Giochi di Ruolo > Vampiri: la masquerade
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Autore: Kodoma    22/04/2018    1 recensioni
Questo è un breve racconto basato una una recente campagna di Vampiri: la Masquerade ambinetata a Miami. La Contessa Bathory, principe di Miami, e sua figlia Valschenka incaricano un gruppo di vampiri molto eccentrici per svolgere due missioni a Tampa. Questo racconto narra delle loro avventure e disavventure. Le storia si svolgerà dal punti di vista dei personaggi, i quali saranno introdotti mano a mano nel corso della storia.
Genere: Azione, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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l'Arpia

L'Arpia 

L’atmosfera del Diplomat Lounge è, a dispetto di molti altri locali aperti tutta la notte, serena. La musica che esce dagli altoparlanti disseminati per i tre piani del locale è ad un volume sufficientemente basso da permettere ai clienti di discutere senza doversi gridare nelle orecchie a vicenda. Il pavimento in lucida pietra nera artificiale riflette le luci deifaretti pendenti dal soffitto, sospesi da un reticolo di tubi in rossiccio ferro cortèn, creando un piacevole effetto di stordimento a cui presto ci si abitua. Dietro ad uno dei separè traforati in legno siede Vinicio Ribeiro, la sua figura corpulenta è mollemente adagiata su uno dei comodi divanetti di tessuto imbottiti. Assieme a lui altre persone che chiacchierano concitate mentre sorseggiano liquori o cocktail dai colori appariscenti. Come una sorta di sovrano del locale Vinicio occupa il posto centrale di questo convivio, mentre il resto del gruppo è seduto ai suoi fianchi o è in piedi accanto al suo divanetto. Sbracato, con i piedi appoggiati sul tavolino in legno scuro, l’uomo si tiene un po’ in disparte dal discorso dei suoi amici.

In fondo sono solo chiacchiere da Vacche, niente che valga la pena di ascoltare con attenzione.

Mescolando il suo cocktail girando pigramente lo stuzzicadenti in cui è infilzata una cipollina, drizza le orecchie per cogliere qualche fugace parola importante delle ciarledei suoi compagni di tavolo. Le chiacchiere acute delle ragazze e le voci basse ma forti degli uomini vengono a sprazzi interrotte dalle risate di Ribeiro, che sovrastano il resto della conversazione.Ogni tanto l’uomo interviene spostando il discorso in un’altra direzione, come un pastore fa con il suo gregge, usando una voce suadente e sorridendo sornione. Fra le risate ed il tintinnio dei bicchieri che vengono appoggiati sul tavolo, due uomini avanzano nel corridoio, muovendosi circospetti fra i privè ed i tavoli da bar. Uno di loro è un uomo di colore alto, dalle spalle larghe e con l’aria minacciosa, il rigonfiamento sotto la sua giacca fa desistere i più dal fargli notare i modi un po’ bruschi quando urta accidentalmente qualcuno nel suo incedere deciso, accompagnato dal frusciare dei suoi pantaloni di velluto verde. Il suo compagno dall’aria anonima crea un curioso contrasto fra i due: con degli occhiali da vista dalla montatura pesante ed è decisamente più basso del suo accompagnatore. La sua pelle è chiara, tanto da sembrare quasi pallido e ha una folta barba scura ad incorniciargli il volto, mentre i capelli sono pettinanti su un lato, fissati con il gel in un’onda frastagliata. Le sue braccia pallide e sottili sono macchiate da tatuaggi, forme scure illuminate a momenti dalle lampade del locale. Guardando a destra e a sinistra i due si soffermano sui volti dei clienti del Diplomat. Ad un certo punto l’uomo alto domanda all’altro 

<< Lucas, riesci a vedere Ribeiro? >>

Continuando ad osservare i volti delle persone attorno a loro l’uomo dai capelli scuri si toglie un auricolare e rivolge al suo compagno un’occhiata annoiata. << No Cornell >> 

risponde con voce atona << Non sono ancora riuscito a trovarlo >> poi si sistema nuovamente la cuffietta nell’orecchio e riprende a cercare con lo sguardo il loro uomo. Sbuffando, Cornell allunga il collo continuando a cercare. Con voce dubbiosa si rivolge a Lucas chiedendogli << Sei sicuro che ci abbiano detto di cercarlo al secondo piano? >> 

