Storie originali > Fantascienza
Segui la storia  |       
Autore: Lucas Rider    23/04/2018    0 recensioni
2042, l'intero pianeta è sotto il controllo delle multinazionali, che hanno abolito gli Stati e unificato il pianeta.
Risvegliata senza più ricordi una giovane ragazza si ritroverà in un distopico mondo tecnologico dove il rapporto tra robot e umani sta cambiando drasticamente.
Ma la ricerca di sé stessa la porterà a verità molto più oscure e pericolose.
Ho intenzione di pubblicare mediamente un capitolo ogni due settimane.
Spero che apprezzerete la mia storia, e recensioni, positive o negative, sono sempre bene accette.
N.B. questa storia fa parte di un Universo fantascientifico inventato da me che comincia a differenziarsi da quello reale dal 2020.
Pubblicherò altre storie ambientate in questo Universo, tutte ambientate dopo "Metal Angel", che fanno parte dello stesso Ciclo ma ambientate in un futuro molto più lontano.
Genere: Guerra, Science-fiction, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La ragazza ora al sicuro chiuse gli occhi, mentre il camion continuava ad andare a Nord traballando leggermente, quasi cullando la sua passeggera seduta con la schiena appoggiata alla parete del carico .
Mentre il cuore le rimbombava nelle orecchie e l’adrenalina defluiva, ripensò a quello che non aveva saputo dire.
Davvero non si ricordava chi era?
Perché ?
Chi era lei?
Era forse un sogno?
Un incubo?
Un’allucinazione?
Gli era accaduto qualcosa?
Se sì cosa?
 La sua mente viaggiava tra mille ipotesi, sempre più fantasiose, sempre più inverosimili. Universi paralleli, controllo mentale, sostanze potenti, virus.
La sua immaginazione arrivava ai confini dell’orizzonte degli eventi della Fantasia e il suo cervello rischiava di essere risucchiato all’interno di quel profondo buco oscuro, perdendo la sanità mentale.
Decise di calmarsi e fare mente locale: era su un camion della GreenLeaf, una multinazionale di prodotti alimentari. Il logo della foglia verde era su tutti i prodotti ricoperti dal cellophane.
Circondata da tante bottiglie di plastica imballate che contenevano una bevanda energetica azzurra chiamata “Sky Power”.
Assetata , tolse una bottiglia dall’imballaggio e ne bevve il liquido zuccherato; questo rinfrescò momentaneamente la sua gola riarsa.
Il camion seguiva la strada che continuava verso Nord per immettersi in una rotatoria;  ma c’era un ingorgo intorno ad essa che costrinse il mezzo a fermarsi.
Mentre il tir era fermo la donna sbirciò fuori; ai lati della rotonda il tipico paesaggio che offriva Asphalt Town , solo industrie e giganteschi edifici grigi fino all’orizzonte.
La rotatoria era di gran lunga più interessante:aveva un di un raggio di circa 50 metri , un’area ricoperta da un campo d’erba al cui centro c’era una torre alta ai cui 4 lati c’erano schermi televisivi enormi che proiettavano immagini che passeggeri e pedoni potevano osservare.
I teleschermi mostravano i titoli delle ultime notizie;
-26 Aprile 2042
 
-Completato con successo il primo trapianto di testa
 
-Secondo le osservazioni degli scienziati l’Antartide è ritornata nel suo stato di 50 anni fa grazie al raffreddamento globale
 
- È morta l’attrice Scarlett Johansson mentre era in vacanza sulla Luna, un incidente mentre si stava trasferendo sul suo alloggio lunare permanente, l’altra vittima sarebbe il guidatore del modulo che è esploso per un guasto al motore a idrogeno
 
-L’Unico Stato Planetario festeggerà i suoi 20 anni fra pochi giorni
 
Poi cambiarono  e tutti gli schermi mostravano una donna di circa sessant’anni, tratti africani , i capelli ricci leggermente grigi ma la cosa che colpiva era lo sguardo: deciso, determinato ma calmo e rassicurante con due occhi marrone scuro quasi neri .
Era vestita in abiti eleganti, formali e costosi.
Dietro di lei una bandiera rossa e bianca con un grande sole d’oro disegnato al centro: .
 
