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Autore: Altair4    16/05/2018    0 recensioni
Se siete appassionati di Star Wars, Star Trek, Galattica, Farscape ecc… questa storia potrebbe piacervi. Sequel di “Senza Nome le origini”, è ambientata in un’altra dimensione rispetto la nostra ed in una galassia a spirale barrata come la Via Lattea. Questa galassia è chiamata Trixtar ed è ricca di mondi popolati da esseri viventi e senzienti. Come nella storia precedente ci saranno dei gialli da risolvere, per cui Senza Nome sarà ancora una volta alla ricerca della verità, stavolta però con l’aiuto di personaggi davvero singolari. Tanto singolari da non saper definire se una delle coppie che si formeranno sia het, FemSlash…ecc. Non resta che togliervi la curiosità…
Genere: Avventura, Science-fiction, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cleria era mollemente appoggiata su Tril, erano ancora immersi nella vasca termale e mangiavano la cena preparata per loro da Pepa. Dopo tutti gli eventi terribili che erano avvenuti di recente, potersene restare senza far nulla al calduccio sembrava il privilegio di pochi fortunati nella galassia.
         -Starei sempre qui con te Tril, non è meraviglioso?-
         -Sì Cleria è bellissimo…-
Tril però era un po’ pensieroso, voleva assolutamente risolvere il mistero della morte di Fertel e dimostrare che Shara era stata uccisa da Xronodor, quei due pensieri non lo abbandonavano praticamente mai.
         -Cosa c’è amore, sembri un po’ serio…-
         -Perdonami Cleria, per un momento mi è andato il pensiero ai due casi di omicidio…-
         -E quindi pensavi anche alla povera Ṡénza, tutta sola che lavora anche per te…-
Disse Cleria con una punta di irritazione nella voce.
         -Ancora questa storia? Non sarai ancora gelosa di Ṡénza?!-
         -No, non pensavo a questo…in realtà da noi su Paico è normale avere più mariti e quindi più mogli…-
         -Allora sono io che mi devo preoccupare?-
         -No Tril, certo che no, sono solo tua…ma se io non ci fossi…tu penseresti a Ṡénza, vero?-
         -Cosa dici? Non posso assolutamente sapere cosa penserei, perché tu esisti!-
         -Prima eri innamorato di lei…-
         -Non lo so cosa pensavo veramente, mi sentivo attratto e credo che in parte sia dovuto alla sua empatia…ma perché ci siamo messi a parlare di questo?-
         -Tu hai rammentato gli omicidi…che ne sarà di Ṡénza…pensi che sarà sempre sola?-
         -No, non credo, anch’io credevo che sarei stato solo per sempre ed invece sei arrivata tu! Penso che Ṡénza abbia solo bisogno di un altro po’ di tempo e tuo fratello non ha la pazienza per questo e forse…-
         -E forse non fa per lei, tu saresti il più adatto dei due!-
         -Cleria…ti senti male? Hai bevuto troppo sidro di bacche?-
         -No…ci vorrebbe un altro simile a te per lei…se io morissi puoi diventare il suo fidanzato, hai il mio permesso!-
         -Oh Cleria sei dolcissima ed apprezzo lo sforzo che hai fatto per dirmi questo…conoscendo quanto sei gelosa, ma tu non morirai e quindi non dobbiamo parlare di questo…adesso però sarà meglio uscire dall’acqua è troppo che siamo qui dentro, finiremo per marcire-
         -Sì, hai ragione-
Tril uscì per primo, preparò l’asciugamano per Cleria, la abbracciò tutta delicatamente ed il potere sciamanico fece il resto: un calore molto piacevole asciugò in un attimo entrambi, potevano rivestirsi senza problemi.
         -Quanto è comodo il potere sciamanico- Commentò Cleria con un sorriso.
Con le rispettive braccia intrecciate dietro la schiena si riavviarono nel fitto del bosco seguiti dalle lucine sciamaniche che piano piano si spensero quando furono giunti al palazzo reale. Cleria era ancora estasiata dalla serata romantica, avrebbe voluto che non finisse mai e non voleva più tornare a palazzo ma Tril aveva dei doveri.
         -Va’ pure in camera ti raggiungo subito, vado solo un attimo a vedere cosa combina Ṡénza, sono sicuro che stia ancora lavorando-
         -Ok Tril, ma fai presto, non voglio addormentarmi senza di te-
         -Farò prestissimo-
Appena Tril arrivò nel piccolo laboratorio, trovò Ṡénza addormentata sul computer e sullo schermo tutta una serie di impronte estrapolate dalla spada Paichiana con cui era stata uccisa Shara.
