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Autore: Lancia Delta    18/04/2018    0 recensioni
[Creepypasta]Questa storia trae ispirazione dalla creeepypasta "Pokémon Lost silver", la protagonista é Aelita, ella vivrà un incubo, ma al suo risveglio le cose saranno ben peggiori...
Questa storia ha 3 finali, uno dei quali lé leggermente ispirato dal libro " la leggenda di Redenta Tiria" di S. Niffoi. I finali sono uniti solo dall'introduzione, per il resto hanno una piega narrativa tutta loro.
P.s la storia é narrata per buona parte da Aelita, e i fatti sono dunque, per in buona parte narrati al femminile.
Per gli altri personaggi userò la terza persona.
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Genere: Fantasy, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aelita
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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        Una volta percorsi tutti i gradini, se non mi sbaglio erano una ventina, mi ritrovai in una stanza buia, nera come la notte più buia, non ci volle molto, appena 10\20 secondi, che un sistema automatico di illuminazione si attivasse.
Ciò che rivelò mi fece sussultare: mi trovavo in una stanza di colore rosso sangue, in essa si sentiva una melodia inquietante, simile a quella che Xana usa per attirare i suoi mostri…
Quella melodia mi mise allerta, mi fece preparare a combattere, ma non c' erano mostri, nemmeno uno, nemmeno un insignificante Cankelat.
La cosa non mi rassicurava affatto, anzi peggiorava la situazione.
Nella parte a est della stanza c' era un corridoio, era dello stesso, uguale, preciso, identico, colore della stanza.
Lo percorsi, - è l' unica via per fuggire – pensai, mi accorsi che, ogni venti passi, circa, il corridoio diventava più scuro.
Raggiunsi quasi la fine, quando notai che, alla fine di esso, ci era uno spiazzo su cui poggiava una Torre.
D' istinto ci entrai, passai sopra l' occhio di Xana, esso, come di consueto, si illuminò, un cerchio alla volta, di una tenue luce azzurrina e la consueta delicata spinta verso l' alto mi fece raggiungere la piattaforma sopraelevata.
Quello che mi fece trasalire fu ben altro: lo schermo azzurrino, quasi trasparente, apparve, come di consueto, ci poggiai la mano, non apparve, però, la consueta scritta AELITA
                                 CODE LYOKO
Ciò che apparve mi impaurì: apparve, infatti, scritto, AELITA
Poi, le altre lettere apparvero, una per volta: prima un T, poi una O, fino a formare la frase:  AELITA
             TORNA INDIETRO ORA
Dopodiché apparve un menù, esso dava due possibilità di risposta, le possibilità erano agli antipodi: SI oppure NO.
Scelsi di rispondere si, era probabilmente la risposta più sensata, quella frase, per come era strutturata parva un' imposizione, per cui decisi per quella risposta.
Appena premetti SI l' occhio si aprì, mi buttai nella fenditura, per una minima frazione di secondo non sbattei contro, pure l' occhio alla base della Torre si divise in due…
Mi trovai nello spazio vuoto che separava le torri, sembrava di trovarmi li per un tempo infinito, ma sapevo che il tempo che trascorreva durante il passaggio era lo stesso.
Appena quel tempo che mi pareva fosse un' eternità passò, non mi trovavo però in un'altra Torre, infatti  mi trovavo in una stanza quadrata, pareva larga appena due metri per due ed era grigia, tutt' attorno ad essa si trovavano delle lapidi.
Non sapevo come si uscisse da li, non vedevo porte ne tantomeno aperture di altro tipo.
Non so se si trattasse di fortuna o sfortuna, ma una misteriosa forza mi spinse fuori da li.
Mi trovavo in una stanza di colore rosso sangue, non era quella di prima, questa volta al suo interno c' era un enorme pilastro, esso era poggiato contro il pavimento e pareva fosse infinitamente lungo….
A circa metà pilastro vidi dei volti noti, vidi sia i miei amici Jeremy, Odd, Ulrich, Yumi, sia persone che non mi stavano propriamente simpatiche, come Sissi, Nicolas ed Hervé.
Essi erano completamente bianchi, fissavano immobili il pilastro, provai a parlare con ognuno  di loro, ma nessuno mi rispose.
Percepito una strana sensazione, mi sembrava di non sentirmi le gambe, guardai in basso e mi accorsi del fatto che le mie gambe stagno lentamente scomparendo, ciò mi impauriva parecchio.
Raggiunsi la fine del pilastro, non so quanto tempo ci impiegati, ma mi parve di averne impiegato un infinità. Alla fine il pilastro era semidistrutto gli mancavano dei pezzi.
Li vidi William, era trasparente, potevo vedere attraverso il suo corpo, lo riconobbi solo perché aveva in mano  la sua spada zeiwander [ n.d.a: non so come si scrive], appena si accorse della mia presenza fece roteare la spada e mi attaccò.
Scampai al suo attacco per un soffio e lo attaccai a mia volta, gli lanciai alcuni campi energetici e, alla fine mi parve di sconfiggerlo, lo vidi, infatti, decapitato.
Dopodiché mi ritrovai al Heremitage, mi trovavo sdraiata nel mio letto, così pensai fosse stato un incubo, scesi in cucina, volevo parlare con mio babbo, ma lui non era in casa, ero sola…
Mi guardai allo specchio e mi accorsi di essere un fantasma, volevo uscire di casa, andare via, scappare, ma, appena varcai la soglia mi accorsi che non mi trovavo nel giardino di casa, ma in uno spazio nero, infinito.
A un certo punto mi ritrovai in uno spiazzo bianco, di fronte a me vidi qualcosa che mi impaurì, vidi me stessa, come apparivo   su Lyoko, l' altra me disse solo “ Addio per sempre”…
Infine mi ritrovai nella stessa stanza quadrata 2x2, questa volta, però non riuscivo a muovermi.
Sentii una voce fredda, robotica, essa disse solo
R.I.P AELITA.






[NOTA DELL’ AUTORE]
Questo non è altro che il primo finale, non è il più triste, ma sicuramente rispecchia la storia di Lost Silver. 

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