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Autore: Altair4    30/04/2018    0 recensioni
Se siete appassionati di Star Wars, Star Trek, Galattica, Farscape ecc… questa storia potrebbe piacervi. Sequel di “Senza Nome le origini”, è ambientata in un’altra dimensione rispetto la nostra ed in una galassia a spirale barrata come la Via Lattea. Questa galassia è chiamata Trixtar ed è ricca di mondi popolati da esseri viventi e senzienti. Come nella storia precedente ci saranno dei gialli da risolvere, per cui Senza Nome sarà ancora una volta alla ricerca della verità, stavolta però con l’aiuto di personaggi davvero singolari. Tanto singolari da non saper definire se una delle coppie che si formeranno sia het, FemSlash…ecc. Non resta che togliervi la curiosità…
Genere: Avventura, Science-fiction, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ṡénza aveva recuperato il bracciale grazie a Treodor e poi si erano salutati come non avrebbero mai immaginato solo poco tempo prima. Adesso Ṡénza aveva finalmente tutti gli indizi necessari e poteva confrontare il DNA dell’aliena con la banca dati di tutti i popoli della Trixtar alleati di Xiar. Prescilla però aveva insistito perché gli ambasciatori si riposassero prima di riprendere le indagini, così Ṡénza era nella sua nuova camera di marmi lillà che cercava di dormire. Krio era accanto a lei e si prendeva una bella dose di coccole. La mezza Xiariana cercava in tutti i modi di non pensare alla strage che aveva compiuto da poco ed al cuore che aveva spezzato subito dopo. Con tutta la sua forza di volontà si concentrò sul presente, era troppo stanca per autocompatirsi, così intavolò una discussione frivola con il suo fedele amico.
            -Non trovi che questo colore violetto sia un po’ troppo acceso? Sulla Terra non esistono marmi così e meno male! Secondo me istigano alla violenza-
Anche se Ṡénza poteva leggere la mente di Krio, cercava di esercitarsi per imparare i movimenti della coda, perché pensava che potesse servire conoscere anche quel linguaggio. Così lo pseudofelino le rispose cercando di non muoversi troppo velocemente.
            -Così tu non vedi i colori? Che peccato, vedessi i tuoi baffi, i tuoi occhi e le tue scaglie lungo la colonna vertebrale, sono di un rosso molto accesso…vediamo un po’…come potrei spiegarti i tuoi colori…pensa al cuore di una fiamma molto grande o alla brace, sono entrambi di colore rosso vivo…ed il tuo manto è di un nero lucido, è bellissimo, hai presente il cielo notturno tra stella e stella? Tu sei così…chissà cosa ti sembro io…-
Krio miagolò e si struscio alla mano di Ṡénza come un bel gattone affettuoso e continuò a gesticolare con la coda.
            -Grazie Krio, è carino da parte tua, me lo immaginavo che per te contasse di più la voce dell’aspetto, quindi è un complimento quello che dici?…ti ricordo il canto di…non ho capito quale animale…chiederò a Cleria cosa ne pensa di questi… Lorati-
Krio alzò ed abbassò la coda e strusciò il suo muso da fiera alla guancia destra di Ṡénza che rise per il solletico che le fecero le vibrisse rosso vivo. Ad un certo punto sentirono bussare in modo piuttosto concitato.
            -Avanti!-
Entrò Tril, aveva un atteggiamento nervoso e non la smetteva di giocherellare con le mani mentre parlava.