         -Ṡénza? Cosa fai ancora qui? Perché non vai a dormire?-
Ṡénza schizzò sull’attenti presa di sorpresa.
         -Che succede? Chi ci attacca?!-
         -Calma, non succede nulla, ti sei addormentata, ma cosa fai ancora qui, perché non vai a dormire?-
         -Dovevo assolutamente capire chi ha ucciso Shara, ho rimosso tutte le impronte stratificate sulla spada, questo programma è fantastico! Ora devo confrontare cosa ho trovato con quelle che ho nel bracciale, Xronodor me lo aveva rubato ricordi?-
         -Sì lo sapevo…ma l’aliena? Hai trovato nulla con quel parametro del 25%-
         -Non crederai a quello che vedrai…-
         -Cosa vuoi dire?-
Ṡénza inserì prima i dati delle impronte di Xronodor e poi avviò il programma per il riconoscimento del DNA, i risultati apparvero all’istante.
         -Niente impronte di Xronodor…sicuramente aveva l’armatura quando ha impugnato la spada con cui ha ucciso Shara, ci sono dei residui metallici sull’elsa, li analizzerò meglio domani…ma il test del DNA dell’aliena come puoi vedere è molto più interessante-
         -E’ veramente quello che sto leggendo? Oppure ho le traveggole?-
         -No no, stai leggendo correttamente, l’aliena è un ibrido! Per un quarto è Terziana e per tre quarti è Paichiana!!!-
         -Ma che aspetto ha?-
         -Un’idea ce l’ho…ma vediamo che ipotesi ci dà il computer in base ai geni del suo genoma…ho visto che alla fine siamo tutti simili, nessun elemento della tavola periodica è più adatto alla vita del carbonio, insieme ad idrogeno, ossigeno ed un po’ d’azoto, sono la formula della vita più stabile che ci sia. Non ci dobbiamo stupire dell’incredibile somiglianza delle proteine che produciamo noi, Paichiani, Verani, Terziani e così via…per cui credo che otterremo qualcosa di verosimile…ma lo vedremo domani mattina-
         -Bene non vedo l’ora…ma hai cenato Ṡénza?-
         -Come sei materno… sì certo, sono sicura che hai mandato tu Prescilla…-
         -Mi dispiaceva lasciarti sola-
Ṡénza non poteva resistere, gli fece una domanda secca e birichina.
         -Che ci fanno tutte quelle mie foto nel cubo nella tua cabina?-
         -E tu che ci facevi nella mia cabina?-
         -Scusami…non volevo disturbarvi ed avevo bisogno di un campione di DNA Paichiano così sono andata a prendere i capelli di Cleria…ma eccoli, non li ho usati tutti per l’estrazione del DNA-
         -Non c’è problema, hai fatto bene…comunque ho tante tue foto perché prima di scoprire il mio sentimento per Cleria non vedevo che te, forse me ne sono rimaste troppe nel cubo…e poi sei un essere assolutamente affascinante, mi piace circondarmi di cose belle…-
         -Se ti sentisse Cleria…-
         -Sa cosa penso e sappi che mi ha dato il permesso di farti la corte se lei non ci fosse più…quindi non si sa mai…- Tril sorrise birichino.
         -Ma che sciocchezze…-
         -Ṡénza ora sto scherzando! Vieni andiamo a letto, domani ci attende una bella avventura!-
         -Quindi non l’ha detto-
         -Sì l’ha detto, ma non vorrei mai che morisse, non vorrei che nessuna di voi morisse-
Tril era molto sensibile e non mancava mai di far sentire speciali tutte le persone intorno a lui.
Ṡénza, appena giunta nella sua camera solitaria, si stese sul letto, era così stanca che si addormentò subito, ma non fu un sonno tranquillo: si ritrovò di notte, nel bosco, vicino al palazzo reale Verano, correva come una disperata ma senza sapere perché e nemmeno dove stesse andando. Ad un certo punto sentì una voce e vide una luce dietro ad un albero molto simile ad una quercia, col cuore in gola si avvicinò e fu subito catapultata nella plancia della nave madre di Xronodor. Tutto intorno c’era il suo Proteallo conficcato ovunque, i corpi trafitti erano stranamente in piedi che gocciolavano di sangue violetto Paichiano. Rivide Xronodor, era morto in piedi anche nella realtà, la sua armatura si era bloccata in una posizione eretta come fosse stato congelato sul posto da un freddo polare improvviso. Ṡénza non riusciva a respirare, quei corpi sembravano ad un primo sguardo immobili, ma poi si accorse che si stavano avvicinando a lei, fino a che si trovò circondata. Sul momento non osava muovere un muscolo, non voleva ucciderli di nuovo, non voleva infierire su di loro di nuovo, ma lo spazio diminuiva sempre di più e mancava l’aria. Gettò un grido angosciante e disperato, poi qualcosa di molle le toccò la guancia e la riportò alla realtà. Era Krio, l’aveva sentita gridare nel sonno e cercava di svegliarla nel modo più gentile che conoscesse, cioè leccandogli la faccia come un canino affettuoso.
