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Autore: reggina    24/04/2018    3 recensioni
Si dice che i gemelli abbiano un legame misterioso, speciale e invidiabile.
James e Jason , forse incatenati allo stesso destino, imparano da subito di non essere il centro del mondo.
Si guardano le spalle, si proteggono e si difendono l'un l'altro. Sempre.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gemelli, Tachibana/Derrick
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Hikaru Utada è da sempre la cantante preferita di James: la sua voce poliedrica ed emozionante è l’unica cosa a rilassarlo in questo tempo in sospeso, una lunga e interminabile sequenza di respiri, istanti che scivolano via con una lentezza infinita.

Passati i primi momenti di panico ha trovato un buon equilibrio e le ore trascorrono abbastanza serenamente in quel punto di universo, senza foto o quadri appesi alle pareti, dove lo ha scagliato la mano di qualche dio beffardo.

Da quando Jason e Lydia sono ripartiti sa che non può accadere nulla nella sua stanza d’ospedale al di fuori dell’attesa: l’attesa dei suoi genitori, del giro visite dei medici, dello studente catapultato al suo letto per misurargli la pressione…Attesa di quando uscirà da lì.

Sta ascoltando in cuffia, a tutto volume, le strofe essenziali e pure della popstar giapponese, incantevoli come il tramonto di una giornata di sole, ma non riesce a svuotare del tutto la mente. Forse è meglio che mandi un messaggio a Lydia per dirgli che sta bene!

Ignora gli sms e le chiamate perse ma decide di rispondere a quella in arrivo: è di Bruce.

“Ehi piccolo Frankenstein!”

Bruce Harper non è tipo da belle frasi di pronta guarigione ma a chi non tornerebbe il buonumore ascoltando le sue battute semplicemente irresistibili?!

“Ha parlato King Kong!”

James lo punge con la stessa ironia: sta al gioco e la tecnica del prendersi in giro funziona.

“Ti sei ripreso abbastanza in fretta, il che è una fortuna! Non farti venire un colpo quando aprirai la sorpresina che ti ho inviato!”

Spinto dalla curiosità adesso Jamie è impaziente di chiudere la telefonata ma Bruce temporeggia sottoponendo l’amico ad un piccolo quiz.

“Prima di riagganciare toglimi una curiosità: cosa provi quando guardi quel poster gigantesco che tieni in camera tua?”

La domanda è così estranea a quello che prova ora, senza logica, che lo spiazza: si appoggia allo schienale della poltroncina e intreccia le dita della mano libera dietro la nuca.

“A passione e desiderio!”

Tra alcune curiosità di James gli amici sanno che gli piace il colore arancione, che tifa per i semiprofessionisti BlauBlitz, i fulmini blu di Akita , che è un fan sfegatato di quella icona J-pop di cui tiene un poster a grandezza naturale e della quale ripropone le canzoni in significative performance live, perforando i timpani dei compagni fin dai tempi della Nazionale.

“E quando pensi a Lydia?”

Bruce non può vederlo ma, appena ha sentito il nome della fidanzata, un sorriso ebete si è stampato sul viso di James per non lasciarlo più.

“Direi alle stesse cose. Ma ci aggiungerei l’amore!”

“Questa è la chiave per goderti al meglio il mio personale regalo di pronta guarigione!”

Sghignazza il ragazzo di Fujisawa con aria da cospiratore.

Jamie resta di sasso per la sorpresa. Dopo un paio di click è proprio la bella Hikaru Utada ad apparire sullo schermo del suo cellulare con un messaggio telegrafico esclusivamente per lui: forza James, i veri guerrieri non mollano mai !

Gli tremano le mani e le gambe: è una sorpresa così grande da trovarlo senza parole ed è emozionato come un bambino che riceve un regalo inatteso la mattina di Natale e non la finisce più di sfregarsi dappertutto.

Quello di Bruce a Fujisawa, nell’isola dedicata a Benzaiten dea della musica e della letteratura, è stato un avvistamento di puro caso e fortuna. Intraprendente com’è se ne è infischiato del forte desiderio di privacy della cantante e l’ha avvicinata per chiederle un autografo, un ricordo che James custodirà come una reliquia, e quando poi la giovane celebrità si è mostrata disponibile e gentile ha arrischiato a chiederle pure di registrare quel breve video messaggio.

