Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: _MartyK_    22/04/2018    4 recensioni
Jisoo è una fan accanita dei BTS fin dal loro debutto: la sua vita è interamente incentrata sugli Idol, in particolare su Jeon Jungkook. Li segue ovunque, si sorbisce lunghe file per i fansign, urla ai concerti e viaggia oltre i confini coreani pur di stare sempre a contatto con loro.
Il suo scopo? Farsi notare dal suo beniamino e rubargli il cuore.
Jungkook è oppresso dalla sua vita frenetica e stressante. Cinico, apatico e con buone dosi di egocentrismo e sarcasmo, riesce comunque ad apparire perfetto sotto i riflettori e a nascondere il suo vero carattere. Non sa, però, che la sua sasaeng preferita è disposta a tutto pur di scoprire ogni lato della sua personalità, persino... intrufolarsi nella sua stanza del dormitorio.
Dal capitolo 1:
[...]
Il misterioso ragazzo voltò il capo in direzione del rumore e si coprì subito portandosi la maglietta verso il petto, manco fosse una donna nuda colta in flagrante. Sussultò con un salto all'indietro.
- E tu chi sei?!- urlò assatanato. Dalla voce acuta e leggermente graffiata, Jisoo capì di aver fatto centro. Era la stanza del tenero Kookie.
- Per ora il mio nome non è importante, ti basta sapere che sono la tua futura jagiya-
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Jung Hoseok/ J-Hope, Kim Seokjin/ Jin, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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AVVISO: il capitolo sottostante potrebbe - già, potrebbe. Non si sa mai siete anche voi a prova di proiettile, lol - provocare overdose di zuccheri, livelli anormali di glicemia, iperattività e dimagrimento delle cosce - beh, se vi mettete a scalciare come faccio io quando leggo di scene dolcissime, questa è la conseguenza xD.
Mi auguro arriviate sani e salvi fino alla fine del capitolo e spero di aver soddisfatto le vostre aspettative, mi sento piena di responsabilità aiut----
A parte gli scleri, non ho altro da aggiungere. Buona lettura, amen ^^









Tutti adorano Dicembre, insomma, a chi non piace svegliarsi arrotolati nel piumone ed osservare di sottecchi la neve fitta che cade dal cielo e imbianca il mondo?
Per non parlare delle vacanze natalizie, dei pargoli eccitati all'idea dei regali consegnati da Babbo Natale, dei luoghi di svago come piste di pattinaggio e lezioni di sci e degli interminabili cenoni con appresso tutta la famiglia.
Dicembre è decisamente il mese del calore, dell'affetto, di quel tepore che riscalda anche gli animi delle persone più brontolone - nonostante sia inverno.

Beh, scordatevi queste scene da commedia americana da quattro soldi, i BTS avevano altro a cui pensare.
Babbo Natale poteva andare a farsi fottere, e con lui le renne e tutti i folletti rompiscatole.

L'ultimo mese del 2016 era incominciato nel peggiore dei modi, d'altronde il signor Bang sapeva come troncare in pieno la calma e rovinare le aspettative di chiunque.
I sette agnelli sacrificali avevano un lungo programma da seguire alla lettera: bisognava girare due video per il comeback di Febbraio dell'anno a venire, imparare le rispettive coreografie, incidere le canzoni che avrebbero dovuto estendere l'album Wings e prepararsi psicologicamente ai fans pervasi dalla loro energia inarrestabile. Oh già, senza contare i mesi di promozione delle canzoni estratte e dell'album, ovviamente.
E, sempre ovviamente, le sessioni fotografiche per i vari magazine che inondavano l'Asia intera, la salda alleanza con la Puma, pubblicità random a bibite gassate o snack incommestibili e le Bangtan Bomb che tranquillizzavano chi pensava che fossero troppo indaffarati.
Stampati un bel sorriso in faccia, saluta e ringrazia gentilmente le A.R.M.Y.: l'unica frase che Bang riusciva a pronunciare ogniqualvolta uno dei martiri si azzardava a lamentarsi del duro lavoro che lo attendeva.

E quei ragazzi non potevano far nulla in segno di protesta, non sarebbe stato giusto. Non nei confronti dei loro innumerevoli ammiratori, delle famiglie, degli amici, degli avidi colleghi pronti a cogliere l'occasione per usurpare il trono del regno intriso di ipocrisia, malinconia e vuoti incolmabili che il k-pop rappresentava.