         -Oh Krio…amico mio…grazie…è stato orribile…-
Ṡénza appoggiò la fronte a quella del fedele amico ed un fiume di pensieri li investì entrambi.
         -Cosa succede amica mia?-
         -Ho sognato Xronodor e tutti i Paichiani che ho brutalmente ucciso…erano tutti zombie che tentavano di soffocarmi…-
         -Non riesci a perdonarti per quello che hai fatto, non è vero?-
         -No…non mi perdonerò mai…-
         -Invece dovresti…non credo che tu abbia ucciso quei Paichiani consapevolmente, nemmeno tu sai cosa puoi fare…-
         -Sei una sorpresa Krio…ma come mai i tuoi pensieri sono così netti e fluidi?-
         -Non lo so…mi è successo anche con Tril…nei momenti emotivamente importanti riesco ad aprire questo canale speciale e niente è più incomprensibile per me…-
         -Come è possibile?-
         -E’ tutto grazie a te…credo…hai dilatato la mia mente, hai reso possibili pensieri complessi, la mia percezione del mondo è cambiata, ma non sempre riesco, devo essere riposato altrimenti è più difficile…è una sensazione incredibile…tutto è così chiaro…-
         -Lo capisco benissimo, anche a me è successo così e sto ancora evolvendo, i miei chip si stanno attivando sempre di più, hai ragione…ancora non conosco tutte le mie potenzialità…-
         -Infatti! Prima di condannarti, cerca di capire cosa è successo perché non succeda più, anzi devi governare questo tua capacità, potrebbe esserti molto utile in futuro-
         -Hai ragione…mi sembra quasi di parlare con Kara…-
         -E’ così…-
         -Cosa vuoi dire?-
         -Sono in comunicazione con lei quando apro questo canale speciale. Feidor ha chiesto a Kara di tacere finché lei sarà in questo sistema solare. La mia impressione e quella di Kara è che tua madre voglia convincerti a tornare su Xiar per restarci per sempre-
         -Che assurdità…non credevo che mia madre fosse così simile a certe madri terrestri…pensando di fare del bene a volte costringono i loro figli a fare scelte sbagliate o sono molto possessive…-
         -Non so come agiscano le madri terrestri, ma Feidor ora ha un corpo reale, si è staccata da Kara, pensa e ragiona come un qualsiasi essere indipendente. Domani partiranno da Terzia, passeranno a salutarti prima di raggiungere Xiar…-
         -Per domani potrei aver già risolto il caso, potrei davvero seguirla su Xiar, anzi, visto che ormai sono sveglia vado subito a vedere se il computer temporaneo ha finito-
Ṡénza si alzò dal letto, si vestì in fretta e corse al laboratorio, Krio la seguiva come fosse il suo angelo custode. Appena aprì la porta si trovò davanti l’immagine tridimensionale dell’ipotetico ibrido Terziano-Paichiano, con sua grande sorpresa era blu, le braccia e le gambe erano più fini di una Terziana, ma l’altezza era paragonabile.
         -Cara Gilta sei una Paichiana nana! Ti hanno fatta ingrassare, ti hanno sbiancata e con una bella plastica hanno fatto di te una vera Terziana! Aspetta che lo dica a Tril-
         -Cosa devi dirmi…oh per le cento lune di Tripsyon!!! Cos’è quella cosa??-
Anche Tril non riusciva a dormire ed aveva avuto la stessa idea di Ṡénza.