Senza nemmeno voltarsi a guardarlo, il suo compagno replica seccato << Per la terza volta: sì. Dobbiamo cercare un uomo grasso, con camicia bianca di lino, un dente d’oro e occhiali a specchio>>. Guardando dritto avanti a se mentre cammina Lucas continua a parlare << Trovo improbabile che ci sia qualcun altro con un simile cattivo gusto >>. 

Sogghignando Cornell replica << Sì, hai ragione. Aspetta, eccolo là! >> esclama d’improvviso indicando un gruppo di persone per metà nascoste dietro un separè. Facendosi strada la coppia raggiunge il privè, trovando l’uomo che cercavano impegnato in una conversazione con i suoi compagni di tavolo. L’attenzione di Vinicio viene distratta dalla comparsa dei due uomini che sbucano da dietro il separè in legno e si accostano al gruppo attorno al tavolo. Facendo finta di non averli notati l’uomo li osserva con la coda dell’occhio Quello lo riconosco, è Cornell il gangster pensa

Pantaloni orribili. L’altro non so chi sia, ma non penso sia un suo Ghoul, non è nel suo stile. A quel pensiero Ribeiro non può fare a meno di sorridere divertito.

Non è nessuno di importante direi, facciamoli aspettare un pochino dice fra se. A quel punto decide di immergersi nelle vuote chiacchiere dei suoi compagni di tavolo. 

Appoggiato a braccia conserte ad una colonna in metallo Cornell sussurra << Direi che ci sta ignorando di proposito >>.

Laconicocome sempre, Lucas replica secco << Ma non mi dire >> 

Sporgendosi di più verso il suo amico, il nero lo incalza con le domande << Cosa dici? Ci facciamo largo fra il gruppo di Vacche ed andiamo a parlargli a forza? >> 

Girandosi lentamente, l’uomo coi capelli scuri guarda sconsolato il suo compagno << Certo che sai proprio come muoverti. Quello >> dice sottovoce indicando Ribeiro con un cenno della testa << È una delle Arpie di Miami, sai cosa vuol dire? >> 

Senza aspettare che l’uomo risponda, Lucas prosegue con tono seccato <> Sbuffando, Cornell rimane appoggiato con la schiena alla colonna, mentre il gruppetto di persone davanti a lui scoppia in risa e risolini. 

Crogiolandosi nell’adorazione dei suoi compagni di tavolo, Ribeiro decide di averli fatti aspettare abbastanza. Mettendosi seduto l’Arpia si rivolge al suo gruppo << Amici, mi dispiace doverci salutare ma come potete vedere ho qualcuno che mi sta aspettando >> dice, indicando con la stanghetta degli occhiali da sole i due uomini dietro di loro << Quindi sono desolato, ma dovrete lasciarmi da solo con quei due signori >>. 

Un coro di voci lamentose accompagnano il suono di sedie trascinate sul pavimento quando il gruppo è costretto ad allontanarsi dall’uomo. Pochi e sbrigativi convenevoli vengono scambiati fra un paio di giovani donne e Vinicio prima che si allontanino, mentre il resto delle persone superano Cornell e Lucas lanciandogli occhiate infastidite. Quando finalmente anche l’ultima donna lascia l’abbraccio impacciato dell’Arpia, l’uomo si alza in piedi per salutare i due nuovi arrivati. 

<< Beh, buonasera signori >> chioccia divertito << Volete accomodarvi qui con me? >> aggiunge, indicando con un gesto della mano le sedie ed il divanetto. 

L’Arpia guarda il tavolo e poi i due uomini. << Spero non vi formalizziate se il tavolo è un po’ in disordine, i miei amici non sono degli amanti dell’ordine >> aggiunge poi a voce bassa.

