgersi oltre il bordo del letto per prendere i fazzoletti e avviarsi verso il bagno dopo avergli scoccato un bacio a fior di labbra. Lui si distese sul piumone, guardando il soffito assorto, si sentiva appagato e piacevolmente rilassato, non solo fisicamente ma anche interiormente, nonostante il sesso sfrenato e il continuo scambio tra di loro, Rin riusciva sempre ad essere dolce, con uno sguardo, una carezza, il bacio che gli aveva lasciato all'altezza del cuore era come se lo sentisse ancora pulsare sotto le sue dita; Lo faceva stare bene

-  a che pensi – si voltò a guardarla, nuda nella penombra mentre chiudeva la porta della camera e si avvicinava accanto a lui – domenica partirò – lei parve intristirsi un po' ma si riprese subito – e quando torni – martedì sera se tutto va bene – se vuoi posso venire da te e ti preparo la cena, sarai stanco immagino – lui la osservò per un po', si perdeva sempre a guardare il suo viso così sereno, felice, non si sarebbe mai stancato di vederla sorridere, perso nei suoi pensieri non le aveva risposto – se non vuoi fa niente avrai altro da fare immagino – ne sarei felice – le si illuminò il volto e lo abbracciò stampandogli un bacio a fior di labbra – bene se hai richieste particolari per il menu fammi sapere – lui le passò un braccio sulle spalle, iniziava ad avere la pelle d'oca così si misero sotto le coperte e lei gli si accoccolò vicino mettendo una gamba tra le sue – puoi dormire qui se vuoi è tardi, c'è anche uno spazzolino in più se ti serve – sbadigliò assonnata e lui le baciò la testa accarezzandole dolcemente i capelli, la guardò addormentarsi e sistemò meglio i cuscini spegnendo la luce.
Quella sera poteva anche permettersi di stare lì accanto a lei, così l'avrebbe protetta e avrebbe approfittato del suo calore ancora un po'.

 

:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:- Tokyo, un mese dopo. Dicembre caffetteria.

 

Rin canticchiava una canzoncina a mezzavoce, felice come non le capitava da tanto.
Da quando Sesshomaru era tornato dal suo ultimo viaggio a Seul continuavano a vedersi sempre più di frequente, ormai era diventata un'abitudine, nei weekend quando gli uffici erano vuoti dormiva a casa sua invece in settimana quattro volte su cinque dormiva da lei, era diventato quasi strano dormire separati.
Alla fine si erano portati qualche ricambio a testa in caso d'emergenza a casa dell'altro perchè la mattina per la fretta avevano rischiato più di una volta di farsi scoprire da Inuyasha o suo padre, giustificare i loro incontri era facile grazie ai preparativi per il matrimonio e per quanto riguardava il regalo degli sposi avevano già deciso ovviamente, per l'organizzazione invece Kagome la stava tirando matta, assaggi, prove dell'abito, esercitazione per il primo ballo, una vera bomba ad orologeria ma Rin cercava di essere paziente, con un po' di fortuna ci si sposa una volta sola.

- come siamo allegre, c'è qualcosa che devi dirmi? - si voltò verso Sango – no assolutamente niente perchè – lei fece finta di niente – no così, sei più allegra del solito – io sono sempre allegra Sango – vero ma non così, questa è un'allegria diversa, dì un po' non è che hai conosciuto qualcuno vero? - lei si fece subito più rossa in viso e si voltò per sviare il discorso – no ma che dici te l'avrei detto no – si certo come no, spero tu abbia un buon motivo per non avermelo detto – detto cosa? - era stata Hirani a parlare, la nuova ragazza che avevvano assunto part-time al posto di Nina, era una studentessa il che giocava a loro favore in caso di orari – che Rin si vede con qualcuno – non è vero – si invece ma non vuole dirmi chi è – uffa Sango – guarda che si nota sai – disse divertita Hirani – non ti conosco da molto ma ultimamente sei molto più allegra e non fai altro che sorridere, allora è carino? - Rin a quel punto gettò la spugna, almeno con loro poteva parlare senza rivelare il nome – è molto carino – ah-ha allora vedi che c'era qualcuno – si però non vi dirò chi è, non mi sento ancora pronta a presentarvelo – va bene ma dimmi lo conosciamo – più o meno, l'avete già visto comunque – Sango e Hirani si guardarono – è un cliente quindi, strano non è da te accettare le avance di qualcuno – beeh diciamo che non sono state delle avance ci siamo incontrati fuori un paio di volte, abbiamo iniziato ad uscire e abbiamo cominciato a frequentarci ma niente di serio comunque, cerchiamo di andarci piano – si si certo e dimmi a letto com'è – Rin si fece ancora più rossa mentre quelle due la fissavano in attesa di dettagli “piccanti” - e cosa vi fa credere che ci vada a letto – certo a chi pensi di darla a bere, è ovvio che sei cotta e ultimamente sei molto più carina del solito – vero e anche la pelle e i capelli segno che te la stai spassando giusto? - incalzò Hirani dando corda a  Sango – be diciamo che sotto quel punto di vista non c'è niente da aggiungere – le due si guardarono divertite – bene la nostra Rin se la spassa con un affascinante uomo misterioso che a letto è una bomba che la mette di buon umore e chi se lo aspettava – io non ho detto questo – mm però l'hai pensato vero? Con quello sguardo trasognato che hai – la incalzò di nuovo Hirani – uff cosa ne dite di riprendere a pulire o rischiamo di passare qui il weekend – e tu hai altri progetti immagino – Rin  guardò Sango – perchè tu no? - finalmente anche Sango arrossì leggermente colta sul vivo – beh se non altro devi promettermi che me lo farai conoscere – quando sarà il momento promesso – bene, senti magari avrai altro da fare questa sera – ma no tranquilla portami pure le gemelline sarà divertente è tanto che non stanno con me e poi ora la casa è sicura – ok va bene prometto che cercheremo di non fare troppo tardi – tranquilla Sango -