         -Ti presento Gilta prima della trasformazione-
         -Vuoi dire che…-
         -Sì l’hanno trasformata, magari su qualche altro pianeta, non credo che su Paico…-
         -Infatti…a Xixxa sono famosi per le trasformazioni…-
         -Rammentate sempre questo Xixxa, un giorno ci andremo?-
         -Se vuoi, ma non è niente di che…sono mercanti, chirurghi ed indovini, fanno parte dell’alleanza di Kara, però so che spesso non fanno domande…basta pagare…ma senti, tu dici che hanno modificato Gilta perché piacesse a Fertel?-
         -Sì…-
         -E se non fosse Gilta?-
         -Sì lo è, ho trovato le sue impronte sulla collanina che le ha regalato Fertel…lo sapevo che Gilta era totalmente coinvolta-
         -Probabilmente sa tutto!-
         -Però mi sembra così disperata…forse non l’ha ucciso lei…-
         -Non resta che interrogarla e, visto che non è né Verana né Terziana, gli potrai leggere la mente!-
         -Non esserne troppo certo…per un quarto è Terziana…la difenderanno…-
         -Vedremo!-
Mentre uscivano dal palazzo e si dirigevano verso l’ospedale, Ṡénza raccontò del sogno a Tril e della strana reazione di Krio, il quale li seguiva silenzioso come se avesse perso momentaneamente la sua facoltà.
         -Cioè fammi capire…ogni tanto a Krio è come se gli si aprisse una specie di terzo occhio, ragiona come noi ed entra in comunicazione con Kara?-
         -Sì! Non è fantastico?-
Krio camminava baldanzoso davanti a loro, ma non poteva parlare e si limitò ad ascoltare soddisfatto.
         -Ottimo! Così magari ci potrà dire perché Kara è improvvisamente sparita!-
         -E’ stata Feidor…non ho capito perché e come l’abbia convinta…-
         -E’ ovvio, non vuole che Kara ti consoli, lo vuole fare lei e vuole riportarti su Xiar per non farti mai più andare via!-
         -Caspita hai le idee chiare, a me non sembrava una cosa così banale…-
         -So da Kara che Feidor è un po’ possessiva…quando è in forma corporea…sai come dice sempre Kara: “il corpo è un limite al modo razionale di pensare”, ognuno ha i propri punti deboli-
         -Sarà, ma non sono convinta…-
Arrivati all’ospedale, trovarono una folla di curiosi che guardava in alto: su uno dei cornicioni dell’immenso ospedale era possibile vedere Gilta in procinto di buttarsi.
         -Oh no, ci riprova di nuovo!- Disse Senza e proprio in quel momento Gilta si buttò, le sue vesti veleggiavano verso l’alto mentre lei ad occhi chiusi si apprestava a raggiungere il suolo e quindi la fine dei suoi tormenti, ma qualcosa andò storto. Ṡénza in pochi attimi aveva scavalcato la folla e l’aveva afferrata al volo.
         -Che succede? Ancora tu! Cosa vuoi da me?!-
         -La verità-
         -Io non so niente!-
         -Lo so che sei Terziana solo per un quarto e che sei principalmente una Paichiana nana, ti hanno operato su Xixxa?-
Gilta rimase sbigottita e non parlava.
         -Ho fatto un test del DNA sui capelli neri ritrovati nella stanza del principe. Inoltre ho confrontato le impronte ritrovate sui calici e sulla finestra con quelle del tuo ciondolo-
Senza aspettare altro prese la mano di Gilta e la appoggiò sullo pseudotablet che aveva appena formato col bracciale: il match era del 100%.
         -Come immaginavo…sei tu la famosa aliena che non sapevamo da dove venisse, perché hai messo il Curba anche nel tuo bicchere?-
         -E’ tutto contro di me, affronterò il processo-
         -Tu lo amavi, non è vero? E’ per questo che hai tentato di ucciderti…perché lo hai ucciso?…ti ha costretto Xronodor? Hai paura di lui?-
Gilta ancora non parlava, ma aveva le lacrime agli occhi e la sua bocca tremava.
         -Xronodor è morto…l’ho ucciso io…non volevo ucciderlo è stato un incidente…io volevo portarlo su Paico e farlo giudicare da voi Piachiani…- Disse Ṡénza.
         -E’ morto davvero?-
         -Sì…se non mi credi chiedi a Prescilla, alla regina a chiunque su questo pianeta!-
         -Non posso crederci…-
         -Perché? Mica era immortale!-
         -Lui…lui ci schiavizza da sempre…siamo i suoi servi…non avevamo dignità su Paico…-
Ṡénza la mise a terra e disse.
         -Noi? Di cosa parli?-
         -La mia è una storia triste…-
         -Vieni con me, ne parleremo con Prescilla ed Amarilla, devono sentire cosa hai da dire-
         -Va bene ti seguirò, tanto ormai nulla ha più importanza-
Gilta fu portata nella sala del trono, Amarilla e Prescilla osservavano la Terziana con curiosità, non potevano nemmeno lontanamente immaginare la verità.
