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Autore: SweetPaperella    23/04/2018    3 recensioni
Maria Sole Contini, ha 17 anni e ha una passione: il calcio, lo ama da quando ne ha memoria, da quando fin da bambina giocava con suo padre e suo fratello Tommy.
Finalmente il suo sogno sta per essere realizzato: grazie a una borsa di studio, passerà il suo ultimo anno di scuola a Boston, alla Eagles high school, che ha anche una prestigiosa scuola di calcio.
Una nuova vita, una nuova scuola, nuove compagne di squadra... è un sogno sì, ma non tutto sarà facile per Sole, anche perché dovrà fare i conti con il suo passato, se vorrà davvero riuscire a guardare avanti.
Genere: Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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CAPITOLO TRE

 

Se c’è una cosa di cui Sole può andare abbastanza fiera, è che sa essere una persona molto mattiniera. È sempre stata abituata ad alzarsi presto per andare a correre, prima con suo fratello, poi con suo padre. 

Quella mattina fa lo stesso: si sveglia di buon’ora, lega i capelli e indossa la tuta per andare a correre. Ha bisogno di sfogarsi, di scaricare la tensione che avverte per il primo giorno di scuola. È il suo ultimo anno di scuola, nella sua scuola nuova. Accelera il passo a quel pensiero. Le piace sentire il vento che le pizzica il viso, il cuore a mille, la musica che pulsa nelle sue orecchie dandole ancora più energie. 

Finalmente è quasi rilassata. Tanto che avverte qualcuno correre vicino a lei. 

È Nick.

Sorride quando si perde nei suoi occhioni azzurri e lo saluta con un cenno della mano. Per non arrossire, ancora una volta. Non fa altro che arrossire in sua presenza.

«non so perché ma immaginavo di incontrarti qui» le dice lui, ricambiando il saluto. 

«hai i super poteri?» ribatte ironica Sole, si trova bene a parlare con quel ragazzo, poi è l’unico con cui ha scambiato più di due parole di fila, da quando è arrivata.

«Certo, non te l’ho detto?» risponde a sua volta, divertito. 

Sole scuote la testa fingendo di crederci e fa anche l’espressione incredula per dare più enfasi alla cosa. 

Continuano così a correre insieme, scambiandosi ogni tanto qualche occhiata.

Tornati vicino al campus si separano. È quasi ora di andare a scuola ed entrambi hanno bisogno di una bella doccia. 

«Buon primo giorno di scuola solo Sole.» le dice lui per salutarla.

Sole lo guarda e sta per replicare per quel nomignolo che lui ormai le ha dato “solo Sole” per prenderla in giro per come si è presentata il primo giorno che si sono incontrati in biblioteca, ma non fa in tempo che lui la precede, quasi ad averle letto nel pensiero. 

«ormai per me ti chiami così» ridendo di gusto. 

«allora te ne troverò uno anch’io» risponde prontamente. Se sa fare una cosa è rispondere alle provocazioni a tono. 

Dopo essersi fatta la doccia e messa la divisa, cosa le fa parecchio strano, abituata da sempre a vestirsi come più preferiva, si dirige a scuola. 

Il plesso scolastico è enorme, ma per sua fortuna il primo giorno a Boston, la ragazza le aveva già indicato le aule dei suoi corsi. 

Inizierà il suo ultimo anno, alla sua nuova scuola con: fisica. Lei è una frana colossale in fisica e già prevede la prima figuraccia. 

Come al solito deve presentarsi, a quanto pare lì funziona così, non passi inosservato come nelle scuole italiane, che il nuovo arrivato non viene accolto in alcun modo, tutt’altro. 

È già la seconda volta che parla di sè davanti a perfetti estranei, che presto diventeranno i suoi compagni di scuola. Non osa immaginare quante altre volte dovrà farlo. 

Per fortuna bastano poche parole e le affidano subito la sua compagnia di laboratorio. Mary Kate. 

Sembra fatto a posta. Lei si chiama Maria Sole, lei Mary Kate. Non sa perché ma quella ragazza già le fa simpatia. 

«il docente secondo me non ci ha dormito stanotte per metterci insieme» le dice Sole cercando di rompere il ghiaccio. Vuole potersi fare almeno un’amica, le manca così tanto Ludo.

