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Autore: Lady Yoru    29/04/2018    0 recensioni
Dalla storia:
“Sei etero?” gli sfugge così la domanda dalle labbra, nemmeno aveva pensato di farla, è stato come se il suo cervello prima avesse dato l’ordine al suo corpo di parlare e poi avesse effettivamente pensato che ciò che stava succedendo non era da considerarsi fattibile. O attuabile.
Ma si sa, il cervello a volte non funziona e a Zayn già mancava qualche neurone di suo. Poi dopo tutte le feste a cui aveva partecipato o che aveva organizzato sarebbe stato ancora peggio. E capite voi il messaggio sottointeso, di solito a quel tipo di feste non si gioca a carte.
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“Ciao” gli sorrise Liam, sembrava ben disposto nei suoi confronti a dispetto del primo incontro, che non l’abbia riconosciuto? si domandava.
La risposta arrivò nemmeno sei secondi dopo quando il funghetto, che ha scoperto chiamarsi Liam continuò “quello che va in giro a chiedere l’orientamento sessuale delle persone senza nemmeno presentarsi prima” sul suo viso aleggiava ancora il sorriso, ma Zayn capì che non era affatto ben disposto nei suoi confronti.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Zayn Malik è sempre stato sicuro di sè, strafottente, quasi arrogante, pienamente consapevole del suo fascino, e mai e poi mai nella sua vita è stato rifiutato da qualcuno. Nemmeno nel periodo confusionale della sua adolescenza, in cui non riusciva a capire quale fosse il suo orientamento sessuale, e quindi usciva sia con i ragazzi che con le ragazze.
 Non c’è mai stata una persona che ad una richiesta di Malik abbia risposto no.                              
E come si poteva dargli torto? Zayn era… era…. O insomma era un cazzo di gnocco da ogni punto di vista, quel tipo di ragazzo tipico protagonista delle fanfiction, misterioso palyboy sempre con l’aria da cattivo, quando poi in realtà era un pezzo di pane. Ma si  sa l’apparenza è quella che conta.
E lui appariva come un ragazzo da scoprire, conquistare, sedurre e accalappiare.
Solo che le povere illuse che volevano recitare la parte della protagonista femminile, quella bella ma che non sa di esserlo, quella con seicento drammi in famiglia, quella con la speranza di cambiarlo, e mettergli un cappio al collo, finivano per essere scaricate il giorno dopo. Nessuna aveva mai avverato il suo sogno di un gran finale da fanfiction.
Ma una volta scaricata la precedente ce ne era sempre una pronta per Zayn, e in fondo lui ci sperava di trovarne una giusta.
 
Perciò capirete bene la sua sorpresa quando ad un invito ad una sua festa, da lui organizzata, un ragazzino, forse più piccolo di un paio d’anni, secondo il suo approfondito esame visivo, al massimo era del primo anno di college, possessore del più bel paio di occhi color nocciola che avesse mai visto, due labbra direttamente disegnate da Donatello su quel viso tondo e paffutello, con un casco immenso di setosi e castani ricci in testa gli ha espressamente detto “Mi spiace ma no, non mi piacciono le feste e soprattutto non mi piacciono le tue feste” sottolineando marcatamente l’aggettivo possessivo TUE.
 
A Zayn sarebbe venuto da ridere, se solo non fosse stato letteralmente scioccato dalle parole del ragazzino. Nessuno aveva mai rifiutato un invito da Malik, uno dei ragazzi più popolari dell’intero campus famoso principalmente per due cose. Il suo essere play boy e le sue feste.
Feste per altro molto selettive, quasi alle stregue delle confraternite, essere invitati da Zayn sarebbe stato come dichiarare di essere uno dei popolari, non che il ragazzo la intendesse così, e non è che avesse realmente precluso gli inviti a qualcuno, semplicemente lui gettava la notizia in giro e poi chi voleva si infiltrava, non avendo però mai smentito la diceria, la voce di tutte queste regole non scritte si era espansa a macchia d’olio.
 
Ora stando così le cose, la perplessità di Zayn era giustificata, però la sua reazione non si sarebbe potuta immaginare mai e poi mai.
 
“Sei etero?” gli sfugge così la domanda dalle labbra, nemmeno aveva pensato di farla, è stato come se il suo cervello prima avesse dato l’ordine al suo corpo di parlare e poi avesse effettivamente pensato che ciò che stava succedendo non era da considerarsi fattibile. O attuabile.
Ma si sa, il cervello a volte non funziona e a Zayn già mancava qualche neurone di suo. Poi dopo tutte le feste a cui aveva partecipato o che aveva organizzato sarebbe stato ancora peggio. E capite voi il messaggio sottointeso, di solito a quel tipo di feste non si gioca a carte.
 
Dunque il danno era fatto, e il moro ancora più rincretinito del momento precedente non aveva sentito nemmeno una singola parola del funghetto che aveva davanti.
Aveva afferrato giusto due o tre locuzioni piantate lì a caso, del tipo “Ma che razza di ragazzo sei tu?” altre parole “Vedi un po’ che mi doveva capitare” altre inutili chiacchiere, ma il pachistano era distratto dai gesti nervosi del ragazzino, dal muoversi così sensuale. Non che la facesse apposta, era chiaro orami che tra i due fosse Zayn il pervertito che vedeva sensualità anche dove probabilmente c’era solo tanta voglia omicida.
Ha ammirato anche il tendersi delle labbra e poi il rilassarsi nel momento stesso in cui l’insulto, fuoriuscito dalla bocca del ragazzo aveva raggiunto il suo cervello.
 
Al sentire quella parola l’espressione di Zayn divenne confusa, aveva avuto anche l’ardire di chinare la testa verso un lato come di solito fanno i cani per poi domandare stranito “Mi hai dato del coglione?” chiede con un tono di voce alquanto divertito “Si coglione e pure stupido” aveva ribadito il ragazzo, scuotendo quella sua cascata di ricci.
“Deduco che tutta questa tua arringa da avvocato difensore” non sa da dove questi termini gli siano usciti, anche perché non ha sentito nemmeno una singola parola del sermone del fungo, quindi effettivamente non sapeva se poi ci avesse visto giusto, ma alcune frasi come “Con tanti studenti che potevi beccare giusto me” e ancora “come hai fatto a capirlo?” captate così a caso lo avevano spinto a sperare di non fare la figura dell’imbecille totale. Che poi a buon punto già c’era, bastava solo l’ultima conferma e lui era quella che voleva evitare.
 “Serva a conferma del fatto che sei gay” sorride serafico Zayn, prima di lasciare il ragazzo confuso in mezzo al cortile della struttura, che dopo un momento di smarrimento aveva ripreso a insultarlo, salvo poi arrendersi e girare i tacchi.
Zayn aveva stampato in viso quel particolare sorriso quando raggiunse al tavolo da pranzo Louis, il sorrisetto della sfida aperta. Quello da stai giocando con Malik bello, Zayn Malik, e lui non perde mai.
 