            -Lo so che hai appena salvato due mondi e hai bisogno di riposare…ma non potrei intanto dare un’occhiata ai dati che hai nel bracciale? Potrei fare intanto lo scanner dei DNA, per capire da dove viene l’aliena che ha passato la notte con Fertel…se fosse stata lei ad ucciderlo? Né io né gli altri siamo tranquilli…metti che sia ancora su Vera e stia tramando qualcosa-
            -Sì, forse hai ragione, prendi pure il mio bracciale è sul tavolino…prima finiremo, prima potrai andartene con Cleria-
Tril le sorrise, prese il bracciale, stava per uscire dalla stanza, poi tornò indietro e disse:
            -Non mi sembri sconvolta…a sentire Feidor volevi suicidarti…non che voglia che tu stia male…ma sei strana, credevo di conoscerti…-
            -E’ tutta apparenza, sto cercando di ignorare cosa è successo…e poi non posso perdermi in inutili piagnistei ho diverse faccende da sistemare…piuttosto sai cosa sta succedendo su Terzia? -
            -Kelo non è più il primo cittadino di Terzia, sai cosa ho saputo? Xronodor l’aveva aiutato a barare ed a superare il Test Supremo per diventare capo di stato. Feidor e gli altri assisteranno alla nuova nomina…ma tutti i candidati dovranno accettare di entrare in contatto telepatico con Kara. Ricordi che Kelo non aveva voluto e che era stata la sua compagna Rerat a farlo?-
            -Ricordo bene. Ma non è un po’ forzare le cose? Sembra un’imposizione-
            -Anche io l’ho pensato, ma sono stati i cittadini di Terzia a chiederlo, se Kara avesse avuto il contatto telepatico con Kelo fin dall’inizio, non sarebbe successo nulla di così grave. I Terziani sono rimasti sconvolti dalle loro perdite, non voglio più saperne di una guerra-
            -Se lo hanno deciso loro, allora non ho nulla in contrario…e Rerat?-
            -Ha lasciato Kelo, si sentiva colpevole per non aver capito prima cosa stesse succedendo, ma ha preso in mano la situazione quando ce ne è stato bisogno, questo è stato gradito dal popolo Terziano, per cui entrerà a far parte di un consiglio di saggi che affiancherà il prossimo capo di stato…hanno capito che una sola persona non può avere la responsabilità di un intero pianeta-
            -Sembra una scelta molto interessante e condivisibile…Kelo che fine ha fatto?-
            -…ora è in prigione, è un grave reato barare al test più importante di Terzia e deve ringraziare di non essere nato su Paico, lì lo avrebbero fatto a pezzettini senza pensarci due volte…quei barbari…-
            -Se ti sente Cleria-
            -Lo sa cosa penso e credo che non lo voglia ammettere, ma ha capito quanto sia barbaro il suo popolo, anche se pensa che gli Xiariani siano dei tiranni travestiti da salvatori-
            -Non è così…ma posso capire perché la pensi in questa maniera…-
            -Concordo Ṡénza…poi prima che me ne scordi, vorrei affiancarti quando farai il sopralluogo dove hanno ucciso Shara, so che è stato Xronodor ma vorrei imparare a fare l’investigatore, anche per il futuro-
            -Va bene Tril, domani andremo insieme-
Tril annuì, rimase incerto sulla soglia della camera, sembrava che volesse chiederle qualcosa, ma poi rinunciò e si recò nella stanza del palazzo dove finalmente avrebbe potuto dedicarsi al caso.
Il computer olografico riprese la sua funzione originaria, per fortuna i dati più importanti non erano andati persi, così Tril configurò la ricerca perché venissero confrontati tutti i DNA conosciuti da Kara con quello della misteriosa aliena, poi sentì una presenza alle spalle e saltò dallo spavento.
            -Ma sei tu Cleria, che paura! Quando sei entrata?-
            -In realtà ti ho seguito dal corridoio fino qui…eri così concentrato che non ti sei accorto di nulla, se ero un malintenzionato cosa avresti fatto?-
            -Ora che Rol è stato mandato in esilio, Xronodor è morto, cosa può succederci?- Tril in realtà cercava di convincere se stesso.
            -E se la misteriosa aliena fosse nascosta nel palazzo e volesse farti fuori?-
            -Secondo me non può essere nel palazzo, gli sciamani l’avrebbero scoperta da un pezzo…però di sicuro io e Ṡénza dobbiamo andare ad esaminare il passaggio segreto che si trova nella camera di Fertel-
            -Come sta Ṡénza?-
            -L’ho trovata stanca ma abbastanza tranquilla, troppo tranquilla, temo che potrebbe avere qualche scompenso emotivo in futuro…dobbiamo starle vicini-
            -Secondo me Ṡénza ha capito che ha fatto bene! Non diventerà mai come un Paichiano, però deve farsene una ragione, altrimenti può ritirarsi a vita su Xiar a fare lo zombi rincoglionito come tutti gli altri Xiariani…senza il suo intervento adesso Terzia e Vera sarebbero nelle mani di Xronodor-
            -Sì lo so e forse hai ragione…prima volevo anche chiederle di Treodor…forse la sua vicinanza gli avrebbe fatto bene-
            -Ho parlato con Treodor poco prima che partisse…era a terra, non mi ha voluto dire come sono rimasti quei due…ma secondo me è successo qualcosa, mio fratello era strano…quando si sarà rimessa le parlerò-
            -Sì, prova a parlarle, anche lei è decisamente strana…-
La mattina seguente Ṡénza, seguita da Krio, si recò nella sala da pranzo del palazzo dove trovò Prescilla che chiacchierava amorevolmente con la sua regina, il re si strafogava di cibo, Tril e Cleria non erano ancora arrivati.
