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Autore: mar89giss93    26/04/2018    1 recensioni
Richard Smith, economista statunitense, torna a casa dopo aver passato una serata in un locale a luci rosse, "Elusive Seduction". Ossessionato da una donna di cui ha intravisto solo un tatuaggio, chiederà aiuto ad una psicologa che cercherà di distoglierlo da questa "seduzione sfuggente". Scoprirà chi si cela dietro il tatuaggio oppure continuerà a cadere nel peccato?
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“Allora, cosa te ne pare?”
“Cazzo fratellone, sei un vero schianto!”
Eccolo qui il mio fratellino Michael! L’uomo tutto d’un pezzo e con la testa sulle spalle.
L’uomo che tra una manciata di giorni si sposa.
Chi l’avrebbe mai detto!
Tuttavia non posso non ricordargli una piccola cosa: “Quante volte devo dirti di non chiamarmi fratellone? Mi fai sentire vecchio!”
Lo so, lo fa solo per irritarmi ma, ormai, è un nostro rito: lui deve chiamarmi “fratellone” ed io devo ribattere!
Poggio le mani sulle sue spalle e gli dico, sorridendo: “Vieni qui fatti abbracciare!”
Mi tocca ammetterlo, mi è mancato! Anche se è, maledettamente, identico a mio padre.

Quando sciolgo il nostro abbraccio gli ricordo: “Finn ed io ti abbiamo organizzato un addio al celibato con i fiocchi!”
Lui, ridendo, risponde: “Non avevo dubbi che quel pazzo di Finn Davis ci avesse messo il suo zampino!”
“Caro il mio Michael, lui è il Re dello sballo! Bisogna dare a Cesare ciò che è di Cesare!” e lui, sorprendendomi, risponde: “ E a Michael quello che è di Michael! Questa è la mia ultima notte da single e mi aspetto che tutto sia all’altezza delle mie aspettative!”
Hai capito il fratellino? Testa a posto un corno! Il gene Smith non si smentisce mai!
“Non te ne pentirai fratello, credimi!”

Dopo questa mia ultima battuta saliamo in limosine, dove troviamo, alla guida, il fedele George che, con un sorriso sghembo, ci saluta:”Buonasera signori!”
“George accennami qualcosa, ti prego! Dove ci accompagni questa sera?” Chiede subito Michael, senza quasi salutarlo. È proprio su di giri!
“George non dirgli nulla! E tu signorino calmati! In meno di cinque minuti lo vedrai con i tuoi occhi!”

Detto questo vedo Michael rilassarsi contro lo schienale, sembra essersi rassegnato.
Dopo qualche minuto di silenzio, lo vedo abbassare il vetro del finestrino accanto a lui e accendersi una sigaretta.
Ad un tratto, senza apparente motivo, mi chiede: “Allora Rich sei stato a casa di recente? Papà che dice?”
Lui? Lui, chiede a me, di nostro padre? Lui che lo sente al telefono, quasi ,venti volte al giorno?
È impazzito! O, molto probabilmente, è una domanda pilotata da mio padre “il grande capo” per non si sa quale strano motivo!
Meglio svignarmela, giocando la carta dell’ironia: “Signori e signore benvenuti ad una nuova puntata del nostro show -Come rovinare una splendida serata”!- Mi guarda stralunato e mi dice: “Ok, ok! Ho afferrato il concetto!” e alza le mani in segno di resa.