         -Coraggio Gilta, racconta a tutti cosa è successo veramente-
         -Va bene Ṡénza…il mio nome è Gilta ma non sono Terziana o meglio lo era mia nonna. I suoi genitori, i miei bisnonni, erano degli esploratori e si spinsero fino alle zone proibite così tanto tempo fa che non se ne ha la memoria…giunsero su Paico, quel pianeta dilaniato dai terremoti e dalle guerre intestine …è molto ricco di minerali ed i suoi abitanti non fanno altro che litigare…infatti i minerali sono l’unico pregio di quel pianeta. Quando giunsero, pensavano che con le loro buone maniere e con i doni che portavano avrebbero conquistato i Paichiani, ma non fu così. Furono imprigionati dal clan dei Ghu, a quei tempi Xronodor non era ancora nato. I miei bisnonni ebbero mia nonna e passarono praticamente gran parte della loro vita in prigione, chiusi nel castello dei Ghu a fare da servitori.  Nessuno sapeva di loro, come nessuno sapeva di Xodeor…lui era un Ghu, era nato con una malformazione, era un Paichiano nano…una vergogna per i valorosi e possenti Ghu…per cui era tenuto nascosto ai più…Xodeor si innamorò di mia nonna Kerat…all’inzio lei non voleva sentirne, poi pensò che forse sarebbe riuscita a scappare e liberare i suoi genitori, così accettò le avances di Xodeor…ebbero un figlio…ma nessuno di loro riuscì a fuggire…anche Xodeor era prigioniero, ma questo mia nonna non l’aveva capito…-
         -E’ una cosa orribile…ed ha avuto un figlio da lei?- Commentò Tril che aveva imparato da poco cosa volesse dire avere una compagna e non poteva in alcun modo tollerare che ci si approfittasse così di una femmina indifesa.
         -Mia mamma mi ha detto che mia nonna Kerat finì per innamorarsene. Xodeor era un Paichiano intelligente e saggio…non temere Tril…la loro vita all’interno dal palazzo migliorò, ma erano comunque prigionieri…quando il clan dei Ghu si accorse che anche il loro figlio, mio padre, era nano, decisero di tenere nascosto anche lui. Ma la nonna Paichiana di mio padre, la madre di Xodeor e quindi appartenente al clan dei Ghu, aveva pena per mio padre e decise che doveva avere una compagna. Così in segreto cercarono un'altra Paichiana nana per lui…la nonna insistette perché non rimanesse solo. Il sanguinario Xronodor era l’altro suo nipote e non voleva che mio padre si unisse ad una Paichiana, diceva che avrebbe contaminato ancora di più il clan dei Ghu con geni inferiori…a quei tempi Xronodor era giovane e non aveva voce in capitolo, così trovarono una sposa per mio padre e nacqui io…finché la mia bisnonna Paichiana fu in vita andava tutto abbastanza bene, aveva fatto costruire un giardino interno molto bello nel castello dei Ghu dove potevo giocare…ma quando lei morì la situazione cominciò a precipitare e Xronodor, orami adulto e potente all’interno del clan dei Ghu, decise che noi dovevamo tornare ad essere i loro servitori…meno male che miei bisnonni Terziani erano già morti e non poterono vedere cosa ha fatto quel mostro alla mia famiglia…al suo stesso sangue…perché Xronodor alla fine è mio parente…sono una Ghu come lui-
         -Gilta…perdonami…ti giuro che io non volevo ucciderlo…-
Disse Ṡénza disperata.
         -Non devi chiedermi scusa…io dovrei ringraziarti! Lui teneva prigionieri i miei genitori e mi ha costretto a venire qua su Vera per compiacere il principe…altrimenti li avrebbe uccisi...è vero sono stata su Xixxa, ho subito varie operazioni per assomigliare ad un Terzia…perdonatemi regina…Fertel…-
         -Vai avanti Gilta, conoscevo mio figlio…so che le piacevano le Terziane…pensavo fosse un capriccio perché ha sempre ottenuto tutto da me…perché ero sempre occupata con le questioni del regno…-
         -Mia regina, vostro figlio era un Verano meraviglioso, mi ha trattato con rispetto…ed io non avevo mai conosciuto un principe e per giunta così generoso e leale…voi non sapete tutta la storia…è stato Frero a presentare Xronodor al principe Fertel! Hanno fatto vari viaggi insieme, ma quando Fertel ha capito le intenzioni di Xronodor voleva mettere fine alla loro amicizia…allora Xronodor divenne molto amico di Rol e li mise l’uno contro l’altro. Rol ha ceduto alle lusinghe di Xronodor…quest’ultimo mi ha ordinato di uccidere Fertel con il Curba quella sera maledetta oppure avrebbe ucciso i miei genitori e mia sorella minore…-
         -Gilta…i tuoi genitori e tua sorella erano nel palazzo dei Ghu?- Ṡénza era allarmata aveva lei stessa raso al suolo quel palazzo.