La donna cominciò a parlare, una voce lenta, ammaliante ma leggermente viscida a chi la ascoltava con attenzione :
“Buongiorno cittadini di Serenicity, Capitale dell’ Unico Stato.
Sono il Primo Ministro Lucy Sun,  principale guida del Paese.
Oggi è un grande giorno da ricordare, un giorno da preservare nelle nostre menti e nei nostri cuori.
Oggi ricordiamo la data in cui , venti anni fa, le ultime resistenze delle truppe delle Nazioni Indipendenti sono state sconfitte nella Battaglia d’Islanda, loro roccaforte, che si rifiutarono di aderire al nostro progetto dell’Unità di tutto il mondo.
Questa fu l’ultima guerra, la guerra combattuta per la pace.
Ventisei giorni dopo abbiamo decretato la Grande Unificazione di tutte le nazioni del pianeta sotto la bandiera dorata.
Nel 2020 non c’era più posto per il nazionalismo, per gli stati, per etnie e colture separate.
Eravamo entrati in una nuova era: il mondo si stava globalizzando , si
omogeneizzava, diventava una cosa sola; solo grazie all’impegno delle nostre care multinazionali che hanno dato cibo, lavoro e amore siamo riusciti a battere le forze indipendentiste dell’America e dell’Europa.
Ricordiamo i nostri caduti, di chi ha sacrificato la vita in nome dell’ Unità di tutti i popoli.
Dopo questo conflitto abbiamo ricostruito e migliorato ciò che loro avevano distrutto.
Insieme abbiamo risolto i problemi dell’umanità;
Ora non c’è più disuguaglianza, né  povertà, né regresso.
In nome dei nostri Ideali stiamo per riuscire a compiere un’impresa impossibile,stiamo per colonizzare Marte.
Stiamo superando qualsiasi confine della scienza, le nostre astronavi mandano regolarmente persone sulla Luna: la sua principale colonia, Wonder City, conta ormai quasi 10 000 abitanti.
Voglio ringraziare ogni cittadino e ricordare che tutto questo è stato possibile grazie a Voi cittadini del mondo e della sua magnifica capitale.
Vi prometto e giuro solennemente che farò qualsiasi cosa per mantenere la Pace; solo così resteremo tutti ricchi, liberi, uguali e felici.
Il vostro Caro Primo Ministro vi augura una buona giornata, volta al futuro.”
 
