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Autore: Sistxh    30/04/2018    1 recensioni
Sequel "Invader of the light."
Quando si pensa al diamante il primo colore che viene in mente sicuramente non è il nero, ma il bianco.
Eppure, i diamanti neri sono tra le pietre più preziose per la loro particolarità che li rende unici.
Loro sono due diamanti, attratti dal Lato Oscuro della Forza. L'Oscurità è generosa, paziente e vince sempre. Ma nel cuore della sua forza sta la sua debolezza: una sola scintilla è sufficiente per sconfiggerla.
L'Amore è più di una scintilla... l'amore da fuoco alle stelle.
Genere: Romantico, Science-fiction, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Kylo Ren, Leader Supremo Snoke, Luke Skywalker, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Klelia and Kylo Trilogy.'
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                                                                                                             V.

Ben si era svegliato con un nodo allo stomaco e un terribile senso di colpa. Aveva raggirato Klelia, sfruttato quello che era accaduto ai suoi genitori per portarla dalla sua parte. Snoke gliel'aveva ordinato, l'ennesima dimostrazione di fedeltà nei suoi confronti. Però quando Ben l'aveva guardata dritto negli occhi, mentendole spudoratamente, si era sentito un essere viscido e lei gli aveva creduto. Era stato così semplice, forse a causa del loro legame. Attraverso la Forza si erano esposti e completamente aperti, erano l'uno la debolezza dell'altra. 
Presto Klelia avrebbe dovuto incontrare Snoke, proprio per questo motivo Ben era in uno stato di perenne agitazione. Il ragazzo credeva nella causa del Leader Supremo, si era confidato senza riserve, raccontandogli di Klelia e dell'enorme potere che percepiva in lei. A quel punto Snoke gli aveva chiesto di manipolarla e di portarla al suo cospetto al più presto, per decidere se avesse potuto far parte del Primo Ordine. Ben aveva rispettato i suoi ordini ma ad una condizione: Snoke non avrebbe dovuto ferire Klelia in alcun modo.

Quel mostro aveva spezzato la sua anima, gli aveva portato via la vita; lo aveva distrutto e plasmato a suo piacere. Lo aveva picchiato e ferito, una volta era stato molto vicino ad ucciderlo ma alla fine lo aveva risparmiato perché Ben era di vitale importanza per lui. Snoke a volte lo terrorizzava, ma era riuscito a creare un guerriero con una solida morale, un combattente insensibile. Vi era un'unica cosa che non aveva previsto.
Klelia.
Lei era intoccabile, perché era stato Ben a deciderlo. Lei lo rendeva vulnerabile. Non sapeva come avrebbe reagito all'incontro con Snoke, ma l'accordo che aveva stretto con il Leader Supremo lo rassicurava. Se le avesse fatto del male, allora avrebbe subito la sua collera. Klelia però era in grado di proteggersi da sola, e Ben l'ammirava per questo, lui era lì per supportarla, se ne avesse mai avuto bisogno, l'avrebbe aiutata senza sbattere ciglio. 
Ben stava meditando, o almeno ci stava provando. Teneva gli occhi chiusi e cercava di concentrarsi, ma la presenza di Klelia, intenta ad allenarsi a qualche metro di distanza, era pesantemente palpabile. La sentì ridere e si arrese, voleva vedere il suo sorriso. Non riuscì a resistere, così aprì leggermente gli occhi. Quando la vide restò meravigliato, era raggiante. Indossava i soliti stivali da combattimento, un paio di pantaloni marrone chiaro che mettevano in risalto la forma delle gambe atletiche e una canotta di cotone bianco. Ben riuscì ad intravedere la forma dei suoi seni e subito abbassò il capo pieno di vergogna, preso da sentimenti e sensazioni inusuali. Klelia aveva risvegliato qualcosa in lui, e ogni volta che la toccava desiderava sempre di più. Assaporare il suo respiro, sentire le sue labbra muoversi perfettamente contro le sue; la loro era una diversa forma di comunicazione. Molte volte si era ritrovato ad immaginare lei che lo baciava in posti dove le sue labbra venivano rimpiazzate dalla sua mano, sentendosi alla fine sempre insoddisfatto. Non era un tipo paziente, ma per lei avrebbe aspettato tutta la vita. 
Il suo respiro era divenuto instabile, quando alzò lo sguardo e notò che lei lo stava guardando, la situazione di certo non migliorò. Ben la vide esitare per un attimo, Klelia si sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e poi gli fece l'occhiolino. Gli occhi di Ben si spalancarono mentre gli tornavano in mente le parole di Klelia: "Sei una parte di me, quello che senti tu, lo sento anch'io."  

