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Autore: Lancia Delta    19/04/2018    0 recensioni
[qiesta storia sta subendo un ristyling]
Crossover tra " La leggenda di Resenta Tiria" di S. Niffoi e Code Lyoko, il personaggio chiave di questa storia é Battista, egli vista la Città della torre di Ferro.
Quel che si ritrova davanti non se lo sarebbe mai aspettato, nemmeno sotto i peggiori auspici.
Riusciranno i nostri eroi a salvare la situazione??
Quando tutto sembrava risolto, qualcuno che ahiloro conoscono molto bene si rifà vivo...
Aspetto recensioni
Genere: Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Thomas Vincent

Erano passati ormai almeno due anni da quando visitò il Kadic, due anni da quel giorno, quel giorno in cui visitò quella maledetta scuola.
Eppure se lo ricordava come se fossero passati pochi giorni.
Si ricordava di quella scuola a causa dell' aura misteriosa che emanava: il Kadic era un grosso edificio diviso in quattro sezioni i dormitori, le aule, il Palazzo di scienze e l' amministrazione.
Più in là c' era la mensa: un edificio di un solo piano, abbastanza spartano, separato dalla scuola da una strada.
Quella non era stata l' unica scuola che aveva visitato, ma nemmeno l' ultima, poteva sembrare una scuola come un' altra, ma non era così, quella scuola nascondeva misteri.

Non si riferiva a Leone, un muratore moto cento anni fa, durante la costruzione della scuola, certo... era triste sapere di camminare sopra un morto, ma era peggio.

Forse a rendere quella visita misteriosa era stato il clima, quel giorno aveva fatto una bufera di neve, ma i capricci del clima non poteva essere sufficienti a capire il perché dell' aura di mistero che investiva quella scuola.
Fece una breve ricerca su internet, ma non trovò nulla di eclatante, a parte l' anno di costruzione, l' inizio del secolo scorso, il nome del preside e poco altro.

Finché non lesse di un certo Franz Hopper, un professore di scienze del Kadic scomparso anni prima della sua visita insieme alla figlia di dodici anni, di nome Aelita.


Quella storia lo stava prendendo fin troppo.
Ripercorse quel breve tratto di tempo in cui era andato a visitare la scuola, si soffermò soprattutto sugli studenti, gli parevano misteriosi…

Si ricordava di una certa Aelita Stones, ma se fosse stata lei avrebbe dovuto avere almeno ventidue...

eppure la foto dei due coincideva perfettamente... erano uguali, proprio due gocce d' acqua... e ciò era impossibile.
ripercorse quel breve tratto di tempo gli aveva fatto venire alla mente memorie che voleva scordare.
Una di queste era relegata al suo passato oscuro: si trovava in una casa nella periferia della Città della torre di Ferro, non era molto lontana dalla campagna, non sembrava facesse parte della città, sembrava essere un piccolo paese.
Come nei paesi la gente che abitava quella zona spettegolava su tutto, una notizia di un fatto abbastanza piccolo veniva ingigantita alla follia…
Era mattina e una signora anziana, sua nonna gli stava parlando della notte che aveva passato: negli ultimi giorni faceva sempre lo stesso incubo, un mostro meccanico rosso si sarebbe abbattuto sulla loro casa e dopo che l' avrebbe distrutta sarebbe successa una tragedia alla famiglia, spesso le capitava di fare sogni particolari, si diceva che quella donna facesse sogni premonitori, infatti ella aveva previsto la caduta del regime nazista e la spartizione del mondo tra i potenti. Come una grossa aquila che veniva sparta mentre planava e squarciata da due uomini, uno con l' abito con stelle e strisce e l' altro vestito di rosso.
Ma quella volta era diverso, non c' entrava l' intera umanità, ma solo la sua famiglia.
Passarono circa quattro settimane da quel giorno, quando il mostro meccanico si abbatté sulla casa, e la tragedia si abbatté, come previsto dalla nonna.
I due, infatti trovarono il nonno impiccato in un albero della proprietà, portava il cinto legato stretto al collo e aveva un' espressione di chi aveva perso una grande battaglia.
Solo a pensarci gli vennero i brividi.
Accese la TV, per distrarsi dai ricordi del passato. Era sintonizzata su un canale casuale e stavano trasmettendo una puntata di un banale telequiz, quando sentì una variazione inspiegabile dell' audio, come se ci fosse stata un interferenza inspiegabile dell' audio, un suono acutissimo, disturbante, questo suono, così sgraziato gli ricordava, per certi versi la sua vita, sbagliata perché l' aveva trattata male, perché aveva trattato male quella degli altri.
A un certo punto dalla televisione sentì una voce fuoricampo che disse solo “Ajó, preparati che il tuo tempo è scaduto”
Detto questo la TV tornò normale, ma lui no, lui non poteva non pensare ai suoi errori, ai suoi sbagli, al aver trattato male gli altri.
Non sapeva cosa poteva fare, o meglio lo sapeva, ma non voleva farlo non gli sarebbe piaciuto farlo, ma, se c' era una cosa che gli era stata insegnata era che pagare per i propri errori era l' unico modo per scordarseli, non farlo significava portarseli dietro per sempre.
Così fece, si slacciò il cinto, la appese alla ringhiera e si impiccò.
Pose così fine alla sua vita.

   
 
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