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Autore: sara2000    24/04/2018    11 recensioni
André è scomparso. Oscar è sopravvissuta alla Bastiglia e in grembo porta suo figlio.
Dopo quattro anni si ritrova a pensare a quei giorni e all'amore per il suo André.
Ma qualcosa di inaspettato può cambiare per sempre quel giorno
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Nuovo Personaggio, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il nostro 14 luglio

“Mirate alla parte alta della Bastiglia! Fuoco!!”
Sono passati quattro anni da quel giorno...
Giorno che non scorderò mai. Giorno in cui ho abbandonato tutto, la mia famiglia, il mio casato, il mio rango. La famiglia reale.
E tutto per te. Per seguire te. L'uomo della mia vita.
Per quei valori di libertà uguaglianza e fraternità che tanto speravamo potessero cambiare questa Francia ormai ridotta all'osso...
È invece ora viviamo nel terrore.
La famiglia reale è imprigionato alle Tuileries.
I palazzi nobiliari dati alle fiamme e i nobili si sono dati quasi tutti alla fuga. Per chi resta la vita è in pericolo.
Mia madre ha raggiunto una mia sorella in Inghilterra e con lei è partita Nanny. Mio padre invece è latitante e sempre fedele alla corona. Queste sono le poche notizie che sono riuscita a carpire in questi ultimi tempi.
Qui, nelle campagne di Arras, invece, Parigi sembra molto distante.
Qua viviamo tranquilli, in pace. Tutti sanno chi sono, ma sanno anche che l'ex comandante dei soldati della guardia ha disertato per unirsi al popolo, quindi non temo ritorsioni.
Oggi il sole splende alto nel cielo, e io, seduta qui, sull'erba di fronte a questo fiume, vago con i pensieri a quei giorni...specialmente a quella notte del 12 luglio...
La notte in cui tutto cambiò.
La notte in cui tutto iniziò.
La notte in cui ci amammo...per la sola e unica volta.
Ma che bastò a dare la vita.
Quella notte mi donasti tutto il tuo amore, rendendomi donna per la prima volta, amandomi ardentemente e con passione.
Se ora chiudo gli occhi rivedo quei momenti.
Il lungo Senna, le stelle, le lucciole e noi due, stesi sull'erba fresca di quella notte di luglio.
Nudi e abbracciati.
Sento ancora le tue mani che impacciate sbottonavano la mia divisa, le tue labbra sulle mie, le tue carezze.
Mi hai chiamata amore per tutta la notte. Con una dolcezza che non scorderò mai.
Mi amavi da sempre ma nonostante la passione che bruciava dentro di te sei riuscito a trattenerti per paura di farmi male.
Sono sempre stata il tuo primo pensiero, vero André?
Ti sento ora come ieri.
Sento il tuo fiato sul mio viso , le tue labbra che dal mio collo presero a scendere sempre più giù, fino ad incontrare il mio seno. Quella parte di me che avevo sempre detestato, ma che tu hai saputo invece amare.
Le tue carezze sul mio corpo, e le mie incerte sul tuo.
È poi finalmente sei entrato in me.
È li ho capito perché il Signore mi aveva fatto nascere donna.
Dovevo essere donna per vivere quell'amore intenso e travolgente con te.
Ti ho voluto dentro di me. Fino alla fine.
E da quell'atto di puro amore è nata la vita.
Vita che ho portato in grembo nonostante la mia malattia e che mi ha dato la forza di continuare a vivere.
Vivere. Perché volevo lasciarmi morire.
Perché tu non c'eri più.
Quel proiettile ti aveva sfiorato il cuore, ma per fortuna eri vivo. Malconcio ma ancora con me.
Ma il mio ultimo compito era quello di guidare il popolo alla Bastiglia. Il fuoco della battaglia ardeva in me. Dovevo farlo. Per me, per te, per noi.
Per il nostro futuro. Per la nostra libertà.
Ma tutt'oggi continuo a maledirmi di averti lasciato solo.
Quando al termine della battaglia tornai in quella piazza di te non trovai più traccia.
Nessuno sapeva. Nessuno ti aveva visto.
L'unica cosa rimasta era la giacca della tua divisa sporca di sangue.
La strinsi al petto e piansi tutte le mie lacrime.
Alain e gli altri ti cercarono, chiesero informazioni, ma nulla. Eri sparito nel nulla lasciandomi sola.
Sola con tuo figlio in grembo...ma allora non lo sapevo.
Volevo solo che il mio male mi prendesse il prima possibile.
Sono venuta qui ad Arras. Dove volevamo tornare a vivere.
Alain è venuto con me e mi ha obbligato a curarmi e nel frattempo cercava notizie su di te.
Due mesi dopo scoprimmo che qualcuno ti aveva caricato su un carretto e portato via insieme ad altri caduti quel giorno.