         -No Ṡénza, li aveva fatti portare altrove, ma non so dove…credo che un clan molto devoto ai Ghu se ne stia occupando…-
         -Grazie al cielo! Ho distrutto completamente il palazzo dei Ghu…ma credevo fosse completamente vuoto-
         -Non temere Ṡénza non erano lì… ma cosa sta succedendo ora su Paico, pensi che possano averli liberati?-
         -Credo proprio di sì, i Ghu sono stati sconfitti, dobbiamo mandare un messaggio a Treodor perché si occupi della faccenda-
         -Me ne sto già occupando io, sto chiamando Cleria col bracciale…-
Tril si assentò un attimo e poi tornò con buone notizie.
         -Tranquilla Gilta, Cleria ha mandato una sonda messaggio per Treodor, arriverà presto a destinazione e ci penserà lui a mettere al sicuro i tuoi-
         -Grazie…Tril…grazie a tutti voi…non lo merito…-
         -Quindi…sei stata tu ad avvelenare mio figlio?-
La regina non mostrava nessun sentimento, era come svuotata, Gilta si prostrò ai suoi piedi.
         -Mi perdoni regina…non volevo ucciderlo…ma non avevo altra scelta, per questo ho messo il Curba anche nel mio calice…volevo morire con lui…-
Gilta cominciò a singhiozzare distesa sul pavimento di simil-marmo della sala del trono.
         -E come mai sei sopravvissuta?- Disse la regina con una voce colma di dolore, Gilta alzò la testa e rispose tristemente.
         -Non lo so mia regina…all’inizio mi sono sentita male come lui e ci siamo stretti forte sul letto. Poi quando credevo che sarei morta soffocata ho ricominciato a respirare…ma lui era morto…presa dal panico sono corsa alla finestra, l’ho aperta ma c’erano le guardie intorno al palazzo e Frero stava per arrivare perché gli avevo detto di venire subito nella stanza del principe… doveva portare via il mio cadavere…così mi sono ricordata del passaggio segreto che Fertel usava per nascondere i suoi trofei e per uscire da palazzo non visto…ma non sapevo esattamente dove fosse…ero completamente fuori di me per colpa del veleno e per la paura, poi per puro caso ho inciampato ed ho sbattuto la testa contro una specie di statuetta sullo scrittoio del principe…si è aperto un varco nel muro…è di lì che sono fuggita…-
         -Gilta non sei morta perché i Paichiani sviluppano naturalmente una difesa immunitaria al Curba…lo abbiamo scoperto quando hanno tentato di avvelenare me e Treodor appena arrivati su Vera…- Disse Cleria.
         -Capisco…il fato è contro di me, non lo sapevo…Xronodor non mi ha spiegato nulla…mia regina mi vergogno per quello che ho fatto…ho cercato di togliermi la vita perché non merito di vivere e perché lui mi mancherà per sempre…ma non avevo altra scelta…adesso sono qui pronta ad essere giudicata…non merito altro che la morte…-
La regina era seduta sul trono ancora più pallida del solito, ma il suo sguardo diceva tutto e dopo un tempo che sembrò infinito parlò:
         -Guardie portatela in prigione, domani ci sarà il processo-
Due guardie entrarono nella stanza del trono, aiutarono Gilta ad alzarsi da terra e la condussero verso l’uscita, ma prima che sparissero dietro la porta intarsiata, la regina parlò nuovamente:
         -Non attentare più alla tua vita, sarà la nostra giustizia a darti la punizione che meriti…ma non sarà la morte…noi Verani non la contempliamo…ora riposa, ci vedremo domani-
Prescilla le si avvicinò premurosa.
         -Mia regina, come si sente?-
         -Sto bene…Gilta è stata molto coraggiosa a confessare gliene do atto…ma non so se sono in grado di perdonarla, non ora…subirà un processo come chiunque altro-
         -Non le chiedo mia regina di essere clemente…ma Gilta sta soffrendo molto perché amava vostro figlio…-
         -Lo so Prescilla…- Poi cercando di mantenere un contegno si rivolse a Ṡénza e Tril.
         -Vi ringrazio…mi avete portato il colpevole…una magra consolazione visto che non posso accanirmi su Gilta come vorrei…ma almeno abbiamo capito cosa è successo…e su mia nipote Shara cosa potete dirmi?-
         -Mia regina, noi crediamo che sia stato Xronodor, perché nessun Verano avrebbe mai potuto uccidere la venerabile Shara- Rispose Tril.