«Secondo me invece è stato contento che tu arrivassi in questo corso, solo per metterci insieme» ride. 

Sole le sorride a sua volta e la guarda bene. È stravagante, molto stravagante a dirla tutta quella ragazza, ha i capelli neri e con alcune ciocche viola, gli occhi verdi scuro, molto belli e profondi, è molto truccata, con tanti anelli e le scarpe a stivaletto alti e neri. Quel tipo di ragazza che Sole definisce “Dark”. Ma le sta simpatica. Si vede che è molto socievole e introversa. Le sta già spiegando con disinvoltura dove sono arrivate con il programma lo scorso anno. 

«Sappi che sono una frana in fisica, in Italia arrivano a malapena alla sufficienza»

«Ti aiuto io cara. Io amo la fisica.» risponde invece lei, completando il primo esperimento assegnato loro, in pochi minuti. 

Tanto che Sole resta senza parole, quando le dice se il prossimo vuole farlo lei, quasi si sente a disagio. 

«Sicura che vuoi farlo fare a me? Perché rischio di far scoppiare il laboratorio e tu rischi di prendere un voto schifoso il primo giorno»

«Non sono una che bada alla media, nonostante qui conti molto. Se non hai una buona media ti escludono dalle attività, ma a me non importa, non ne faccio nessuna, non mi interessa avere punti extra per ambire al collage o a entrare in una squadra. Se prendo bei voti lo faccio solo per me stessa.» le dice semplicemente.

Sole ha avuto ragione su di lei, è simpatica, sa quello che vuole nella sua vita. Potranno diventare buone amiche.

«Bada bene, non giudico chi ambisce a ciò... io prenderò in mano l’azienda di famiglia, è l’unica cosa che voglio e non andrò al collage» continua, porgendole il kit per l’esperimento e facendole segno di provare. 

«io vorrei invece entrare nel mondo del calcio professionistico» le dice Sole per cercare di socializzare, per rispondere al suo raccontarsi.

«Lo so! Sei sul giornalino della scuola cara» porgendole il giornalino, c’è una foto di lei con la squadra, mentre si allenavano e con scritto: “Un’italiana tra noi!!!! La nuova recluta delle nostre Eagles, sarà all’altezza del  duro lavoro? Dal primo allenamento sembra di sì, ma la strada é ancora lunga per la giovane atleta. Intanto diamole un caloroso benvenuto nella nostra scuola.” Sole arrossisce, era proprio ciò che voleva evitare. In quella scuola sono fin troppo impiccioni e espansivi. Lei non è abituata a tutto ciò, nella sua scuola italiana, passava piuttosto inosservata, nonostante i bei voti. 

«Non ti preoccupare, passati questi primi giorni si dimenticheranno che sei italiana e nuova. Magari avrai sempre la tua etichetta da “l’italiana”, io sono quattro anni che ho quella di “dark”, ma poi finisce per farci l’abitudine» la rincuora Mary Kate.

«odio l’etichette» le va dietro Sole, apprezzando il suo discorso di incoraggiamento. 

«io anche, la gente pensa che sono solo dark, non volendo scoprire altro di me... amo suonare, cantare. Ho una band con alcuni amici, ma nessuno lo sa. Piuttosto sei invitata Sole, stasera suoniamo in un locale qui vicino, poi torniamo al campus insieme, io pure vivo qui, sono di NY.» 

Sole la guarda meravigliata.

New York il suo sogno da quando è bambina. Prima o poi dovrà andarci, dovrà visitarla. 

«Certo, vengo volentieri ad ascoltarti.» le dice entusiasta, pensava di non trovare nessuna amica nella nuova scuola, invece il primo giorno ne ha già trovata una. 

Il resto della giornata prosegue abbastanza velocemente, insieme a Mary Kate, Sole ha conosciuto altre persone e hanno pranzato allo stesso tavolo, le ha indicato cosa mangiare e cosa evitare. Tirando le somme, Sole si rende conto che non è andato così male questo suo primo giorno. 

Nel pomeriggio avrà gli allenamenti e questa sera si vedrà nuovamente con Mary Kate. 