 
Louis Tomlinson che in teoria dovrebbe ricoprire il ruolo di migliore amico di Zayn non può che scoppiare a ridere in faccia all’altro, rischiando anche di sputargli addosso i resti di un pezzo di pollo precedentemente masticato, quando questo allibito gli racconta tutto.
Il sorriso da sfida aperta sfoderato nemmeno dieci minuti prima, grattato via dalla sua faccia a forza delle risate di Louis che lo avevano fatto sentire ridicolo.
 
È l’ora di pranzo e i ragazzi in pausa dalle numerose lezioni che frequentano, erano riuniti in mensa, alcuni all’interno altri fuori.
“Lou non è affatto divertente” lo ha rimproverato il moro
“O no Zayn è qui che ti sbagli” ha ridacchiato ancora “è un bel po’ divertente”
Il ragazzo masticò qualche insulto tra i denti che però Louis non capì, o più probabilmente ignorò “E dai Zy, siamo al college, mostra un po’ di maturità e se il ragazzino ti piace conquistalo”
“E da quando in qua ho bisogno di conquistare qualcuno per scoparci?” aveva domandato incrociando le braccia al petto. Sempre molto fine a modo suo poetico.
“Da quando hai trovato chi ti tiene testa amico” prese un sorso di coca-cola mentre fissava Zayn
“E che dovrei fare Lou?” si era lamentato “comprare dei fiori ed invitarlo a cena?” chiese retorico, non sarebbe di certo stato d lui. Che poi, cosa sarebbe stato da lui?
 
In realtà, Zayn non sapeva cosa facesse per lui e cosa no, è sempre stato un ragazzo di poche pretese, un modo di vestire comune ai suoi compagni, quasi sempre di colore scuro, giubbotto in pelle, l’unica cosa su cui si sbizzarriva erano i capelli, al momento scuri, leggermente lunghi, tirati su in una cresta studiatamente disordinata in alcuni punti. Un ciuffo biondo però spiccava in mezzo a tutto quel castano scuro, unica reminiscenza dei vecchi capelli di Zayn.
Ha frequentato lo stesso liceo di Louis, sono stati vicini di banco per anni, e il liscio non dimenticherà mai tutti i colori che ha visto in testa al suo amico.
 Una lunga scala cromatica ha attraversato la testa del pachistano, ad un certo punto Louis non si stupiva nemmeno più, tipo ogni due o tre settimane un colore diverso, deve ammettere che le ha provate tutte, biondo, castano, nero, rosso, verde, blu, rosa, ma quando lo ha visto grigio, lì Louis ha davvero temuto che avrebbe avuto un migliore amico pelato. E ricorda che si era domandato se avesse potuto accettarlo, se ce l’avrebbe fatta.
 
“Potresti provare” rispose invece seriamente l’amico, Zayn aveva perso un momento il filo, poi però ritrovandolo e ricordando la sua battuta su cuori e fiori non poté evitare di sbuffare alla sola idea “prova a colpirlo” continuò il liscio.
“Magari lo schianto a terra come tu hai fatto con il riccio” ridacchiò il moro
“Intanto io ci sono uscito con Harry, a te il ragazzo ha detto no” lo prese in giro Louis e Zayn a quelle parole incrociò le braccia sul tavolo e ci affondò la testa in mezzo. Louis alzò un sopracciglio, possibile che si fosse depresso? E da quando?
“Lou, siamo grandi e vaccinati ed io non so che fare con un ragazzino?” un bello smacco per Malik, che a dirla davvero tutta del ragazzino non sapeva nemmeno il nome. Louis ebbe la risposta che cercava, Zayn si era depresso per la prima volta nella sua vita. Si trattenne dal ridere per rispetto del “dolore” altrui. In effetti era appena morta la parte più superficiale del pachistano solo che ancora non lo sapeva. Ed era in lutto già ancora prima di capirlo.
“E’ solo che non sei abituato Zy” lo aveva consolato, non poteva certo infierire su un corpo già così martoriato, ma avrebbe davvero voluto ridere “Vedrai che appena capirai qualcosa di lui lo conquisti” lo rassicurò.
Già conquistarlo, intanto doveva capire come trovarlo in un college affollato come il loro.
 
 
 
L’occasione di trovarlo in un college così affollato come quello frequentato da Zayn è Louis si è presentata due giorni dopo il primissimo incontro, e guarda caso è avvenuto esattamente nell’ora di pranzo, quando i due migliori amici erano in fila per ricevere il cibo.
 
Zayn stava parlando con Louis, in realtà stava ascoltando molto poco attentamente i suoi vaneggiamenti sul riccio conosciuto una decina di giorni prima, che aveva atterrato stile lottatore di rugby e poi successivamente scortato a lezione come fosse il suo bodyguard personale.
Ora, dato che Zayn aveva sentito raccontare la stessa storia, qualcosa come dodici volte, e solo perché di volta in volta Louis ricordava un dettaglio in più, prettamente inutile per altro, come per esempio il colore del calzino del riccio, quando avesse avuto modo di vedere un dettaglio simile Zayn non voleva proprio saperlo, la fantasia della camicia, il fatto che portasse un braccialetto di cuoio nero (secondo il liscio sono tutti dettagli che indicano il loro essere fatti l’uno per l’altro) ma che per Zayn non facevano alcuna differenza.
 
Certo il moro vuole un mondo di bene a Louis, ma a lui che cazzo poteva fregare se il ricciolino dagli occhi di giada portava una camicia a pois, oppure una camicia a righe, dei pantaloni, una tuta o un kilt? Per quanto lui facesse caso ai dettagli poteva pure andarsene in giro in costume. Se era bello gli sarebbe piaciuto uguale.
 Il fatto restava quello no? NO. Secondo il suo migliore amico anche il minimo dettaglio rendeva la storia di uno spessore diverso. Ergo per cui, andava raccontata nuovamente con più precisione.
La cosa che però più sconvolgeva Zayn è che si trattava del racconto di un caffè, ovvero in linea di massima, Lou gli è corso addosso manco fosse un tappeto persiano, lo ha steso, lo ha aiutato gli ha offerto un caffè. Fine. The end. Ma no, era diventato un affare di stato. E se fossero andati a letto? Zayn teme che quando accadrà Lou riscriverà il kamasutra e poi glielo leggerà. Venti volte. E già sta soffrendo.
 
Al solo pensiero della prospettiva ipotetica di Louis in versione scrittore a luci rosse, il moro geme e si pianta una mano in faccia, geme una seconda volta quando nota che il menù del giorno prevede esattamente le stesse proposte del giorno precedente, e di quello prima ancora. Ma la fantasia non era tipica degli artisti? Ed i cuochi non si consideravano tali? E allora perché non variare un po’?
 