         -Manca un ultimo test da fare sull’arma del delitto, abbiamo trovato delle tracce che potrebbero appartenere all’armatura Paichiana di Xronodor- Aggiunse Ṡénza.
         -Molto bene…Kara sapeva cosa faceva quando vi ha mandato ed io non potrò mai ringraziarla abbastanza…adesso scusatemi, ho bisogno di ritirarmi un attimo…Prescilla, seguimi ho bisogno di parlarti…-
La regina e Prescilla lasciarono la sala del trono, i due mezzi Xiariani si guardarono un attimo senza parlare, poi Ṡénza cercò di sdrammatizzare.
         -Senti Tril mi spieghi una cosa? Capisco che la regina è la discendente diretta degli sciamani curatori dei Raha e quindi giustamente lei ha il potere…ma il re non fa mai nulla?-
         -In effetti non ha molta voce in capitolo, sembra che serva ad una funzione sola-
         -Vale a dire?-
         -La procreazione! Fino adesso è l’unica cosa che ha fatto da quando lo conosco!-
         -I Verani sono strani, ma ci sono uomini così sulla Terra…-
         -Su Kreos no di certo, la procreazione è l’ultima cosa e serve solo perché altrimenti la specie si estinguerebbe!-
         -Ma perché il re non è nemmeno venuto a sentire cosa è successo a suo figlio?-
         -Ok fa due cose…è uno sciamano, in questo momento sta partecipando alla catalizzazione dell’Ergon, non poteva lasciare, è pericoloso interrompere il processo-
         -Capisco…molto meglio di tanti uomini inutili della Terra…ma non divaghiamo, cosa succederà domani? Che ne sarà di Gilta?-
         -La logica vorrebbe che la esiliassero da Vera, deve tornare su Paico-
         -Povera Gilta..ma se fosse stata su Paico l’avrebbero giustiziata, vero?-
         -Diciamo che…avrebbero messo fine alle sue pene con la morte!-
         -Ora ragioni come un Paichiano? Sarà la vicinanza di Cleria?-
         -No, non intendo dire che avrebbero fatto bene, ma è quello che lei vorrebbe, in fondo è Paichiana-
         -Speriamo che la regina riesca a superare il suo dolore e decida la sua giusta sorte-
         -Lo spero anche io, Gilta mi fa molta pena, non aveva scelta, Xronodor era un mostro, nessuno sentirà la sua mancanza-
         -E’ l’unica cosa positiva di avergli tolto la vita…-
L’indomani tutto il popolo Verano avrebbe seguito in diretta, grazie al potere sciamanico, il processo del secolo, l’accusa di omicidio peggiore che potesse essere mai pronunciata e la colpa più grave che un Verano potesse mai commettere: l’uccisione del principe Fertel.
Gilta fu condotta in catene di fronte al giudice, la regina aveva deciso che non avrebbe presenziato personalmente il tribunale, voleva un giudizio il più possibile obiettivo, ma era quasi impossibile. Gilta con le lacrime agli occhi raccontò tutta la triste storia della sua famiglia e come Xronodor l’avesse obbligata ad uccidere l’amato Fertel, concluse il suo discorso con una sentenza che lasciò tutti senza fiato.
         -…e quindi io credo di meritare la morte, è l’unica giusta punizione per chi non solo uccide un regale e così giusto Verano, ma per chi come me ha ucciso il suo unico amore…-
Ci fu un mormorio nella stanza, nessun Verano aveva mai pronunciato una frase del genere, non contro se stesso. Il giudice vestito in una solenne toga blu scura le disse:
         -Tu dunque ti proclami colpevole?-
         -Sì vostro onore…lo sono e merito di morire-
         -Nessun tribunale ha mai dato una punizione così severa, a nessun Verano per lo meno-
In effetti non poco tempo prima avevano condannato a morte Cleria per l’omicidio di Shara.
         -Vostro onore, non merito altro…-
         -Per un reato così grave c’è solo una giusta punizione e cioè l’esilio! Gilta sei condannata a tornare su Paico ed a vivere da Paichiana, non meriti di vivere su Vera-
         -No, vi prego voglio morire…-
Gilta cadde in ginocchio e si rivolse alla regina.
         -La prego è la giusta punizione, non posso vivere con questa angoscia per tutta la vita-
La regina la guardò con sguardo di ghiaccio e le rispose:
         -Non te la caverai così a buon mercato, meriti di soffrire…-
         -E’ vero mio regina…allora voglio restare qui nella peggiore cella della vostra prigione, a scontare per tutto il resto della mia vita la mia grave colpa-
La regina si alzò in piedi e disse.