<< Non siamo qui per scambiare convenevoli >> replica secco Lucas << Ci servono delle informazioni >>

Inarcando un sopracciglio, Ribeiro guarda con aria seccata i due << Dritti al punto quindi. Non posso nemmeno avere il piacere di sapere con chi sto parlando? >>

<< Cornell Barlow, piacere >> si presenta Cornell, allungando la mano per stringere quella di Ribeiro.

<< Vinicio Ribeiro, molto lieto >> risponde lui, mentre gli stringe la mano di rimando << Mentre lei è? >> dice poi, rivolgendosi al Lucas. 

Senza porgere la mano, Lucas rimane fermo << Se non lo conosce vuol dire che ho fatto bene il mio lavoro >>

<< Mh, capisco >> replica indispettito l’Arpia << Non volete accomodarvi? >>

<< Volentieri >> risponde Cornell, prendendo posto sul divanetto. 

Ribeiro invece si siede sulla stessa sedia in cui aveva preso posto prima, ma vedendo Lucas ancora in piedi domanda << Non si siede? >>

<< Preferisco stare in piedi >>

Sentita la secca risposta, Ribeiro volge a Cornell un’espressione imbarazzata << Va bene, come preferisce. Allora, mi dicevate che avete bisogni di informazioni, ma riguardo a che cosa? >>

Accavallando le gambe ed appoggiando la schiena al divanetto Cornell risponde << Avremmo bisogno di sapere com’è la situazione a Tampa, almeno per quanto riguarda noi Fratelli >>

Mettendosi comodo anche lui, l’Arpia socchiude gli occhi scrutando meglio l’uomo accanto a lui << Avete intenzione di fare un viaggio a Tampa? >>

Lo sguardo di Cornell incrocia quello inespressivo di Lucas << Forse >> risponde vago il nero << Diciamo che i nostri affari ci appartengono. Ma torniamo al succo del discorso: possiamo sapere com’è la situazione a Tampa? >>

Comodo sulla sua sedia, Ribeiro sorride << Non è così che funziona. Questa per me questa è una transazione, non posso dare qualcosa senza avere nulla in cambio >>.

L’Arpia stende le gambe ed appoggia i piedi sul tavolino, facendo tintinnare i bicchieri lasciati là dalla sua precedente compagnia << Ma la reticenza nel fornire dettagli sul motivo del vostro interesse per Tampa ha stuzzicato la mia curiosità. Potremmo arrivare ad un accordo: ditemi cosa vi muove e io vi dirò quello che so >>

Un silenzio cala fra i tre mentre la musica riempie l’ambiente. Ribeiro rimane sorridente mettendo in bella vista il suo dente d’oro e Cornell continua a guardare prima Lucas poi l’Arpia. 

Stufo di tergiversare, Lucas rompe il silenzio << Chi ci garantisce che tu non ci pianti in asso, oppure che ci rifili delle informazioni sbagliate? >>

<< Mi ritengo offeso >> risponde fintamente indignato l’Arpia << Non mi sono guadagnato questa posizione pugnalando alle spalle le persone che venivano da me in cerca di chiacchiere e pettegolezzi, o informazioni. Potete assicurarvi che non scapperò di qua e che non vi tirerò un bidone >>

Cornell, sempre perplesso dallo stallo, continua a far rimbalzare il suo sguardo da Ribeiro al suo compagno cercando di capire cosa fare. Lucas intanto rimane silenzioso, il suo volto è una maschera di pietra inespressiva che nasconde i suoi pensieri.

<< Andiamo, non mi direte che davvero non vi fidate di me? >> domanda incuriosito Vinicio << Mi sembra strano che siate arrivati fino a qui per poi essere così titubanti >>. 

Un sorriso si allarga sulla faccia paffuta dell’uomo << Non mi direte che questa è la prima volta che portate avanti uno scambio di informazioni >> continua sornione l’Arpia.

A quel punto Cornell prende in mano la situazione << Se invece del motivo per il nostro interesse verso Tampa decidessimo di condividere un altro tipo di informazione? >>

Ribeiro osserva interessato l’uomo << Non vedo perché no. Ma le regole sono sempre quelle: prima mostrare moneta poi vedere cammello >>

Ancora titubante, Cornell cerca un segno di approvazione da parte del compagno che però si limita a rimanere ermetico come al solito. 