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Sango le aveva portato da poco le bambine, Sesshomaru aveva da fare con il lavoro anche quella sera così ne aveva approfittato per tenere le gemelle a farle compagnia mentre Miroku e Sango uscivano, erano proprio cresciute – allora bimbe pigiamini messi, pizza quasi pronta e film lo avete scelto? - erano sedute ai piedi del divano, avevano deciso di fare serata film con pizza in perfetto stile pigiama-party e le bambine si erano divertite un mondo a fare la pizza tutte insieme anche se dopo una doccia è stata d'obbligo – io voglio la principessa e il ranocchio – io mulan – bene siamo indecise cosa ne dite di guardare rapunzel – passarono tutto il tempo della cottura della pizza per decidere quale film guardare, iniziarono a mangiare con la principessa e il ranocchio e poi avrebbero messo mulan, insomma una vera e propria maratona.
Qualcuno bussò alla porta, Rin aveva detto a Sesshomaru che avrebbe tenuto le gemelle fino a tardi quella sera, che se ne fosse dimenticato?

Si alzò di corsa mentre le gemelle erano assorte nel film ma quando aprì la porta trovò qualcuno che non si aspettava – ciao Kosuke – ciao Rin che bello rivederti dopo tanto tempo – si abbracciarono, era quasi un mese che non si vedevano, qualche giorno prima dell'intrusione dello stalker – come è andato il lavoro – molto bene, il posto ti sarebbe piaciuto – ne sono sicura entra dai, sono qui con le gemelle – ah capisco, avevo sentito un certo casino in effetti – cosa farai adesso – non so per un po' starò qui ma poi si vedrà – deve essere bello il tuo lavoro, mi racconti sempre di posti bellissimi – si avviarono verso la cucina e si sedettero al tavolo.
Parlarono per un paio d'ore poi suonò nuovamente il campanello, erano Sango e Miroku – ciao ragazzi, avete fatto presto – non volevamo approfittarne – non dovete preoccuparvi lo sapete – Miroku le si avvicinò – si ma se vogliamo che tu ci faccia ancora questo favore sarà meglio non approfittarne – si misero a ridere di gusto.

Kosuke si avvicinò – ciao Kosuke che piacere rivederti – anche per me, sono tornato oggi e volevo salutare Rin – bene capisco – Miroku e Sango presero le bambine e il borsone – uffa ma il film non è ancora finito – su dai lo possiamo vedere a casa e poi domani andiamo dai nonni vi ricordate – siii – le loro vocette in coro sprizzavano allegria da tutti i pori – bene bene abbassiamo la voce o sveglierete tutto il condominio, grazie ancora Rin – figurati sai che mi fa piacere tenerle – lo so – le si avvicinò piano all'orecchio – ma dimmi è lui il ragazzo misterioso con cui esci – no non è lui, l'hai già visto qualche volta ma non ti dirò di più se no va a finire che spifferi tutto a Kagome – va bene ma mi aspetto di conoscerlo presto sappilo – aggiunse ad un tono più normale – certo tranquilla, notte ragazzi notte bimbe – notte Rin a lunedì-
 
