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Autore: littlegiulyy    20/04/2018    2 recensioni
(Ambientata durante il sesto anno)
-"Lo sapevamo tutti Dap che Pansy non avrebbe potuto aspettarlo per sempre"-
Guardo il mio ragazzo piuttosto perplessa da questa affermazione, chi si sarebbe mai aspettato che sarebbe andata a finire così?
-"Blaise, non avrei puntato neanche un centesimo su Nott..."-
-"Daphne apri gli occhi, Pansy è cambiata, è cresciuta! E Draco non se n'è neanche accorto, tipico di Malfoy, qualsiasi cosa non riguardi direttamente lui non è degno di entrare nella sua testa"- sputa fuori con rabbia.
Lo guardo sorpresa, da quando parla così del suo migliore amico?
Improvvisamente mi rendo conto di non poter più fingere e di doverlo dire a qualcuno.
-"Blaise, ascoltami, Draco è in pericolo"-
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Pansy Parkinson, Theodore Nott | Coppie: Draco/Pansy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Ciao a tutti! eccomi qui con un nuovo capitolo! Capitolo un po' di passaggio in realtà; Pansy sta cambiando e sta prendendo delle decisioni. Fatemi sapere che ne pensate e grazie mille a chi continua a recensire :)

Gli occhi verdi di Harry erano puntati su di me e non potevo fare altro che chiedergli tacitamente spiegazioni. Cosa diavolo era successo e perché mi trovavo in camera sua?

Mi resi conto di essere vestita esattamente come la sera prima, e subito tirai un sospiro di sollievo inconsapevolmente.
L’idea di aver combinato un altro casino mi terrorizzava.
“Stai meglio?” la sua voce raggiunse le mie orecchie forse un po’ in ritardo.
Lo guardai, alzai le spalle ricadendo nel letto.
Avrei solo voluto sparire per non dover affrontare tutto quello che era successo. Ma sapevo bene che sparire non sarebbe stata la cosa più giusta da fare questa volta.
Avrei affrontato tutto, avevo deciso.
In fin dei conti era tutta colpa di Nott e Malfoy.
“Forse è meglio se vai a fare colazione Pansy, è stata una serata difficile”
Improvvisamente, quasi mi avesse ricordato con le sue parole che la sera prima ci avevo dato dentro alla grande, un forte mal di testa mi assalì senza che me ne rendessi conto.
Maledissi con tutta me stessa il momento in cui avevo deciso di iniziare a scolarmi qualsiasi cosa la sera prima. Tutto per colpa di Notte e Malfoy.
“Intendi dirmi qualcosa prima o poi?”
Mi voltai verso Harry, quasi mi fossi risvegliata da una sorta di trans “Oh si scusa..” dissi guardandolo “si adesso vado, ma prima devo andare in dormitorio a farmi una doccia… come posso uscire da qui senza che nessuno mi veda?”
“Sono tutti a far colazione, non ti preoccupare, il dormitorio è vuoto”
“Grazie… cos’è successo ieri sera?”chiesi guardandomi intorno. Trovarmi nel dormitorio di Griffondoro non mi tranquillizzava sicuramente, tanto meno essermi risvegliata nel letto di Potter.
Cercai di allontanare qualsiasi pensiero strano mi venisse in mente.
“Hai iniziato a bere tanto… troppo. Sei scappata via dicendo non so che cosa contro i tuoi amici e hai cercato di entrare nella foresta proibita. Ti ho fermata, e ti ho riportata qui dato che se ti avessero vista con me a Serpeverde non avresti più amici”
Sorrisi quando lui mi sorrise “dannazione Potter, allora anche tu hai qualche intuizione geniale a volte!” risi alzandomi dal letto e stiracchiandomi le gambe dolenti.
Mi resi conto di avere qualche strappo sui pantaloni.
“Sei caduta mentre correvi” disse semplicemente guardandomi
“Grazie Harry” dissi prima di scivolare fuori dalla sua stanza cercando di non farmi vedere da nessuno. Il corridoio sembrava libero, la sala comune anche.
Corsi giù dalle scale e dritta verso la porta di uscita prima che qualcuno potesse vedermi.
Camminai svelta verso i sotterranei e non appena scesi le scale sentii finalmente il freddo e l’umidità della mia sala comune entrarmi dentro nelle ossa.
Casa.
Non potei fare a meno di notare la differenza tra le sale comuni di Serpeverde e Griffondoro.
Una sprizzava gioia e calore da tutte le parti, l’altra nobiltà e freddezza.
Per un attimo mi chiesi se tutto ciò che avevo sempre avuto fosse effettivamente ciò che volevo.
Non sarebbe stato tutto più facile se fossi nata in una famiglia magica normale?
Senza balli, abiti, gioielli, cene, nobiltà e galateo da seguire.
Mi diressi verso la mia camera rallentando il passo. Non avevo più motivo di fuggire da niente.
Forse sarebbe stato tutto migliore, o forse no.
Aprii svogliatamente la porta della mia stanza, avevo dannatamente bisogno di un’aspirina e di una bella doccia prima di andare a fare colazione.
Mi resi conto improvvisamente di un bigliettino per terra, probabilmente era stato infilato sotto la fessura della porta.
“Pansy dove sei? Sono preoccupata, ti abbiamo cercato in ogni posto di questa scuola. Fatti vedere, stiamo andando in sala Ggrande.
Daphne “
Buttai il biglietto nel cestino accartocciandolo.
Ovviamente non mi avevano trovata, ero nel posto meno probabile della storia.
Sospirai spogliandomi e buttandomi sotto la doccia.
Avrei dovuto pensare a come agire, in fretta.