 
Gli schermi si annerirono e  ripresero a trasmettere notizie.
“Quante bugie” pensò la ragazza “Propagandate fino alla follia”.
Aveva perso tutti i ricordi personali ma sapeva bene che il Regime era corrotto e spietato; usava la scusa dell’Unità solo per omogeneizzare gli abitanti: gli unici veramente ricchi e felici erano i proprietari delle grandi multinazionali, che avevano finanziato e orchestrato gli eserciti dell’Unico Stato.
Anche Lucy Sun era la figlia di un grande miliardario che possedeva la Humancare, la più grande azienda farmaceutica del mondo: la guerra era solo stata un pretesto per conquistare senza pietà i territori delle nazioni che rifiutarono l’Unificazione.
Quanto alle altre multinazionali sue alleate … la E.T.R.O.M. aveva prodotto e venduto più armi, più mezzi, più materiale militare in quei due terribili anni che in tutta la storia dell’azienda.
Tutta la ricchezza guadagnata era sporca del sangue dei soldati e dei civili di entrambe le parti caduti durante questa guerra feroce e brutale.
Dopo questa inutile riflessione su come era deviato il corso della Storia, la ragazza si fece prendere dallo sconforto.
Perdere tutti i ricordi di una vita …
I ricordi sono preziosi, ci legano ad altre persone; i ricordi possono essere tutto, Bene e Male, fanno contare le nostre esperienze, modificano il nostro modo di pensare, suggeritori delle nostre scelte.
Ogni ricordo è un piccolo tesoro celato nella nostra mente che ha però un potere , un valore enorme.
Seduta, appoggiata alle scatole, l’unica cosa che guardava erano le sue gambe che calzavano neri pantaloni aderenti.
Le avvicinò a sé mentre le saliva un groppo alla gola: si chiuse in posizione fetale, abbracciandosi; il suo corpo, era l’unica cosa che aveva e su cui poteva contare.
Presa dalla disperazione pianse; dagli occhi scendevano lunghe lacrime, amare e dolorose.
Singhiozzando e tremando lo spettacolo della giovane donna piangente avrebbe riempito di compassione il cuore di chiunque.
Ma non c’era nessuno che l’avrebbe consolata, nessuno gli avrebbe dato una carezza , un abbraccio, dolci parole.
Finite le lacrime le  era rimasto solo un profondo senso d’angoscia.
Il tir ripartì quando il traffico si sbloccò.
Chiuse gli occhi, incurante della meta.
Potevano essere passati solo dieci secondi o un’ora intera quando riaprì gli occhi; il camion si muoveva ancora, sempre diretto nel cuore della città.
Sembrava che non si dovesse fermare più quando l’autista svoltò e parcheggiò vicino a un discount: la donna decise di muoversi, a nessuno sarebbe piaciuto trovare un clandestino a bordo.
Saltò giù e atleticamente eseguì uno no-sound-shock , una mossa di parkour.
Mentre si allontanava osservò con la coda dell’occhio il guidatore scendere dal mezzo e chiamare una persona.
Mentre si grattava la barba rossa una conversazione andava avanti: “Pronto Doug? Sì sono Michael, la tua merce è pronta  nel parcheggio” “OK mando un Transport-Robot a ritirarle, tu aspetta lì che vengo a pagarti 10000 Globi” “Ottimo”.
La ragazza si girò, lasciando perdere il guidatore mentre pensava alla prossima mossa. Uscendo lentamente dal parcheggio valutava le opzioni rimanenti.
Adesso? Che doveva fare?
Mentre stava valutando cosa fare quasi casualmente le cadde l’occhio su un oggetto semplice ma che ravvivò la verde fiamma della speranza.
Due cartelli luminosi davano informazioni riguardo alla città ma per lei una sola informazione contava:
 
ASPHALT TOWN
azienda Green leaf – 100 metri
STEEL TOWN
Distretto di polizia 5 – 500 metri
 
 “Steel Town:  distretto di polizia 5 – 500 metri” lesse il secondo cartello.
Esplose quasi di gioia: in tutti i distretti avevano degli scanner facciali che , cercando nel database, avrebbero potuto identificare chiunque.
Inconsapevolmente sorrise, esattamente come il Destino gli aveva sorriso.
Non riusciva a credere a tanta fortuna; causalmente saltando su un tir per scappare da due malviventi si era ritrovata vicina all’unico posto in cui avrebbe ritrovato la propria identità.
La stazione di polizia era pure vicina, avrebbe dovuto solo andare a Nord ed entrare in quel quartiere di Serenicity.
Decise di non perdere tempo e si incamminò a Nord, verso Steel Town.
Sarebbe presto riuscita a ritrovare sé stessa, solo uno screening facciale.
La speranza rinvigorisce e alimenta come un carburante la felicità, e la ragazza sprizzava felicità da tutti i pori.
Dopo tutta la disperazione e il pericolo ora riusciva a sentire intorno a sé emozioni positive: non si curò più della Tempesta, di Boxe e Knife, del Tir e del Regime.
Solo recuperare la propria identità e poi … ovviamente ricongiungersi con amici e familiari che l’avrebbero aiutata a recuperare i ricordi con l’ausilio di un Robot Medico.
Andava avanti, lungo il marciapiede mentre superava il cartello:
 
Asphalt town – steel town
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantascienza / Vai alla pagina dell'autore: Lucas Rider