 
Chiuse la porta con un sospiro e iniziò a sistemare la sala parlando con Kosuke che si era fatto più taciturno e con lo sguardo cupo – tutto bene Kosuke – esci con qualcuno – come – ti ho chiesto se esci con qualcuno – Rin non sapeva cosa risponderle, quel tono non le piaceva proprio per niente così optò per una mezza verità – mi vedo con un ragazzo da poco tempo, siamo usciti per un caffè qualche volta – ci sei andata a letto – quella domanda la spiazzò lasciandola interdetta – ti ho detto che abbiamo preso un caffè, non fare il fratello Iper-protettivo per favore, so cavarmela benissimo da sola – dopo quello che mi hai detto, che c'è un pazzo che probabilmente ti perseguita tu esci con un tipo che conosci appena – non ho alcuna intenzione di rinchiudermi in casa solo perchè un pazzo mi molesta, ho una vita e non intendo rinunciarci – Kosuke sembrava ribollire di rabbia, era teso e la guardava con astio – mi avevi detto che non intendevi uscire con nessuno, che non ti sentivi pronta – infatti è così, ed è per questo che ci sto andando piano con lui e poi è successo non l'ho mica programmato – tu mi hai respinto – perchè non mi sentivo pronta Kosuke e non volevo darti false illusioni, sei mio amico – lui a sentirla parlare così si sentì morire dentro, come pugnalato alle spalle dalla persona che più si ama, cercò di riprendere una parvenza di controllo, se lei non capiva glielo avrebbe fatto capire lui – capisco, se sei convinta ma se dovesse succedere qualcosa fammi sapere e promettimi che questo tipo non si metterà tra di noi e la nostra amicizia, sei importante per me – lei parve rilassarsi un po' a quelle parole e sorrise – te lo prometto Kosuke, qualunque cosa succeda io e te saremo sempre amici – lui si avvicinò ad abbracciarla e lei, anche se un po' tesa per quella insolita sfuriata, ricambiò l'abbraccio poi lui se ne andò lasciandola sola.

 

:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-

 

Amici un corno, altro che amici, lui se ne era andato cercando di fare il meglio per lei, pensando al suo bene e lei come lo ripagava, pugnalandolo alle spalle, tradendolo e tradendo la sua fiducia, ma non l'avrebbe passata liscia, prima avrebbe trovato quel maledetto bastardo che aveva osato portargliela via, poi si sarebbe occupato della Sua Rin. Era solo accecata dalla paura del vero amore, usciva con “quello” solo perchè sapeva non l'avrebbe mai amata quanto la amava lui, per questo, ma lui l'avrebbe aiutata, l'avrebbe portata con se e le avrebbe fatto aprire gli occhi su quanto fosse grande il suo amore e la sua devozione per lei, così una volta insieme sarebbero potuti vivere felici. Insieme. Per sempre. Era Sua. E di nessun'altro. Erano destinati e questo nessuno poteva cancellarlo.

Fece dei respiri profondi per calmarsi, avrebbe dovuto finire la sua sorpresa per lei, certo che l'avrebbe conquistata, poi avrebbe scoperto chi fosse il suo spasimante e l'avrebbe allontanato come aveva fatto con quello stupido Sesshomaru.
E alla fine non ci sarebbe stato più nessuno ad ostacolare il loro amore.
Sperava solo di fare in tempo, se quell'idiota avesse anche solo osato sfiorarla sarebbe impazzito, sperava solo non ci fosse stato nient'altro tra di loro, Rin gli aveva detto che c'era stato solo un caffè ma ora come ora non si fidava della Sua dolce Rin. Certamente era stata plagiata da quel mostro e non poteva permettersi di perdere tempo ma neanche di affrettare le cose, doveva agire con la testa o non sarebbe mai stata sua.

Con quel nuovo e chiaro obbiettivo in mente si mise subito all'opera e all'indomani non l'avrebbe persa di vista un attimo.

 

:^:^:^:^:^:^:^:^:^:^:^:^:^:^:^:^:^:^:^:^: due settimane dopo, si avvicina il Natale

 

Era letteralmente a pezzi, si sentiva i muscoli molli e aveva i brividi. Nell'ultima settimana continuava a svegliarsi con la nausea, le era venuto pure il raffreddore e faticava a respirare, aveva anche avvisato Sesshomaru di starle lontano per un po' ma lui non aveva voluto sentire ragioni dicendo che lui non era tipo da prendere una banale influenza.

Quelle ultime settimane erano state una nuova scoperta per loro,non poteva negare che il loro sentimento si stesse via via intessificando sempre di più, erano rare le volte in cui non stavano insieme e la cosa non dispiaceva a nessuno dei due, anche se ultimamente erano stati più attenti, si fermava a dormire più di rado e facevano piccole gite fuori porta in luoghi selvaggi e poco frequentati, sia per Sesshomaru che non amava avere troppa gente intorno sia per depistare possibili molestatori.

C'era inoltre un'altro problema a tormentarla, ed era decisamente più serio.
Kosuke non faceva altro che assillarla, le mandava messaggi a tutte le ore, passava in caffetteria a trovarla e si fermava per lungo tempo, qualche volta si era persino incontrato con Sesshomaru nel bar o sulle scale e questo non faceva che peggiorare il suo umore e la sua insistenza, la stava davvero soffocando.
Le dispiaceva che il rapporto tra di loro si stesse sgretolando a quel modo, Kosuke era stato sempre un buon amico e quella situazione la stressava ed intristiva parecchio.