Entrai in sala grande dirigendomi subito verso Daphne.
Dovevo assolutamente inventarmi qualcosa, non avrei potuto sicuramente dirle che ero da Potter.
“Pansy! Ma che fine avevi fatto?” mi chiese alzandosi subito non appena mi vide.
Le diedi un bacio sulla guancia sedendomi come se niente fosse mai successo “Di cosa stai parlando Dap? Sono sempre stata in camera mia”
“Ma ti ho bussato mille volte questa notte, e anche questa mattina! E non mi hai mai aperto!”
Evitai accuratamente di guardarla negli occhi, avrebbe sicuramente capito che le stavo mentendo, per cui afferrai una fetta biscottata e iniziai a spalmarci sopra il burro con molta nonchalance.
“Questa notte sono andata a farmi una passeggiata dopo la festa, per smaltire la sbronza, e questa mattina evidentemente stavo dormendo così profondamente da non sentirti” dissi tranquillamente versandomi un po’ di caffè.
Alzai lo sguardo e notai subito lo sguardo di Draco, seduto di fronte a me, fisso su di me. Non potei fare a meno di notare il sangue secco sul suo labbro e il taglio che ancora doveva guarire, inoltre il suo zigomo sinistro era leggermente violaceo.
Spostai lo sguardo cercando di non tradire alcuna emozione.
Sorseggiai il mio caffè guardandomi attorno per un attimo, notai con piacere che Theo non era presente. Dopo quello che mi aveva detto ieri sera poteva anche scordarsi di me e di noi e di tutto il resto. Di sicuro non sarei rimasta lì da lui come una stupida.
Sei libera di fare ciò che vuoi”
Le sue parole mi risuonarono in testa e appoggiai la tazza decisamente innervosita.
Di sicuro non mi aspettavo una cosa del genere da parte sua, ma l’avrebbe pagata, molto cara.
Improvvisamente una gomitata di Daphen mi riportò alla realtà, spostai lo sguardo nella direzione in cui mi aveva indicato e sbiancai.
Piton e la McGranitt si dirigevano verso di noi a passo svelto.
Sospirai rendendomi conto che probabilmente sarebbe stata la nostra fine.
Questa giornata non poteva iniziare peggio.
Quando la McGranitt si fermò davanti a me ne ebbi la conferma.
“Signor Malfoy, come mai ha un occhio nero e un labbro sanguinante?”
La guardai sorpresa, non ce l’aveva con me? Spostai lo sguardo su Draco che continuò a sorseggiare il suo succo tranquillamente.
“Non ha intenzione di rispondermi?”
“Sono caduto” rispose secco alzando per un attimo il suo sguardo ma riportandolo subito dopo sul suo piatto. Sospirai sapendo già come sarebbe andata a finire.
“Dato che lei e il suo amico Nott non siete in grado di discutere come delle persone adulte, toglierò 50 punti a Serpeverde” disse sorridendo compiaciuta.
“Ma non può penalizzare tutti per loro!” sbottò Vincent senza riuscire a trattenersi.
“Posso eccome invece signor Tiger, ma a questo punto adesso che mi ci fa pensare ne toglierò 100 dato che è stato avvistato nei corridoi del castello ubriaco ieri sera”
“Professoressa sono sicura che Vincent non fosse ubriaco, non stava molto bene ieri sera”
“Signorina Parkinson, meno 150 punti a Serpeverde allora visto che adesso che mi ci fa pensare anche lei è stata avvistata decisamente alticcia per i corridoi del castello. E adesso non mi rimane che concordare una giusta punizione per voi con gli altri professrori” decretò guardandoci severamente. Sospirai rassegnata, cosa avevo fatto di male per meritare tutto questo?