“Zayn? Mi stai ascoltando?” in risposta Louis ricevette solo uno sbuffo, ed era pure tanto.
Smise di ascoltare il blaterare dell’amico quando i suoi occhi incontrarono quelli color nocciola che non avrebbe mai potuto dimenticare. E che non sperava di certo di rivedere così presto.
“Lou?” lo richiamò Zayn con tono serio
“Si?” rispose quello scocciato, il moro ignorò il suo essere prima donna e “Tu non sei amico di quel tipo biondo?” non ricordava né come si chiamasse né cosa studiasse, ma ricordava perfettamente che Louis ci parlava in biblioteca, le poche volte che ci sono andati ovviamente. Ovvero due, al massimo tre. Quattro se si voleva esagerare.
“Parli di Niall?” chiese per essere sicuro il liscio.
“Se Niall è il tipo biondo con il piatto pieno quattro volte più del normale e che parla con il ragazzo riccio allora si parlo di Niall” rispose Zayn
“Che ti serve da Niall?” si incuriosì l’amico
“Si da il caso che stia parlando con il funghetto” colmò le lacune il moro
“Quel funghetto?” si stupì Louis
“Proprio quello” confermò con un sorrisetto “andiamo” esclamò prendendo per un braccio il liscio, ignorando bellamente i suoi mormorii di protesta per essere usciti dalla fila senza cibo e se lo trascinò dietro fino al tavolo che gli interessava.
“Certo che potevi aspettare due minuti” gli ringhiò contro Louis “era pure il nostro turno” sbuffò ancora un po’, salvo poi sfoderare uno dei suoi sorrisi da pubblicità della mentadent. Avrebbe comunque rimproverato a modo Zayn, ma lo avrebbe fatto dopo, la priorità al momento era aiutarlo.
Lo avrebbe fatto, erano migliori amici no? In più il lato sadico del liscio amava vedere il moro così disorientato.
Louis conosce Zayn da anni, e salvo una forse due volte, non si era mai intestardito così per qualcuno, forse era presto per parlare di amore, e di colpo di fulmine di certo non si poteva definire, in quanto Zayn non ne era mai stato colpito.
 
 Il termine adatto in questo caso poteva certamente essere folgorazione, ed era ora che qualcuno desse da masticare a Zayn.
Il moro non è cattivo, ma mostrava il suo lato migliore solo con Louis, e di questo il liscio si dispiaceva, in fondo, ma molto in fondo, sotto il primo strato di strafottenza, il secondo di menefreghismo per tutto ciò che non siano i suoi capelli, il terzo di noia apparente, il quarto di ostinato silenzio e il quinto di mi piace essere quello che osserva tutto ma non parla mai, stile sono bello dannato e dire misterioso è un eufemismo, era dolce.
 
Sotto decine di strati di difetti aveva altrettanti pregi che nessuno però aveva mai avuto l’ardore o l’onore di conoscere a parte Louis, ma egli sospettava che se in amicizia poteva essere il meglio, in amore poteva essere cento volte di più.
Ed è proprio questo che lo spinse ad agire, voleva vedere questo lato di Zayn, e se questo è stato colpito dal ragazzo in questione allora la cosa si faceva interessante.
 
Ed è per questo che spinto dai suoi mille nuovi propositi da cupido, e dopo aver lanciato al moro il suo sorrisetto lascia fare a me che ti combino io la festa si era diretto dritto, dritto da Niall e “Ciao amico biondo” esordì posando una mano sulla spalla del sopracitato.
“Ehi Lou!” sorrise contento l’altro interrompendo momentaneamente la conversazione con il funghetto castano.
 
A guardarlo bene però, Louis doveva senz’altro ammettere che almeno Zayn aveva buon gusto, il casco di ricci in testa non può che ricordargli Harry, ed è per questo che la sua idea diventa assolutamente più geniale di prima.
“Non vieni in biblioteca da una vita” gli fece presente il biondo
“Lo sai Ni, che non ci vado matto, preferisco una sala comune leggermente più rumorosa a quel silenzio infernale” il biondino sorrise
“O sarà che è Harry a preferirlo e allora tu lo pedini senza volerti far notare?” insinuò Niall, e a sentire quelle parole Zayn non poté che ridacchiare, e decise così al momento che Niall il ragazzo al quale non aveva mai dato una possibilità di parola gli stava decisamente simpatico.
 
“Parli di Harry, Harry Styles?” così dal nulla intervenne nel discorso il ragazzo fungo
“Esattamente Lee, Lou si è preso una cotta” lo prese in giro Niall senza preoccuparsi del fatto che magari Louis non volesse sbandierare ai quattro venti i fatti suoi.
“O beh!” sorride il ragazzo “direi che sei giustificato” cercò di sdrammatizzare Liam, perché temeva che il liscio potesse staccare la testa a morsi a Niall da un momento all’altro per averlo schernito così davanti ad uno sconosciuto. E lui ci teneva al migliore amico, per quanto potesse essere stupido e impiccione.
“Lo conosci?” domandò sorpreso Louis con un tono a metà tra meraviglia e gelosia
“E’ un mio caro amico” spiegò tranquillo
 
 A quel punto reputando che la cosa si stava facendo interessante Louis decise di ufficializzare le presentazioni “Sono Louis comunque” esclamò socievole porgendo una mano al ragazzo che stringendola si presentò a sua volta “Liam Payne, piacere” il liscio annuì e poi con una pacca non proprio delicata spinse il moro e “Mentre questo maleducato e taciturno moro è Zayn”
“Ciao” gli sorrise Liam, sembrava ben disposto nei suoi confronti a dispetto del primo incontro, che non l’abbia riconosciuto? si domandava.
La risposta arrivò nemmeno sei secondi dopo quando il funghetto, che ha scoperto chiamarsi Liam continuò “quello che va in giro a chiedere l’orientamento sessuale delle persone senza nemmeno presentarsi prima” sul suo viso aleggiava ancora il sorriso, ma Zayn capì che non era affatto ben disposto nei suoi confronti.
 
Non rispose, più che altro non ne aveva avuto il tempo, ma anche se lo avesse avuto non avrebbe saputo come ribattere. Ad ogni modo fu Niall ad intervenire per stemperare la tensione creatasi tra i due, Liam gli aveva raccontato tutto, e il biondo aveva più o meno reagito come Louis, aveva letto tra le righe ed aveva capito che alla fine Liam ne era rimasto colpito, perciò aveva deciso di immolarsi per la causa e aiutarlo in qualche modo.
 
“Sedetevi con noi dai” aveva esordito “tra poco dovrebbe arrivare anche Harry” Louis era stato convinto subito e senza nemmeno chiedere ha tirato per un braccio Zayn per farlo accomodare accanto a sé.
L’attesa per l’arrivo del riccio che interessava a lui fu breve, pochi minuti dopo sono stati raggiunti da Harry, il riccio si è subito dimostrato cordiale, in più era accompagnato da una bella ragazza con i capelli corvini, e gli occhi castani, si era presentata come Aileen, la ragazza di Niall, perciò per forza di cose, il biondo aveva finito con parlare per lo più con la ragazza, Harry con Louis e Zayn muto come al suo solito.
 Ogni tanto venivano coinvolti nelle discussioni, ma principalmente si limitava a guardare Liam. Non potevano nemmeno pranzare, non avevano preso nulla.
 