            -Buongiorno a tutti-
Tutti ricambiarono cortesemente il saluto, Prescilla prese la parola, sicura che tutti volessero farle la stessa domanda.
            -Come stai Ṡénza, ti sei riposata abbastanza?-
            -E’ stato difficile riposare…troppi pensieri, ma la compagnia di Krio mi ha aiutato a rilassarmi, sulla Terra si chiama pet therapy, anche se lui è qualcosa di più di un animale da compagnia e sa ascoltare-
            -Mi fa piacere mia cara, anche da noi c’era un’usanza simile, i leggendari Lyr, gli uccelli sacri, avevano spesso questo compito-
Dopo poco arrivò Tril con Cleria e cominciò un’allegra conversazione che sapeva tanto di famiglia affiatata, ma dopo poco i due ambasciatori erano già sul luogo del delitto di Shara e Ṡénza analizzava la stanza.
            -Purtroppo hanno contaminato le prove per far credere che fosse stata Cleria ad uccidere Shara- disse Trill.
            -Scannerizziamo tutto quello che possiamo e poi vedremo…qui c’è un ciondolo con la collana spezzata…senza il bracciale non lo avrei mai rilevato, era finito in questa intercapedine del pavimento…speriamo sia un indizio…forse è un regalo di Fertel all’aliena – Commentò Ṡénza.
            -Ma allora ha ucciso sia Fertel che Shara! Sai cosa penso? Credo che questa aliena abbia fatto finta di bere il calice o meglio ancora…forse era immune al veleno ed è entrata in azione anche per uccidere Shara sotto il comando di Xronodor-
            -Potrebbe essere stata una Paichiana davvero, sono immuni al Curba…magari una Paichiana più bassa del normale…hai confrontato le impronte con quelle di Cleria per vedere se si somigliano?- Chiese Ṡénza
            -L’ho fatto prima che mi sabotassero, ma Cleria ha dei dattiloglifi più frastagliati, le impronte non sembrano di una Paichiana nana-
            -A che punto siamo con lo scanner del DNA?-
Commentò Ṡénza esasperata, andava tutto nel modo peggiore.
            -Sto ripetendo il confronto perché la prima volta è risultato negativo…però ho deciso di provare con un parametro meno restrittivo, tra poco dovremmo avere qualche risultato-
            -L’arma del delitto era un’arma Paichiana, dobbiamo vedere se ci sono delle impronte dell’aliena…finisco la scansione e poi andiamo a vedere-
Tril e Ṡénza uscirono dalla bella casa in pietra di Shara, la giornata era splendida, anche se Vera non era un pianeta dalle temperature particolarmente miti, era comunque un bel posto dove vivere. Krio aveva atteso i suoi amici fuori all’aperto e li affiancava come una guardia del corpo con i sensi in allerta, il suo istinto gli diceva che c’era qualcosa che non andava.
            -Cosa c’è Krio? Senti qualcosa?- Chiese Ṡénza.
Lo pseudofelino muoveva la sua coda in modo spasmodico come se avesse cominciato una discussione molto animata.
            -Ṡénza, traduci anche per me, lo vedo che c’è qualcosa che lo innervosisce-
Ṡénza disse ad alta voce -No nulla, è arrabbiato perché non gli hanno dato la colazione stamani, dobbiamo portarlo subito a mangiare qualcosa- però gli disse telepaticamente:
            -Krio sente una presenza, ci segue da quando siamo venuti qua, ma non ci ha avvertiti subito perché gli sembrava innocua, ma ora dice ce ne sono più di una e si è arrabbiato con se stesso perché non ci ha avvisato prima. Però tu fai finta di nulla, li facciamo avvicinare e poi li vado a prendere-
            -Bene-
I due investigatori galattici si avviarono nella boscaglia cercando di fingere non curanza, Ṡénza aspettava che Krio gli desse la posizione degli inseguitori, ma sembrava che questi cercassero di tenere le distanze, volevano osservarli più che attaccarli e sentiva grazie alla sua empatia che avevano molta paura di loro, infatti alcuni si stavano allontanando diretti verso la dimora di Shara.
