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Autore: rhys89    24/04/2018    1 recensioni
Una piccola sfida personale, un esperimento per rendere omaggio alla coppia Barnum/Carlyle (barlyle).
Le storie di questa raccolta seguiranno tre filoni narrativi distinti:
Rosso: storie che si ambientano nel canon del film, inserendo al massimo qualche leggerissima sfumatura di what if senza però apportare modifiche significative alla trama.
Verde: storie che si ambientano in un canon divergence nel quale P.T. Barnum non ha mai sposato Charity e Philip non ha nessun intrallazzo romantico con Anne.
Blu: storie che si ambientano in un Alternative Universe in cui Philip è uno studente delle superiori patito del basket (e del canto) e P.T. un attore di teatro.
[Dal testo]
Rosso #2 - Perché baciare Philip – e toccarlo, e spogliarlo, e fare l’amore con lui – è naturale e giusto esattamente come farlo con Charity.
Verde #2 - Ma poi P.T. si accorge di te e alza gli occhi fino a incrociare i tuoi, sorridendo di quel sorriso che ti incanta ogni singola volta.
Blu #2 - Incroci il suo sguardo, il tuo sorriso si amplia. E continuate a cantare.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, P.T. Barnum, Phillip Carlyle
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Angolino dell'autrice

Buonsalve!
Siamo arrivati al secondo capitolo del filone Blu; le storie di questo filone sono strettamente collegate l'una all'altra - più che quelle degli altri filoni - e consiglio, per capirle meglio, di dare un'occhiata ai capitoli precedenti (uno solo, in questo caso).

Ah, mi sono scordata di dirvi che, in queste AU, Philip ha diciassette anni e P.T. circa trentadue (sì, ho aggiunto due anni per arrivare ai quindici di differenza).

Grazie infinite a Fuuma che ha recensito, a coloro che seguono/ricordano/preferiscono la raccolta e anche a chi legge in silenzio. Spero che le mie storie continuino a piacervi ^-^

Vi ricordo che le storie di questa raccolta seguiranno tre filoni narrativi distinti:
- Rosso: storie che si ambientano nel canon del film, inserendo al massimo qualche leggerissima sfumatura di what if senza però apportare modifiche significative alla trama.
- Verde: storie che si ambientano in un canon divergence nel quale P.T. Barnum non ha mai sposato Charity e Philip non ha nessun intrallazzo romantico con Anne.
- Blu: storie che si ambientano in un Alternative Universe in cui Philip è uno studente delle superiori patito del basket (e del canto).

Questa raccolta partecipa al contest “La corsa delle drabble&flash-fic”, indetto da AleDic sul forum di EFP.

Disclaimer: i personaggi e la storia di “The Greatest Showman” non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.

Buona lettura a tutti! ^_^



Nickname sul forum e su EFP: rhys89
Fandom: The Greatest Showman
Personaggi e pairing: Philip Carlyle, P.T. Barnum, Barnum/Carlyle
Prompt: //
Numero parole con Utelio: 496
Note autore: AU; POV Philip; Philip ha diciassette anni e P.T. circa trentadue.

Blu #2

Don’t you wanna get away
from the same old part you gotta play.
‘Cause I got what you need
so come with me and take the ride,
it’ll take you to the other side.
[The Other Side]

 Arrivi nel vicolo accanto al teatro continuando a ripeterti che quella è una pessima idea. Perché probabilmente il tizio di ieri non intendeva davvero invitarti a tornare, perché proveranno le stesse cose, perché in ogni caso non dovrebbe interessarti
 Abbassi la maniglia e spingi la porta di servizio. Poi, cercando di non dare troppo fastidio, vai a sederti in disparte.
 Sul palco ci sono solo due attori, compreso quello con cui hai parlato ieri, e stanno provando un duetto ambientato in un bar. Sorridi quando li vedi ballare sul bancone, e intanto muovi la testa al ritmo di quella canzone che ti sta già entrando sottopelle.
 A numero concluso, lui guarda in platea e incrocia i tuoi occhi. Sorride e scende per venirti incontro.
 «Sei tornato» ti saluta, tamponandosi la fronte con un asciugamano.
 Sorridi anche tu.
 «Così pare.»
 Intanto alcuni tecnici stanno cambiando scenografia sul palco dove sembra essersi radunata l’intera compagnia.
 «Cosa provate adesso?»
 «Una canzone corale… quella che provavamo ieri quando sei arrivato.»
 Arrossisci appena al ricordo della tua figuraccia, e lui sogghigna malizioso.
 «Mi piace, quella canzone» commenti per toglierti d’impiccio.
 «Allora vieni a cantarla.»
 Lo dice come se fosse la cosa più naturale del mondo, tanto che ci metti un momento di troppo a rifiutarti.
 «Avanti, che gli altri ci aspettano» continua infatti, avviandosi verso le scalette senza darti modo di replicare… e nonostante l’imbarazzo e la razionalità ti urlino a pieni polmoni di fuggire lontano mille miglia da quel posto e da quel tipo strano, le tue gambe sembrano muoversi da sole, obbligandoti a seguirlo.
 Ma poi la musica parte, gli attori cominciano la coreografia, e guardandoli ti senti come un pesce fuor d’acqua.
Che diamine ci faccio qui?
 Una mano grande e forte si appoggia sulla tua spalla. Alzi gli occhi: lui sta ancora cantando, senza uscire dal personaggio, ma la sua presenza riesce a rassicurati.
Respira, Phil… respira.
 Le note scivolano veloci sulla tua pelle, trapassandola, entrando in circolo nel sangue, ribollendo nelle vene. E allora sorridi, abbozzi qualche passo e i ragazzi al tuo fianco sorridono con te, e unire la tua voce alla loro, quando inizia il ritornello, è davvero la cosa più naturale del mondo.
 Incroci il suo sguardo, il tuo sorriso si amplia. E continuate a cantare.

 L’orologio segna le sei passate, quando ti costringi a congedarti dal gruppo. Gli altri ti salutano subito, lui invece ti accompagna alla porta.
Ci saresti rimasto male, se non lo avesse fatto.
 «Non conosco nemmeno il tuo nome» gli dici all’improvviso, divertito da quella stranezza.
 «P.T. Barnum, al vostro servizio» si presenta con un inchino e un sorriso smagliante.
 «Intendevo il vero nome.»
 «Puoi chiamarmi P.T., se vuoi.»
 Alzi gli occhi al cielo.
 «Come Perfect Troll?» lo prendi in giro.
 Lui sorride ancora, ma non ribatte. Sbuffi.
 «Lo sai che potrei scoprirlo in un secondo, con Google?» gli fai presente.
 «Sì, ma so anche che non lo farai.»
 Inarchi un sopracciglio, scettico.
 «E perché?»
 «Perché rovineresti la magia.»
 Scuoti la testa ed esci fuori, poi apri internet dal cellulare.
The Great…
 Ti blocchi a metà, ripensando al sorriso malizioso con cui ti ha salutato; sorridi anche tu, rimettendo il telefono in tasca.
A domani, P.T..



   
 
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