Ciononostante si erano divertiti parecchio a scorrazzare qua e là sulla neve, quelle ferrovie abbandonate avevano un non so che di magico, piacevolmente misterioso. Inoltre Jimin si era tinto i capelli di un rosa shock che - per l'appunto - lasciava chiunque a bocca aperta per lo stupore.
Di certo aveva un viso così perfetto e particolare che gli calzava a pennello qualsiasi tinta stramba.
Meno gradevole era stato svegliarsi alle cinque del mattino, recitare con i bermuda in pieno inverno e inciampare coi piedi affondati nella neve nel tentativo di scendere un enorme gradino - già, Taehyung aveva davvero rischiato di farsi male. Ma si trattava di V, il piccolo alieno giunto da chissà dove per esplorare un pianeta malaticcio come la Terra, e lui si sbellicava dal ridere soltanto a rivedere la scena nelle telecamere.

Sia i Bangtan che i membri dello staff erano incredibilmente stanchi, i beveroni di espresso non bastavano e le docce gelate non facevano l'effetto sperato. A complicare la situazione ci si mettevano gli episodi da mandare in onda per la 'Bangtan TV', così gli sfigatelli erano costretti a stirare il solito sorriso lungo dieci minuti e a mostrarsi pimpanti e contenti nonostante le occhiaie e il sonno arretrato.

Dicembre era odioso, ecco la verità.

Per fortuna le acque sembrarono calmarsi una volta che l'MV di Spring Day - così si intitolava la nuova canzone - fu revisionato, tagliato, spezzettato per bene e con l'aggiunta di qualche effetto speciale sparso come granella di zucchero per tutto il cortometraggio e, alla fine, completato.
Tutti erano curiosi di conoscere il risultato di giorni di fatica e notti insonni, i registi avevano categoricamente vietato di oltrepassare la porta dello studio di produzione.
In effetti non sarebbe stato Bang Si Hyuk se non avesse assunto gente sadica e malvagia come lui. I sudditi avevano soltanto da imparare dal rinomato produttore.

Ebbene, tra una rottura di palle un impegno e l'altro, il fatidico 25 non tardò ad arrivare e anzi, travolse la BigHit manco fosse uno tsunami. E la Corea è immune agli uragani e ai maremoti, precisiamo.
Peccato che non fosse immune a Park Jisoo, perchè a svegliarla quella domenica mattina fu uno strano ed invitante odore di dolciumi proveniente da una delle camere accanto.

Non badò all'assenza di Jungkook e si alzò dal letto con fare da sonnambula, occhietti chiusi e mani protese verso l'esterno ad accentuare il paragone. Spalancò la porta della sua stanza e la chiuse per metà, proseguendo imperterrita con le ciabatte strascicate a terra e la brezza gelida insinuatasi nella vestaglia che indossava.
Aprì gli occhi solo quando si ritrovò di fronte alla porta di Jin, in quel momento prese a battere forte i pugni su di essa e urlò un paio di imprecazioni degne di una tamarra cazzuta come lei.
Tranquilla e spensierata già di primo mattino, insomma.

A palesarsi sull'uscio fu il sacrosanto Hoseok, il quale tirò immediatamente un sorriso smagliante e le regalò una scompigliata di capelli come buongiorno.

- Jisoo-yah, cosa ci fai qui?-

Domanda retorica, si disse la ragazza con uno sbuffo trattenuto. Sapeva che i sette nani stavano tessendo trame malefiche alle sue spalle e sprizzava curiosità da tutti i pori. Moriva dalla voglia di sapere se tutto quel trambusto la riguardasse.

- Uh? Niente, odore di cibo. Fame. Sete... cibo!- l'ultima parola la pronunciò con evidente ingordigia, la bava filante era ormai arrivata ai piedi.
Il maggiore ridacchiò in risposta.

- Sembri uno zombie- commentò compiaciuto. Jisoo era particolarmente acida, invece.

- Tra un po' diventerò cannibale se voi sette schiavetti non vi muovete a sfamarmi- ebbe la battuta pronta come al solito.

Poi si alzò sulle punte e cercò di distogliere lo sguardo dalle spalle di Hoseok per capire cosa nascondessero dietro, il ragazzo però fu più scaltro di lei. Premette l'indice sulla sua fronte e la fece tornare alla sua postazione, le labbra a cuore incorniciavano un sorriso a dir poco beffardo.

- Ah-ah, non spiare piccoletta!- esclamò difatti.

