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Autore: Flapink    03/07/2009    1 recensioni
Un giovane guerriero di luce.
Una ragazza nata dall'Oscurità.
Un mondo che ha deciso di dividerli.
Potrà il loro amore porre fine alla guerra?
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Genere: Romantico, Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Accipicchia...è stato veramente strano scrivere questo capitolo. Vedete il fatto è che, ad un certo punto, sono entrata talmente tanto nella storia che anche io ero diventata curiosa di sapere come Eis avrebbe fatto a uscire da quella situazione (non vi preoccupate per quello che sto dicendo, dopo aver letto capirete). Cioè, in pratica non riesco più ad avere il controllo sui miei personaggi, adesso hanno acquisito vita propria e si comportano come pare a loro. Ok, dopo questo delirio potete ufficialmente considerarmi pazza. Ringrazio sempre tutti coloro che continuano a seguire questa fa fic perché è grazie alla  loro curiosità di conoscere la storia fino alla fine che io traggo la forza per scrivere. Per tutti coloro che invece non si interessano a questo mio scritto....bhè...siate tutti maledetti è_é (scherzo ^^). Comunque questo credo che sarà l’ultimo capitolo che posterò perché poi andrò in vacanza e mi toccherà stare senza computer. Ma non temete cari lettori, la vostra Flapink tornerà dopo il periodo estivo con un nuovo capitolo che sarà, ve lo dico fin da subito, pieno di rivelazioni. Buona lettura e Buone vacanze ^w^

 

 

 

 

“Fratello mio” con quelle parole i tre saggi si ritrovarono completamente spiazzati. Anche i cavalieri Tettares e Pente rimasero stupiti o sarebbe più giusto dire sconcertati. Solo Duo e Treis non si scomposero minimamente, come se già sapessero le intenzioni del loro capo.

Eis accennò ad un sorriso. Aveva toccato esattamente il tasto che voleva. Era sicuro che con quella affermazione li avrebbe zittiti per un po’.

<< Semplicemente ho capito che tutte queste ostilità sono inutili, per tanto mi sono recato qui, con i miei cavalieri più fedeli, per stipulare un’alleanza.>>

Messa in questi termini la situazione avrebbe insospettito chiunque, ma il modo e il tono con cui aveva detto quelle parole rendeva il tutto credibile. E poi quel “fratello mio”. Erano più di trent’anni ormai che i tre non sentivano quella parola, da quando la luce si era divisa dall’oscurità, da quando loro tre...non erano uno solo. Ma perché proprio ora? Perché improvvisamente Eis sembrava essere tornato quello di una volta? Come se il tempo non fosse mai trascorso, come se la persona che era posta di fronte a loro fosse ancora...Deilia. No, questo non era possibile, e loro lo sapevano bene. Dopo gli eventi che si erano susseguiti era del tutto improbabile che lui volesse ristabilire la pace. Sapevano bene che la loro presenza lo ripugnava, sapevano che il suo unico desiderio era quello di vederli soccombere sotto la sua keyblade, la keyblade che una volta era appartenuto a loro. E poi, c’era anche quella ragazzina, lei che aveva rischiato la vita per parlare con Skia, forse per avvertirla del pericolo imminente, e loro tre non erano riusciti ad essere avvisati. Sì, doveva essere proprio andata così, quella era tutta una trappola. Questi pensieri attraversarono simultaneamente la mente dei tre saggi, che semplicemente scambiandosi uno sguardo intuirono di aver ragionato allo stesso modo, e di essere giunti alla medesima conclusione.

Fu Akardia a prendere la parola.

<< Mi fa piacere sapere che vuoi mettere da parte i tuoi rancori nei nostri confronti, ma sai siamo dei tipi piuttosto diffidenti. Come puoi provarci che in realtà questa non è tutta una trappola?>>

Già come poteva? Il capo non aveva mai parlato di cosa fare in quella situazione, aveva solo detto di “fidarsi di lui ed eseguire i suoi ordini”. Tettares e Pente si scambiarono una rapida occhiata e in entrambi i loro volti si poteva leggere un grande senso di smarrimento. Per loro era come essere andati a pesca senza l’esca, sicuri che tutto si sarebbe risolto facendo semplicemente affidamento sul proprio leader.

E così fu.

