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Autore: siriusblackfigo    23/04/2018    1 recensioni
Dal testo: La consapevolezza di tutto ricadde addosso​ a Remus non appena mise un piede fuori e guardò in alto. Partirono i noti brividi di paura e di freddo, si gelava. Ma nonostante ciò il suo cuore, e beh, le sue guacie erano bollenti e calde.. cosí calde.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Potter, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Ed un'altra luna stava per arrivare, in contemporanea
a un ottobre ventoso che graffiava viso e mani.
E come tutti i giorni prima di ciò
un ragazzo dai capelli morbidi quanto chiari
entrava in un profondo stato di crisi.
Evitava tutti, poiché facilmente irritabile, spesso infatti
allungava le strade per arrivare in classe,
prendendo corridoi deserti ignoti a tutti. Pensava a quanto fosse
strano che per qualcun'altro quelle vie, a lui tanto familiari, e
rano totalmente sconosciute.
 E mentre vagava con aria persa scivolando tra arazzi e armature,
pensava con un'abituale nota di disperazione a cosa
sarebbe successo quella fatidica notte. 
Quale diavoleria i suoi compagni avrebbero voluto compiere.
Si sarebbero rimessi a gironzolare incoscentemente per Hogsmade
o un'altra escursionedei confini di Hogwarts
sarebbe stata meglio apprezzata?

E poi odiava tutti ,anche loro, e pensava a Silente
e al modo in cui lo stava tradendo.
Pensava a quanto fosse idiota per aver lasciato ad una parte di lui
,anche se solo per un secondo,
di decidere che i ragazzi meritassero il suo incontrollabile odio
verso praticamente tutto.
Dopotutto erano loro che puntualmente
quelle notti a causa della sua compagnia rischiavano
non solo di potersi ferire, gravemente, ma soprattutto di essere espulsi;
in quanto animaghi non registrati.
Era veramente una persona orribile, insensibile
e privo di qualsiasi forma di empatia,
e faceva schifo ad essere anche solo vagamente felice e rincuorato
perché i suoi amici, in breve,
correvano enormi e considerevoli rischi.
Stava impazzendo.
Ma allo stesso momento come poteva non esserlo,
come non poteva
provare gioia e rallegrarsi,
quando girando per un corridoio vide ,
alla fine di quello opposto
  tre ragazzi con espressione smarrita, palesemente in cerca di qualcosa.
Uno di loro era curvato sulla mappa,
si mordeva il labbro, aveva gli occhi
assottogliati in un cipiglio e la fronte di conseguenza rugosa;
continuava ad alzarsi gli occhiali
che gli scivolavano sul naso e, a intervalli dispersi ed irregolari,
diceva un po' sottovoce,
con tono sempre più disperato: "dovrebbe essere qua.. non capisco." 
E gli altri due sbuffavano continuando
a cercarlo chissà dove.
Era buffo quel giochetto, pareva qualcosa di simile a nascondino
o la caccia al tesoro magari.
 A Remus veniva troppo da ridere,
erano degli idioti: ma come facevano a non vederlo?
Era proprio là, ed oltre tutto aveva fatto un casino
inciampando una o due volte su un'armatura.
 Decise che era il giusto momento di finirla
quando vide che la lezione sarebbe incominciata entro pochi minuti.
Soffocó un'altra risata per non farsi sentire, e il secondo dopo -puntualmente-
cadde su un'altra armat.. No aspetta
. Perché l'armatura lo stava tenendo per i fianchi
e gli rideva in un orecchio? Beh più che una risata sembrava un latrato..
Alzò gli occhi sapendo già di trovare il viso di Sirius a guardarlo.

"Hey!" Disse lui sorridendogli amabilmente.