Che avesse percepito la sua eccitazione? Ben divenne nervoso tuttavia le donò un lieve sorriso. Lei lo salutò facendogli un cenno con la mano, per poi riprendere a conversare con qualcuno. Ben li aveva già visti in precedenza, erano i gemelli Kato e Karim, altri due allievi che erano stati schiavizzati su Mygeeto. Prima di essere catturati, lavoravano come ingeneri in una delle basi militari della Resistenza ospitata sulla superficie del pianeta. Inutile dire che erano estremamente intelligenti, legati dal sangue. Indivisibili e con la stessa sete di vendetta. 
Ben li aveva convinti a passare al lato oscuro, raggirandoli nello stesso modo in cui aveva fatto con Klelia. Il piano di Snoke era quello di creare un nuovo Ordine, sfruttando individui potenti nella Forza, attraverso i quali avrebbe distrutto l'ordine dei Jedi, e aveva incaricato Ben di trovare e portare da lui ipotetici alleati. Era riuscito a convincere tutti, con i suoi discorsi subdoli e la sua lingua d'argento: il primo era stato Kane, poi era toccato a Kai, seguito dai gemelli. Ieri invece aveva persuaso Klelia, l'ultimo che aveva intenzione di portare dalla sua parte era Kaspar. Il più difficile.

L'anima di Kaspar era caotica. Non era a conoscenza del suo passato ma percepiva il contrasto in lui, era potente come un uragano e contemporaneamente accogliente come il terreno sotto i suoi piedi. Ben non voleva essere considerato una persona irascibile, ma c'era qualcosa nel modo in cui Kaspar parlava con Klelia che lo faceva bruciare di rabbia. Non era colpa sua, non era stato progettato per essere docile, anche se la maggior parte delle volte la sua non era vera furia ma semplice paura. In particolare la sua gelosia si concentrava su qualcosa o, meglio, qualcuno che non voleva perdere. 
Ben diede un'ultima occhiata a Klelia, in quel momento stava combattendo con Karim, era decisamente in vantaggio. Poi vagò con lo sguardo, fin quando la figura di Kaspar non entrò nel suo campo visivo. Sedeva su un masso, intento a riprendere il fiato e le forze per ricominciare ad allenarsi. 
Era la sua occasione.
Ben si alzò lentamente, pronto a raggiungere Kaspar, quando d'un tratto udì un grido. Voltò il capo di scatto e vide Klelia a terra che si dimenava, tenendosi il capo fra le mani. 
"Klelia!" Ben corse verso di lei e si inginocchiò al suo fianco "Cosa è successo!?" chiese ai gemelli.
"Per sbaglio l'ho colpita alla testa," spiegò Karim freneticamente "Non volevo." la sua voce divenne appena un sussurro.
A quel punto arrivò Kaspar, che si posizionò di fronte a Ben, il quale lo ignorò e prese Klelia fra le braccia. 
"Klelia, riesci a sentirmi?" chiese Kaspar.
"B-Ben..." Klelia aveva gli occhi socchiusi, aveva percepito la disperazione scorrere attraverso di lui. Erano collegati, corpo e anima.
"Fa male?"
Invece di rispondere, Klelia lentamente alzò la mano tremante. Era così vicina che le sue dita stavano quasi per accarezzare la guancia di Ben. Ma non ci riuscì perché perse i sensi. 
Subito dopo Ben si scagliò contro Karim, prendendolo per il colletto della tunica.
"Cosa cercavi di fare!?" urlò col pugno chiuso in aria, pronto a colpirlo. Ma qualcuno lo prese per il braccio. 
"Calma."
Ben riconobbe la voce, era quella di Luke.
"Respira."
Lentamente mollò la presa, fece un respiro profondo e lo sentì. L'intero universo dentro di sé.
"Portala in infermeria." 
"Sì, Maestro."  disse Ben, prima di prendere in braccio il corpo incosciente di Klelia. 
Durante il tragitto non poté fare a meno di costatare che era più leggera di quanto pensasse. Ed estremamente delicata, proprio come una piuma. Ben era il suo angelo, lui l'avrebbe protetta con le sue ali, al di sotto delle quali Klelia avrebbe trovato rifugio.