<< Ero sicuro che mi avreste fatto una richiesta del genere, pertanto vi ho portato un dono che, sono certo, vi farà ritrovare la fiducia in me.>> detto questo si girò verso i due gemelli << Treis, perché non ci fai tu l’onore di andare a consegnare il nostro dono?>>. Il sorriso malefico con cui il bambino rispose non prometteva nulla di buono. Senza proferire parola cominciò ad avanzare verso Akardia infilando la mano sotto il mantello. Il saggio d’altra parte non sapeva cosa si sarebbe trovato di fronte, pertanto decise che non avrebbe fatto alcun movimento a meno che non lo avessero attaccato. Il bambino dai capelli bianchi giunse davanti a lui, tirò fuori dal mantello la sua candida mano chiusa in un pugno.

<< Per lei>> fu ciò che disse,  il tono di voce che usò poteva essere paragonato solo a quello di un angelo. Poi con un movimento delicato aprì lentamente la mano con la palma rivolta verso l’alto e la porse all’Heartless. Ebbene quello che i tre saggi videro in quel momento li colse del tutto impreparati.

Nella mano di quel diavolo mascherato da angelo c’era un ciondolo d’oro finemente lavorato. Esso brillava come se avesse una luce propria. Con un altro morbido gesto Treis premette delicatamente l’estremità superiore di quel monile per aprirlo. Era un portafoto. L’immagine che racchiudeva al suo interno era quella di una donna poveramente vestita che però possedeva un viso d’angelo. I capelli biondo cenere le cadevano morbidi sulle magre spalle. I suoi occhi, azzurri come l’acquamarina, fissavano gli spettatori con uno sguardo dolce e malinconico, di chi stava vivendo una situazione dolorosa, ma nonostante questo era felice.

Se i tre saggi avessero avuto un cuore per poter piangere lo avrebbero fatto. Quella donna era la ragione per la quale si trovavano in quella situazione e per cui Deilia era così cambiato.

Stavolta fu Meden a parlare.

<< Perché dopo tanti anni di conflitto ti presenti qui a restituirci questo ciondolo?>>

<< Volevo che lo consideraste un pegno di pace>>

<< Pace? Come osi parlare di pace se sei stato proprio tu a scatenare la guerra!>> stavolta fu Agenon ad intervenire.

<< Calmati Agenon, non c’è alcun motivo per comportarsi in questo modo così sgarbato, in fondo questo dono è...molto convincente.>> lo stesso Akardia alla fine lo aveva riconosciuto. Quell’oggetto poteva veramente significare una tregua. Seppur con diffidenza prese il ciondolo dalla mano del bambino e mentre quest’ultimo ritornava al proprio posto, accanto al fratello, lui si mise ad accarezzare con le dita la foto della donna.

<< Spero che con questo io abbia conquistato la vostra fiducia.>> disse Eis con il suo solito sorriso, come se stesse giocando una partita a scacchi e lui avesse messo in scacco il re.

Meden,di fronte a tanta spavalderia, non riuscì più a trattenersi.

<< Come fai ad essere così senza scrupoli, eh? Usare il ciondolo di NOSTRA MADRE solo per farci credere che vuoi fare la pace con noi. Non siamo più dei bambini Deilia e questo dovresti saperlo bene.>>

Silenzio.

Nessuno, neanche Eis stesso poteva immaginare che alla fine avrebbero svelato il loro segreto. Eppure pensava che loro non avrebbero mai avuto il coraggio di farlo...perché altrimenti...

<< Comandante che cosa vuol dire tutto questo?>> disse all’improvviso Tettares.

<< Fai silenzio cavaliere Tettares, questi non sono affari che non ti riguardano!>> urlarono in coro Duo e Treis, girandosi di scatto verso la donna. I loro occhi erano iniettati di sangue, come se per loro fosse giunto il momento di uccidere. Polemìa si ammutolì di colpo. Certo, li aveva già visti in quello stato, soprattutto durante le missioni più pericolose contro le armate oscure, quando sfoderavano tutta la loro potenza e la loro bestialità. Ma mai si era sentita rivolgere quegli occhi addosso...come se stavolta fosse lei la preda.

<< Faresti meglio a dare ascolto al consiglio dei tuoi vicecomandanti, Polemìa, e per quanto riguarda voi tre...>> fece Eis cercando di nascondere una risata <<...sapete quali saranno le conseguenze della vostra affermazione.>> e detto questo evocò la sua keyblade Fenrir. Anche Duo e Treis fecero lo stesso con le loro Ultima Weapon.

