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Autore: Fanta Gaia    27/04/2018    0 recensioni
Questa è la storia di una donna forte che si è rialzata dopo aver perso una donna che si è ripresa e si è creata la sua favola
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Minerva McGranitt, Nuovo personaggio | Coppie: Albus Silente/Minerva McGranitt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Da quel giorno la relazione di Minerva ed Albus fu una vera favola facevano l'amore una volta nella torre di grifondoro un volta nella stanza sopra l'ufficio del preside, si amavano e come diceva Pomora se li avresti messi ai due capi estremi del mondo ti saresti accorto che si amavano perché entrambi sembravano che non potessero restare un secondo senza l'altra non importava cosa stavano facendo purché lo facessero insieme, i mesi passarono ma guardandoli non sembrava era come se il loro amore non finise mai. Una sera uscirono a quattro con Pomora e Vitius, durante la cena a gran sorpresa Pomora annuncio di essere incinta, Minerva fu immediatamente felice anche se per un istante il suo volto si rattristi, Albus le prese la mano notando questo piccolo cambiamento entrambi si ci congratularono con i loro amici. La cena continuo parlando dei progetti che avevano Pomora e Vitius, al rientro al castello Minerva era taciturna ed Albus preferì lasciare che fosse lei a parlare per prima di ciò che la turbava, quella sera dormirono insime Albus sapeva che aveva bisogno di lui anche se il suo compito sarebbe stato quello di stare in silenzio ma doveva essere lì in caso lei decidesse di parlargli, si missero a letto ed Albus la fece accocolare tra le sue braccia Minerva si sentì protetta ma non si sentiva pronta a dire ad Albus ciò che la tornantava, la loro relazione era così bella non poteva distruggerla proprio ora. Il giorno dopo Minerva comincio la giornata come se la sera prima non fosse mai esistita Albus era un po' preoccupata ma non ci bado allungo. Minerva osservava la pancia di Pomora crescere di giorno in giorno quando chiese a lei ed ad Albus di farle da Madrina e padrino al piccolo o la piccola non pote che esserne felice, probabilmente nessuno apparte Albus noto che qualcosa in Minerva però era cambiato. Un sera al castello si erano riuniti tutti e quattro nell'ufficio di Silente per preparare un piano per quando il bambino sarebbe nato, << bene mi sembra che abbiamo sistemato quasi tutto facciamo una una pausa per mangiare e poi ci rimettiamo a lavoro non faremo troppo tardi Pomora credo che tu dovresti andare a riposare >> Pomora era ormai al settimo mese ma sembrava buttare energia da tutti i pori rifiuto educatamente la proposta di Albus e resto mangiarono tranquilli almeno fino a quando per poco Pomora non fece strozzare Albus dicendo << Albus quando ha intenzione di sposare questa bella donna? >> Minerva si fece rossa quando avevano iniziato a parlare di matrimonio, la loro relazione gli piaceva così com'era, avrebbe dovuto pensarci era più di un anno che stavano insieme ed alla loro età si vuole una famiglia, << cos'è tutta questa fretta, hai paura che il piccolo non abbia qualcuno con cui giocare >> << in realtà la vedo dura visto che sono già in due >> << sono gemelli >> disse mineva con un tono stupito << si c'è lo hanno detto oggi, non potete immaginare la faccia di Vitius >> << mi aspettavo un terremoto alla volta non ero pronto per due insieme >> lei lo bacio dolcemente. La sera prosegui senza intoppi e prima che fosse troppo tardi avevano già finito tutto Pomora e Vitius uscirono lasciando Albus e Minerva soli, << vuoi andare a dormire? >> Disse Albus era un po' che non riusciva a trovare argomenti di cui parlare sembrava sempre che lei fosse su un altro pianeta, << penso che andrò in camera mia >> << vuoi che venga >> << no domani tanto dobbiamo alzarci entrambi presto >> << che ti succede? >> << Nulla >> disse in tono poco convinto. Minerva uscì ed andò nella sua stanza ma non riusci a dormire aveva cercato di allontanarsi