            -Basta così, altrimenti li perdiamo. Krio, tu pensa a quelli più vicini, io penso al resto-
Tril era confuso, rimase immobile nel bosco senza capire cosa stesse succedendo, mentre i suoi amici, rapidi come saette, si erano messi a rincorrere quelle presenze nascoste tra i cespugli. Ṡénza saltò su un albero e seguendo la scia empatica saltò a terra proprio di fronte a quegli individui misteriosi. La sua sorpresa fu grande, erano due Terziani, li aveva incontrati quando era stata nella prigione Verana.
            -E voi cosa ci fate qui?-
            -Ti prego non ci uccidere come hai fatto coi Paichiani…non vogliamo farvi nulla…-
            -E’ stato un incidente…io non uccido normalmente…vabbè…cosa fate qui?-
            -Ci hanno lasciato liberi, ora che tutti sanno che era colpa di quello Xronodor…non ci odia più nessuno-
            -Perché mi seguivate?-
            -Non volevamo seguirti, siamo venuti a prendere il ciondolo di Gilta…lo stiamo cercando ovunque e siccome ci ha raccontato di essere stata dalla venerabile Shara siamo venuti a vedere se era qui…-
            -E’ questo, per caso?-
Ṡénza mostrò quello che Tril aveva trovato a casa di Shara. La collanina era fatta di un metallo nobile ed il ciondolo era formato da tre cerchi concentrici di tre sfumature diverse di azzurro, con al centro una specie di cristallo giallo.
            -Sì, è quello!-
            -Cosa ci faceva a casa di Shara?-
            -Non lo sappiamo esattamente…Gilta non era una chiacchierona, però da quando si è svegliata dal coma ha cominciato a parlare tantissimo. Si è accorta che aveva perso il ciondolo e ci ha pregato di andare a prenderlo…diceva che forse lo aveva perso da Shara, avevano litigato-
            -In effetti Shara ci aveva detto di aver convinto una Terziana a lasciare suo cugino Fertel- Commentò Ṡénza.
            -E’ così…o almeno è questo che so da Gilta- rispose uno dei Terziani.
            -Potrebbe essere un movente…ma venite, credo che Krio stia spaventando i vostri amici-
Disse Ṡénza pensierosa. Dopo poco che camminavano, trovarono Krio che ringhiava ad altri due Terziani di spalle a delle rocce, i poveretti erano terrorizzati.
            -Tutto ok Krio, non sono pericolosi…piuttosto portatemi da Gilta, forse mi aiuterà a far luce su tutta la faccenda- Poi mise mano al bracciale e comunicò con Tril:
-Sto andando all’ospedale, Gilta, la Terziana che era in coma, si è svegliata…sembra abbia litigato con Shara-
            -Ricevuto, arrivo subito-
Quando Ṡénza, Tril e Cleria misero piede nella stanza dove era ricoverata Gilta, la trovarono seduta sul letto che parlava senza posa rivolta alle infermiere e ad un Terziano.
            -Lui mi amava davvero, voleva quasi rinunciare al trono per me…perché non mi avrebbero mai accettata…ma poi…oh amici miei, lo avete trovato il ciondolo? Vi prego è la prova che Fertel mi ama…è così, credetemi…-
La Terziana sembrava non ricordare più che il principe era morto, Ṡénza si avvicinò a lei e le mostrò il ciondolo.
            -E’ questo quello che cerchi?-
Gilta la guardò con stupore come se non l’avesse mai vista prima.
            -Sì! Strano essere metallico…è il regalo più bello che mi abbiano mai fatto…guardate-
Lo prese di mano a Ṡénza, ruotò due dei cerchi concentrici ed apparve un piccolo ologramma di Fertel che diceva:
            -Mia adorata dal crine della notte, ti amo con tutto me stesso, ma sai anche tu che non possiamo stare insieme finché sarò il successore al trono, per questo ho deciso di rinunciarvi, vuoi diventare mia moglie? Lasceremo Vera, andremo dove vuoi tu…non lasciarmi qui a languire, dimmi di sì-
L’ologramma face una specie di inchino e poi scomparve.