- Yah, piccoletta a chi? E ti ripeto che ho fame- fece l'altra col broncio in bella mostra.

- Aspetta ancora un po', va bene?-

- Lui non ha intenzione di aspettare- Jisoo indicò lo stomaco e arrossì quando questo brontolò emettendo un rumore molto simile a quello delle puzzette.
Hoseok scoppiò a ridere senza fermarsi, il suono era di gran lunga compromettente e la faccia viola di Jisoo ne era la conferma.

- E' stato lo stomaco, giuro!- si affrettò a precisare.

- Certo- biascicò lui tra una risata e l'altra.

- Oh andiamo, anch'io sono una ragazza! Non vado di certo a scoreggiare qua e là per l'agenzia, ho una reputazione da mantenere- e a quelle parole Jung Hoseok credette di morire col cuore scoppiato, gli occhi a mezzaluna e le guance doloranti.
Oltre a sforzare i muscoli stava sollecitando pure quelli mimici, gli faceva male il volto per quanto aveva riso.

Poi si accorse che la castana ne aveva approfittato per sporsi in avanti e allora le poggiò le mani sulle spalle, ritornò ad essere una nana di fronte ad un imponente ballerino professionista.

- Modera l'altezza, terremoto- la rimproverò con tono dolce.
Jisoo non potè fare a meno di notare che aveva usato lo stesso soprannome che usava il mocciosetto forse non più antipatico Jeon e il suo viso assunse un'espressione seria, quasi preoccupata.

- Dov'è Jungkook?- si ritrovò a chiedere. Il biondo voltò rapidamente il capo all'interno della stanza e lo indicò con lo sguardo.

- E' impegnato con Tae e Jimin-

- Ah...- Jisoo non seppe cos'altro aggiungere, non si era mai trovata a corto di argomenti con un membro Bangtan, di solito parlottava allegramente per ore rischiando perfino di non essere calcolata.
Eppure in quel preciso istante ebbe l'impellente desiderio di essere interrotta da qualcuno, chiunque. Non le piaceva silenziarsi per molto tempo, temeva il pensiero dell'interlocutore.
Sì, preoccuparsi del pensiero altrui era un errore, ma si trattava di Jisoo e di errori ne commetteva a bizzeffe.

- Jisoo-yah, eccoti!- ad esaudire il desiderio appena espresso fu eomma Jin, con tanto di rullo di tamburi.

La ragazza scansò il ballerino e andò a tuffarsi fra le braccia possenti dello hyung, che prontamente la fece volteggiare per la camera tenendola stretta a sè. Jisoo dal suo canto ridacchiò euforica e nascose il viso nel felpone del ragazzo, non amava la sensazione della testa che gira forte.

- Cosa state organizzando di così segreto?- domandò una volta che Jin sciolse l'abbraccio.

Jeon aveva osservato la scena in disparte, inutile dire che se ne stava a braccia conserte e col broncio così lungo che per poco non picchiettava la spalla dello hyung e gli faceva bu-bu settete!. Si era anche staccato dai fornelli e aveva rischiato di spiaccicare la frittella al soffitto pur di vedere cosa stava combinando Jisoo con quello che credeva fosse timido con le ragazze, se proprio dobbiamo mettere i puntini sulle I.

- Nulla di speciale, ma speriamo comunque che ti piaccia- sorrise angelico lui. La giovane sembrava aver capito tutto.

- Una mega colazione di gruppo!- urlettò eccitata.

- Aspettate un attimo, ma non dovete lavorare?- si bloccò un petosecondo più tardi, il faccino deluso dovette scontrarsi con quello candido di Jin.

- Sveglia è Natale! Anche noi Idol siamo liberi in questo giorno- esordì Taehyung con un braccio allacciato alla vita del più grande.

Jisoo annuì, il sorriso divenne amaro. Già, Natale. Sempre e solo Natale, nessuno si sarebbe mai ricordato che era anche il suo...

- Buon compleanno, pazzoide- come non detto: un Min Yoongi in letargo sotto le coperte di quello che doveva essere il letto di Namjoon levò verso il mondo esterno un pollice all'insù e borbottò l'augurio con la classica voce ricca di raucedine mattutina.
La ragazza sfoggiò uno dei suoi migliori sorrisi raggianti e si lanciò addosso al povero malcapitato, incurandosi del cigolio del materasso e continuando a saltellare addosso alla vittima.