Non sarebbe potuta andare peggio di così.
“Posso proporre io una giusta punizione adeguata per i miei studenti professoressa...” si intromise Piton “… direi che delle ronde prima di andare a letto di questi tempi non sarebbero neanche inadeguate, non pensa? Gli studenti di Serpeverde potrebbero rendersi utili e fare dei turni i ronda come punizione, invece che girovagare per il castello ubriachi” concluse guardandoci attentamente.
L’idea di fare delle ronde notturne non mi entusiasmava, significava rinunciare ad una sera a settimana e fare i comodi di quel pazzo di Silente per una sera intera. Ma tutto sarebbe stato meglio della punizione della McGranitt, ne ero certa.
“E va bene. Questa sera inizieranno il signor Malfoy e la signorina Parkinson, dalle 21 alle 23.45 farete il giro del castello senza fermarvi e perdere tempo. Vi terrò sotto controllo. Domani sera sarà il turno del signor Nott e del signor Tiger. Vincent , lo comunichi lei al suo compagno” concluse andandosene seguita da Piton.
Ok mi sbagliavo, le cose potevano andare peggio, ed erano appena cadute nel baratro.
Avrei dovuto passare tutta la sera con Draco.
Scossi la testa sorreggendomela con una mano.
Che vita di merda.
Malfoy si alzò di scatto dirigendosi verso l’uscita senza dire niente, lo guardai sorpresa.
“Mi dispiace Pansy” sussurrò Daphne al mio orecchio, alzai le spalle menefreghista.
Una punizione in più o una in meno non avrebbe fatto la differenza, ma passare una serata intera con Malfoy purtroppo si. Ero in ansia e non potevo negarlo.
“Fa niente” dissi mangiando l’ultimo moroso della mia fetta biscottata.
“Tra due giorni ci sarà il ballo, tu con chi ci andrai Pan?” mi voltai verso Blaise guardandolo stupita
“Da quando ti interessano questi gossip da donna Blaise?”
“Da quando la tua vita amorosa è così movimentata tesoro”
“Sei dolce a preoccuparti, ma non mi serve la tua attenzione”
“Non mi preoccupo, voglio solo divertirmi un po’” rise seguito da me.
Dannazione. Ero davvero in una situazione di merda.
“il vestito l’hai trovato?”
“ma figurati Dap, non so neanche se ci verrò a questo dannato ballo”
“ho un vestito che sarebbe perfetto per te, e sarei molto felice di prestartelo!oppure, perché non andiamo a Hogsmade oggi pomeriggio? Ci facciamo un giro nei negozi e cerchiamo qualcosa”
Ci pensai su un attimo, forse allontanarmi dal castello per un pomeriggio mi avrebbe aiutata
“Ok, andiamo verso le 15.30?” chiesi alzandomi dalla panca
“Si perfetto, dove vai?”
“Devo sbrigare delle cose, ci vediamo dopo” salutai velocemente tutti quanti e mi fiondai fuori dalla sala grande.
Avevo deciso, avrei aiutato Draco. In un modo, o nell’altro.
Ma prima di decidere come agire avrei dovuto informarmi sulla situazione fuori da Hogwarts per fare il punto della situazione e attuare un piano.
Mi diressi verso la torre di astronomia.
Corsi su per gli scalini velocemente arrivando in cima in un attimo, presi un pezzo di carta e scrissi sopra poche parole. Se anche fosse stata intercettata o controllata questa lettera non ci sarebbero state conseguenze.
“Ciao mamma, qui tutto va alla grande come sempre.
Lì a casa come procedono le cose?
Devo assolutamente parlarti, il prima possibile. Necessito del tuo aiuto.
Pansy”

