Esseri viventi
che corrono incontrollate
in un mondo senza contegno,
che si perdono silenti
in altre, magnifiche
cose piccole,
viventi o non viventi
questo alla fine poco importa
Percorrono strade mai percorse
col cocente rischio di piegarsi
forse spezzarsi un po' per volta,
esseri fatti di pelle ed ossa
contenitori d'emozioni d'ogni sorta
ch'esplodono durante quotidiane guerre
nate per un'intera, incerta rivolta
Punti scomposti in quest'universo,
organismi con cosė pochi poteri
criticati, gettati, accartociati
come un'idea cosė scadente
non cosė degna d'esser
tra le prime d'una grande lista
enunciate
Esseri viventi persi tra castelli
costruiti per aria o sul proprio dolore
che preservare vorrebbero
in cuore che pulsa scostante,
quasi pronto a sparire per sempre,
in un mondo senza battaglie
sbagli, croci e coltelli
Urla che vivono
ma restano fino a quel momento
nient'altro che suoni latenti
Cose fragili e frangibili
che lasciano un indelebile segno,
esseri viventi che vivono
un'ultima, ulteriore speranza
ch'afferranno per illudersi
d'una frenetica vita
alla fine mai cosė totalmente
viva
(C) Watashiwa