Meglio cambiare, repentinamente, argomento! “Eccoci arrivati! Guarda un po’ fuori dal finestrino!”
Michael sporge la testa e commenta: “Elusive Seduction? Ne ho sentito parlare, sai? Spero che le dicerie siano vere!”
Sorridendo gli rispondo: “Puoi dirlo forte! Scendiamo, Finn è già qui!”
Lui annuisce, ridendo piano: “Il ghigno idiota del tuo amico si vedrebbe anche a chilometri di distanza!”
Non posso, proprio, dargli torto! Mentre scendiamo dall’auto per raggiungerlo, ci viene incontro salutandoci, freneticamente, con le braccia alzate.
Finn è sempre il solito!
“Ecco qui i fratelli Smith! E che playboy!” il tutto corredato con un fischio di apprezzamento.
Intanto, metto il braccio sul collo di mio fratello, per avvicinarlo a me, e rispondo, senza giri di parole, al mio pazzo preferito: “Buonasera Finn! Stavo accennando a Michael che gli hai riservato una sorpresina speciale!”
Finn ride e, atteggiandosi, gli rivela sornione: “Stai tranquillo ragazzo, quando si parla di divertimento puro con Finn Davis vai sul sicuro!”
Mio Dio, come stiamo cadendo in basso!
Michael mi precede, per fortuna! “Finn, manca solo il pollice in su, un occhiolino sprezzante, e sei  pronto per uno squallido spot pubblicitario!”
Finn sgrana gli occhi, per una frazione di secondo, e comincia subito a ridere a crepapelle.
Dopo la sua forte risata, che sicuramente avranno sentito tutti i passanti, risponde con un sorriso smagliante: “Hai  capito il nostro ragazzo! Lo sai che sei più simpatico di quella lastra di ghiaccio di tuo fratello?”
Ovviamente non riesce, mai, a risparmiarmi nessuna frecciatina: “Finn ti prego, non farmelo diventare una mente deviata!”
A queste parole si avvicina al mio viso e con un’espressione quasi rabbiosa, che non gli ho mai visto, mi risponde: “L’unica mente deviata questa sera è la tua! E lo sarà ancora di più una volta entrati nell’Elusive!” Cazzo! Quando si tratta di infastidirmi è sempre in prima linea: “Adesso mi fai incazzare! Hai sempre una battutaccia pronta all’uso! Sei davvero squallido Finn!”
Con fare annoiato mi risponde: “Rilassati principino! Hai visto Michael?” dice puntando lo sguardo su mio fratello: “Il tuo fratellone è diventato suscettibile. Una donna gli ha dato alla testa e non si può più scherzare!” conclude le sue parole guardandomi con occhi carichi di rabbia.

Ma che, diavolo, gli è preso?
Michael è visibilmente imbarazzato.
Non capisce, giustamente, di cosa stiamo parlando e quindi, da ragazzo educato, cerca di compiacerlo, per allentare la tensione: “Eh già, ho notato!” risponde guardandosi intorno.
Che cazzo di serata, accidenti a te, Finn!
“Michael non assecondarlo, ti prego!”
Volto il mio sguardo verso Finn e gli dico: “Finn tu non stai scherzando ma vuoi solo provocarmi! Comunque, non è certo questa la serata giusta per litigare.” Mi riprometto di riprendere il discorso quando saremo soli.
Questo suo scatto non mi è piaciuto per niente e non riesco a capire il motivo di tanta acrimonia nei miei confronti.

Comunque ora è meglio non pensarci.
Meglio salvare la serata e dare a Michael la sua festa.
Con un piccolo sorriso continuo dicendo:”Ora entriamo e pensiamo a divertirci ma soprattutto a far divertire questo futuro sposino!” concludo scompigliando, con una mano, i capelli di mio fratello.
Finn ride e finalmente l’aria si fa più distesa.
Ci dirigiamo verso l’ingresso ma il buttafuori, prontamente, ci blocca: “Avete una prenotazione?”
“Sì! Un privè a nome Smith!” gli rispondo.
“Un attimo solo!” l’omone controlla la lista e dice: “Sulla lista non ci siete!”
Ad un tratto, quasi come per magia, compare il titolare a cui il buttafuori chiede: “Logan, i ragazzi hanno per caso prenotato un privè?”
Il titolare, senza rispondergli, ci fa un cenno con la mano indicandoci di entrare: “Prego signori, potete accomodarvi”
“Ha visto lei? Uomo di poca fede!”Finn e la sua dannata boccaccia!
Il buttafuori ci minaccia con uno sguardo che non fa presagire nulla di buono mentre io spingo lo sbruffone del gruppo all’interno del locale.
Con voce bassa gli dico: “Ma cosa ti salta in mente! Tu sei pazzo! Hai visto il tipo? Con una carezza è  capace di mandarti in coma!”
Lui rotea gli occhi e mi risponde: “Tranquillo Rich, non fare sempre la signorina!”
“Qualche giorno finirò nei guai e sarà solo colpa tua. Mi avrai sulla coscienza!”