<< E’ giunto il momento>> disse Pente invocando anche lui la sua Monocromo. Rimaneva solo Polemìa.

<< Che ti prende Tettares? Proprio tu che sei conosciuta per la tua voglia di attaccare battaglia stavolta non sfoderi la tua arma?>> la canzonò il quinto cavaliere.

<< Certo che no Pente, sono ancora la regina della guerra.>> e detto ciò sfoderò anche lei la keyblade Metal Chocobo. Ma stavolta qualcosa era diverso. In quel momento combattere non le sembrava...giusto. Sapeva che prima o poi si sarebbe arrivati alle armi, solo che tutta la faccenda le sembrava solo un modo per incastrare i tre saggi.

“State commettendo un errore, lei non è malvagia, i saggi non vogliono attaccarci, è tutto uno stramaledettissimo equivoco!”. D’un tratto le rimbombarono nelle orecchie le parole del ragazzo.

 Che avesse...che avesse detto la verità?

<< Sappiamo a che cosa andiamo incontro Deilia...e hai ragione è il momento di terminare questa guerra...una volta per tutte.>> disse Akardia che subito fece cenno ai suoi fratelli di prepararsi alla battaglia. << Ma credimi hai commesso un grosso errore se pensavi di venire qui e avere anche la strafottenza di considerarci già vinti...d’ora in poi non  più useremo alcun riguardo.>>

<< Bene, non è di riguardi che abbiamo bisogno...ma della morte vostra e di quel mostro che cercate tanto di nascondere e che osate anche chiamare “figlia”>>

<< Non riuscirai mai ad averla...noi te lo impediremo!>>

<< Tsk...bene, se la mettete così...dimostratemi quanto tenete a lei.>> e detto questo Eis, seguito da Duo e Treis, si gettò contro i tre saggi.

<< Non così in fretta>> disse Akardia e con uno schiocco delle dita fece tremare tutto il castello<< Adesso vedrai la nostra vera potenza>>.Subito sia i cavalieri che i saggi vennero ingoiati da un vortice oscuro che apparve sotto i loro piedi.

 

Intanto nella stanza di Skia...

 

<< Che cos’è questo terremoto?>> chiese preoccupata Skia.

<< A quanto pare loro sono arrivati e hanno cominciato la battaglia>> rispose Andreia.

<< Dobbiamo fare qualcosa...dobbiamo andare ad aiutarli.>>

<< Ferma! Non capisci che se vai da loro cadi dritta nella trappola di Eis? Lui vuole che tu li raggiunga, così da poterti eliminare sfruttandoli come esca. E’ questo il suo piano!>> gridò la ragazzina, ormai scesa dal letto.

<< Ho capito ma...non dovresti stare alzata...almeno tu cerca di riposarti.>>

<< Mi riposerò quando tu ti deciderai a stare buona>>

<< D’accordo...ti prometto che qualunque cosa accada...io rimarrò qui>>

 

Crepuscopoli.

 

Un gruppo di Heartless e Nobody aveva attaccato la banda di ribelli, ma era una cosa necessaria...se volevano arrivare al Castello dell’Oblio.

<< Ma insomma quando apparirà questo dannato portale?>> chiese spazientita Eudaimonia, mentre con la sua Arpa Fatata cercava di sconfiggere un Neoshadow piuttosto insistente.

<< Apparirà quando sarà il momento, ora pensate solo a rimanere vivi fino ad allora.>> rispose Mega impegnato a combattere con un Simile.

<< Ma ci sarà pur un modo per accelerare le cose...se non ci sbrighiamo sarà troppo tardi>> disse Phos.

<< Mi pareva che Mega ti avesse già detto di darti una calmata, ragazzino!>> intervenne Anadeia.

Intanto il numero di nemici non faceva che aumentare.

<< Ci siamo, stanno per aprire il portale>> gridò soddisfatto Micros.

E infatti aveva ragione. Il portale oscuro comparve, proprio davanti ai loro occhi. Adesso potevano raggiungere il mondo oscuro e fermare una volta per tutte i loschi piani del comandante Eis.

 

 

Significato nomi:

Deilia=viltà

  
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