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Autore: Niaile    21/04/2018    6 recensioni
Harry e Draco continuano a litigare. Sono stati insieme ma non riescono proprio a fare a meno di urlarsi contro di star sbagliando tutto. Il punto è che loro si amano e nel momento in cui devono lasciarsi andare, perché credono che l'amor proprio venga prima di tutto, si fanno male. quel male intenso che, alla fine, ti porta ad accettare anche gli errori. Ma sono testardi. Rimangono comunque Malfoy e Potter.
La volpe e la rosa, però, servono a qualcosa.
Suvvia, leggete e fatemi sapere!
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Buona lettura:

-Quindi va così, ora, tra noi?

-Quale noi? Quel noi che tu hai impostato? Quel noi che tu maltratti? Tu che torni sempre solo dopo che io, solo, mi stanco e me ne vado? Non siamo mai stati un noi, io e tu. Ci sei stato tu con la tua stupida e insensata voglia di essere nella mia vita ed io che te l’ho sempre permesso, convinto di avere un posto nella tua!

-E tu, con il tuo ingombrante orgoglio hai sempre travisato tutto!! Non hai mai capito nulla, hai sempre sopportato senza far niente per cambiare. Ti andavo comodo e quando hai trovato altro, semplicemente te ne sei andato!

-Tu mi hai lasciato il tempo e lo spazio di trovare altro! Tu mi hai lasciato andare!

-Sempre così, vero?- sorride -bambino.- sussurra.

Draco se ne va. Scende da quella stupida macchina babbana che Harry si costringeva ad usare e non si volta indietro. Lo lascia là, con le sue considerazioni, con le sue verità. Perché alla fine lo sa che è vero, che non è solo colpa sua, che lui è un disastro colossale, esagerato. Harry non lo insegue, troppo stanco del suo carattere anche se tremendamente innamorato dei suoi occhi. Ma poi accende la macchina e lo raggiunge. Scuote la testa, non può farci nulla, ha bisogno di lui, e anche se sa che è brutto da dire, ha soprattutto bisogno di sapere che Draco ha bisogno di lui! Hanno impostato quello strambo legame non sui sentimenti ma sul bisogno. Latente ma costante bisogno. Subdolo!

Draco si ferma in quella strada sconosciuta, isolata, sotto il sole freddo di novembre, solo. Davanti ad Harry.

Il moro lo guarda da dentro la macchina, si difende attraverso quel corpo esterno che li divide. I suoi occhi ghiaccio lo freddano, “che cosa vuoi da me?” sembrano urlare. Voleva tutto di lui: le sue urla, la sua pazzia, il suo orgoglio, voleva quella bocca rossa, voleva i suoi momenti lunatici e quelli dolci, voleva litigare con lui, voleva incazzarsi e sputargli veleno addosso, poi abbracciarlo e difenderlo dai continui guai della sua vita, perfettamente conscio che parte di quei guai erano causa sua.

Il biondo sentiva il suo corpo bruciare sotto quello sguardo truce, si sentiva voluto ma nello stesso tempo rifiutato, costantemente all’allerta. Tremava.

-Di nuovo.

-Come sempre.

-Sempre io.

-Vuoi un applauso?

-Voglio te.

-Vuoi che io voglia te.- sorride -stronzo.

-Mi conosci.

-Già.

Non si muovono. Tesi. Si trafiggono con lo sguardo. Non sono mai stati più nudi di così, nemmeno durante i loro mille amplessi.

-Non capisci che è tutto sbagliato? Che non facciamo altro che farci male? Non ci baciamo, noi ci mordiamo!

-Di te ho sempre amato la tua attenzione e predilezione per i dettagli inutili.

È ancora sulla macchina e tutto ciò che Draco dice gli fa male e lo costringe lì, seduto a tremare. Ha ragione lui, ma allora perché continua ad amarlo?

-E quali sarebbero i dettagli importanti?

-Siamo ancora qui.

-Tu su una macchina ed io fuori, ad urlarci!

-Ma comunque qui.

-Non mi andrai mai bene. Non mi andrà mai bene essere legato in questo modo irrazionale a te. Non mi dai certezze, mi molli, mi fai sentire squallido, cattivo!