Consegnai la lettera ripiegata al mio gufo che subito spiccò il volo verso Parkinson Manor.
Mi appoggiai alla ringhiera, un soffio di vento gelido mi attraversò e mi fece rabbrividire.
Probabilmente non mi rendevo conto di cosa stavo facendo, un gioco troppo grande rispetto a me.
Chiusi gli occhi e sospirai.
Una volta conosciuta la reale situazione, avrei preso una decisione.
“Cosa ci fai qui?” la voce di harry Potter raggiunse le mie orecchie, ma non apri gli occhi.
“Avevo bisogno di riflettere”
“Su cosa?”
“Affari miei”
“Ok scusa” sentii le sue mani appoggiarsi affianco a me sulla ringhiera e finalmente aprii gli occhi contemplando il paesaggio meraviglioso che si stagliava davanti a noi.
“Sei mai stato indeciso nel compiere un’azione?”
Rise guardandomi “lo sono sempre”
"M
a alla fine fai sempre la cosa giusta, qual è il tuo segreto?” constatai guardando sempre davanti a me.
“Seguo il mio cuore Pansy” disse semplicemente come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Sospirai, forse aveva ragione lui. Forse il mondo aveva davvero bisogno solo di amore, coraggio, lealtà per andare avanti.
Tutte qualità che io, in quanto Serpeverde, non avrei mai avuto.
“Allora con chi andrai al ballo martedì? Con Malfoy o con Nott?”
“Non lo so ancora”
“Hai parlato con loro questa mattina?”
“No”
Improvvisamente lo vidi diventare nervoso, iniziò a torturarsi le dita delle mani abbassando lo sguardo “Cosa c’è? Sputa il rospo”“Pansy io… io penso che Malfoy stia tramando qualcosa, tu ne sai qualcosa?” sputò fuori tutto molto velocemente.
Lo guardai negli occhi, indossando la mia maschera migliore.
“mi dispiace, non so niente”
“Immaginavo, anche se sapessi qualcosa di sicuro non lo verresti a dire a me, ma almeno ci ho provato”
“Draco non parla più neanche con me. Dopo quello che è successo suo padre alla fine dell’anno scorso qualcosa è cambiato in lui”
“Lucius Malfoy meritava di finire ad Azkaban, è un mangiamorte Pansy! Non avrei potuto fare altrimenti. Voldemort mi ha quasi ucciso quella sera se non fosse stato per Silente, e Malfoy di sicuro non aveva buone intenzioni!”
“Non dire il suo nome!”
“Non chiamarlo con il suo nome non renderà le cose migliori, ne cambierà qualcosa”
“Non è questione di nascondere la testa sotto la sabbia!”
“Nel mio mondo lo si chiama con il suo nome, il nome di un assassino”
Lo guardai per un attimo stringere i pugni, e per un attimo un dubbio atroce mi assalì.
Se mai fosse scoppiata una guerra, da che parte sarei stata?
“Nel mio mondo no” dissi risoluta allontanandomi dalla balaustra.
“Non so niente Harry, non posso aiutarti”
Si avvicinò a me, prendendomi la mano tra le sue. Lo guardai sorpresa da questo gesto. Non capivo cosa volesse fare ne dove volesse arrivare.
“Segui sempre il tuo cuore Pansy, e fai ciò che ritieni più giusto, sempre” sussurrò prima di lasciarmi nuovamente la mano.
“Ci vediamo in giro” disse prima di sparire verso il castello.
Ripensai alla sera in cui Draco aveva saputo che suo padre era stato arrestato e imprigionato ad Azkaban. Avevamo dormito insieme quella sera.
Nella notte qualcuno aveva quasi tirato giù la mia porta a forza di bussare, svegliandomi mi ero resa conto che Draco, ancora una volta, non c’era e non avrebbe dormito con me neanche quella volta.
Mai infatti si era fermato a dormire dopo una serata passata con me.
Mi ero alzata in fretta e una volta aperta la porta avevo appreso la notizia da Daphne.
Avevamo corso fino alla stanza di Draco, nella quale erano chiusi dentro lui, Theo e Blaise.
Avevamo aspettato ore sedute per terra davanti a quella porta e, quando finalmente si era aperta, ero entrata convinta di potergli stare accanto.
Ma l’unica cosa che mi aveva detto era stata la sua volontà di chiudere quello che c’era tra noi, qualsiasi cosa fosse.
Decisi di tornare al castello e non pensarci più, proprio come mi ero ripromessa tanti mesi prima.