"Heey" rispose Remus ricambiando il sorriso.
"Mi hai trovato" continuò, rimanendo attaccato a lui.
"Beh, più che altro ti sei fatto trovare tu.. buttandoti.. su di me."
"Si scusa. Sono inciampato su non so che. Comunque ora potresti anche smetterla di toccarmi il culo" disse il lupo continuando a sorridere,
sentendo che le mani di Sir
erano scese dai sui fianchi per fermarsi sul suo sedere.
"Uhm.. non l'ho fatto apposta!" disse con tono malizioso,
o forse sarcastico.. forse tutti e due.
"Ah! Eccoti qui" disse James con tono sollevato.
"Vedo che il nostro Sirius ti ha trovato."
"Oh ciao ragazzi, come va?". Sorrise Remus, allontanandosi divertito, dal ragazzo coi
capelli neri che continuava a sghignazzare.
"Prongs pensava che volessi andare a buttarti dalla torre" disse Peter.
"Hei! Non è assolutamente vero.. cioè forse un po' si." ribatté lui.
Remus alzò gli occhi al cielo
e gli diede un amichevole pugno sulla spalla
mentre sorridendo e facendo una faccia dolce gli disse:
"ma che vai a pensare, lo sai che non ti abbandonerei mai, riccio del mio cuore!"
Prongs ghignó e stava per iniziare una frase
quando una voce appena appena infastidita sovrastó la sua.
 "Emozionato per domani, lupacchiotto? Saremo solo noi due." Disse Sirius con quel solito tono innocentemente beffardo.
 "Oh si! Emozionato. Molto emozionato. Emozionatissimo per un'altra emozionante serata del cazzo.. con te.
E non chiamarmi lupacchiotto o domani ti sbrano" disse Rem.
“Guarda il lato positivo. C'é Sirius con te.
E potete giocare a rincorrervi quanto volete. Pete deve aiutarmi in erbologia.
Faccio davvero pena in erbologia." disse James.
"Si esatto. Davvero pena." Ripeté Peter scambiandosi
un sorrisetto eloquente col ragazzo
che in realtà non faceva così schifo nella materia.
 "Solo io e te moony honey" disse Sirius avvicinandoselo.
Gli cinse la vita con un braccio, mentre iniziò a  strapazzare i morbidi capelli di Remus con le nocche dell'altra mano.
Remus rise un po' e continuò a restare accanto a Sirius.
Solo un po' più vicino.
Solo un altro po' e le loro mani si sarebbero toccate.
Solo un altro po', e avrebbe accarezzato il suo palmo caldo,
solo un altro po' e... ed erano già arrivati in classe,
e non ci fu più tempo di far qualcosa.

-----

 Aveva sedici anni ormai, ma non era ancora abituato.
Faceva male solo a pensarci.
Sirius poggiò una mano sulla sua spalla e gli sussurrò :"É tutto okay".
Sconfitto Remus si buttò sul letto in fondo alla stanza,
arrendendosi al suo destino crudele, ma che avrebbe potuto fare?
Sarebbe comunque rimasto tutto una grande merda. 
"Rem, andiamo un po' fuori a guardare la luna non ancora piena
e sputiamole addosso la nostra libertà" disse così,
offrendogli una mano per alzarsi.
Remus alzó per un secondo la testa dal cuscino, guardando Sirius con uno sguardo morto.
 "Oh si. Andiamo fuori ad ammirare il mio triste destino
che inesorabilmente mi si avvicina e mi logora, tanto.. dentro. Oh no. Oh povero me"
disse Remus tutto ad un tratto con fare infinitamente drammatico.
 "Oh si mio povero bimbo, é questo il tuo destino.. ehm alza il culo e affrontalo."
"Certo, facile a dirsi. Pover uomo che non patendo
le mie immensurabili sofferenze
crede che il vero dolore sia qualcosa come pettinarsi i capelli!"
 "Allor.. ehi, lo sai che sei proprio stronzo?" 
"Non darmi la colpa. É la luna " disse facendo spallucce e provando a fare il serio.
 "Tutte balle moony, sei uno stronzo, ammettilo." Poi gli sorrise e lo tirò per un braccio, facendolo così alzare.
Si passò un suo braccio intorno al collo
e sorrise ancora, sul suo petto, invaso dal profumo di quel maglione nero
che in realtà era suo, ma Remus amava rubarlo.
E Sirius amava vederglielo addosso.
La consapevolezza di tutto ricadde  addosso​ a Remus non appena mise un piede fuori e guardò in alto.
Partirono i noti brividi di paura e di freddo, si gelava.
Ma nonostante ciò il suo cuore, e beh, le sue guacie erano bollenti e calde..  cosi calde.