            -E tu Gilta cosa gli hai risposto?-
Gilta divenne tristissima e poi a fatica rispose.
            -Non posso sposarlo, non è giusto, Shara ha ragione, non fa per me…gli avrei detto di no… ma non vogliono che lo veda, dicono che è impossibile e mi stanno trattenendo qui dicendo che non sto bene, ma io sto benissimo!-
Ṡénza con il nodo alla gola le disse.
            -Gilta davvero non ricordi?-
            -Ricordare cosa?-
            -Fertel…non è più tra noi-
            -Ah ho capito, è di nuovo in giro con quell’energumeno di Xronodor…scusate io non dovrei sapere nulla…-
            -Tu conosci Xronodor?-
Gilta si tappò la bocca, sembrava in difficoltà.
            -Gilta…Fertel…non è con Xronodor…è morto, lo hanno ucciso…- Disse Ṡénza.
La Terziana sbiancò, prese la sua testa tra le mani e cominciò a lamentare un forte dolore.
            -Non so nulla, andatevene di qui…non è colpa mia…-
            -Gilta di che colpa parli?-
            -Con te non ci parlo aliena!-
            -Sono qui per scoprire chi ha ucciso il principe, so che puoi aiutarmi, c’era un’altra aliena che vedeva Fertel prima di te? Sai nulla?-
            -Ti ho detto che non ci voglio parlare con te!-
            -Va bene, vorrà dire che ritornerò, verrò a trovarti fino a che non cederai e mi dirai cosa sai di tutta questa storia…-
            -Io non so niente-
            -Lo sai che Xronodor è morto?-
Per un attimo Gilata rimase sorpresa e poi disse:
            -Non ti credo, non credo ad una parola di quello che dici ed ora lasciami in pace-
            -Va bene, ma questo ciondolo viene con me è un indizio dell’omicidio di Shara-
Gilta guardò Ṡénza con orrore nel viso, ma non disse una parola, si sdraiò sul letto di fianco e non aprì più bocca. Ṡénza, Tril e Cleria lasciarono l’ospedale un po’ confusi.
            -Sbaglio o la nanerottola sa molte cose e non vuole dirle?- Commentò Cleria.
            -Lo credo anche io…anche se ho avuto l’impressione che all’inizio non ricordasse più cosa è successo a Fertel…mentre di Xronodor e Shara non poteva sapere nulla perché era in coma quando sono stati uccisi- rispose Ṡénza.
            -Forse ha finto il coma, ha lasciato l’ospedale di nascosto ed è andata ad uccidere anche Shara…forse mentre la poveretta cercava di difendersi le ha strappato la collana…- Disse Cleria.
            -Non torna, perché le impronte ritrovate sul calice nella stanza di Fertel non sono di una Terziana. E dobbiamo ancora analizzare tutte quelle della casa di Shara- Rispose Tril.
            -C’è qualcosa che mi sfugge ed è proprio sotto il mio naso, lo sento!- Rispose Ṡénza.
Tutti e tre arrivarono a palazzo per vedere se il computer aveva trovato il DNA dell’aliena. Purtroppo non c’era nulla di nuovo, nel database non era presente quel genoma alieno, Tril perse la pazienza e dette un pugno al muro, rimpiangendo subito di averlo fatto.
            -Ahi! Mi piacerebbe davvero che la mia armatura da Xiariano mi proteggesse come protegge te, Ṡénza!-
            -In realtà dovrebbe farlo…certo un ibrido non ha mai le caratteristiche di un genitore solo, li ha di entrambi e senza la genetica non è possibile prevedere come svilupperà, chissà poi cosa nascerebbe da te e Cleria- Detto questo Ṡénza rimase un attimo in silenzio, poi disse -…ma senti Tril, che precisione hai dato allo scanner del DNA?-
            -Ho provato con il 50% per vedere se questa aliena potesse essere un ibrido di qualcosa di conosciuto-
            -E se provassimo con il 25%?-
            -Prova…cosa abbiamo da perdere-
            -Ok! Lo imposto subito, poi andiamo ad analizzare l’arma che ha ucciso Shara-
            -E qualcosa di divertente lo facciamo prima o poi?- Chiese Cleria.
            -Porta pazienza amore…stasera ti porto in un posticino molto romantico…-
            -Non vedo l’ora!-
Cleria abbracciò il suo Tril e lo baciò in modo passionale senza alcun ritegno di fronte a Ṡénza, la quale si guardò le unghie con imbarazzo e provò un po’ di invidia.