Erano schiaffi in faccia che bruciavano. Harry incassava i colpi e Draco rimaneva gelato al suo posto. Se solo avesse pianto, quantomeno si sarebbe liberato un po’, ma no, con Harry non ci riusciva. Il moro lo logorava dentro e lui non gli avrebbe mai concesso la lussuria delle sue lacrime.

-La verità è che hai paura di te, quando sei con me.

-E non dovrebbe succedere quando si parla di amore.

E ritornava il silenzio. Quel silenzio li faceva rabbrividire sempre. Portava a galla i veri sentimenti e non potevano permetterlo. Così Harry iniziò ad urlare.

-Cosa vuoi? Vuoi rose? Vuoi cuori? Vuoi abbracci? Belle parole? Frasi ad effetto? Cosa? Se vuoi veramente me devi accettare questo!!

-Ma questo cosa? Cosa sarebbe ciò che mi dai? Mi rinfacci di essere solo parole quando tu non sei altro che risentimento!! Mi dici che mi vuoi con te e poi non fai altro che lasciarmi quando mi hai addomesticato!! Mi dici che sono troppo orgoglioso e poi non ci provi proprio a capire cosa c’è dietro i miei comportamenti!! Non capisce che, nonostante il mio cazzo di orgoglio, con te ci sono sempre?? Per te non faccio altro che annullarmi!! Sbaglio e poi inevitabilmente mi lascio trasportare da te!!

-Sai qual è il vero problema? Che tu sei solo un costante “IO”. Mi rimproveri perché non ci provo, perché non capisco e poi tu non fai altro che parlare dei tuoi sforzi!

-Ma che sforzi hai mai fatto tu? Stai ancora sulla macchina ad urlarmi addosso il tuo malessere senza manco sfiorarmi. Non ci abbracciamo, noi ci graffiamo. Parla pure di dettagli inutili, vattene e poi tra qualche mese ritorna parlando ancora di noi.

Draco si voltò e cominciò a camminare. Lentamente, rallentando i respiri fuori che uscivano direttamente dal cuore.

Harry, per la prima volta da quando si sono conosciuti, non pensò, agì. Scese dalla macchina e lo rincorse. Fu subito dietro di lui e l’abbracciò.

Già, loro non si erano mai veramente abbracciati, e mentre Draco si lasciava avvolgere dalle sue braccia, lui sorrise.

-Litigherei con te ogni santo giorno se poi tu ti lasci abbracciare così.

-Noi litighiamo ogni santo giorno, Potter.- sorrise -ma tu non mi hai mai abbracciato così.- tristemente.

Harry lo strinse più forte. Draco era così. Era parole, vero ma in quelle parole esprimeva tutto il suo essere. “Essere parole”, per Draco, non era un insulto, anzi, lo rendeva felice perché lui non si esprimeva mai sena almeno una parola. Una carezza una parola, uno sguardo una parola, una risata una parola, un silenzio una parola. Era per questo che il moro tornava sempre dal biondo, perché era speciale e con Harry riusciva anche a stare zitto. Ma quando parlava per ferirlo, ci riusciva sempre. Con Draco non poteva fare a meno di soffrire, perché solo a lui dava la possibilità di toccare i punti giusti. Solo con Draco si scopriva.

-Capisco se vuoi stare con i tuoi amici. Loro non ti hanno ferito, non ti hanno tradito. Loro ti vogliono bene. Ma ti prego- si voltò, sempre stretto in quell’abbraccio agognato, per guardare la reazione di quegli occhi ardenti alla sua richiesta. Che reazione avrebbe avuto quel verde? -lasciami andare se non vuoi veramente stare con me. Ho sbagliato. Ancora una volta sei tornato tu e, ancora una volta, non hai fatto altro che sottolineare l’ovvio risultato: siamo insieme sempre e solo grazie a te. Ma, io lo so, tu non comprendi le mie paranoie, le schiacci con quel tuo malsano sentimento che provi per me, non capisci quanto male mi fa farti tornare nella mia vita senza che tu, sul serio, mi lasci tornare nella tua. Sei tornato dicendomi che ti ho deluso e io ho chiesto la possibilità di farti capire che non aspettavo altro che poter essere di nuovo con te. Si, essere non stare, perché con te io sono, non sto. Con te riesco a ristabilire il mio equilibrio e respirare vita. Ma tu torni solo a metà e, anche se so bene che come prima non potremmo più essere, io ho tentato e quando hai capito che, ancora una volta, la volpe è stata addomesticata, ti sei comportato come il peggiore dei piccoli principi- silenzio. Abbraccio stentato -mi hai lasciato.- Harry strinse forte la presa in una muta richiesta. Gli occhi spalancati al sentire Draco usare quel libro babbano che hanno letto insieme una sera di pioggia, durante la loro prima volta, quando il biondo non credeva ad Harry, quando i gesti, i baci e gli strusciamenti erano solo dovuti all’attrazione, quando Harry non considerava Draco una volpe, quando per la prima volta aveva pensato a lui come la sua rosa. Ora guardava il ragazzo giocare proprio con quelle parole per ferirlo. Già, Draco conosceva i punti giusti.