Ultimamente aveva anche preso l'abitudine a fare strade differenti per andare a casa o per fare la spesa, passava molto tempo fuori dal suo appartamento o rinchiusa all'interno giustificando lavori o preparativi per il matrimonio, sentiva che doveva parlarne con Sesshomaru quella sera stessa perchè iniziava seriamente a preoccuparsi.

- ciao Rin sono arrivata – ciao Kagome entra pure – quella mattina presto avevano deciso di confezzionare le bomboniere per il matrimonio ed erano davvero tante – quante hai detto che sono – non molte – rispose disponendo i due cartoni sul tavolo della sala – circa 100 bomboniere ma preferirei farne qualcuna in più per sicurezza – fortuna che volevate qualcosa di semplice – la prese in giro ridendo - già ma abbiamo invitato anche qualche amico dall'America e quindi la lista si è allungata – capisco, hai già fatto colazione? – si ma un dolcetto lo mangerei comunque – immaginavo arrivo subito –
Presero a fare le bomboniere per circa due ore – ancora cinque minuti e abbiamo finito – bene perchè devo prepararmi per andare al lavoro – come sta andando – bene fortunatamente, però ho paura di essermi presa un malanno mi sento a pezzi – si infatti non hai una bella faccia – grazie Kagome tu si che sai come risollevarmi il morale – si misero a ridere, Rin si spostò i capelli e li raccolse  in una coda improvvisata, le vampate e i brividi di freddo potevano presagire febbre ed era meglio prendere una pastiglia prima di uscire.
 
- e con questa abbiamo finito, manca solo il bigliettino a lato - Kagome alzò lo sguardo su di lei e la vide fissarla con tanto d'occhi – che c'è – e quello cos'è – cosa? - come cosa, quello sul collo – le puntò contro il dito indicando un punto alla base della gola - è un succhiotto per caso – Rin si portò una mano al lato del collo – no ti sbagli – corse di filato in bagno a controllare seguita da Kagome – come no, quello è proprio un succhiotto – e allora – Rin si guardò allo specchio, accidenti era sulla curva della spalla sotto il collo, con la divisa e un po' di fondotinta non si sarebbe notato però con gli altri vestiti si, accidenti a lui ma come gli era saltato in mente.

I ricordi della sera precedente le tornarono alla mente e si sentì arrossire, Kagome la guardò ammicante – e ora perchè arrossisci, dai dimmi chi è, lo conosco? È carino? Dai dimmelo dimmelo dimmelo ti prego giuro che non dico niente a nessuno - certo come no – dai davvero sarò muta come una tomba – Rin la guardò scettica – no – e perchè – stava iniziando a mettere un po' di fondotinta preparandosi per il lavoro – perchè non mi sento ancora pronta a presentartelo comunque non preoccuparti è un bravo ragazzo, molto bello e sopratutto – bravo a letto direi, visto i segni che ti ha lasciato – aggiunse Kagome divertita facendo arrossire ulteriormente Rin – ma perchè continuate tutti a ripeterlo – sbuffò in imbarazzo - sarà meglio che vada al lavoro, vuoi una mano a portare giù gli scatoloni – cambia pure discorso tu, tanto prima o poi scoprirò chi è il principe misterioso – invece no, allora vuoi una mano si o no – si si va bene grazie – presero il tutto e uscirono di casa, fortunatamente non incontrarono Kosuke durante il tragitto fino alla macchina – ti accompagno al lavoro in auto così non prendi freddo con la bici – grazie accetto volentieri -

 

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La stava pedinando da giorni ormai e non l'aveva vista uscire con nessuno in particolare, lavorando in un luogo pubblico era più facile tenerla d'occhio e tenere d'occhio tutti quegli smidollati che ci provavano con lei, questo avvalorava la sua teoria che chiunque fosse l'uomo con cui stava uscendo non la meritasse se non gli importava che Rin fosse a stretto contatto con certa gente senza poterla tenere strettamente sorvegliata. Se fosse stato per lui non le avrebbe mai permesso di lavorare in un posto frequentato da uomini; ma presto avrebbe risolto tutto, la sua sorpresa era quasi terminata e presto sarebbe stato tutto perfetto.