            -Ehm…Tril dobbiamo andare…-
Un pensiero le arrivò rapido alla mente.
            -Ti raggiungo…lo sai che mi succede se do la precedenza alle indagini- le comunicò Tril.
            -Fai con calma…ci troviamo al laboratorio-
Ṡénza lasciò ai fidanzatini un po’ di privacy e si recò dove aveva la sede il corpo di guardia del palazzo, lì era custodita la spada Paichiana che aveva colpito a morte Shara. Avevano posto una militare di fronte alla teca che custodiva l’arma, Ṡénza bloccò il Verano che molto gentilmente stava per porgergliela.
            -Fermo soldato! Non si toccano le armi del delitto senza guanti, faccio da sola!-
            -Mi scusi…nessuno mi ha detto nulla…l’ho già fatto-
            -Vuoi dire che l’hai toccata senza fare alcuna attenzione alle impronte?-
            -Cosa sono le impronte?-
            -Non posso crederci, non sai cosa sono le impronte…sono dei residui di pelle misto ai fluidi che lasciamo sulle superfici che tocchiamo, in pratica si formano delle impronte uniche per ogni essere vivente-
            -Davvero? Ma anche gli alieni come te?-
            -Sì certo, tutti noi. Ora sarà difficile capire chi l’ha impugnata per uccidere la venerabile Shara- I Verani ci tenevano agli appellativi e Ṡénza ormai aveva imparato da Tril a rispettare il più possibile le usanze.
            -Allora le mie saranno dovunque sull’arma…l’ho presa in mano…poi mentre la riponevo mi è caduta e poi mi è scivolata e…-
            -Ok ok ho capito! Chi altri l’ha toccata?-
Il Verano si guardò i piedi imbarazzatissimo.
            -Praticamente tutti noi dell’ala est…non avevamo mai visto un’arma così…-
            -Molto bene, allora tutti voi dell’ala est dovrete darmi le vostre impronte-
            -Ma tutti tutti?-
            -Sì tutti tutti! E subito-
E così dopo venti minuti, Ṡénza si ritrovò nel corridoio dell’ala est con il suo pseudotablet che prendeva impronte a metà delle guardie reali del palazzo. Per fortuna Tril la raggiunse a dargli manforte.
            -Che cosa è successo? Cosa ci fanno qui tutti questi nan…soldati Verani?-
            -Tutti, ma proprio tutti loro hanno toccato la spada di Xronodor…non sanno cosa sono le impronte…-
            -E come fanno a giudicare se qualcuno è colpevole?-
            -Da noi gli omicidi sono rari…anzi prima di quello del principe Fertel e della venerabile Shara non ne ricordo altri, forse sono accaduti prima che nascessi- Disse un Verano che stava appoggiando in quel momento la sua mano sullo schermo del tablet.
            -Gli sciamani hanno sempre fatto un ottimo lavoro- Commentava Ṡénza -…sono loro che calmano gli animi e controllano un po’ la situazione. Adesso posso percepirlo chiaramente, ma qualcosa si era spezzato, Rol è stato tentato da Xronodor, così ha permesso che l’istinto omicida serpeggiasse tra i Verani. Anche se poi hanno tentato di uccidere solo noi, che non siamo di Vera. Infatti sono assolutamente sicura che nessuno di loro è realmente coinvolto nell’omicidio di Fertel e Shara-
            -Lo credo anche io- Rispose Tril sospirando.
Dopo due ore intense di raccolta impronte e nomi, i due mezzi Xiariani si recarono nella stanza adibita a laboratorio per studiare le immagini, ma dopo poco che erano lì, Tril aprì bocca con tono colpevole.
            -Chiedo venia…ma ho promesso a Cleria di portarla in un posticino speciale…sono già un po’ in ritardo…-
            -Vai pure, ci penso io ad analizzare i dati-
Prima di lasciare la stanza Tril disse:
            -Non ti manca un po’ Treodor?-
            -Solo un po’…ma sto bene, vai tranquillo, tenermi occupata mi fa stare bene-
            -Allora vado…-
Tril uscì dalla stanza, era molto in pena per Ṡénza, tutto quello che aveva subito negli ultimi giorni era veramente tanto per chiunque, non poteva lasciarla sola, ma gli venne un’idea. Dopo qualche minuto Ṡénza sentì bussare alla porta.