Giunta sera molto velocemente, anche grazie al fatto che l’allenamento è stato molto piacevole per Sole, perché ha perfino segnato quando hanno fatto la partita tra loro, scatenando un po’ le ire di Ashley, la quale era nella squadra avversaria. Ma non le importa, dimostrerà che ha la stoffa per arrivare lontano e lei dovrà farsene una ragione. 

Per la serata indossa un vestitino nero, elegante ma allo stesso tempo non esageratamente, non è nel suo stile, con un paio di stivali dello stesso colore, non dimenticandosi le calze pesanti, perché a Boston fa già parecchio freddo e Sole non è abituata a temperature così basse ad ottobre. 

Il locale in cui si esibisce Mary Kate è molto grande, accogliente, con una miriade di luci colorate che infondono tanta allegria. 

Sole si accomoda sul divano bianco, con un cocktail, un Cuba libre per la precisione, tra le mani pronta a immergersi nella musica. 

Il concerto non è ancora iniziato quando sente una mano appoggiarsi sopra alla sua spalla.

È Nick.

È ovunque, dove sta lei c’è anche lui. 

«Ehi Danes, per caso mi stai seguendo?» la prima a parlare è proprio Sole, la quale dà voce ai suoi pensieri, senza rendersi conto. 

«potrei direi la stessa cosa» ribatte subito lui, non lasciandosi trovare impreparato dalla sua battuta. 

«Mi ha invitata Mary Kate, seguiamo insieme fisica» ammette Sole, mentre lui si è già accomodato al suo fianco. 

«Il batterista è un mio caro amico. Seguo sempre i ragazzi, sono bravissimi, ti piaceranno.» le dice subito dopo lui. 

«Non so perché non ti facevo amante del genere rock» continua Sole, trovando con lui una complicità che non sentiva da parecchio tempo, che forse non aveva mai avvertito con nessuno, nemmeno con il suo ex fidanzato. 

«Solo Sole, tante cose non immagini di me» le dice facendo lo sbruffone e schiacciandole l’occhio.

Sole lo guarda divertita, ma scuote la testa. Sta per replicare qualcosa, ma viene interrotta dall’ingresso dei ragazzi sul palco, perciò decide di rimandare la conversazione. 

I ragazzi sono molto bravi, Nick aveva ragione in questo. 

Mary canta divinamente e lei si ritrova a battere le mani a tempo, sono così coinvolgenti, catturano l’ascoltatore, il quale non può non sentirsi anche lui sul palco insieme a loro, lasciano questa sensazione. 

Fanno diverse canzoni, una più bella dell’altra e Sole a fine concerto si alza estasiata e battendo le mani. 

Sole non finisce di complimentarsi, anche quando si fermano a prendersi qualcosa da bere insieme. 

«a quanto pare avete trovato una nuova fan» la provoca Nick.

Lei in tutta risposta gli da una spinta e gli fa una linguaccia. Provocando la sonora risata di Nick subito dopo. La guarda e non può non ridere, lei è così, è spontanea e sincera, è adulta si nota dai suoi occhi, si capisce che è cresciuta in fretta, ma nonostante ciò mantiene il suo lato da bambina, che la caratterizza, lo dimostra quella linguaccia. 

A fine serata Sole torna al campus con Mary Kate, è molto tardi e il giorno dopo hanno scuola, ma Sole è talmente eccitata che non ha sonno. 

Si mette a letto poco dopo, ma rimane a pensare a quel suo primo giorno di scuola, è stato entusiasmante e divertite, tra le altre cose già si sta facendo nuovi amici, cosa che non era mai successa alla sua vecchia scuola e di questo è immensamente felice. Inoltre c’è Nick, le piace, non può negare che prova qualcosa per lui, anche se non vuole innamorarsi ora, non vuole stare con qualcuno che la porta poi ad allontanarsi dal suo obiettivo. Non può dire come evolveranno le cose tra loro, sa solo che per il momento dovrà restare solo un amico. 

Si addormentata pensa a lui, alla sua giornata e senza rendersi conto, sta sorridendo, come non le succedeva da parecchio tempo. 

 

   
 
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