 

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Sesshomaru si era recato alla caffetteria quel pomeriggio per rivederla, non la vedeva dalla sera prima e per impegni vari non si erano potuti sentire, non gli aveva nemmeno mandato il buongiorno quella mattina e non aveva potuto nemmeno chiamarla per sentire la sua voce, non è che lui parlasse tanto ma aveva sentito in un certo senso la sua mancanza, il che aveva dell'incredibile, perchè per quanto tollerasse ben poche persone si era sempre sentito meglio da solo, ma non con Rin.
Purtroppo i suoi piani furono presto sviati, entrato nel bar fu richiamato in fondo alla saletta da Inuyasha e Kagome seduti a bere una cioccolata fumante – Sesshomaru ciao, vieni a sederti qui con noi -  anche se contro voglia andò ad accomodarsi ai divanetti con loro – come mai anche tu qui? cerchi Rin – lui la guardò impassibile – no – ah beh meglio così perchè lei non c'è – a quel punto si fece attento – non è da lei mancare al lavoro – si è vero infatti l'ho chiamata per sapere come stava e a quanto sembra la febbre è salita e non riesce a mangiare a causa di una forte nausea le ho chiesto se voleva che passassi ma mi ha detto che ha solo bisogno di riposare un po' ma per sicurezza Sango e Kaede le hanno detto di restare a casa anche domani – Inuyasha sbuffò contrariato – già e avresti dovuto sentire quante proteste, neanche l'avessero licenziata è stato un miracolo convincerla a stare a casa un giorno solo figurati due – a quel punto arrivò Hirani – buonasera Sesshomaru le porto il solito – si grazie -

Hirani gli portò l'ordine e Sesshomaru perse interesse per le loro conversazioni tornando a leggere e sottoscrivere mail sul portatile.
Verso l'ora di chiusura Hirani si avvicinò per scambiare due parole con Kagome – Rin mi ha appena chiamato – immaginavo, continuando così si trasferirà qui e metterà una brandina in cucina vicino al forno in perfetto stile Cenerentola – Hirani e Inuyasha si misero a ridere – no voleva solo sapere se era andato tutto bene e se non mi dispiaceva sostituirla anche domani – Kagome riprese la parola con fare cospiratorio attirando l'attenzione di Sesshomaru che fece finta di niente – Hirani senti tu sai niente del ragazzo con cui esce mia sorella – lei la guardò perplessa – no, non ha voluto dirci praticamente niente al riguardo, perchè tu sai chi è? - chhiese incuriosita con fare cospiratorio - no ma stamattina sono stata da lei per fare le ultime bomboniere e aveva un succhiotto sul collo – davvero io non l'ho visto ma il colletto della camicia anche se aperta camuffa bene – già però non sono riuscita a scucirgli mezza parola tranne che sembra che a letto si divertano parecchio – Sesshomaru per poco non si strozzò con un sorso di thè ma cerco di dissimulare quanto più possibile attirando leggermente l'attenzione di Inuyasha - tutto bene Sesshomaru? - ricevendo un monodico si in risposta, incurante delle reazioni di Sesshomaru le ragazze proseguirono con i loro discorsi fino al verdetto finale – e se fosse incinta? - chiese Hirani, a Sesshomaru mancò un battito e il suo cervello smise di funzionare per un secondo. Cosa??? – chi Rin? Non credo lei usa sempre gli anticoccezionali – si ma sai sono sicuri al 99% un piccolo margine di errore c'è sempre e poi a quanto ho capito quei due si vedono da circa un mese e mezzo quindi le nausee e la poca fame che ha avuto in questi giorni potrebbero essere dati da quello – Kagome parve pensarci su un po' ma fu Inuyasha ad intervenire – ma che sciocchezze, questo non spiega la febbre e il raffreddore, potrebbe davvero essere una semplice influenza – aspetta un attimo, mi stai dicendo che Rin mi tiene segreta questa storia con questo tipo da quasi due mesi – a quanto ne so hanno iniziato a vedersi verso i primi di novembre quindi si – uffa ma perchè io non capisco, appena si sentirà meglio la torchio come si deve finchè non me lo presenta, aspetta e vedrai – e perchè mai dovrebbe farlo – chiese Inuyasha – ma come perchè, per sapere se verrà accompagnata al matrimonio oppure no – non ti sembra di correre un po' troppo, lo vedi perchè non ti ha detto niente – continuarono a battibeccare ma l'attenzione di Sesshomaru era fissa ancora a quell'unica insana domanda, che Rin fosse davvero incinta? L'avrebbe scoperto quanto prima, pagò ed uscì dalla caffetteria degnandoli appena di un saluto e salì in macchina, con un po' di silenzio cercò di riflettere con la dovuta calma.

Rin gli aveva detto che usava quella specie di cerotti ormonali anziché le pillole e aveva notato che cambiava periodicamente applicazione e meno di tre settimane fa era certo le fosse venuto il ciclo o almeno questo è quello che gli aveva detto. Rin non era il tipo che mentirebbe su una cosa del genere però magari voleva pensarci da sola, oppure non l'aveva ancora scoperto pensando fosse influenza o magari era davvero solo influenza, sentiva il cervello scoppiargli in preda alla confusione più nera, che cosa avrebbe fatto se Rin fosse stata davvero incinta?