- La prossima volta che viene in villeggiatura nella tua città ringraziala da parte mia! .

La risposta di Bruce a quel sms è un elogio all’ottimismo, una convinzione che quando si è fiduciosi si ottengono ottimi risultati.

- Anche se tra vip ci si intende, la ringrazierai di persona. Perché la prossima volta saremo insieme! .

È un incoraggiamento che viene dritto dal cuore e Jamie ci si abbandona commosso e felice: ha degli amici davvero fantastici!


Non sa che, a qualche chilometro di distanza, il gemello è in uno stato d’animo del tutto opposto al suo. Da quando sono in stazione, infatti, Jason ha cominciato a camminare sotto e sopra, si è acceso una sigaretta soffiando davanti a sé il fumo azzurro: lui fa così solo se è preoccupato sul serio!

Spipacchia il più velocemente possibile ma, sebbene lei cerchi di concentrarsi sulla lettera di accettazione all’università e i moduli di iscrizione che tiene sulle ginocchia, alla fine incontra il duro sguardo di condanna di Lydia.

Non c’è motivo per il quale debba giustificarsi con lei ma ci prova lo stesso.

“Questa è l’ultima, da domani smetto!”

Hanno brancolato nei dubbi per così tanto che si sentono ancora un po’ smarriti, alla deriva, e temono anche l’incertezza del certo: il male di Jamie, che li ha sequestrati dalle loro sicurezze e dalla loro routine, è un pericolo scampato che li fa felici ma che ha lasciato degli strascichi.

Lydia, seduta sulla banchina e con i capelli tenuti su da una matita usata come fermaglio, accenna un sorriso tiepido. Esita ma riconosce in Jason l’unica persona che può capirla e ascoltarla.

È come togliere un tappo: le parole si rovesciano fuori tutte insieme, attorcigliandosi, accavallandosi, arrotondando le vocali.

“Prima che partissimo per Tokyo ho letto di tutto. Ho avuto paura che Jamie rientrasse in quei casi in cui l’intervento laparoscopico è stato convertito in un intervento a cielo aperto per la comparsa di complicanze intraoperatorie. Ero terrorizzata dalle possibilità peggiori!”

Un sottofondo di singhiozzi veloci e affannati. Jason non credeva potessero arrivare a capirsi così bene: lui trema ancora al ricordo e sa che questi ultimi giorni sono stati una lotteria e loro molto fortunati.

“Per fortuna è andato tutto bene!”

La rincuora con quella complicità che unisce solo chi ha combattuto e vinto insieme. Sollevati da un peso, viene in automatico dare un’occhiata alle scartoffie che Lydia si è portata nella borsa ma, proprio quando le sta dando qualche dritta , il telefono di Jason inizia a vibrare.

“E a proposito di vita universitaria, ecco i contro: il mio coinquilino!”

“Ehi Jason abbiamo pagato le ultime tre mensilità dell’affitto? Sai non vorrei rischiare lo sfratto!”

Clifford attacca come un bufalo imbizzarrito ma l’amico sa che è una scusa: il gigante buono la prende sempre un po’ alla larga quando deve guadagnare tempo e studiarsi la parte.

“Ciao anche a te Cliff, ti hanno mai insegnato il galateo della telefonata?”

“Non esiste un bon ton della telefonata! A parte i fondamentali: io non chiamo mai all’alba o di notte!”

La voce è quella di Sandy che ha afferrato la cornetta e ha protestato senza alcuna alterazione.

“Sono a Hirado insieme al piccoletto!”

Spiega Cliff riprendendo la linea e Jason ha una conferma di quale sia il vero motivo della loro chiamata.

“James sta meglio! Con lui ci siamo stati io, mamma, papà e Lydia. Zahra, invece, è rimasta a casa! ”

L’ex coppia del backspin pass era un po’ in pensiero perché Jamie oggi si è reso irreperibile ma con quella precisazione Jason si è attirato un’inevitabile provocazione.