Stava per sbuffare quando il sospiro si era interrotto a metà “Ma sei sempre così silenzioso o sono io che non ti ispiro dialogo?” inaspettatamente era stato Liam a parlare.
Zayn rispose solo dopo aver sbattuto le palpebre un paio di volte, era stato preso in contro piede mannaggia “In realtà, sono sempre così” aveva risposto mesto.
Liam aveva annuito per poi sorridere “Penso che ti sia andata di lusso con Louis allora, per fortuna parla per entrambi voi, fosse stato per te, dopo il primo ciao, sarebbe stato silenzio assoluto”
“In effetti il nostro primo incontro è stato proprio così” ridacchiò Zayn al ricordo
“Chissà perché non stento a crederlo” si portò una forchettata di insalata alla bocca, e solo dopo averlo deglutito chiese “come vi siete conosciuti?”
 
Zayn sorrise al ricordo, e Liam si incantò solo per un istante con ancora la successiva forchettata bloccata a mezz’aria, quando sorrideva Zayn era qualcosa di etereo secondo il ragazzo.
Certo aveva sorriso anche quando lo prendeva in giro, ma questo sorriso era diverso, era dolce, tenero, così poco da Zayn. È stata la prima volta che Liam ha pensato che ci fosse un mondo da scoprire dentro Zayn. Ed inaspettatamente si ritrovò a pensare che anche lui avrebbe voluto che Zayn sorridesse a quel modo ripensando a lui.
 
“E’ stato il primo giorno del primo liceo” Liam si riscosse un momento, ricordandosi solo in quel momento dove si trovasse, con chi, e soprattutto la domanda fatta, non avrebbe creduto che Zayn avrebbe risposto, ma si sorprese effettivamente interessato alla risposta.
Zayn era un mondo nuovo e lui insperabilmente voleva esplorarlo.
 
“Venivo da un’altra città, non conoscevo nessuno, ero arrivato praticamente la settimana prima” Liam annuì anche se non era realmente necessario “ero nel cortile insieme ad altri studenti, ma in disparte, tutti parlottavano già, si conoscevano dalle scuole medie e chi non si conosceva si presentava” fece una piccola pausa “io però non ero come gli altri, non avevo il coraggio di fare il primo passo” sorrise
“è stato in quel momento che Louis si è avvicinato a me e mi ha praticamente sommerso di chiacchiere. Non so bene come, ma si era presentato, mi aveva preso sotto braccio nemmeno fossimo due comari, e mi aveva trascinato in classe, avevo fatto appena in tempo a dirgli il mio nome, lui aveva letto tutti i nomi della lista della sua classe e si era ricordato il mio, mi fece sedere accanto a lui e da li in poi non mi ha mai mollato”
“Come faceva a sapere che eri proprio tu lo Zayn della classe?” a quel punto il moro scoppiò a ridere e sotto gli occhi allibiti di tutto il tavolo, possibile che sentirlo ridere fosse così scioccante? rispose a Liam “E’ di Louis che stiamo parlando” ridacchiò ancora “conosceva ogni singolo membro di quella scuola”
 
Liam conosceva Louis da solo un’ora, il tempo che aveva passato seduto al tavolo con loro e non aveva potuto fare a meno di dare ragione al moro. Lo avranno salutato un numero spropositato di persone e lui non aveva battuto ciglio. Liam non ha potuto che definirlo il classico animale da festa, quel tipo di persona che stava bene praticamente con ogni tipo di carattere, tutto l’opposto di Zayn. Si completavano per un certo verso, forse era quello che faceva si che fossero migliori amici da anni.
 
 
 
Sono passati giorni da quel fantastico pranzo, al quale tra l’altro ne erano seguiti numerosi, si stava creando davvero un bel gruppo, Niall sempre più allegro e socievole man mano che li conosceva, Louis stava facendo progressi con Harry, forse erano al quarto o quinto appuntamento, mentre Liam riusciva a parlare tranquillamente con Zayn.
 
Zayn. Era proprio lui il problema, voleva fare un passo avanti nel suo rapporto con Liam, solo che non voleva in qualche modo turbare la calma che erano riusciti a creare, inoltre se tutto fosse andato storto le ripercussioni si sarebbero riscontrate anche sulla neo-comitiva formata.
Okay, era una più che evidente e stupida scusa.
Zayn aveva paura. Una paura fottuta che Liam dicesse ancora no.
Ed era proprio su quello che si stava arrovellando il cervello seduto sull’erba del cortile con la schiena contro un albero nel falso tentativo di studiare un capitolo dal libro di testo di non sa nemmeno quale materia.
Sbuffava ad intervalli regolari di dieci minuti, leggeva due righe, sbuffava, le rileggeva perché non ci aveva capito una h, sbuffava di nuovo, riprovava, ancora niente, passa alle due righe successive, sbuffa, rilegge, riprova e così per almeno altre quindici volte.
Almeno fino a quando una voce non lo fece trasalire “Il capitolo è davvero così complicato o sei tu che non sei concentrato?”
Era stato Liam a parlare, che era seduto davanti al moro, sull’erba con le gambe incrociate e un libro aperto su di esse. Ma quando era arrivato? Da quanto lo fissava? Come aveva fatto a non rendersi conto di nulla?
 
“Che ci fai qui?” domandò confuso quello “Ti ho visto, mi sono avvicinato, ti ho parlato ma non mi hai sentito, perciò mi sono accomodato” sorrideva mentre gli parlava. Ma come faceva a sorridere sempre?
 
Possibile? Era così concentrato a pensare a lui che lo aveva ignorato? Dio santo quanto era cretino?
“Davvero?” sbatteva le ciglia come colto di sorpresa, ed era effettivamente così.
Lo sguardo che Liam gli aveva lanciato però gli lasciò intuire che era più che vero.
“Allora?” lo incalzò “questo capitolo è davvero così complicato?” il moro fece spallucce in risposta “No non lo è?”
“E allora qual è il problema?” si interessò sinceramente il castano
“Esci con me?” gli domandò di getto.
 
Ma perché quando si trattava di Liam non riusciva a collegare il filtro bocca cervello? Perché tutto quello che gli passava per la mente diceva? Come quella volta del sei etero?
 
“Come?” domandò Liam sorpreso dalla domanda così diretta, non se lo aspettava.
“Ti sto invitando ad un appuntamento. Ti andrebbe di uscire a cena con me?” tanto il danno ormai era fatto, tanto valeva continuare.
 
E gli attimi che seguirono quella domanda in attesa di risposta a Zayn parvero infiniti. Attese una risposta, mentre osservava attentamente il viso di Liam, il sole del pomeriggio lo illuminava, attraverso la folta chioma dell’albero, gli occhi brillavano, di quel colore come il caramello fuso, e Zayn amava il caramello, e quelle labbra carnose, rosse, che il moro avrebbe voluto solo assaggiare, assaporare e gustare in eterno. Magari passando ed incastrando le mani in quei ricci così domati ma che sembravano così morbidi. “””  “KJDJSJJ
 
Era talmente concentrato a studiare il ragazzo, come un pittore studierebbe il suo modello che non si era accorto che Liam aveva mosso le labbra e che quindi gli aveva potenzialmente risposto.
 
E ora? Con lo sguardo smarrito di un pesce lesso, Zayn non sapeva che cazzo fare. Che cosa ha detto Liam? Si? No? Forse? Sono impegnato? Mai nella vita? Oddio!
 