In quel momento si mise a pensare seriamente a Rin e a loro due. Tra di loro era cominciata in maniera un po' strana e anticonvenzionale, il sesso era fantastico e il modo in cui lo faceva sentire era indescrivibile, tuttavia lui sentiva che tra loro non era solo questione di sesso o “buona chimica” c'era di più, il modo in cui parlavano e si cercavano, il tempo che passavano insieme che sembrava dilatarsi e sfumare al tempo stesso e poi quel vuoto che lo assaliva quando tornando al suo appartamento vuoto e si rendeva conto che gli mancava qualcosa, che quando si rigirava nel letto quello che cercava era lei. Erano passati meno di due mesi e il loro rapporto era progredito oltre il loro stesso controllo.

Però ora c'era un inconveniente, più un'incognita a dire il vero, se Rin fosse stata incinta cosa sarebbe successo tra loro. L'avrebbe tenuto o no? Sarebbero rimasti insieme? Se non avesse più voluto vederlo? Avrebbe preteso un matrimonio o il mantenimento?  Pensava di sapere già la risposta a quelle domande ma sentirsela dire da lei era senz'altro meglio.
Parcheggiò sotto casa sua e salì al suo appartamento, suonò e attese, attese ancora ma nessuno venne ad aprire, che stesse male o fosse uscita a prendere i medicinali, che fosse successo qualcos'altro, mille ipotesi si fecero largo nella sua testa, l'aggresione dello stalker era una delle peggiori.
La chiamò al telefono e sentendola rispondere si calmò almeno in parte ma la voce di lei non fece altrettanto – pronto? - Rin sono Sesshomaru – colpo di tosse – ciao Sesshomaru scusami dormivo, tutto bene? - sono fuori casa tua – ah si, allora aspetta ti faccio entrare - passarono pochi minuti che a lui parvero anni ma quando finalmente sentì la porta aprirsi vide Rin pallida e con un plaid intorno alle spalle – entra, scusami ma sono davvero a pezzi stasera – lui la guardò cercando di capire le sue attuali condizioni – hai mangiato – lei lo guardò perplessa con lo sguardo leggermente offuscato – ho del brodo con riso e patate in frigo ma non ho molta fame ora – dovresti mangiare – lei fece un breve cenno stringendosi ancora di più nella coperta – perchè non vai a sdraiarti, ci penso io a portarti la cena – lei cercò di fare un sorriso con scarsi risultati – non è necessario davvero domani starò meglio – lui la guardò serio e la sospinse verso il divano.

Rin era stupita e felice che Sesshomaru fosse lì, era un po' triste all'idea di non poterlo vedere ma del resto non voleva farlo ammalare e invece lui era andato a trovarla e gli stava facendo scaldare la zuppa nel micro, era davvero dolce ed inaspettato da parte sua.
Mangiarono con calma e in silenzio, godendosi quella zuppa calda in quella sera di dicembre così fredda – la prossima settimana prevedono neve, proprio sotto le feste che bello – lo guardò sorridente, aveva ripreso un certo colorito e si sentiva un po' meglio – ne vuoi ancora un po' – no grazie non vorrei rimettere ancora tutto, sembra che quest'anno mi sia presa un'influenza in piena regola – cercò di ridere ma si sentiva ancora un po' fiacca – però penso che mi farò una doccia e prenderò un'altra pastiglia prima di andare a letto – lui fece un cenno d'assenso e portò le ciotole nel lavello mentre lei andava a farsi la doccia.

Sesshomaru si sentiva inquieto. Accidenti e ora come faceva a chiederglielo, non sapeva come far uscire il discorso e stranamente si sentiva un po' in imbarazzo al riguardo e non sapeva come affrontare l'argomento “gravidanza”.
Non gli era sembrata incinta però magari era entrambe le cose e rischiava di stare male se non faceva attenzione ai medicinali che prendeva con quella febbre.
La vide uscire dal bagno infagottata nel plaid e la seguì in camera spegnendo le luci della casa, la vide adagiare la coperta sul letto e rimase affascianto a guardarla, era nuda e stava prendendo un pigiama pulito, la pelle arrossata dall'acqua calda e la pelle d'oca dovuta alla febbre – dove sono i medicinali – li ho dimenticati nel cassetto sotto il lavandino – andò a prenderli ma prima di portarglieli lesse velocemente il foglio illustrativo, niente, l'unica cosa che diceva riguardo la gravidanza era di consultare il proprio medico curante; di grande aiuto davvero.


Rin era nel letto accoccolata tra le braccia di Sesshomaru prossima ad addormentarsi, quella sera gli era sembrato particolarmente teso, l'indomani gli avrebbe chiesto il motivo, in quel momento era troppo stanca anche solo per formulare un pensiero.