Il titolare del locale interrompe la nostra conversazione.
“Allora ragazzi ditemi: chi è il festeggiato?” “Eccolo qua!” esclamo, poggiando la mia mano sulla spalla dello sposino.
Il titolare porge la mano a Michael e gli dice: “Quindi tu devi essere Michael Smith, piacere di conoscerti!”
E lui, da buon futuro Senatore, risponde: Il titolare riprende subito la parola, sfregandosi le mani: “Allora ragazzi il regalo è pronto. Non mi sembra giusto rubarvi altro tempo!”
Ci dice strizzando l’occhio : “Potete cominciare ad avviarvi verso la stanza 129” conclude, indicandocela.
Prima che se ne vada ho bisogno di chiedergli una cosa… purtroppo quando la natura chiama bisogna rispondere!
“Chiedo scusa, potrebbe indicarmi la toilette?”
Lui mi guarda stralunato, probabilmente non molti uomini, appena entrati, chiedono questo genere d’informazione.
Tuttavia si riprende subito e sorridendo, cordialmente, mi risponde: “Certamente. Vada sempre dritto nel corridoio. È la seconda porta sulla sinistra!”
Prima di dirigermi verso il bagno Finn mi richiama, con una pacca sulla spalla: “Ehi Rich, dove vai? Sei già venuto nei pantaloni?”
“Idiota! Ti ricordo che le mie prestazioni sono molto più lunghe delle tue!”
Mentre si  avvia verso la stanza 129 mi risponde, con voce alta: “Vedi di non fartela addosso!” e ridendo continua: “Ricordati: nulla è più duraturo di Finn Davis, il mio marchio non ha eguali!” Detto questo abbraccia mio fratello e, trascinandolo con sé, esclama: “ Entriamo Michael, godiamoci il tuo bel regalino!”

Finn è sempre il solito, non si smentisce mai!
Intanto noto, con piacere, che il bagno è libero.
Non mi sono quasi accorto di esserci arrivato, come non riesco, questa sera, a percepire lo scorrere del tempo.
Sarà tutta colpa dell’atmosfera dell’Elusive? Eppure mi sento molto rilassato.
Nessuna tensione o agitazione attraversa il mio corpo.
Se devo essere sincero, non mi sembra strano essere qui, ancora una volta, nel luogo in cui tutto è cominciato!
Credevo che potesse farmi uno strano effetto e invece: nulla.
Solo adesso me ne sto rendendo conto.
Il pensiero che possa esserci lei, il pensiero di poterla incontrare ancora, non mi è passato nella testa nemmeno per un secondo.
Magari questa mia ossessione è, finalmente, sparita. Forse si è dissolta come una nuvola di fumo.
Magari Finn aveva ragione: forse, la soluzione, era solo ributtarsi in pista!

Dopo, credo, una manciata di minuti sono di nuovo in questo lungo corridoio.
Mentre percorro solo pochi passi, vedo, davanti a me, la stanza 129.
Tutto è quasi impalpabile grazie alla luce soffusa ma ad un tratto qualcosa attira la mia attenzione.
Un profumo travolge i miei sensi.
È un profumo che ho già sentito.
Un profumo che fa parte di questo luogo.
Un profumo che riconoscerei tra mille.
Il cuore accelera i battiti.
Per fortuna!
Credevo che non potesse farmi più effetto!
Sono un pessimo veggente!
Credo di essere completamente fregato ma… mio Dio… non posso sbagliarmi. Proprio non posso!

