Fic scritta per la challenge del gruppo Facebook SASUNARU FanFiction Italia. La sfida era quella di scrivere una fic scrivendo una sola frase per ognuno dei 25 prompt proposti. Io mi sono data alla poesia metafisica e surrealista (LOL), quindi la storia è da leggere in chiave astratta. È anche la mia prima fic nel fandom di Naruto da tantissssimo tempo, quindi sono un po’ felice.
Setting della fic: leggera canon!AU, post-ANBU!Kakashi. Kakashi e Gai sono in missione da soli.
DISCLAIMER: Tutti i personaggi e le ambientazioni contenuti all’interno di questa storia non mi appartengono. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e non intende infrangere il copyright dell’autore originale.
La prima volta che Kakashi cede
1 — Catene
La prima volta che Kakashi cede, Gai strappa vittorioso le catene roventi dei suoi sensi di colpa e lenisce le sue piaghe con dita callose e gentili.
2 — Polvere
Kakashi nota le sue mani sporche, le prende tra le proprie, e ripulisce i suoi palmi scorticati dai residui di sangue e ruggine.
3 — Crudeltà
«Non avevo bisogno del tuo aiuto» dice Kakashi, e la sua voce è fredda e inespressiva, ma Gai si limita a scuotere la testa come a dire: lo so che stai mentendo.
4 — Devozione
Ogni volta che Kakashi dice: «Non ho bisogno di tutte queste attenzioni», la risposta di Gai è sempre: «Non posso perdere di vista il mio rivale, Kakashi-kun».
5 — Nuvole
A volte la foresta si trasforma in una nube di ricordi unti di sangue e urla di dolore e sussurri d’addio, e allora i due si fermano e mentre Kakashi si accascia a terra, Gai gli fa da scudo con il suo corpo.
6 — Ruggine
Kakashi annaspa brevi respiri tra i conati di vomito; ogni singhiozzo è uno spillo arrugginito che gli raschia la gola.
7 — Soliloquio
Gai parla da solo e parla di tutto: gli ricorda con chi è, chi è, dov’è casa, cos’è casa.
8 — Condanna
Kakashi sopporta il dolore in silenzio: è quella la sua punizione per non aver salvato Rin, per aver infranto la promessa con Obito.
9 — Gravità
Tossisce altre due, tre volte, fino a che le gambe non gli cedono e il suo corpo si sbilancia all’avanti, troppo vuoto e pesante per poter sorreggere il grave peso dei ricordi.
10 — Promessa
Il braccio di Gai, forte e resistente, si avvolge attorno a lui in una promessa silenziosa.
11 — Frammento
L’acqua dello stagno è fredda e crudele, e gli rimanda indietro l’immagine di un viso a pezzi: metà è suo, metà di Obito.
12 — Morsi
Obito – è la sua la voce che lo corrode da dentro, la voce che strappa a morsi le sue cicatrici e riapre le ferite.
13 — Violenza psicologica
Sei tu, sei tu, sei tu che l’hai uccisa, gli ripete la voce.
14 — Castrazione
Kakashi cerca di azzopparla, di zittirla, ma più la sopprime, più la sente viva.
15 — Rimorso
In quel momento, Gai si sporge e gli offre la sua mano: è una mano grande e familiare, lacerata da ustioni e ferite – e il dolore più grande è sapere che gliele ha causate lui stesso.
16 — Schiavo
Kakashi tenta di resistere una, due volte, e poi cade schiavo delle carezze gelide dell’acqua e delle cure gentili delle dita di Gai.
17 — Orologio
Gai scandisce il tempo che passa schioccando la lingua, seguendo il tic toc, tic toc di un orologio stonato.
18 — Silenzio
È il silenzio che cerca Kakashi, è il silenzio che teme Gai.
19 — Scintilla
Il tic toc, tic toc di Gai lo distrae dai suoi pensieri e lo riporta alla realtà, come una scintilla fiammeggiante che si accende, si spenge, si accende, si spegne.
20 — Vacuo
Ma la sua presenza è flebile, non basta per colmare i solchi vuoti del passato.
21 — Oblio
Suo padre, Minato-sensei, Obito, Rin – le loro figure, i loro visi, le loro voci cominciano ad abbandonarlo, a sparire nel nulla senza lasciare nessuna traccia.
22 — Solidarietà
È solo grazie alla mano calda di Gai sulla sua spalla che Kakashi ricorda di non essere il solo, di non essere l’unico.
23 — Narcotizzare
Pelle contro pelle, quella vicinanza smorza il dolore, lo appiattisce, lo addormenta.
24 — Scissione
Nei suoi nuovi occhi, il mondo è spaccato a metà – ma Gai resta sempre lo stesso: al suo fianco, poco dietro di lui, fermo e sicuro come le radici di una vecchia quercia.
25 — Ali
Nella foresta, bagnati di sangue e sudore e acqua, avvolti dalle foglie che fluttuano come ali, Gai sorride ancora una volta – è quel sorriso che scaccia l’inverno della sua solitudine e gli regala la primavera della speranza.