 

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L'auto di quel maledetto era ancora parcheggiata sotto casa, era notte fonda ormai e probabilmente si erano addormentati, forse insieme. La sola idea gli faceva salire il sangue al cervello, quando l'aveva vista uscire prima dal lavoro aveva finto di essere appena arrivato e quando aveva visto che stava male si era offerto di darle un passaggio fino a casa e lei aveva accettato con gioia, aveva sperato in vano di potersi prendere cura di lei ma lei lo aveva ringraziato dicendo che aveva solo bisogno di una dormita. Invece quel cane maledetto non solo era entrato e si era preso cura della Sua Rin, ma a quanto pare si era anche fermato a dormire.

La tentazione di salire, fracassargli il cranio e portare via la Sua Rin dalle sue grinfie era allettante ma oltre il problema dell'allarme non era riuscito a fare un duplicato delle chiavi dell'appartamento come aveva invece fatto la prima e la seconda volta maledizione, quindi in ogni caso non poteva entrare. Non poteva neanche chiamarla con qualche scusa vista l'ora e ultimamente doveva essere stato troppo assillante perchè lei sembrava evitarlo e questo non poteva accettarlo, non aveva ancora scoperto chi era l'uomo con cui stava uscendo anche se ora un dubbio iniziava ad insinuarsi in lui.

Per quanto Rin si ostinasse a dire che erano solo parenti, sarebbe potuta passare benissimo la sorella o i genitori ad accudirla, non di certo il “futuro cognato” della sorella, se il suo ragionamento fosse stao esatto la facenda si faceva più complicata del pervisto.
Perchè competere con Sesshomaru avrebbe richiesto più impegno e più astuzia di quel che pensava.

 

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Sesshomaru spostò un braccio verso Rin ma trovò il lato del letto vuoto, aprì gli occhi preoccupato, non era da lui dormire così profondamente, sentì un profumino e rumore di stoviglie provenire dalla cucina e si alzò. Rin si stava avviando verso la camera con un vassoio da letto stracolmo di waffles marmellata e lo stesso thè caldo che beveva alla caffetteria, lei alzò lo sguardo e gli sorrise veramente, la pelle era tornata ad un colore naturale e anche gli occhi erano tornati brillanti –   dovresti riposare – volevo ringraziarti come si deve per esserti preso cura di me stanotte –  sorrise e adagiò il vassoio sul tavolino del salotto sorridendo – preferisci mangiare qui, così puoi guardare il telegiornale – si accomodò accanto a lei sul divano e insieme iniziarono a fare colazione ascoltando il notiziario che preannunciava neve la prossima settimana – sembra che passeremo un bianco Natale quest'anno – lui la studiò attentamente, i pensieri del giorno prima non l'avevano di certo abbandonato durante la notte lasciandolo all'inizio in un dormiveglia costellato di strilli e bambini e Rin che se ne andava, l'aveva stretta più forte a se e finalmente si era riaddormentato senza sogni.

Lei parve accorgersi che qualcosa non andava – Sesshomaru tutto bene? - lui la fissò teso in volto – si – dai non mentirmi, si vede che hai qualcosa che non va – lui non sapeva come trovare le parole giuste così cercò di andare in suo soccorso – senti volevo darti una cosa ma non sapevo come fare e.. insomma.. se non vuoi non sei costretto ad accettarla.. però ecco.. - tirò fuori una chiave dalla tasca della felpa – è la chiave di casa mia, il codice è 1-8-5-2- così la prossima volta non resti chiuso fuori, se vuoi – rimase con la chiave sospesa a mezz'aria un po' incerta mentre lui la fissava immobile, fece per abbassare la mano quando la sua domanda lo spiazzò – sei incinta? - lei in un primo momento parve non capire la domanda poi appena le parole presero un senso corrugò la fronte e fu il suo turno di guardarlo accigliata – n-no perchè me lo chiedi? Ti sembro ingrassata? - Kagome e l'altra ragazza ne parlavano ieri al caffè – lei rimase zitta per un po' poi si sciolse in un sorriso dolce – era questo a preoccuparti? Per questo eri così teso e sei voluto restare qui a sorvegliarmi? - sarei rimasto comunque – le sue guance si imporporarono leggermente con quel sorriso dolce – lo so, comunque no non lo sono, ieri Kagome ha visto il succhiotto che mi hai lasciato l'altra sera – alzò i capelli per mostrarglielo, era piuttosto evidente in effetti – si lo so – si è messa a spettegolare con Hirani, lo sapevo – disse ridendo – voleva sapere chi è per invitarlo al matrimonio – a sentire quelle parole Rin scoppiò a ridere – pensa tu che faccia farebbero se dovessero scoprirlo – Sesshomaru parve rilassarsi appena increspando leggermente le labbra in un sorriso tirato – se serve a farti stare più tranquillo comprero uno stick e farò il test – la tensione parve abbandonarlo completamente e lei si avvicinò per stampargli un bacio sulla guancia – devi sapere che appena una ragazza che sta con qualcuno sta male, non importa il motivo, ci sarà sempre qualcuno pronto a pensare che sia incinta quindi d'ora in avanti cerca di stare tranquillo – prese il vassoio e si avviò verso la cucina, mentre metteva le tazze in lavastoviglie si sentì afferrare per i fianchi, quelle semplici parole bisbigliate all'orecchio le fecero venire le farfalle allo stomaco – questo vuol dire che stiamo ufficialmente insieme – dipende da cosa intendi con “ufficialmente”, vorresti già farlo sapere alle nostre famiglie – si voltò verso di lui che parve rifletterci un momento – no, anche se penso non ci metteranno ancora molto a capirlo – lei scoppiò a ridere – purtroppo lo credo anch'io e se questo è quello che vuoi – si morse leggermente le labbra e abbassò lo sguardo – penso che non sarebbe affatto male – a quelle parole Sesshomaru la strinse a sé e le baciò la testa, tutto sommato quell'inconveniente era tornato utile, ora stavano ufficialmente insieme anche se non lo avrebbero rivelato ancora.