- Grazie mille Yoongi oppa!- sentenziò con tanto aegyo, la testa corvina dell'altro emerse dalle coperte e le rivolse una pokerface senza precedenti.

- Bene, ora levati- mormorò atono. Jisoo scosse la testa.

- Non voglio- prese a fare i capricci lei, aveva le mani vicino al viso e gli indici puntati all'ingiù in una mera imitazione delle Twice e il loro nuovo singolo.
Yoongi sospirò sonoramente.

- Yoongi oppa poi si arrabbia- la scimmiottò.

- Non se tutti gli oppa si coalizzano con me- tirò un sorriso diagonale e lanciò uno sguardo d'intesa con gli altri cinque.

Il corvino guardava i presenti con perplessità, ignaro di ciò che quei demoni avevano in mente. Namjoon fece partire il conto alla rovescia, non ebbero nemmeno il tempo di arrivare al due che tutti si fiondarono addosso al rapper, stritolandolo in un abbraccio tanto caloroso quanto soffocante.
Il letto era diventato una discarica di corpi ammassati fra loro, Jisoo era bellamente schiacciata fra Jimin e Yoongi ed entrambi le avevano impedito di divincolarsi.

- Yah, ora che hai salutato lui mi merito anch'io un bel buongiorno- mormorò la testa rosa, il labbro inferiore tremolante metteva a dura prova il tasso di glicemia nel sangue della castana.

- Oh Jimin- sospirò, ammaliata da cotanta dolcezza. Il diabete era sempre dietro l'angolo.
Gli afferrò il mento con delicatezza e gli schioccò un rumoroso bacio sulla guancia, fortuna che poteva permettersi questo tipo di atteggiamenti. Negli ultimi giorni il rapporto coi ragazzi si era rafforzato a vista d'occhio, complici anche le assenze temporanee a causa degli Homme.

Dato che il resto del gruppo la fissava con sguardo esitante, Jisoo fu costretta a baciare sulla guancia ognuno di loro, tanto per non scatenare guerre apocalittiche e scenate di gelosia da drama palloso.







Si disposero a cerchio al centro della stanza e cominciarono a consumare la colazione allungando le mani verso l'abnorme vassoio che doveva vedersela con otto anime affamate come non mai.
Jisoo rubò una fetta di ciambella alla crema e l'addentò famelica, lasciandosi sfuggire un mezzo ringhio; Namjoon si riempì le guance con quanti più mochi riusciva a tenere in bocca; Jin chiacchierava con Tae e Jimin e nel frattempo li imboccava, da brava mamma quale era; Yoongi, dopo inutili resistenze, non resistette e sfogò le sue frustrazioni su un pezzetto di crostata ai frutti di bosco, leccandosi le dita.
L'intera comitiva non vedeva dolci da un po' e le conseguenze pesavano eccome.

Hoseok attaccò bottone tirando fuori l'argomento 'video musicale' e i ragazzi ne approfittarono per prendere in giro Taehyung con il suo quasi-scivolone, alla fine nemmeno i più bravi registi erano riusciti a tagliare la scena, lui sosteneva comunque che rendeva più realistica la recitazione.

- A parte gli scherzi, hai seriamente rischiato di romperti una gamba. Cosa sarebbe successo se avessi preso una storta?- fece Namjoon con tono preoccupato.
Tae gli piantò una manata alla schiena per tranquillizzarlo.

- Ho le gambe dure come il cemento io. Non mi faccio niente- gonfiò il petto e si vantò, Yoongi gli tirò un calcio alla coscia.

- Ahia!- si lamentò il più piccolo.

- E menomale che hai appena detto di avere le gambe forti. Vedi dove devi andare, mostriciattolo ossuto- sentenziò Jimin scatenando il divertimento generale.

Solo Jungkook sembrava essersi estraniato dalla conversazione. Giocherellava con la frittella bruciacchiata punzecchiandola con la forchetta, privo di appetito.
Era pensieroso e Jisoo se n'era accorta da un pezzo.

- Qualcosa non va?- biascicò in labiale, cercando di andargli incontro.
Il dialogo con l'esigente signorino Jeon era stato da sempre difficile, e anche quel giorno ne ebbe la dimostrazione.

Le rivolse un'occhiata fugace e voltò il capo in direzione opposta, sospirando pesantemente. Si alzò da terra e passeggiò controvoglia verso il bagno.

- Vado e torno- si limitò ad annunciare. Jimin gli sventolò la mano, segno che non gliene fregava una beata fava della sua presenza o assenza.