“Allora possiamo essere sicuri che niente andrà storto!”

Lydia sorride lasciandosi andare all’atmosfera di quegli affettuosi battibecchi telefonici: sembra che punzecchiarsi sia il loro divertimento principale e prende un’inaspettata iniziativa chiedendo la parola.

“Ciao ragazzi!”

Clifford e Sandy restano ammutoliti: hanno sentito parlare così tanto della fidanzata di James da convincersi che fosse una creatura fantastica.

“Tra qualche giorno Jamie sarà dimesso dall’ospedale e a me e a Jason piacerebbe dargli il bentornato con un piccolo party. Sarete dei nostri?”

Immaginano sia bellissima e, dalle poche parole che scambiano, è così gentile, ben educata e mite che il gigante della difesa e l’attaccante tascabile non hanno nessuna esitazione a dirle di si.


Quanta nostalgia struggente per il suo mondo rimasto a casa e che le visite dei familiari o le telefonate gli riportano a pezzetti in quello stanzone con il pavimento di linoleum e alluminio ovunque, metallo e lenzuola a perdita d’occhio!

Il colpo di telefono di Zahra è come un raggio di sole addomesticato che illumina il volto corrucciato di James.

“Ehi cognatino ho una bella notizia per te: ho insegnato il riporto a Kin!”

Poiché la sensibilità alla gioia è la stessa che al dolore l’esuberante allegria della ragazza, che contrasta con il carattere malinconico di quella stanza, contagia subito anche lui.

“Come ci sei riuscita?”

“Con una pallina da tennis e un taglierino: ho fatto un taglio trasversale e ho inserito un bocconcino come ricompensa all’interno della pallina, gliel’ho lanciata e l’ho incoraggiato a correre per riportarmela indietro!”

Da quando si conoscono James la ammira moltissimo per il suo spirito d’iniziativa, per la sua determinazione. È un amica molto sincera.

“Sai inizio ad essere geloso del vostro feeling!”

La comunicazione sembra cadere in un punto morto come se non ci fosse più niente da dire ma Zahra capisce di dover ascoltare e basta. Il ragazzo ha bisogno di sfogarsi.

“Va tutto bene Jamie?”

È una domanda banale che lo sveglia da un altro mondo: non ce la fa più a ribattere con una risposta standard senza pensarci, vuole essere sincero e non Superman e si fida di Zahra a tal punto che non gli importa di mostrarle i suoi punti deboli.

“Non è facile essere forti sai?! Tutti si aspettano molto da me e io continuo sempre a sorridere, ad avere l’aria di chi non molla mai. Non sai invece quanto in questi mesi sarei voluto crollare, avrei voluto piangere!”

La ragazza sorride amara e sollevata da quella confessione: quante volte anche lei , prima di uscire di casa, ha cercato nei cassetti un bel sorriso da indossare per affrontare la vita!

“Il problema più grande delle persone forti è che nessuno sa che abbiamo bisogno di qualcuno che ci dica ci sono io con te ! Perché, per quanto possa essere dura la nostra corazza, non siamo nati per essere soli e noi siamo stati fortunati a trovare due persone speciali!”

“Non vorrei sembrare ingrato ma puoi avere tutti gli amici del mondo, la famiglia più calorosa però quando sei in ospedale tu sei solo, con i tuoi sintomi e con i tuoi pensieri!”

Si è scoperto così tanto che il suo castello di calma e sangue freddo crolla in un’impazienza indicibile.

“Voglio solo essere dimesso! Tornare a casa, fare una doccia di mezz’ora, dormire nel mio letto, mangiare decentemente. Non essere svegliato alle sette per prendermi un ago nella pancia!”

È una situazione delicata che finora James ha gestito perfettamente e Zahra sa che c’è un unico modo per riuscire a tranquillizzarlo: farlo sorridere.

“Non so quanto ci guadagnerai a dormire, di nuovo, nella stessa stanza con Jason. Tuo fratello, a volte, la notte sembra una pentola a pressione pronta ad esplodere!”

   
 
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