Il moro era ancora lì che si chiedeva che cosa Liam avesse detto che solo due minuti buoni dopo si rese conto che il riccio gli stava sventolando una mano davanti agli occhi e ridacchiando gli stava dicendo “Ehi qui pianeta terra chiama Zayn, Zayn c’è?”
 
Dio che figura di merda aveva appena fatto?
“Come?” domandò balbettando il pachistano
“Sai?” lo prese in giro Liam “non è molto carino chiedermi di uscire e poi ignorare la mia risposta”
“Mi hai risposto?” domandò quello ancora stranito
“Solitamente le buone maniere prevedono che ad una domanda si risponda” lo prese in giro ridacchiando
“Posso risentire la risposta” domandò Zayn mesto “credo di essermi un tantino distratto”
“Un tantino eh?” rise apertamente Liam, l’altro alzò spallucce “Dunque?”
“Non so se ho voglia di ripeterlo” lo stuzzicò Liam con faccia fintamente annoiata e tono dispettoso, Zayn si stava rivelando sempre più interessante, e lui sempre più curioso.
“Suvvia fallo sto sforzo” ecco che ritornava quell’aria di supponenza, ma in questo caso Zayn stava scherzando
“Ho detto” momenti di suspense in cui Zayn sentì il cuore battere anche nelle orecchie “che si potrebbe fare”
“Davvero?” domandò Zayn stupito
“Sabato?” propose Liam avendo capito che se non prendeva lui in mano la situazione non ne sarebbero più saltati fuori.
“Sabato si” annuì
“Alle sette?” chiese ridacchiando
“Si” ed è così che Liam si alzò pulendosi le mani sui pantaloni e aggiustando la maglia con su disegnato Batman e lasciandolo al suo pseudo studio di chissà quale materia “A sabato” lo salutò prima di andare “A sabato” rispose Zayn.
 
 
 
 
Tutto il resto della settimana Zayn lo aveva passato a scervellarsi sul luogo in cui portare Liam per il primo appuntamento.
Non è che lo conoscesse così bene, non poteva certo bruciarsi l’occasione che il funghetto, come amava chiamarlo nei suoi pensieri, gli aveva concesso.
Di chiedere a Louis nemmeno se ne parlava, lo conosceva e lo avrebbe prima preso in giro fino alla morte, sua, di Louis, per mano di Zayn probabilmente, e poi una volta resuscitato gli avrebbe dato consigli inutili come per esempio un rodeo.
 E no Zayn non lo aveva immaginato, una volta Lou glielo aveva davvero consigliato come appuntamento, decantando le lodi di un ipotetico toro meccanico, ma quella è un’altra storia.
 
Il problema fondamentalmente restava, dove portare Liam? Il primo appuntamento è il più importante perché è quello che getta basi e presupposti per un secondo e un terzo ed un’eventuale frequentazione.
E lui non ha la minima idea e la minima esperienza in queste cose, per lui le relazioni erano delle scopate così, magari qualche volta anche con la stessa persona per più settimane, ma finiva lì, non c’era frequentazione e/o intenzione di approfondire rapporti o conoscenza.
 
Con Liam però era diverso, non che non se lo sarebbe fatto li subito, mica aveva fatto voto di castità, ma Liam gli piaceva anche in altri sensi.
E lui si era rammollito cazzo. Da quando si faceva tutte ste seghe mentali?
Da quando faceva pensieri come mi piace? O meglio mi piace anche in altri sensi? Quanti sensi conosceva?
 
Era arrivato venerdì, ovvero erano passati tre giorni da quando Liam aveva accettato di uscire con Zayn e lui ancora non aveva deciso un cazzo.
Aveva optato per un concerto, poi aveva deciso che era meglio di no. Una cena in un ristorante? E se non gli piace? Se gli sembra troppo? Discoteca? Non gli sembrava il tipo. Pub? E se non beve? Teatro? Si sarebbe addormentato lui. Passeggiata in centro? Con il freddo che faceva si sarebbero ibernati.
E poi finalmente l’illuminazione.
Si ricordò improvvisamente che Liam adorava i super eroi, non sa nemmeno quante ore di pranzo abbiamo speso lui e Niall a discorrere di questo.
E colto da un’idea estrae dalla tasca del jeans il suo cellulare controlla due, tre cosette e poi sorrise tra se e se. Finalmente tranquillo, sicuro e soddisfatto.
 
 
Sabato ore 19:00
Zayn era passato a prendere Liam con la sua Dusty, così chiamava la sua fidata automobile, era di seconda mano, ma tenuta davvero bene, era un regalo di diploma da parte dei suoi genitori e ci teneva come fosse la sua bambina.
Una volta che Liam fu entrato in macchina, e ovviamente dopo i saluti iniziali gli aveva subito chiesto “Allora dove mi porti?” a quelle parole il moro sorrise e “Hai fame o pensi di poter aspettare per la cena?”
“Se mi proponi qualcosa di davvero interessante potrei pensare di ritardare le cena” gli sorride Liam
“E’ solo un’ipotesi eh!” si affrettò a chiarire Zayn “ma si da il caso che io abbia due biglietti per Dawn of Justice, se ti può interessare. Più nello specifico per lo spettacolo che inizia” lanciò un’occhiata all’orologio del cruscotto e poi continuò “tra quaranta minuti” sorrise nel vedere l’espressione sbigottita di Liam “poi potremmo andare a mangiare una pizza” concluse “che ne pensi?” domandò alla fine.
Liam lo guardò per qualche istante per poi riscuotersi e “Penso sia perfetto”.
Lungo il tragitto verso il cinema hanno parlato del più e del meno, con sorpresa di Liam anche Zayn aveva parlato di sé, e non si era limitato solo ad ascoltare. Gli faceva domande e ascoltava le risposte sinceramente interessato.
 
Appena si erano accomodati ai loro posti, Zayn passò a Liam la bibita che gli aveva preso, offrendosi di fare la fila per entrambi. Mentre mangiucchiavano qualche popcorn Liam domandò “Come lo sapevi?”
“Sapere cosa?” chiese di rimando Zayn
“Che vedere questo film mi sarebbe piaciuto” chiarì
Zayn preso in contropiede, non si aspettava proprio quella domanda, attese qualche secondo prima di rispondere, Liam capendo che stava solo cercando le parole giuste gli lasciò tutto il tempo.
 
“Sono un buon osservatore” iniziò, Liam annuì per fagli capire che aveva tutta la sua attenzione “ho notato spesso che indossi magliette con su stampato qualche eroe, in particolare Batman” gli sorrise tenero “inoltre ti ho sentito spesso a pranzo parlare di questo con Niall, e la settimana scorsa hai detto che avresti voluto vederlo, così ho pensato che ti avrebbe fatto piacere vederlo” conclusa la risposta però Zayn fece un pensiero che gli adombrò l’espressione, aggrottò le sopracciglia e “però effettivamente non ho pensato se avessi deciso di vederlo con qualcun altro o” la frase non fu mai finita perché Liam lo aveva interrotto “E’ perfetto così Zayn”.
 