Il tuo cuore non aveva retto ed eri morto da solo in quella piazza. Senza di me che avevo voluto giocare a fare il soldato per l'ultima volta.
Svenni stringendo al petto la tua uniforme, nella quale sentivo ancora il profumo di te.
Eri morto.
Ma eri rinato in me. Scoprii proprio quel giorno di portare in grembo, tuo, nostro figlio.
E allora decisi di lottare.
Di lottare per quel bambino.
Quell'ultimo dono che mi legava a te per sempre.
Alain è rimasto con me. Viviamo qui in questa piccola casa di Arras.
Fa il contadino e con il suo lavoro viviamo dignitosamente.
Adora il nostro bambino.
E lui vuole molto bene allo zio Alain.
Ma ama suo padre. Perché anche se non ti ha mai visto sa tutto di te. Di noi. Del nostro amore.
È bello tuo figlio, sai amore mio.
Ha tre anni e mezzo, ma è molto sveglio e intelligente.
Dolce, buono altruista. Come te.
Il Nostro Signore mi ha privato di te, ma sei rinato in nostro figlio.
Più lo guardo e più vedo te.
Ha i tuoi occhi. Quegli splendidi occhi verdi che tanto amavo, il tuo sorriso, anche la voce. É la tua da bambino amore mio.
Sento una mano sulla spalla. Sorrido. In questi anni ho imparato a riconoscerlo bene. È stato il mio migliore amico.
-Tutto bene comandante?-
- Si Alain...stavo solo pensando a lui...mi manca tanto...-
- Manca anche a me il nostro Grandier...ma lui è qui con noi. Sempre...basta guardare tuo figlio...-
-Già...il mio piccolo André...-
Sorridiamo. Non poteva non portare il tuo nome.
Eccolo, sta arrivando di corsa il mio ometto. Si lancia tra le mie braccia e io lo stringo forte
-Mamma! Mamma! Vieni con me!!! Subito!!-
-André tesoro che succede?-
-Dobbiamo andare a casa subito mamma...c'è papà!! Papà è tornato da me!!!-
Il mio cuore perde un battito. Volgo lo sguardo verso Alain e anche lui è scioccato quanto me
-André non dire sciocchezze...lo sai che papà ti guarda dal cielo...-
-Ma non sto dicendo una bugia mamma!! Guarda!! Eccolo là....papà!!!!-
-André fermati!-
Lo vedo correre verso un ombra che avanza. Si ferma, si abbassa e accoglie tra le sue braccia il mio bambino.
Lo alza al cielo. E sento quella risata.
Quella risata che per anni non avevo più sentito...
Io e Alain ci guardiamo di nuovo, mentre quella figura si avvicina sempre di più.
-Oh mio Dio...-
- Non ci posso credere.....-
Sei davanti a me. Se tu. Sei vivo.
Tieni tra le braccia nostro figlio che si è aggrappato al tuo collo e non ha nessuna idea di lasciarti.
-Ciao Oscar....-
-An...André........-
-Ciao Alain-
Non capisco...sto sognando...non può essere vero. Mi avevano detto che eri morto. Invece ora sei qui. Davanti a me. E sei vivo.
D'istinto vengo verso di te. Mi avvicino. Titubante sfioro il tuo viso, scosto i tuoi capelli e accarezzo la cicatrice sul tuo occhio spento.
-André...sei proprio tu...ma....io credevo che...-
-Perdonami. Perdonami amore mio...ero ferito. Qualcuno mi ha portato via. Mi hanno curato...anche l'occhio.
Ma non sapevo né dove ero né chi mi stesse curando. E nemmeno cosa fosse successo a te.
Poi dopo le cure sono venuto a cercarti ma di te si erano perse le tracce...qualcuno mi ha mandato in Inghilterra. E li dopo molto tempo ho trovato la nonna. Mi ha detto lei dove trovarti....e di lui...io....non sapevo...scusami se ti ho lasciata sola ad affrontare tutto questo...-
-André!! Oh André amore mio!!!-
Mi getto nel suo abbraccio e mi lascio stringere.
-Mamma, papà, ora resteremo sempre insieme vero??-
-Certo amore...il papà non ti lascerà mai più da solo....ma vedo che non sei mai stato da solo...-
-No. Con noi c'è sempre stato lo zio Alain...-
Li guardo osservarsi. Hanno le lacrime agli occhi. Prendo il piccolo André tra le braccia e lascio che si avvicinino.
In un attimo sono uno nelle braccia dell'altro.
-Grazie Alain. Grazie per esserti preso cura della mia famiglia...-
-Bentornato Grandier...sapevo che non l'avresti potuta abbandonare...-
-Era in buone mani amico...-
Sono felice. Come non lo sono stata in questi ultimi 4 anni.
Ecco. Questo è il mio 14 luglio.
Il nostro 14 luglio.
Il giorno in cui sono finalmente rinata. Guardando i miei due André. L'uno tra le braccia dell'altro.
Padre e figlio.
Loro.
Le mie uniche ragioni di vita.
Questa è la mia felicità. La mia libertà.
La mia rivoluzione.

 

  
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