            -Avanti!-
            -Mia cara Ṡénza non stai un po’ esagerando?…fai una pausa, ti ho portato un po’ di zuppa-
Prescilla entrò con passo leggero e le porse una sorta di scodella con una tale convinzione che Ṡénza lasciò il computer e si prese davvero una pausa.
            -Allora come procedono le indagini?-
            -Un po’ a rilento, ma tra poco saprò qualcosa di più sul DNA alieno…o almeno spero-
Proprio in quel momento una sorta di “bip” annunciò la fine dalla scannerizzazione, Ṡénza rimase sorpresa ma in fondo doveva aspettarsi un risultato molto bizzarro.
            -Prescilla… l’aliena misteriosa per un quarto è Terziana…ma il resto del DNA è sconosciuto al mio database-
            -Questa scoperta è davvero singolare-
Contemporaneamente anche la ricerca delle impronte del ciondolo ebbe fine, non era stato facile perché ce ne erano diverse sovrapposte, il computer dette comunque dei risultati chiari.
            -Sembra che questo ciondolo sia stato toccato da Shara, Fertel e…l’aliena! Ma non ci sono impronte di Terziane…eppure Gilta…ohsantissimocielo…Gilta deve essere per forza l’aliena misteriosa!!!-
            -Ma Gilta è chiaramente una Terziana…l’aspetto è quello-
            -In questa dimensione non esiste la chirurgia estetica?-
            -Cosa significa?-
            -Nessuno di voi si fa modificare di aspetto? Sulla Terra tanti lo fanno per diventare più attraenti, per ringiovanire, alcuni per cambiare completamente faccia e quindi identità-
            -Ma è una cosa orribile, se la natura ti ha dato una faccia è quella che di sicuro ti meriti-
            -Concordo Prescilla…ma molti terrestri non la pensano così…comunque l’unico modo per capire se è lei, è prendere le impronte di Gilta ed il suo DNA…e sospetto anche di sapere a quale popolazione appartengono i tre quarti del restante DNA-
Nel mentre Tril aveva bendato Cleria e l’aveva condotta nel bosco, i due camminavano lentamente, lui la teneva per mano, lei fiduciosa lo seguiva con un mezzo sorriso sul volto. Non aveva mai amato le sorprese ma quando si trattava del suo amore conquistato da poco, tutto poteva diventare bellissimo. Dopo un po’ che camminavano, Cleria avvertì uno strano rumore come di acqua che scorreva, subito dopo una specie di tepore ed un po’ di umidità le imperlò i capelli arancio.
            -Dove siamo? Perché è così umido?-
            -Manca poco…eccoci-
Tril le tolse la benda e Cleria rimase senza parole: davanti a loro c’erano delle piccole vasche formate naturalmente nella roccia, dove scorreva dell’acqua calda che sgorgava poco a monte. Il buio del bosco era rischiarato da una serie di luci che galleggiavano in una delle pozze più accessibili, alcune svolazzavano anche sopra il pelo dell’acqua e sembravano lucciole.
            -Tutto questo è così romantico…e queste luci?-
            -Potere sciamanico, dobbiamo ringraziare Prescilla, mentre Pepa ha preparato una cenetta per noi, è là sul bordo della vasca insieme agli asciugamani…-
            -Quindi si tratta di una cena-bagno-
            -Tutto quello che vuoi…-
Cleria non aggiunse altro e cominciò a togliere i vestiti a Tril che si trasformò nella sua vera forma, poi lui tolse quell’armatura che lei portava perennemente, accompagnando con un bacio ogni suo gesto. Entrarono nella pozza termale e prima che si abbandonassero alla passione, Cleria disse:
            -Questo assomiglia tantissimo al rito della prima notte di nozze su Paico…non lo scorderò finché avrò vita-
            -Nemmeno io…amore…-
Le loro labbra si unirono in un bacio pieno di sentimento, divennero un solo essere perfetto circondati dal vapore e dalle luci sciamaniche, quel chiarore riflesso dall’acqua calda diffondeva un’atmosfera magica a quel luogo nascosto nel bosco.