 
“E’ stato stupendo!” esclamò Liam appena fuori dalle porte del cinema “unico” aggiunse “grazie” e sorrise a Zayn che alzò solo le spalle. Come a dire “E’ stata una cosa da nulla”.
 
Ma se passare un’ora e mezza al cinema con Zayn aveva elettrizzato Liam la cena era stata anche meglio, Zayn non aveva smesso un secondo di farlo ridere, raccontandogli di tutte le stronzate fatte con Louis, di se, della sua famiglia, dei suoi progetti, interessi e di qualsiasi altra cosa, e anche Liam aveva parlato di se, aveva raccontato al moro molte cose e non se ne pentiva affatto.
Liam era quasi triste quando Zayn aveva annunciato che avrebbero dovuto terminare lì la serata, ma il dispiacere durò poco perché subito Zayn gli aveva chiesto un secondo appuntamento.
 
 
 
 
Il quinto appuntamento è quello della svolta. Più o meno. Come al solito Zayn era passato a prendere Liam al suo appartamento quello che divideva con Niall, aveva suonato al campanello e Liam gli aveva risposto che sarebbe sceso subito.
Aveva deciso di portarlo a cena, nulla di troppo speciale, ma nemmeno troppo semplice, era un ristornate di quelli che ti fanno sentire a casa, erano seduti in un tavolo abbastanza appartato a parlare tra di loro. Avevano cenato, bevuto, e si erano divertiti.
 
Nei precedenti appuntamenti erano stati al cinema, alla pista di pattinaggio, al bowling, in pizzeria e adesso al ristornate.
 
Liam però iniziava a pensare di non interessare al moro, non in senso romantico almeno, erano usciti si erano stuzzicati, avevano scherzato, ma mai il moro aveva tentato di baciarlo o prendergli la mano o qualsiasi cosa potesse far capire a Liam che avrebbe voluto approfondire la loro relazione.
E dire che Zayn sembrava un tipo prettamente fisico. Forse era Liam a non piacergli?
Il ragazzo aveva deciso che se non ci avesse provato Zayn questa volta avrebbe fatto lui la prima mossa, quanto meno per capire se gli piaceva o meno.
 
Quando però Zayn lo aveva riportato a casa, Liam non sapeva bene cosa e come fare a lanciargli un qualche segnale, si era slacciato la cintura di sicurezza, una mano sulla maniglia della portiera e stava per ringraziarlo della serata quando un movimento veloce al suo fianco dapprima lo blocca e poi lo spinge contro il sedile.
Ogni tentativo di protesta, non che comunque sarebbe arrivato, era stato spazzato via dalle labbra di Zayn finalmente posate su quelle di Liam.
 
Dopo un primo momento di smarrimento in cui Liam non si era mosso e aveva gli occhi spalancati, si rese effettivamente conto di quello che stava succedendo, e appena in tempo riuscì ad afferrare e spingere verso di se la nuca di Zayn, che evidentemente aveva interpretato per un no, il suo restare immobile per via della sorpresa.
Gli aveva impedito di allontanarsi e adesso aveva preso a muovere le labbra sulle sue, dapprima gentilmente, si stavano conoscendo anche da quel verso, poi sempre più in profondità.
Zayn aveva chiesto l’accesso alla sua bocca passando la lingua sul labbro inferiore di Liam, e lui era stato felice di concederglielo. Diedero inizio alla loro danza, lenta, sensuale, passionale. Liam poteva effettivamente affermare che Zayn era un mago nella provocazione, solo con un bacio gli aveva dato l’assaggio di quello che a letto avrebbe potuto fargli e si Liam aveva proprio voglia di sperimentare, ma Zayn doveva aver pensato che per quella sera poteva bastare perché si era staccato da lui e “Era da troppo che volevo farlo” gli aveva sussurrato prima di mordergli leggermente il labbro inferiore “Avresti potuto farlo prima” gli sorride Liam sempre attaccato alle sue labbra “Pensavo appartenessi al club non si bacia al primo appuntamento” lo provocò “Magari al primo no, però al secondo si può tentare” risponde a tono il riccio.
“Dici che al quinto è stato attendere troppo?”
“Direi che ora devi recuperare Malik” lo istigò
“Dici che posso farlo ora?”
“Devi farlo ora” ordinò Liam prima di avventarsi nuovamente sulle sue labbra come avrebbe fatto un uomo con un’oasi nel deserto.
Le labbra di Zayn erano diventate per Liam come la migliore cocaina per un cocainomane, la droga più pregiata e prelibata in circolazione.
E Liam era già come dipendente da Zayn, nonostante lo avesse appena provato.
 
 
 
Le cose tra Zayn e Liam andavano alla grande, ormai erano una coppia a tutti gli effetti, Zayn non perdeva occasione per orbitare attorno a Liam, come un’ape farebbe con un fiore, questo dava parecchia ispirazione a Louis che non perdeva occasione per prenderlo in giro. A Zayn però non creava alcun problema, in primis perché Louis scherzava e lui non si vergognava di ammettere che ormai si muoveva in funzione di Liam, pur mantenendo la sua aura misteriosa e da bad-boy.
 
In secundis perché Zayn e Louis erano membri della stessa proporzione, ovvero: Zayn sta a Liam come Louis sta ad Harry.
Esattamente come Zayn anche Louis orbitava costantemente intorno ad Harry e spesso erano usciti tutti quanti insieme, talvolta accompagnati anche da Niall e la sua ragazza.
 
Si frequentavano da due mesi, e Zayn voleva davvero fare le cose con calma e per bene, però voleva portare il suo rapporto con Liam ad un livello superiore, detto con l’espressione più arguta che potesse, voleva scopare con lui, o meglio farci l’amore, perché con Liam di quello si sarebbe trattato. Di fare l’amore.
 
Era stato proprio parlandone con il migliore amico che si era scoperto cambiato ed era stato proprio il liscio a farglielo notare in una delle loro conversazioni a cuore aperto.
 
“Zayn ti rendi conto che tu sei cotto e che anche Liam lo è di te vero?” l’amico lo aveva guardato con espressione dubbiosa “Lo so Lou” aveva risposto infine “o meglio io ormai non ho occhi che per lui, ma se poi lui non vuole?” aveva domandato
“Da quando Zayn sono figo solo io Malik si fa queste paranoie?” lo prese in giro Louis dandogli una spintarella con la spalla.
“Da quando crede che potrebbe aver trovato la persona che fa per lui” sospirò “ma Dio Lou!” esclamò ad un certo punto, facendo sussultare l’altro “sembro una cazzo di ragazzina innamorata” sbuffò “a farmi mille complessi su una scopata” aggiunse “sono diventato una lagna”
“E’ normale Zy” lo rassicurò l’altro “anche io con Harry sono così. Non dimentichiamoci che sono venuto in piena notte da te in preda ad una crisi di gelosia. E da quando Louis Tomlinson trema dinanzi alla concorrenza?”
“Che palle Lou!” ribatté mesto Zayn “siamo diventati due rammolliti”
“E’ l’amore Zy”
“Già” aveva concordato il moro.
 