Il biondo lesse tutti i pensieri che vorticavano in quegli occhi giada. Quasi si sentì in colpa perché lui li amava quegli occhi, ma doveva farlo perché doveva amare soprattutto se stesso. Sorrise

-Ti chiedo solo di lasciarmi andare. Noi non siamo in grado.

Gli dava il peso della scelta.

-Ti ho amato a modo mio dimenticando che in amore si è sempre in due. Dimenticando soprattutto che il primo ad amare sei stato tu, Draco e io, pian piano, prima del tuo corpo mi sono innamorato di te.

Scioglie l’abbraccio. Draco, però, rimane fermo. Harry è innamorato. L’ha amato. Parole!

L’assenza di reazione del biondo scioglie la lingua del moro

-Eppure, siamo così diversi nella nostra relazione che l’abbiamo distrutta. Ognuno con le sue colpe- sorridono -ognuno con i suoi sbagli.

-Non dureremmo mai come coppia.

-Non ti voglio lasciare.

-Sarai sempre l’amore maledetto di cui scriverò in eterno. Quell’amore che squarcia il cuore perché per un attimo è stato capace di vivere, quell’amore per cui alle 4 del mattino si litiga, quell’amore insano per cui un bacio si protrae in un tempo indefinito- sorride- indefinito come quello che in questo anno siamo stati noi.

Harry capisce che lo sta perdendo. Che se lo lascia andare via stavolta non potrà più riprenderselo. In quella stradina isolata, in quel pomeriggio freddo, sente ribollire il sangue, sente pizzicare gli occhi e la pelle d’oca ricoprirlo tutto. Mentre Draco si allontana capisce che, per una volta può permettersi di essere felice senza sentire addosso la pressione del mondo.

Corre. Lo ferma. lo afferra. Lo bacia. Tutta la prepotenza della sconvolgente novità riversata nelle labbra del biondo.

Non ci sono morsi questa volta. Niente graffi. Puro e sano amore.

-Lascia che i miei errori si incastrino con le tue paranoie.

-Non è una bella promessa.

-Draco, quando mai le nostre promesse sono state belle? Siamo Potter e Malfoy. Vuoi sul serio battutine melense e abbracci goffi?- lo stringeva così forte da fargli male. Quel male che aveva sempre eccitato il biondo.

-Io voglio sicurezza, Harry. Costanza. Non me ne frega niente del lieto fine. Litighiamo e facciamoci male. Ma la fine- singhiozza -non la voglio. Se mi baci adesso, poi non mi puoi più lasciare. Non te lo concederò più.

Harry tremò a quella promessa. Non c’era più via di scampo, si era irrimediabilmente innamorato di quegli occhi.

Lo baciò.

Si baciarono.

In effetti si morsero e si graffiarono… ma perché rimangono comunque Potter e Malfoy e non possono permettersi smancerie. Si sono permessi il tempo per scrutarsi e conoscersi e solo questo, alla fine li ha resi Harry e Draco.

Il piccolo principe ama una sola rosa, incondizionatamente senza remore e dolcezza. Ama la sua rosa perché è il tempo che le ha dedicato a renderla unica, non la dolcezza!

 

 

 

Pensieri e parole:

Non scrivo da mesi e ieri è uscito fuori questo.

Fatemi sapere cosa ne pensate. Sarebbe bello leggere i vostri pareri anche sulla questione della rosa e della volpe. Voi la pensate come il piccolo principe?

Vivogliotroppobene

Sempre vostra Nia

   
 
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