 

Entrammo nella bottega di Madame Boutxan, uno dei pochi negozi di abiti da ballo che c’era ad Hogsmade. Costosi, ma bellissimi.
Iniziammo a girare tra i vari abiti, ce n’erano fin troppi, mi girava la testa.
“guarda questo Pan, che bello!” guardai il vestito che mi stava mostrando Daphne, era tutto viola di seta lungo fino ai piedi e senza spalline.
“Bello, senza alcun dubbio, ma forse un po’ troppo semplice”
“E questo? Lo vedrei da dio per te!”
Era un vestito in seta verde smeraldo, lungo fino ai piedi leggermente stretto in vita. Aveva uno scollo a v abbastanza profondo e delle sottili spalline in raso verde. Era decisamente splendido!
“Bellissimo, lo provo! Guarda questo per te Dap” le mostrai un vestito azzurro chiaro con il corpetto in pizzo e uno scollo a cuore.
“E’ bellissimo Pan! Voglio provarlo. Aspetta, vado a vedere lì in fondo se c’è qualcos’altro di carino” disse prima di sparire in mezzo a tutti i mille vestiti presenti in questo negozio.
Sentii la campanellina della porta tintinnare, un vestito argento davanti ai miei occhi aveva sicuramente conquistato la mia totale attenzione.
Aveva un corpetto fatto di brillantini argentati con uno scollo a cuore e la gonna di tulle bianca si allargava fino ai piedi, aprendosi lateralmente con uno spacco.
Lo presi in mano, era stupendo.
Improvvisamente uno strattone sul braccio mi fece voltare, un uomo avvolto da un mantello nero e il cappuccio se ne stava davanti a me.
Non lo riconobbi.
“Ha bisogno di qualcosa?” chiesi cortesemente guardandolo.
“Sua madre le manda questo” disse mettendomi in mano un biglietto e sparendo in fretta uscendo dal negozio. Non ebbi neanche il tempo di dire una parola, guardai la busta tra le mie mani e la aprii subito controllando che non ci fosse Daphne.
“Ciao figlia mia, che bello ricevere tue notizie. Di solito non ti fai mai sentire, quindi presumo sia una questione importante ciò di cui mi vuoi parlare. Mercoledì mattina, dopo il ballo, torna a casa fino a Capodanno. Siamo stati invitati ad un gala a Zabini Manor per festeggiare il Capodanno. Durante la tua permanenza a casa parleremo di ciò che vuoi e subito dolo il gala sarai libera di tornare ad Hogwarts.
Ci manchi molto.
Un bacio, Mamma e Papà”

Infilai subito la lettera nel mantello.
Sarei tornata a casa per qualche giorno e avrei parlato con mia madre.
Ma la cosa che mi lasciava più perplessa era decisamente il ballo a casa Zabini per Capodanno.
C’era di sicuro qualcosa sotto, e avrei dovuto scoprire cosa.
“Pansy guarda questo!” guardai il vestito che mi mostrava daphne. Era bellissimo.
“Bellissimo Dap, prendilo”
Ci dirigemmo alla cassa, decisi di acquistare entrambi i vestiti.
Avrei messo quello verde al ballo e quello argento a Zabini manor.
Ma ciò che mi premeva adesso era capire cosa stesse succedendo a Londra.

 

Tornammo in fretta al castello e dopo aver cenato mi rifugiai nella mia stanza.
Decisi di farmi una doccia prima della ronda, di sicuro mi avrebbe aiutata a calmarmi.
Questa sera non potevo permettere che i sentimenti prendessero il sopravvento e avrei cercato di estorcere qualche informazione a Draco.
Mi abbandonai sotto il getto di acqua calda.
Dovevo assolutamente sapere di cosa si trattava, quale fosse il suo reale compito all’interno del castello. A giudicare dal discorso che Draco aveva fatto mesi prima sul treno, non sarebbe mai tornato a scuola se non avesse avuto un buon motivo per farlo.
E sicuramente l’amore per l’istruzione di Narcissa Malfoy non era tra questi.
Uscii dal bagno asciugandomi i capelli con un incantesimo per far prima.
L’aiuto della mia bacchetta spesso risultava davvero utile.
Aprii l’armadio davanti ai miei occhi, cercando una divisa pulita. Guardai tutte le mie gonne, ovviamente accorciate insieme a Daphne nel corso degli anni.
Sorrisi ripensando alla frivolezza dei primi anni ad Hogwarts, quando ci facevamo belle per scendere a cena in sala Grande o quando sapevamo che Blaise e Draco erano comodamente seduti nei divanetti della sala Comune. Bei tempi quelli.
Improvvisamente sentii la presa ferrea di due mani sulla mia vita.
Sobbalzai per un attimo, ma non mi girai.
Dopo un momento iniziale di sorpresa riconobbi subito la sua presa.
“Che ci fai qui Draco? E come sei entrato?”
Le sue mani slegarono velocemente la cintura del mio accappatoio intrufolandosi all’interno e avvolgendo totalmente con le sue braccia la mia vita.
Appoggiò il mento sulla mia spalla, il suo respiro caldo sul mio collo.
Trattenni il respiro, sperando di non tradirmi proprio in questo momento.
“Devi farmi un favore Pansy”

 

 

  
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