 
Se però Zayn aveva pensato di essersi rammollito, lo stesso pensiero non era condiviso da Liam, che quella sera lo vedeva come un dio sceso in terra. Si ma un dio leggermente strano. Anticonvenzionale. Di quelli con skinny jeans neri, pieni di strappi studiatamente collocati in posti strategici, maglia a maniche corte bianche, coperta da un giubbotto di pelle nero, capelli volutamente disordinati e un sorriso da paura.
Sesso. Era stata la prima cosa che Liam aveva pensato.
Sesso selvaggio la seconda.
 
Lo aveva raggiunto e subito lo aveva baciato con possesso “Dovrei rinchiuderti in casa stasera” gli aveva sorriso Liam direttamente sulle labbra “sei troppo bello per condividerti con il mondo” aveva proseguito
“tu non sei da meno babe” in effetti anche Liam ci aveva dato dentro quella sera, skinny jeans chiari, maglietta nera e camicia a quadri, semplice ma d’effetto. I capelli ricci erano stati tagliati e sostituiti da un bellissimo taglio corto.
“Questa sera Niall si ferma da Aileen” aveva buttato lì Liam, quasi con non curanza, come stesse dando un’informazione tanto per.
“A si?” aveva chiesto Zayn
“Ti va di rimanere da me dopo?” gli aveva chiesto
“Credimi lo avrei fatto anche se ci fosse stato Niall” e Liam scoppiò a ridere.
 
 
Avevano raggiunto la discoteca da poco, si erano uniti con il resto del gruppo e si stavano divertendo, Zayn, Louis e Niall erano andati a prendere da bere, mentre i rispettivi partner ne avevano approfittato per fare quattro salti in pista, erano tutti tranquilli.
 
Ovviamente quando una serata va bene, come al solito qualcosa deve guastarla.
Quello che accadde all’improvviso è stato vissuto da Liam come una serie di eventi che non stavano accadendo a lui, un attimo prima stava ballando con Harry e l’amica e l’attimo dopo…. L’attimo dopo…. In effetti come cazzo ci era finito in quella situazione?
 
Si è sentito strattonare da dietro, voltare e in un baleno un paio di labbra erano sulle sue.
Inutile dire che ha subito cercato di divincolarsi, ma chiunque fosse a tenerlo era decisamente grosso.
Continuava a dimenarsi, e il tutto era andato precipitando quando aveva sentito la lingua dell’uomo cercare di fare pressione per entrare nella sua bocca.
È questione di secondi però, poi si sente nuovamente leggero, libero e si sente prendere per le spalle da Harry, e abbracciare, fa giusto in tempo a vedere il gigante cazzone cadere a terra e sanguinare da naso e bocca.
Ovviamente super Zayn era entrato in azione, ed era intervenuto a difendere ciò che era suo. Effettivamente Liam si sentiva di Zayn come Zayn era suo.
 
Liam si portò una mano a pulire le labbra, stretto ancora nell’abbraccio del riccio, mentre Louis e Niall tiravano via Zayn da sopra il gigante coglione “Basta Zay” gli intimò Louis “o ti caccerai nei guai”
“I guai li faccio passare a sto stronzo” aveva ringhiato per poi infilare l’ultimo pugno dritto in faccia al tipo, spaccandogli un sopracciglio.
 
Non appena riprese un po’ di lucidità Zayn si era avvicinato a Liam e quello istintivamente gli aveva detto “Non ho fatto niente, ha fatto tutto lui” voleva giustificarsi, perché sapeva che una scena del genere poteva facilmente essere equivocata “Ti giuro che” ma Zayn lo aveva interrotto posandogli le mani sulle braccia e scotendolo appena “Lee” lo aveva richiamato “Guardami” aveva ordinato “Lo so” lo aveva rassicurato “Ho visto tutto” concluse.
“Tu mi credi?” gli aveva domandato “Certo che si” gli aveva confermato il moro “mi fido di te” e a quelle parole Liam quasi non pianse di felicità, si era gettato tra le braccia di Zayn che subito lo aveva accolto e stretto a sé, lanciando poi uno sguardo preoccupato a Niall che aveva solo sorriso e scosso la testa.
Zayn aveva capito cosa stesse passando per la testa di Liam e doveva rimediare.
Per questo motivo gli disse “Ti va di andare a casa?” e Liam aveva solo annuito.
 
Niall, in un pomeriggio di confessioni, gli aveva raccontato che l’ultima storia avuta da Liam non era finita bene, ed era per questo che i primi tempi aveva faticato a fidarsi degli altri, ed ecco giustificato il loro primo incontro e la reazione di Liam di poco prima.
 
In confidenza, in realtà lo aveva proprio minacciato e avvertito di non comportarsi come il coglione precedente con Liam perché altrimenti sarebbero stati cazzi suoi, citazione testuale del biondo, gli aveva intimato di non fare il cazzone troppo geloso, di non soffocarlo e di credergli qualora qualcosa dovesse essere equivoca.
 
Parafrasando, se qualcuno lo bacia in discoteca non piantarlo subito. Più o meno, il biondo non era sceso nei dettagli, perché aveva più volte ribadito che se avesse voluto gliene avrebbe parlato Liam, ma a Zayn la situazione sembrava chiara.
 
“Mi dispiace” è così che Liam aveva interrotto il silenzio che si era andato a creare in macchina “Non è colpa tua” lo aveva subito tranquillizzato Zayn posandogli una mano sulla gamba e regalandogli un sorriso
“Ma hai dovuto piantare tutto così” Liam non lo guardava, guardava le sue mani strette in grembo e Zayn non sapeva bene come prenderlo “Non è che sia una tragedia eh” ridacchiò “possiamo sempre andarci un’altra volta”
“Non sei arrabbiato con me?” aveva chiesto in un sussurro
“Dio no!” aveva subito esclamato convinto “perché dovrei?” gli aveva domandato
“Ho baciato un altro” un sussurro
“Sei stato tu a chiederlo?” aveva chiesto Zayn guardando la strada
“No!” Liam aveva risposto a voce alta, convito delle sue parole, Zayn aveva dovuto soffocare un sorrisetto compiaciuto
“Hai ricambiato?” aggiunse
“No” aveva nuovamente risposto il castano, meno infervorato di prima
“Allora non hai baciato, ti hanno rubato un bacio, non ricambiato per giunta, perciò non è tradimento, e poi ho visto tutto” lo tranquillizzò.
 