 

 

:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_ il giorno dopo ore 8:43

 


Rin era sveglia già da un po' quella mattina, voleva arrivare un po' prima al lavoro per controllare le forniture prima che i fornitori chiudessero per le festività natalizie. Andò in camera a cambiarsi e poi tornò in bagno a controllare il test, il giorno prima lei e Sesshomaru non avevano potuto parlare con calma dell'equivoco, se così si poteva chiamare, che l'aveva vista andare in farmacia e comprare un test di gravidanza. Le sarebbe piaciuto sapere cosa avrebbe voluto fare in caso fosse risultato positivo o negativo, comunque ora stavano insieme e la cosa la spaventava ed elettrizzava al tempo stesso. Prese il testo e controllò le linee, una sola linea, come immaginava, beh se non altro ora poteva mandare l'esito a Sesshomaru così si sarebbe calmato anche lui, poverino, sembrava davvero teso l'altro giorno.

 

 

:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_ ufficio di Sesshomaru

 


- sto aspettando la risposta dei Coudurrier per la festa di capodanno – era stato Sesshomaru a parlare, da quando aveva chiarito la faccenda con Rin e avevano messo in chiaro finalmente la loro relazione si sentiva più felice e sollevato, non aveva bisogno del test, lei ne era sicura e avevano usato tutte le precauzioni quindi potevano continuare la loro relazione per gradi.
Si era scoperto a pensare che Rin sarebbe stata una brava madre e pensava anche, un'ottima moglie, voleva davvero che le cose funzionassero tra di loro, non serviva a niente negare ora come ora, ci teneva a Rin e molto – vado a prendere alcuni documenti, non toccare niente Inuyasha – uffa possibile che tu debba sempre impartire ordini a tutti –

Inuyasha lo sentì chiudersi la porta alle spalle, certo che era proprio un gran rompiscatole quando voleva, anche se doveva ammettere che ultimamente il suo umore sembrava molto migliorato, in certi casi. Che avesse trovato una donna anche lui.
La sua attenzione fu distolta dal suono del cellulare di Sesshomaru, si alzò a guardare, probabilmente era la risposta che stavano aspettando, aprì il messaggio e rimase fermo a fissarlo.

Sesshomaru entrò proprio in quel momento con i fogli in mano e si trovò Inuyasha con in mano il suo cellulare che lo fissava come se fosse un alieno – sbaglio o ti avevo detto di non toccare Inuyasha – lui continuava a fissarlo ammutolito, iniziava a perdere la pazienza cos'aveva da fissarlo in quel modo, prese il cellulare dalle mani e lo guardò – sei tu che vai a letto con Rin – quella frase gli fece fermare il fiato in gola, guardò il cellulare e vide la foto di un test di gravidanza negativo e sotto un messaggio di Rin:


Esito negativo. Visto, era inutile preoccuparsi,
stasera se vuoi mi faccio perdonare per lo spavento
Buon lavoro a dopo
e grazie ancora ;)

 

Ora erano proprio nei guai.

 


    

 


  
Finalmente sono riuscita a finirlo e rileggerlo, non ci speravo più ahahaha.
Ringrazio ancora tutti quanti per i commenti, i consigli e gli apprezzamenti, mi fate davvero molto felice.
Le cose si evolvono e sconvolgono, presto si arriverà ad una conclusione.

Spero mi farete sapere cosa ne pensate, nel frattempo sto già iniziando una breve stesura del prossimo e forse ultimo capitolo. Grazie infinite a tutti e a presto.
Un abbraccio. Aiden

   
 
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