Jeon strinse i pugni e fece una smorfia con la bocca, improvvisamente nervoso. Si chiuse la porta del cesso dietro le spalle e fissò il suo riflesso allo specchio con arrendevolezza.

Odiava il Natale.
























































* * *




































































Gran parte del pomeriggio venne speso in sala registrazioni, i ragazzi erano intenti ad intonare alcuni canti natalizi come regalo per i fans e Jisoo gironzolava attorno a loro senza sapere come frenare l'impulso di pigiare tutti i pulsanti rossi che si ritrovava sotto gli occhi. Un po' come Dee-Dee de Il laboratorio di Dexter, si disse che era ridotta in quel modo per aver passato l'infanzia a guardare cartoni animati del genere.
Tutto fuorchè sani.

Namjoon e Jin pescarono dai meandri più contorti delle loro menti l'idea di far cantare a Jungkook e Jimin Merry Christmas, la canzone scritta sulla base di quella di Justin Bieber.
Il primo protestò, l'altro lo zittì avvolgendogli il collo con un braccio e scombinandogli i capelli alla meno peggio, come se volesse bullizzarlo. Altro che Evil Maknae, subiva le angherie di sei psicopatici schizzati fuori da un manicomio inesistente, era questa la verità celata ai fans. O forse erano tutte mezze verità, chissà.

Sta di fatto che comunque, dopo vari tentativi di convinzione, il caro Jeon accontentò affranto la richiesta dei due maritini e canticchiò svogliato assieme al compagno, il quale era assorto nello scorrere della musica e delle parole del testo sullo smartphone. Jisoo li ammirava dalla vetrata che la separava dal frastuono di voci e strumenti e batteva le mani a mo' di bambina soddisfatta di aver ricevuto la bambola preferita come regalo.
Il castano - ora biondo scuro per il futuro comeback - ricambiava le occhiate incantate e faticava a nascondere i sorrisetti innocenti che, di tanto in tanto, si palesavano sul suo volto.
Non riusciva ancora a spiegarselo come mai fossero diventati più frequenti, o meglio, se l'era spiegato.
Solo aveva una fottuta paura di compiere un passo sbagliato nei suoi confronti. Aspettava il momento giusto e non si era accorto che il tempo era scaduto.








Sgattaiolarono al di fuori della sala verso sera, più o meno quando Hoseok si allarmò perchè la BigHit era l'unica agenzia a non aver ancora trovato il tempo di abbellire l'albero che troneggiava nella Hall. Sì insomma, lo avevano tirato su durante i primi del mese e da allora era completamente spoglio, non si capiva se fosse vero o sintetico.
Al contempo Jisoo volle approfittarne per fare gli auguri festivi agli Homme e alle colleghe, si staccò dal gruppo giusto una manciata di secondi. Non riuscì nemmeno a salutare come si deve Chang-min che Yoongi l'afferrò per il polso e la strattonò via dal camerino sotto lo sguardo divertito dei presenti.

E a proposito di colleghe, di Soo-Yeon non vi era manco l'ombra. Si disse che era insolito, poi scrollò le spalle e si lasciò trascinare dal corvino verso il resto della combriccola.

- Jisoo, sei brava ad addobbare gli alberi?- chiese Jin con un sorriso bonario. La ragazza inclinò di lato la testa.

- Eh?-

Si ritrovò le mani piene zeppe di gadget, palline, pupazzetti inquietanti, lucine LED e fasce colorate. Il tutto doveva essere sparpagliato sulla facciata dell'albero, è risaputo che la parte dietro è impossibile da adornare.

- Kwon Ji Woo, guarda qua! Facciamo quello che i vostri scansafatiche non fanno, dì a PD-nim che deve raddoppiarci i giorni di ferie- esclamò con fierezza Jimin, attirando l'attenzione del segretario addetto ad accogliere esseri umani nella dimora infernale.
Quello si aggiustò meglio gli occhiali sul naso e ridacchiò con la sua risata nasale, grattandosi la nuca.

- Senz'altro- mormorò timido.

- Guarda che ci conto!- ribattè l'altro.

Certo, nel frattempo Ji Woo era scomparso dal suo posto di servizio. Jimin scosse la testa e continuò ad appendere le palline ai rami del pino, alzandosi in punta di piedi quando doveva raggiungere i rami più alti di lui.