Lascio questa fragranza femminile, che per me è come ambrosia, entrare nelle mie narici e trattengo il respiro, con gli occhi serrati.
Voglio assaporarlo con tutto il mio essere.
Riapro gli occhi ed espiro questo profumo, che sconvolge il mio corpo.
Riprendo il mio percorso, fatto di pochi metri, e noto con piacere che l’odore di questa donna, della mia donna, diventa sempre più intenso.
È lei, lo sento.
È lei e, da questa notte, sarà finalmente mia.
Non può più sfuggirmi.
Arrivo davanti la porta del privè, poggio la mano sulla mostrina rossa e vedo  una donna bionda, con le spalle bianche completamente scoperte .
Indossa una splendida culottes nera in pizzo, delle autoreggenti a rete che si agganciano, ad essa, con un sottile e sensualissimo reggicalze, adornato da piccoli fiocchetti neri.
Una vestaglia velata, sicuramente la sua, giace sul pavimento, accanto ai suoi piedi.
Mentre rotea i suoi fianchi al ritmo di una musica che non riesco a decifrare, vedo sulla sua schiena, semicoperta dai suoi capelli chiari, la famosa frase che mi dà, ostinatamente, il tormento “posso resistere a tutto tranne che alle tentazioni”, il caro Oscar Wilde ha proprio ragione: resistere per me, adesso, è davvero impossibile!
Mi avvicino a lei, quasi senza far rumore, non voglio certo spaventarla.
Anzi, tutt’altro.
Affondo il mio naso sul suo collo e adagio le mani sul suo seno fino a scendere, lentamente, sui suoi fianchi.
Le bacio e mordo dolcemente la base del suo collo.
Sento che freme.
Rabbrividisce sotto le mie mani e sotto il tocco delle mie labbra.
La mia dama bionda apprezza gemendo.
Le sue mani gelide si adagiano, dolcemente, sulle mie, e le riportano sul suo seno, per torturarle i capezzoli.
Non resisto più: sussurro al suo orecchio, con voce quasi impercettibile: “Ciao streghetta.”
Mentre le mie mani giocano con il suo corpo i miei occhi vagano nella stanza.

La stanza, che questa volta posso finalmente vedere, è completamente rossa con delle sfumature di blu.
Giochi di luce che trasmettono una forte carica erotica.
Vedo Finn a gambe aperte disteso sul divanetto, anch’esso rosso, intento a guardarmi beatamente compiaciuto, come se stesse assistendo ad un porno in diretta streaming.
Michael, invece, è legato ad una sedia, completamente nudo e imbavagliato.
Una donna è seduta sul suo bacino e si muove lentamente su di lui.
Lo sento gemere, anche se il suo apprezzamento è un po’celato dalla stoffa rossa che circonda la sua bocca.
Vedo i suoi occhi vagare, come i miei, incessantemente per tutta la stanza.
Immagino che la situazione gli sembri surreale ma dalle espressioni del suo viso, il ragazzo, apprezza… eccome se apprezza!
È proprio uno Smith, senza dubbio!

Ad allontanare i miei pensieri dai miei compagni di avventura ci pensa la mia dama del mistero.
Finalmente la sento parlare e se il suo viso fosse rivolto verso il mio, la vedrei sicuramente sorridere.
“Pensavo che la sorpresa fosse per te!” mi dice con voce roca. E continua:”Ho insistito affinché mi scegliessero per questa serata! Desideravo essere il tuo regalo!” A queste parole un brivido di eccitazione attraversa il mio corpo. Non posso fare a meno di risponderle, con voce fioca: “Adesso che ti ho trovata sarai mia per sempre! Non sai quanto ho sperato che la donna di quella notte fossi tu!”
Continua a darmi le spalle muovendo, deliziosamente, il suo bacino sul mio. Non può non sentire il mio sesso contro il suo sedere. Infatti spinge forte quest’ultimo verso il mio bacino e geme, chiamando solo, e soltanto, un nome: “Signor Smith!”
Mi sta facendo impazzire!
Mentre le mie mani prendono a coppa la pienezza del suo seno le bacio il collo pronunciando, finalmente, il suo nome:”Eleonor!”
Un vortice ci inghiotte e non riusciamo a smettere di gemere i nostri nomi.
“Signor Smith!”
“Eleonor!”
“Signor Smith!”
“Eleonor!”