Ma a Liam sembrava ancora non bastare “Mi lascerai?” non lo guardava, e Zayn non aveva più risposto, erano praticamente arrivati per cui attese. Parcheggiò sotto casa di Liam e solo una volta spento il motore si era voltato verso Liam e “Lee, sarei da internare se decidessi di lasciarti in generale, ancora di più se lo facessi per ciò che è successo sta sera” gli posò una mano sulla guancia e lo costrinse a portare lo sguardo nel suo “quello che è successo non è colpa tua, e so che ti dispiace, e dispiace anche a me” muove il pollice su e giù “mi dispiace perché avrei voluto uccidere quel tipo, per averti toccato, per aver toccato qualcosa di mio. E mi dispiace che ti senti così”
“Ho avuto paura” confessò Liam
“Non avrei permesso ti toccasse Lee” Zayn aveva frainteso le parole del compagno
“No” scuote la testa “ho avuto paura che mi avresti lasciato” chiarisce “sembra che le discoteche siamo la mia maledizione, per questo non mi piacciono” si stava aprendo con Zayn e lui lo lasciò parlare “stavo con un ragazzo prima, eravamo usciti, lui era solito frequentare quei posti e accadde una cosa simile” si era bloccato come se il ricordo gli facesse ancora male “Non mi credette. Mi lasciò all’istante e se ne andò. Letteralmente. Dovetti chiamare un amico per farmi venire a prendere”.
 
Zayn era allibito. Non sapeva come ribattere. Avrebbe voluto avere quella testa di cazzo per le mani e distruggerlo.
 
“Lee, meglio così” aveva invece esordito “Eh?” aveva risposto sgomento Liam, ma Zayn sfoderò uno dei suoi sorrisi alla Malik e “Meglio così per me. Una testa di cazzo si è lasciato sfuggire una perla come te, ed io sono come i pirati Liam, sono attratto dalle perle. E tu per me sei la più preziosa”.
 
Liam a sentire quelle parole si è quasi commosso e non può certo dire che la cosa si era conclusa li.
La situazione si è subito infuocata e Zayn ha dovuto mandare a fanculo tutti i buoni propositi di trattenersi, aveva Liam lì, in quel momento, voglioso, disponibile e così suo.
 
Non ricorda nemmeno se abbia chiuso la macchina, se abbia lasciato le portiere aperte, se l’iniziativa fosse stata sua o di Liam, sa solo che poco tempo dopo aveva Liam in braccio e lo aveva letteralmente sbattuto sulla porta d’ingresso. Lo aveva baciato lì, premuto contro il legno, ma chi se ne importa, gli aveva invaso la bocca con la lingua e lo aveva invitato a ballare con lui quella danza erotica. Non era dolce, romantico o tenero, era un bacio dettato dalla voglia, dalla voglia che aveva di Liam.
 
Non seppe per quanto tempo lo aveva baciato, ma ben presto dalla bocca si era spostato al collo, e quando la maglia era diventata di troppo l’aveva eliminata per avere accesso al petto. Alle clavicole, alle spalle. Voleva tutto di Liam.
 
Si erano spinti in camera da letto e Zayn lo aveva spinto sul materasso con una tale foga da farlo rimbalzare “Lee se vuoi fermarmi fallo ora ti prego” lo aveva supplicato mentre ancora gli baciava, marchiava, succhiava e soffiava il collo.
“Fossi matto Zayn” aveva gemuto Liam “Sfogati pure” lo aveva provocato e se non fosse stato così eccitato avrebbe riso.
“Sei sicuro Lee?” gli aveva chiesto per conferma “Se non lo fai tu, giuro che faccio io” aveva risposto l’altro.
 
E da quel momento in poi non ci fu più spazio per le parole, ma solo gesti, dolci, frenetici, lenti, veloci.
Zayn si era spogliato a sua volta e aveva saggiato ogni piccolo dettaglio del corpo di Liam, e lo stesso aveva fatto l’altro. Si erano mappati, studiati, toccati, conosciuti.
 
Lo aveva preparato con diligenza, non voleva fargli male, e solo quando il castano lo aveva pregato, perché stava per impazzire, solo allora Zayn si era deciso ad entrare in lui, con dolcezza, passione, amore.
 
Ed eccoli arrivati a quell’attimo. Quel momento che congela tutto. Sono una sola cosa adesso. È quell’attimo in cui si è perfettamente consapevoli di tutto e allo stesso tempo non si sa niente. Quel momento in cui sai cosa stai facendo e allo stesso tempo non lo credi reale. Non era mai stato così per Zayn, così intenso, così bello.
Solo Liam poteva regalargli delle sensazioni simili.
Si erano guardati negli occhi per qualche secondo, e poi Zayn aveva preso a muoversi in Liam, portandolo con se in quella cavalcata selvaggia alla ricerca del piacere. Era andato avanti per minuti, esplorando ed imparando a conoscere il corpo del suo ragazzo. Quando poi aveva finalmente trovato il punto che più faceva godere Liam non lo aveva più mollato. E lo aveva condotto all’estremo piacere, all’orgasmo più scioccante, profondo e completo che Liam avesse mai provato e poche spinte dopo Zayn lo aveva raggiunto.
 
 
“Wow” aveva sbuffato tra le labbra Liam, quando Zayn gli era ricaduto addosso, ma senza fargli male
“Puoi dirlo Payne” aveva ridacchiato il moro
“Se ogni volta che andiamo in discoteca poi la conclusione della serata sarà questa ti prego andiamoci sempre” e Zayn era scoppiato a ridere. Salvo poi riprendere a baciarlo e una cosa tira l’altra avevano finito per rifarlo da capo.
 
Dopo il terzo orgasmo Liam aveva dato voce alle due paroline che pensava già da un po’ “Ti amo” gli aveva sussurrato all’orecchio, ma mai avrebbe creduto che Zayn gli potesse rispondere “Ti amo anche io” suggellando il tutto con l’ennesimo bacio.
Quello però era un bacio diverso, un bacio che sapeva di consapevolezza, di appartenenza, di amore, fedeltà e promesse, aspettative e soprattutto sapeva di loro.
 
Da quel giorno in poi era stato come se si fosse rotto un argine, avevano sperimentato di tutto, il pavimento, la lavatrice, la doccia, la vasca da bagno, la macchina, il divano, il tavolo della cucina, qualsiasi superficie utile insomma.
 
Avevano concluso il college insieme, Zayn si era trasferito da Liam e Niall, lavoravano nello stesso commissariato ed erano felici.
 
Liam mai avrebbe creduto che dopo anni, un matrimonio e due figli il suo Ti amo potesse essere ancora più immenso del primo.
Si scopriva innamorato di Zayn ogni volta di più e sempre più profondamente ed il moro non è da meno.
 
La loro storia era cominciata quasi per caso, e come tutte le storie nate in tal modo è tra le più belle, entusiasmanti e di quelle che fanno credere al per sempre vissero felici e contenti.
Certo il per sempre felice e contenti è stato intervallato da avventure, litigi, tentativi di omicidio, rapine, operazioni segrete, ma erano sempre loro due, due poliziotti pronti a tutto che una volta rientrati in casa divenivano nuovamente Zayn e Liam. Due papà amorevoli, due amanti passionali, due uomini che guardavano la partita seduti sul divano con i piedi sul tavolino. Due cuori, ma che battevano all’unisono. Loro erano, sono e saranno sempre l’AMORE.
 




Angolo Autrice:
Se siete arrivati a questo punto della storia, non posso fare che ringraziarvi immensamente ed infinitamente, spero davvero che vi sia piaciuta e che mi facciate sapere cosa ne pensate. 
Un bacione alla prossima avventura LadyYoru :)

 
   
 
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