Ṡénza nella foga della scoperta era andata a cercare i due piccioncini, si fermò poco lontano da loro, ma appena si rese conto di quello che stava accadendo, si voltò dall’altra parte piena di vergogna. Voleva prendere un campione di DNA di Cleria per inserirlo nel suo database, ma capì che non era il caso. Ancora in preda alla vergogna e una gelosia irrazionale, saltò di ramo in ramo più veloce di qualsiasi scimmia o scoiattolo terrestri e giunse alla fine del bosco proprio di fronte al palazzo reale. Krio l’aveva seguita da terra ed ora muoveva velocemente la sua coda per comunicarle un “te l’avevo detto” abbastanza ovvio.
            -Sì, hai ragione Krio, pensavo di arrivare prima…non hanno nemmeno cenato-
Saltò a terra e cominciò a carezzare il suo amico pseudofelino, le venne una domanda spontanea.
            -A te non manca una compagna?-
Krio le rispose con la coda.
            -Così siete ermafroditi come i Kreosiani? Ma i vostri genitali sono interni? Che cosa strana…-
Krio continuò a comunicare con il suo sistema.
            -Vuoi dire che vi hanno reso così perché era più comodo allevarvi per il combattimento? Ma è terribile!-
Ṡénza volle entrare nella testa del suo amico, forse anche per consolarlo un po’, ma non ce ne fu bisogno, Krio non sapeva cosa volesse dire il bisogno di un compagno o di una compianga, lui davvero bastava a se stesso, però teneva tantissimo alla loro amicizia e voleva un bene infinito a lei, Tril e gli altri Paichiani, era quello un amore purissimo e incondizionato di cui ormai non poteva più fare a meno.
            -Sei il miglior amico del mondo Krio! Avvertimi quando deciderai di avere un piccolo!-
Fu in quel momento di relax che a Ṡénza venne un colpo di genio: Tril teneva una ciocca di capelli di Cleria nella sua cabina nella Bluer. Non doveva perdere altro tempo, per fortuna la nave era proprio nelle vicinanze del palazzo, ormeggiata ad un pilone sulla riva di un laghetto artificiale. Corse rapidamente alla Bluer sempre seguita da Krio, entrò con facilità, aprì la porta della cabina di Tril e si trovò davanti la miriade di souvenir che lui aveva accumulato nei suoi viaggi. Molti oggetti si trovavano su tante mensole sparse per la stanza, molti penzolavano dal soffitto, Ṡénza ricordava che tra questi c’erano anche i capelli di Cleria. Mentre cercava la ciocca arancio, le cadde l’occhio su un cubo per immagini uguale a quello che aveva trovato nella stanza di Cleria nella casa-nave. Lo prese in mano e subito gli apparve il viso sorridente di Cleria, poi un’immagine buffissima di Pacor che cercava di afferrare Tril, poi Treodor con uno sguardo fiero da guerriero Paichiano. In fondo un po’ gli mancava Treodor e certamente non poteva dimenticare quelle sensazioni forti che aveva provato con lui in intimità. Il suo corpo d’ibrido sentiva la sua mancanza, ma il suo cuore no e ne rimase dispiaciuta, si sentì una sciocca ragazza superficiale. Mentre stava per appoggiare il cubo, apparve la sua di foto, sorrideva mentre mostrava i suoi capelli platino probabilmente a Tril. Poi, comparve un’altra sua foto dove stava facendo esercizi con il fioretto e poi un’altra ancora. Appoggiò subito il cubo sentendosi a disagio, forse erano vecchie foto prima che Tril sviluppasse un reale interesse per Cleria. Placò così i suoi sospetti e finalmente trovò il ciuffetto di capelli, lo staccò delicatamente dal soffitto e corse di nuovo a Palazzo, doveva immediatamente sottoporre il DNA di Cleria allo scanner e confrontarlo con quello dell’aliena.
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Il mistero della morte di Fertel e di Shara è quasi risolto, resta ancora da capire che ruolo ha avuto Gilta in tutto questo. Il principe Fertel era deciso a lasciare il suo regno per vivere con lei, cosa sarà andato storto? Mentre Tril e Cleria si danno da fare, Ṡénza cerca di capire chi è questa aliena misteriosa e se è davvero Gilta, nel prossimo capitolo sarà tutto chiaro.
Ci tengo a specificare, in caso qualcuno si intendesse di test di DNA, che ho semplificato molto il sistema che usano per confrontare i DNA, per far tornare la mia storia e perché non fosse subito facile capire il risultato.
 
Alla prossima
Ciaux
Altair
   
 
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