- Jimin-ah, vuoi che ti prenda in braccio?- lo canzonò Taehyung, Jisoo scoppiò a ridere in modo sguaiato. Quella battuta ci stava troppo.
La testa rosa gli inviò un'occhiataccia.

- Nessuno può prenderti sul serio con quella tinta- sentenziò ancora il minore dei due.

Non sprecò altro tempo e allacciò le braccia ai fianchi di Jimin in un romantico abbraccio al contrario, il petto di Tae aderiva perfettamente alla schiena del compagno.
Lo prese in braccio e gli fece raggiungere il ramo desiderato, i presenti osservavano la scena con uno sguardo misto tra lo scioccato e il divertito.

- Bravo amore di papà, vieni qui che ti do un bacio- Taehyung arricciò le labbra a cu... sedere di gallina e si fece più vicino al ragazzo, che non ci pensò due volte a tirargli scappellotti alla nuca per far sì che smettesse di dare spettacolo.

Il suono dello scatto di una macchina fotografica fece voltare entrambi in direzione di Jin. Lui e la sua fottuta polaroid sgangherata.

- Dite cheese!- fece strafottente.

E a proposito di baci, i Bangtan posarono sotto il vischio per le consuete foto natalizie. Fu inevitabile per loro scambiarsi un paio di effusioni sotto il simbolo.
Jisoo si offrì volontaria per scattare foto con ognuno di loro, chiunque fece baldoria quando la ragazza puntò l'indice accusatorio contro Yoongi.
Il corvino si lasciò baciare la guancia senza opporre resistenza, gli altri shippavano come se non ci fosse un domani.

Fecero parecchie foto-ricordo, i Bangtan riuscirono a coinvolgere persino il signor Bang. Quando venne il turno del duo Jungkook-Jisoo, Jin e Namjoon urlicchiarono e ammiccarono in maniera alquanto imbarazzante, Jeon nascose il rossore alle guance affondando il viso nella sciarpa che aveva arrotolata al collo.

- Mettetevi più vicini- esordì Hoseok, blaterando qualcosa a proposito della freddezza del castano.
Jisoo lo prese a braccetto e lo strinse a sè, Jeon non osava incrociare lo sguardo.

- E dai Kookie, sii uomo e abbracciala!- si lamentò Jimin con tanto di piede pestato sul pavimento. E Jungkook fece come gli era stato suggerito non perchè ne avesse voglia, sia chiaro, ma perchè si sentì offeso nel profondo.
Jeon era un uomo grande e forte, non si lasciava di certo abbindolare da una nanetta pestifera come Park Jisoo!

- Vogliamo il bacio!- ad urlare fu - inaspettatamente - Taehyung. La testolina spuntò timida dalla spalla di Yoongi e mostrò l'ok col pollice.

Il boato che invocava il contatto tanto agognato si elevò come da copione e il maknae li accontentò posando distrattamente le labbra sulla guancia rosea e fredda di Jisoo. Fu un bacio velocissimo e leggero, quasi non sentì la pelle della ragazza sfiorare i suoi innocenti boccioli.
La marmaglia mormorò in segno di protesta, si aspettavano tutt'altro.

- Non mi metto ad amoreggiare davanti a voi- disse Jeon per tutta risposta. Sorrise fra sè, era in pensiero da tutto il giorno.

Jisoo non aveva idea di cosa le sarebbe capitato quella sera in camera da letto.


































































 * * *
















































































Fra festeggiamenti e telefonate inaspettate da parte dei genitori di ognuno di loro, i ragazzi si diedero la buonanotte e si rintanarono nelle proprie stanze. Certo, scartando le minacce di morte che gli adorabili hyung inflissero all'innocente Jeon Jungkook, e tutto per colpa di Jisoo - in un certo senso.
Ma poi, era così evidente che il suo cuore fosse in preda a palpitazioni anormali ogniqualvolta quell'esserino incorreggibile era nei paraggi?
Scosse la testa, di seghe mentali se n'era fatte pure abbastanza.

Nella penombra serale scorse la figura minuta di Jisoo che si addentrava nella - ormai bisognava ammetterlo - loro stanza e un sorrisetto vispo dipinse il suo viso diafano. Le si avvicinò a passo felpato e, una volta che a separare i due corpi vi fu un minimo spiraglio d'aria, le coprì la visuale ponendo le mani davanti ai suoi occhi.
Jisoo sussultò a quel contatto improvviso, si tranquillizzò l'istante successivo. Sapeva che l'unico che rompeva alle undici di sera era quel birbantello di Jeon.