Stufo, l’uomo si volta verso l’Arpia << Sappiamo che la Principe è interessata ad un certo oggetto >>

<< Questo direi che vale ben poco >> risponde sbuffando Ribeiro << Posso almeno sapere che tipo di oggetti si tratta? >>

<< No. Non può saperlo >> si intromette secco Lucas.

Cornell punta sull’amico uno sguardo di fastidio prima di riprendere a parlare con l’Arpia << No. Non possiamo dirlo, però posso dire che si tratta di un oggetto d’arte >>

Questa volta è Lucas a scoccare un’occhiataccia all’amico, ma nonostante questo rimane silenzioso.

Ribeiro prende a massaggiarsi il mento con una mano << Un oggetto d’arte >> mugugna << Che probabilmente è in vendita a Tampa. O che comunque dovete recuperare là >>.L’Arpia osserva i suoi due interlocutori, sperando di vedere una qualche reazione da parte di uno di loro ma non nota nessun segno di stupore. 

Sospirando, prosegue << E sia. Diciamo che per quello che volete sapere questo e sufficiente >> 

Tanto basta fare due più due per capire cosa vuole la Vecchia 

<< Quindi vi dirò quello che so >>. 

Stiracchiando le braccia, Ribeiro si mette seduto per guardare meglio i due uomini davanti a lui. << Allora, Tampa sta passando un momento burrascoso. Il vecchio Principe, Roderick Pendergast, è stato destituito circa sei mesi fa con l’accusa di aver messo a rischio la Masquerade. C’è chi dice che i Federali siano coinvolti in una qualche maniera, che siano stati pagati per essere in un certo luogo ad una certa ora. Sono in molti a sospettare che l’attuale Principe, Samuel Mansour, sia coinvolto nella cosa mentre invece altri pensano che lui abbia solo approfittato del colpo di stato e che abbia eliminato il vero responsabile. Sia come sia, adesso a Tampa c’è un po’ di tensione fra chi sosteneva il vecchio Principe e quelli che invece sono dalla parte del nuovo >> L’Arpia sorride mettendo in mostra il suo dente d’oro, che luccica con il riflesso delle luci del locale << Non sorprende che i sostenitori del nuovo Principe sono i Fratelli della strada. Per loro Samuel rappresenta la possibilità di avanzamento nella società, cosa resa molto difficile visto che gli Anziani non mollano i loro troni tanto facilmente >>

<< E non c’è nessuno che sostiene ancora il vecchio Principe? >> domanda Cornell dubbioso e un po’ confuso dallo scenario politico.

Continuando a sorridere, Ribeiro risponde alla domanda << Oh, certo. Buona parte del Consiglio di Tampa è in aperto contrasto con la linea politica del nuovo Principe, cosa che non gli impedisce di gestire con il pugno di ferro la questione dei suoi oppositori. Molte delle “rimostranze” nei suoi confronti sono state represse nel sangue e qualcuno sospetta che alcuni dei Fratelli dissidenti che ormai hanno lasciato Tampa non siano proprio partiti. Ma ovviamente nessuno ha delle prove e men che meno il coraggio per sbandierarle di fronte al Consiglio >>

Vinicio si interrompe quando una cameriera dai capelli a caschetto si avvicina ai tre uomini per chiedere loro se desiderano qualcosa. Cornell e Lucas fanno cenno di non prendere nulla, ma l’Arpia ordina gioviale un cuba libre. Quando la ragazza si allontana i due uomini guardano Vinicio con aria perplessa, per tutta risposta l’uomo risponde << Cosa c’è? Anche se non posso berlo mi piace il suo odore >>. 