Ad un tratto sento, distintamente, delle insistenti percosse sulle mie spalle e una, fastidiosissima, suoneria che mi costringe ad aprire gli occhi.
Una sola domanda e un solo nome viene articolato dal mio cervello: “Eleonor! Dove sei?”
“Signor Smith! Che Eleonor e Eleonor! È impazzito forse?”
Oh mio Dio! Chi è? La Mummia!
“Le  sta squillando il telefono. Non volevo svegliarla così bruscamente!”
Mio Dio era un sogno!
Ho fatto un sogno erotico come un qualsiasi ragazzetto!
Cazzo! Cazzo! Cazzo!
E quel che è peggio mi ha svegliato Dory, con la mia eccitazione in piena vista!
Ma mia madre una donna di servizio più carina non poteva sceglierla?
Che figura di merda! Cazzo!
La smorfia sul mio viso deve rivelarle, sicuramente, il mio disappunto.
Credo sia il caso di articolare qualche suono!
“Santo cielo, grazie Dory! Che ore sono? Stavo sognando!”
Raccattando le mie cose per la stanza mi dice: “Lo chieda alla persona che la sta chiamando! Sono dieci minuti che non molla la presa!”
Purtroppo il mio cervello non è ancora del tutto sveglio e Dory lo intuisce subito visto che continua dicendomi: “Il suo cellulare squilla da una decina di minuti, signore!” Cazzo non è possibile! Sono nei guai!
La suoneria del mio smartphone ricomincia, ancora una volta, a riempire la stanza.
Lo afferro e il nome di Finn aleggia sul display come un amaro presagio.

Maledizione! Sono fottuto!
“Sì, pronto!”
“Stronzo! Cosa cazzo significa pronto? Dove diavolo sei? Hai dimenticato la riunione di oggi?”
Dio! Grida come un matto, meglio giocare d’astuzia: “Che ore sono Finn? È ancora presto!”
“Cretino il tuo orologio ha, forse, il fuso orario? Sei nel New Jersey non in Italia! Sono le 8:30 e questi cinesi del cazzo stanno cominciando ad innervosirsi! Rimanda a casa la escort che ti stavi sbattendo, data la voce da arrapato con cui mi hai risposto!”
Cazzo! Cazzo! Cazzo!
“Nessuna escort, Finn! Stavo solo dormendo. Non è suonata la sveglia! Perdonami!”
“Non perderti in sogni principino. Muoviti! Ti concedo solo dieci minuti, altrimenti sei finito Smith!”
“Scusami davvero, faccio più in fretta possibile, te lo prometto!”
Chiudo la chiamata ed esco dalla mia stanza.
Mi conviene fare attenzione, la befana sta lavando i pavimenti, e, ora come ora, non posso permettermi di scivolare.
Mentre mi avvio verso il bagno Dory mi ferma dicendomi: “Mi perdoni per prima, signor Smith. Non volevo spaventarla. È  stato poco carino irrompere così di soppiatto nella sua stanza! Non accadrà più!”
Mi tocca essere gentile infondo non è, certamente, colpa sua! “No Dory, non hai nulla di cui scusarti. Anzi per fortuna c’eri tu. Sei stata un angelo, ti ringrazio! Ora scappo in bagno. Buon lavoro!”
Cazzo che situazione!

Dio! Quel sogno sembrava così reale.
Sono ancora, completamente, scioccato… per non dire altro!
Altro che dimenticarla ormai, quella dama malefica, è radicata in me!
Se non ci fosse stata Dory starei ancora dormendo e, devo ammetterlo, non mi dispiacerebbe affatto!
Cazzo! Non posso certo presentarmi in questo stato!
Mi tocca chiamare immediatamente George e fare una doccia lampo!
In compenso posso dire che anche i miei sogni avvalorano la tesi di Finn.
Cara la mia psicologa anzi, cara la mia Eleonor tutto questo diventerà presto realtà!
 
 
 
 
   
 
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