- Che fai?- bofonchiò, il castano le intimò di far silenzio.

- Entra in camera, devo farti una sorpresa- esordì, la voce incrinata tradì il suo atteggiamento spavaldo e sicuro di sè. Jisoo d'altra parte era in fibrillazione.

- Che tipo di sorpresa?-

- Tu entra, poi lo scopri...-

Chiusero a chiave la porta e si stesero sotto le coperte come se nulla fosse, la ragazza era ancora in attesa di una risposta decente. Scostò il piumone dalla sua porzione di letto e vi si infilò dentro, per poi tirarselo fin sopra il mento. Jungkook osservò con attenzione ogni suo singolo movimento e si sentiva a disagio.
La gola divenne secca in men che non si dica.

- Allora... la sorpresa?- domandò quasi impaurita. Il compagno abbozzò un sorriso e si grattò la nuca, Jisoo non ci stava capendo un tubo.

- Dato che tutti ti hanno fatto dei regali e che mi sono comportato da persona apatica e insensibile per tutto il giorno, ho deciso di darti il mio regalo adesso. Qui- sussurrò il monologo con fare disinvolto, l'altra annuì pur intuendo che c'era qualcosa che mancava.
Il puzzle non era ancora completo.

Fece per chiedergli dove fosse questo regalo, ma Jeon la battè sul tempo, era come se le avesse letto nella mente.

- Guarda lì- indicò un punto impreciso dell'armadio al lato del letto e Jisoo obbedì.

A dire il vero si stava stancando dei suoi giochetti ed era sul punto di lamentarsi e di dirgli di farla finita, ma accadde così velocemente che non riuscì a metabolizzare la faccenda. Circa mezzo secondo dopo che si era voltata a guardare il punto indefinito indicato da Jeon, egli stesso le afferrò il mento con due dita e incrociò il suo sguardo.
Per poco però, perchè si ritrovò il viso del ragazzo attaccato al suo, le labbra unite in un semplice bacio casto, puro, candido come le primule.

Jungkook si allontanò giusto per specchiarsi negli occhi sbarrati della compagna, curioso di conoscere la sua reazione.

- Questo è per augurarti Buon Natale- annunciò a bassa voce, Jisoo sbattè ripetutamente le palpebre. Dire che fosse confusa è un eufemismo.

- I-io...- il giovane non le permise di terminare i suoi balbettii perchè s'impossessò nuovamente delle sue labbra, il bacio divenne leggermente più intimo, voglioso.

Le dita affusolate scorsero dal mento fino alle guance, sfiorandole e viziandole con carezze delicate e ricche di premura.

- Questo è per augurarti buon compleanno- riuscì a proferire, l'affanno era crescente nonostante fossero stati solo due miseri scontri di labbra.

Labbra bisognose le une delle altre, che si cercavano da tempo immemore e che si erano ritrovate dopo aver girovagato a lungo nei cunicoli più cupi e celati delle menti orgogliose e ingannevoli dei due innamorati. Jisoo deglutì a fatica, lo sguardo faceva il via vai dagli occhi brilli di desiderio di Jeon alle labbra peccaminose che aveva avuto l'onore di assaporare.

- J-Jungkook, che cosa...-

Evidentemente il signorino Jeon era un amante dei misteri irrisolti o lasciati a metà, perchè la interruppe l'ennesima volta con il medesimo trucco.
Inclinò il viso e fece pressione sulla sua bocca, pretendeva di più di un semplice bacio a stampo. Leccò prepotentemente il labbro inferiore di Jisoo e per incoraggiarla poggiò il pollice su un angolo delle labbra, in modo che potesse finalmente dischiuderle.

La disperata richiesta non tardò ad essere soddisfatta, la ragazza si lasciò guidare dal giovane pur non avendo esperienza e sospirò felice quando le lingue si scontrarono per la prima volta. La passione cresceva ad ogni contatto in più che avevano, Jeon avvicinò il suo viso a quello della compagna così tanto da affondare il naso sulla sua guancia, incurante del fatto che stesse praticamente soffocando.
Ella rispose alle attenzioni con altrettanta carica e gli allacciò le braccia al collo, stringendolo a sè come se potesse dematerializzarsi da un istante all'altro; come se tutto quello fosse solo un sogno sbiadito dalla fragile memoria dei ricordi.