Appena gli viene portato il suo drink, Ribeiro riprende la spiegazione << È inutile dire che, con il fatto che Samuel è da poco Principe, sono in molti ad profittare di questo nuovo parvenu. Parecchi Fratelli influenti hanno iniziato a lisciare il pelo al Reggente, forti del fatto che non conosca ancora abbastanza bene le difficoltà ed i giochi di potere >>. Il volto dell’Arpia si fa d’improvviso serio << C’è una cosa che però dovete sapere: il vuoto di potere che si è venuto a creare ha portato alcune Vacche coinvolte negli affari dell’ex Principe a sganciarsi dagli affari in una qualche maniera. Gira voce che addirittura anche alcuni ghoul di una certa importanza abbiano cambiato domitor o si siano dati alla macchia, e di sicuro questa non è una buona cosa >>

Cornell si volta preoccupato verso Lucas ma non trova alcuna rassicurazione dallo sguardo vacuo del suo amico che è fisso verso l’Arpia.

<< C’è un’altra cosa di cui dovreste preoccuparvi >> aggiunge Ribeiro << Prima di assumere la carica di Reggente, Samuel Mansour gestiva un giro di corse clandestine ed aveva le mani in pasta in alcuni giri di traffico di stupefacenti. Nonostante la sua parlantina sciolta ha comunque contratto dei debiti, sia con Fratelli che con Mortali, ed ora che è diventato Principe quella gente sta venendo a batter cassa per ricevere indietro i loro soldi con gli interessi. Ovviamente se prima non aveva i soldi per ripagarli non li ha nemmeno ora, quindi si trova costretto ad elargire favori di qua e di là. Quel che è peggio è che le voci parlano di un coinvolgimento dei federali in tutta questa storia. Sempre secondo queste voci non confermate pare che Samuel abbia dovuto far entrare nel giro degli interessi coi federali alcuni Fratelli provenienti da fuori città. E ciò non è minimamente una bella notizia: giocare con i federali mette a rischio la Masquerade. Samuel rischia di fare la stessa fine del suo predecessore se continua a scherzare col fuoco in questa maniera >> Il silenzio piomba nel privè quando Ribeiro termina di parlare. Alle orecchie di Lucas e Cornell arriva il chiacchiericcio degli avventori ai tavolini poco distanti, accompagnato dal tintinnio dei bicchieri e dallo scalpiccio dei camerieri che fino a poco prima avevano escluso dal loro udito. L’Arpia si sporge nella direzione dei due uomini taciturni, congiunge le mani ed inarca le sopracciglia in attesa che qualcuno dica qualcosa. Cornell guarda pensieroso il piano del tavolino, ingombro dei bicchieri vuoti e del cuba libre di Ribeiro che sta quasi traboccando a causa del ghiaccio ormai sciolto. Lucas invece sta picchiettando sul tablet, assorto nella sua ricerca in internet riguardo al Principe di Tampa.

<< Tutto qui? >> rompe il silenzio Vinicio << Niente chiacchierio? Niente stupore? >>

L’Arpia incontra gli occhi di Cornell, che ha alzato la testa per guardarlo meglio, ma vede solo confusione in essi, come se non avesse capito nulla di quanto gli ha detto.

<< Siete un pubblico o un dipinto? A parlare con i sassi si ottiene più soddisfazione >> mugugna egli infastidito.

Finalmente Lucas alza gli occhi dal suo tablet << Grazie delle informazioni >> dice con un tono privo di emozione, infila il tablet nella tracolla e fa per andarsene.

Cornell biascica a mezza voce un  << Grazie molte >> e segue l’amico.

Mentre i due uomini si allontanano nel corridoio del Diplomat, Ribeiro rimane seduto da solo nel privè, un po’ seccato e confuso per la fretta con cui i due uomini si sono allontanati. Aspettando che il rumore dei loro passi si spenga, soffocato dai suoni del lounge bar, l’uomo sorride al vuoto quando la sua mente trova un modo creativo per sfruttare quanto ha saputo. In cambio di qualche vecchia e poco interessante notizia ha guadagnato una piccola gemma, ora gli basta solo sgrezzarla, renderla luminosa e venderla a qualcuno.

E di certo la gente non manca pensa fra se mentre rapidamente comincia a pigiare tasti sul suo cellulare.







Nota della Correttrice di Bozze

Salve a tutti! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e ringrazio Fenris per le recensioni. 

Buona domenica

                            Kodoma 

 

 

 

  
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