- - -

E nel frattempo ridevano i due ragazzi che sdraiati sull'erba fresca
guardavano il cielo nemboso di quell'ottobre di merda.
E Sirius in tutti i modi provava a far dimenticare a Remus,
e Remus provava in tutti i modi a sembrare felice e leggero,
ma solo per compiacere, chi a un palmo da lui sproloquiava riguardo
qualcosa che.. che Remus non riusciva ad ascoltare.
Troppo impegnato a cercare di sembrar appunto felice.
"Sai sono terribilmente depresso in questo periodo.
I miei capelli si stanno riempiendo di doppie punte, e proprio no, non voglio tagliarli.
Il fatto é che il nostro destino é cosí incerto..
Chissà che succederà l'anno prossimo, dove saremo io e te, Peter e quella testa di cazzo di James.
Vivi al massimo, muori giovane. James lo dice sempre,
ma ho la perenne sensazione di non riuscire a vivere al massimo.
No, non mi importa di morire giovane,
se appunto da giovane sono stato pieno, completo, felice e libero.
Ho sempre questo sensazione di oppressione, mi sento vuoto ogni tanto.
Mi divora tutto dentro e.. questo buco nel petto che davvero.. "
Remus, vedendolo in difficoltà lo interruppe,
ma prima di dir qualcosa pensò a quanto fosse stupido, ogni volta,
a credere di essere l'unico nel mondo
a sentirsi vuoto e a provare dolore e tristezza.
Magari il discorso di Sirius sarebbe potuto sembrare
un po' insensato in un altro contesto, ma in quello,
con la guerra che incombeva, i ragazzi li facevano spesso.
In qualsiasi momento, in qualsiasi luogo.
Ne sentivano il bisogno e iniziavano a sfogarsi.
Non si sentivano ridicoli a dire certe cose o a piangere l'uno davanti a l'altro.
Poi il tutto si finiva solitamente con innumerevoli bottiglie di burrobirra sul pavimento
e con i quattro giovani
addormentati insieme sul letto di James.
Rincuorati quanto ubriachi.. O ubriachi quanto rincuorati. Fa lo stesso.
Mise su un sorriso e " mi spieghi come fai a parlare prima dei tuoi capelli,
che si sono bellissimi tranquillo,
e poi di un discorso così.. ehm così.. ecco.." e gli si seccó la gola, e  davvero, che poteva dire,
si sentiva così stupido e di nuovo
sentí quel senso di male gravargli nel petto.
"Così giusto. Così giusto e vero" concluse alla fine,
pensando che era davvero
ciò che aveva provato sentendo quelle parole e guardandolo negli occhi.
Sirius gli si avvicinò e poggió la testa sul suo petto.
 "Lo so, io ho sempre ragione e si, i miei capelli sono bellissimi."
Remus gli accarezzò la schiena e un po' quei bei capelli -era l'unico a poterli toccare- e disse
con un certo sorriso sghembo:
"abbiamo entrambi bisogno di cioccolato, quello aiuta sempre, oppure.." 
 "Quanti? Quanti anni hai? Nove?" Sbuffó Sirius e ghignó.
"Vaffanculo, lasciami almeno finire! Stavo dicendo.. oppure una bottiglia intera di firewhisky,
e detto sinceramente, quest'idea non mi dispiace."
"Ecco honey così mi piaci, comunque pensavo ad altro"
rispose Sirius che tutto ad un tratto di fece serio.
 "Io..io.. non me ne frega niente del cioccolato e del whisky.. io  ho solo bisogno di te" concluse con un flebile tono di voce.
Leggero leggero, era stato quasi difficile sentirlo.
Remus alzó le testa dal prato, guardò il suo viso distante praticamente cinque centimetri.
Guardò quegli occhi languadi
e pieni di aspettative e così perfettamente grigi.
Quel contatto durò un secondo.
Il secondo successivo Sirius era già totalmente sopra lui e le sue mani
si erano giá infilate sotto il maglione del biondo
a sfiorargli il petto, mentre le sue labbra, avide, erano su quelle dell'altro,
e Remus ,che se lo aspettava davvero tanto,
mise subito una mano sul fianco del ragazzo sopra lui
e l'altra nel collo, mentre se lo avvicinava e apriva la bocca,
e il bacio divenne ardente
e le loro mani erano ovunque, tra i capelli, sui fianchi, sul petto e sulle cosce.
E rotolavano, Remus era sopra Sirius
e un attimo dopo Sirius era sopra Remus
e intrecciava le gambe a quelle dell'altro
ed erano un groviglio di corpi e di baci e di libertà e d'amore.
Si muovevano freneticamente,come se non avessero tempo,
e tempo ne avevano così poco per davvero.
Si staccarono con un rumoroso schiocco
e respirarono con foga, i cuori che battevano all'immpazzata.
Remus alzó la schiena e si mise quindi a sedere sull'erba fresca
con Sirius ancora a cavalcioni su di lui,
una mano messa a terra per darsi equilibrio l'altra a cingergli la vita,
a tenerselo stretto, e finalmente più vicino.
Le mani di Sirius erano sul suo viso e si guardavano mentre continuavano ad ansare,
i respiri di uno, in quelli dell'altro.
Il ragazzo dai capelli neri uní loro fronti e intrecciò le loro mani.
Gli diede un dolce bacio all'angolo della bocca,
accarezzò la sua guancia con un gesto che era ancora più dolce se possibile,
ed era delicato e forse un po' incerto,
sconvolto dalla sensazione di pieno che provó nel petto.
La guancia dell'uno era ora vicina a quella dell'altro
e si respiravano nell'orecchio
e si abbracciavano così forte,
ed erano così pieni e perfetti e sconvolti  da questa perfetta pienezza.
"Così giusto. Così giusto e vero" concluse alla fine, pensando che era davvero ciò che aveva provato
baciando quelle labbra e guardandolo negli occhi.
 Remus sorrise, sorrise che era libero,
e mentre Sirius scese a mordere il suo collo,
alzò la testa e sorrise sputando in faccia alla luna la loro libertà.



Note: ciao a tutti ! Grazie per aver letto questa storia! È la prima che pubblico ,inoltre non l’ho mai fatta leggere a nessuno quindi sapere un po’ com’è mi farebbe piacere. Cioè, se vi va recensite, se non vi va... fa niente hahaha
Davvero per pubblicarla ho dovuto sfoderare tutto il mio coraggio (ho questa storia nelle note del telefono da luglio). Quindi boh, fatemi sapere. Vi voglio bene e spero che siate felici!
Grazie ancora e baciii
   
 
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