Lentamente i loro corpi ridussero le distanze, il castano le circondò la vita e nel mentre si sistemò meglio sul materasso, alla ricerca di una posizione più comoda.
A malincuore riprese possesso dei propri spazi, e lo fece quando capì che stavano giungendo ad un punto di non ritorno. Non aveva intenzione di correre con Jisoo, anzi.

Socchiuse gli occhi ed emise una flebile risatina nel notare che l'altra li aveva ancora serrati, poi sospirò e poggiò la fronte contro la sua.

- Questo è per tutte le volte in cui ho avuto l'occasione di baciarti e non l'ho fatto- l'unica frase che inondò le orecchie di una Park Jisoo più stordita che mai.

Gli rivolse un'occhiata sbigottita, il battito decelerava tranquillo.

- Non ti ci abituare troppo- borbottò poco dopo il giovane, dandole le spalle e tirandosi le coperte fin sopra la testa.

Jisoo si rannicchiò in un angolino e si coprì con le mani il viso in fiamme, erano almeno un miliardo le domande che attanagliavano il suo cervello malfunzionante.
Perchè si era azzardato a fare una cosa del genere? Cosa significava per lui? Sapeva di averle rubato il suo primo bacio?
E soprattutto, era davvero un regalo o provava qualcosa per lei?
Nel dubbio, si disse, aveva appena scoperto il livello successivo alle melanzane (nel caso ve lo siate scordati): una mandria di ippopotami scatenati che ballavano La cucaracha nel suo stomaco con tanto di gonnelline hawaiane e noci di cocco.

Si era innamorata sul serio e non aveva idea di come potesse degenerare la situazione.


***
Annyeong popolo!! Si torna ad aggiornare di nuovo con la febbre - la terza volta quest'anno, yeeeeeh *finto entusiasmo. Me è incazzata col mondo intero* mi passerà mai? TT  Bando alle ciance and... bene. Bene. E' finalmente successo, la KookieSoo si è fottutamente avverata, sclerate con me please *-* e anzi, ditemi che vi è piaciuta la descrizione dei loro baci - vogliamo parlare del 'non ti ci abituare troppo' del nostro carissimo Jeon? NO DAI PARLIAMONE, CHE SCLERO ANCORA----
Il piccoletto stava in pensiero da tutta la giornata, perchè sì, aveva programmato tutto... che stronzo :')  eeeee parliamo anche della scenetta con Hoseok, quella delle puzzette xD personalmente, mi sbellico dalle risate ogniqualvolta rileggo il capitolo, sapete, per controllare che non ci siano errori, dato che ho concluso la maggior parte dei capitoli in tarda serata. La mente era parecchio rincoglionita.   La coppietta: perchè, è mai successo che il tuo cervello abbia avuto momenti di lucidità? Me: appunto, si tratta solo di momenti lol

Ooookaaay, ne approfitto per mandare baci fluffosi a chi ha recensito lo scorso capitolo, che waaaaau non me lo aspettavo per niente. Cioè, ma scherziamo?! *sorride da ebete che---- you are the cause of my euphoria*
un grande grazie va a kekkaiutuber e alla sua recensione degna di nota *.* a Colpadellestelle_394 che mi ha strappato un sorriso dalle guance, a T O M O M I che non sentivo più da secoli, a querr_  che è tanto brava nel farmi morire di curiosità, come sempre a mioneperdraco che mi fa sbudellare dalle risate con i suoi scleri e con le conversazioni immaginarie con i sette nani xD e dulcis in fundo, grazie mille anche a francess225 che mi ha fatto fin troppi complimenti, che imbarazzo aiut----
Ovviamente, ringrazio chi legge in silenzio - siete tantissimi e la storia non è ancora finita, ho paura lol - e chi segue questo aborto marziano, mi rendete tanto tanto tanto felice :')   UNA GIOIA NELLA VITA, NON CI CREDOH----  *si calma e torna a fare la seria. No aspe, seria? E quando mai? xD*

Spero vi stia piacendo il prosieguo della storia e spero non vi incazzerete con me per ciò che accadrà verso gli ultimi capitoli *questo è un mega-spoiler. Per ora godetevi la KookieSoo appena sbocciata. Vi anticipo che il resto dei Bangtan lo verrà a sapere e beh... chissà come reagiranno, chissà v.v* 
Mi dileguo, così la smetto di rompervi coi miei papiri *aspirante rinnovatrice dei Testamenti della Bibbia, LOOOL*  I love you all,   bacioniiiiii  _MartyK_ <3
   
 
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