         -No! Non ti voglio sul mio pianeta! Te ne devi andare!-
Prescilla raggiunse la regina e cercò di calmarla.
         -La prego mia regina, ne abbiamo parlato, non servirà a nulla accanirsi contro di lei, non vede che soffre quanto noi?-
         -Era mio figlio e lei me lo ha portato via!-
         -Vorrei tanto non essere mai nata…lo so che non posso sperare nel suo perdono…io sono un’aliena qui, merito la morte, non ho diritto di essere esiliata è una punizione troppo lieve…-
Gilta si avvicinò ancora di più al trono, tutte le guardie si allarmarono, ma la regina le fermò con un gesto.
         -Non le chiedo di perdonarmi, le chiedo di punirmi nel modo più duro che conosce…datemi una cella dove non si veda mai la luce di Krio…dove l’aria è polverosa e non profuma di fiori come tutto il vostro bellissimo pianeta…datemi gli scarti come cibo…lasciate che soffra tutto il resto della mia vita…ma non mandatemi via…-
Mentre Gilta si prostrava ai piedi della regina, Tril comunicò a Ṡénza via telepatia.
         -Ma come sono truci questi Paichiani, nemmeno in cento anni mi verrebbe in mente una punizione più crudele dopo la tortura-
         -Soffre tantissimo posso percepirlo…soffre come la regina…devo dirglielo-
Ṡénza alzò una mano e chiese la parola.
         -Regina Amarilla non mi è permesso leggere le vostre menti, ma i miei sensi sviluppati non possono ignorare i messaggi dei vostri cuori…è qualcosa che non so controllare…Gilta amava vostro figlio più di quello che potete immaginare, il suo dolore è pari al vostro…e quando un dolore è pari a quello di una madre che perde il figlio significa che non ha fine…non serve a nulla il vostro odio, Gilta soffre già e voi sapete quanto-
Amarilla guardò Ṡénza stupita di quelle parole, allora appoggiò le sue mani sulla testa di Gilta e decise di leggerle la mente, anche se questo l’avrebbe indebolita molto. Così entrò nei suoi pensieri e vide tutto: Gilta per tutta la vita era stata trattata come un essere inferiore, ripudiata dalla sua stessa gente, trattata come una schiava ed un essere deforme. Poi aveva incontrato Fertel che l’aveva amata come nessuno l’aveva fatto prima. I momenti con Fertel erano stati gli unici momenti felici della sua vita di adulta. La regina Amarilla provò una tale pena per lei che perse tutte le forze e svenne davanti a tutti, il re riuscì a sostenerla prima che cadesse a terra. Subito tutti si mobilitarono perché la regina fosse portata nella sua stanza a riposare, nessuno badò a Gilta, la quale in catene, ma libera di camminare si avviò furtiva verso un’entrata segreta dietro il trono. Ṡénza la vide sparire dietro quella porticina angusta e corse subito per vedere dove andasse. Quando varcò la soglia si ritrovò nella sala dove i Verani diventavano sciamani, Gilta era sul bordo della vasca che conteneva il veleno e vi si gettò dentro con il sorriso sulle labbra.
         -Nooo ferma!-
Ṡénza non fece in tempo, non poteva toccare il veleno, rimase lì ad osservare pietrificata mentre Gilta andava a fondo e poi tornava a galla gridando dal dolore. Subito arrivarono altre guardie con Tril ed uno sciamano tirò fuori Gilta dalla vasca ricolma di quel liquido nero e vischioso.
         -Perché lo hai fatto… -
         -Perché sapevo che mi avrebbe dato atroci sofferenze prima di morire…chissà in quale dimensione andrò…vorrei tanto restare per sempre con Fertel…-
Sul viso di Gilta spuntò un sorriso amaro, chinò il capo e chiuse gli occhi per sempre.
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Sì ultimamente queste aliene muoiono come mosche :-P, prima Berla poi Gilta per colpa di un amore infelice…la sofferenza rende interessante una storia io credo…se va tutto bene è una palla…le difficoltà, l’avventura, il dolore sono ingredienti che non possono mancare, non so se sono stata convincente però…
Adesso quasi tutti i misteri sono stati svelati e mancano un paio di dettagli, nonostante questo la storia non è ancora finita, da ora in poi comincia una parte che a me piace molto perché il viaggio interiore di Ṡénza non finisce certo con la soluzione del giallo…e molto altro bolle in pentola.
Alla prossima
Ciaux
Altair
   
 
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