da Albus ma solo trattarlo con freddezza le faceva male ma non poteva più stare con lui gli stava solo facendo perdere tempo e non era giusto lui era un bravo uomo e non lo meritava decise che il giorno dopo avrebbe posto fine a quella storia, non riusci a dormire nenache un ora, le faceva troppo male pensare che al suo risveglio avrebbe dovuto dire addio a l'unica cosa bella che aveva nella sua vita in quel momento. Quando l'orologio suono le sette si alzò, si cambio dopo essersi fatta una doccia ed andò nell'ufficio di Albus lui si stava ancora vestendo quando Minerva entro, << Albus >> << minerva sono qui >> Minerva salì in camera da letto Albus si fini di vestire << devo parlarti >> << bene possiamo farlo mentre scendiamo ed andiamo a fare colazione >> << no Albus è importante >> << ora mi spaventi cos'è successo >> disse Albus mentre le prendeva le mani, << Albus la nostra storia è finita io non ti amo più >> << ma Minerva che dici >> Minerva si voltò e si allontanò da lui prima che potesse fermarla << Minerva aspetta >> le lacrime rigarono il volto di Minerva mentre usciva di corsa dall'ufficio di Albus. Albus resto immobile in un attimo tutto il mondo gli era crollato il addosso, non ebbe la forza di andare seguirla, non era ciò che aveva detto ma il modo in cui l'aveva detto che lascio Albus paralizzato. Per un intera settimana non fecero altro che evitarsi, quando finalmente Albus riuscì ad intercettarla lei gli rispose in malo modo e andò via. Dopo un intero mese Albus riuscì a fermarla per più di pochi minuti ma l'incontro fu lo stesso infruttifero. Dopo due mesi i due finirono a causa del parto di Pomora nella stessa stanza senza avere la possibilità di andarsene entrambi rimasto in silenzio Albus avrebbe voluto dire qualcosa ma non ci riuscì. I bambini nacquero erano un maschio ed una femmina, che chiamarono jack e Amelia, Albus e Minerva andarono nella nursery e li presero in braccio Albus aveva in braccio Amanda mentre Minerva che era seduta sulla sedia a dondolo tenga in braccio Jack, Minerva rimisse il piccolo nella culla ed usci guardo Albus da dietro il vetro mentre teneva in braccio la bambina e guardava il piccolo bambino nella culla, il volto di Minerva fu rigato dalle lacrime, torno da Pompeo Vitius stava andando dai bambini, << sono davvero belli >> << lo so... Tu ed Albus? >> << Non mi va di parlarne almeno non oggi >> << come vuoi anche se secondo me stai facendo una cazzata, lui ti ama ancora ed anche tu lo ami che stai facendo? >> << Ho detto che non voglio parlarne >> le due cambiarono argomento. Albus seguì Minerva fuori dall'ospedale dove si smatterializzarono lui, le prese una mano ed entrambi si smatterializzarono davanti il cancello, << adesso basta >> urlo Albus mentre Minerva aveva già preso la rincorsa verso il castello lei si fermò << ti amo Minerva e non riesco a capire che stai facendo tu mi ami >> disse mentre si avvicinava << Albus non posso e non voglio parlarne >> << perché? >> << Io non ti amo più >> << no ora basta tu mi ami >> << so è vero io ti amo e per questo che non possiamo stare insieme >> Minerva si allontanò Albus la raggiunse ormai all'ingresso e la bacio con forza le erano mancate le sue labbra << basta >> << Albus io sono sterile non potrò mai darti un famiglia e tu la desideri tanto ho visto come tenevi oggi quei bambini >> << ma io ... >> << Io ti amo e non posso toglierti la possibilità di avere una famiglia ti amo troppo >> << non ti è mai venuto in mente che io ti amo comunque >> << tu vuoi un figlio ed io non potrò mai dartelo >> << ci sono altri modi per aver figli >> << non sarebbe nostro >> << ti amo e non mi interessa che tu sia sterile >> << non posso >> Albus si mise in ginocchio << vuoi sposarmi? >> << Albus non posso >> << rispondimi >> << si, se mi accetti come sono >> << si io ti amo >> << ti amo Albus non ho mai smesso >>. Ringrazio in anticipo chiunque recensisca e perda un minuto del suo tempo a leggere questa storia
   
 
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