                                                                                                                            ***

Dapprima il male fisico aiutò a ricordarle lo spazio che occupava. Riconobbe la stanza, perché vi era già stata, infatti qualche giorno prima il Maestro Skywalker le aveva chiesto di prendere dagli scaffali delle boccette contenenti sostanze particolari. Klelia era distesa su una delle lettighe di metallo, lo sguardo fisso verso il soffitto, persa nel blu delle pareti. Voltò il capo e notò che Ben era seduto alla sua sinistra. Fu pervasa da una fitta di dolore, ormai presente in ogni sua cellula, senza di esso il suo corpo sarebbe divenuto invisibile. Cosa che desiderava in quel momento, per nascondersi dallo sguardo ardente di Ben.
"Da quanto tempo sei qui?" chiese Klelia mentre lentamente si metteva a sedere. Le gambe penzolanti nel vuoto.
Ben ignorò la domanda "Dovresti smetterla di svenire." 
"Ormai ci ho fatto l'abitudine." disse lei sorridendo.
Ma il suo sorriso svanì quando si rese conto che Ben era estremamente serio.
"Come ti sentì?" domandò lui, incrociando le braccia.
Klelia sospirò pesantemente "Ben, non è stato niente, solo un colpo alla testa." 
"Solo un colpo alla testa!?" urlò lui. 
"Stai esagerando, Karim non aveva intenzione di farmi del male, non ti fidi di nessuno." Klelia incontrò i suoi occhi.
"Mi fido di te."
Ben le raccolse dolcemente il viso fra le mani, facendole mancare il fiato. Il modo in cui la stava guardando... come se fosse una dea o il suo più grande tesoro. La faceva arrossire e sentì un'improvvisa pulsazione fra le cosce. 
"Baciami," si ritrovò a sussurrare "Per favore."

 
Chinandosi Ben si fermò a pochi centimetri dal suo viso, respirando il suo profumo. Le passò un dito sulla guancia, il suo corpo era immobile, decise di provocarla, così le afferrò i fianchi, tirandola verso di sé, poi chiuse lo spazio fra le loro labbra. Dal contatto scaturì una scossa che attraversò i loro corpi.  Klelia spostò le mani sulla sua nuca e lo tirò più a fondo nel bacio mentre gli circondava la vita con le gambe. Ben le afferrò i capelli, tenendola ancorata a lui, la sua lingua trovò l'apertura delle sue labbra, chiedendo di entrare. Klelia le schiuse leggermente e lui ci si tuffò dentro, gemendo profondamente. Le loro lingue si sfiorarono, con pigrizia, con abilità, Ben le fece capire precisamente cosa era capace di fare altrove. Klelia spezzò il bacio col respiro lacerato, soddisfatta di notare che il petto di Ben si alzava e si abbassava in un ritmo irregolare. Questa cosa tra di loro era ancora così nuova, così... cruda.
Klelia non riusciva a spiegarselo ma l'esistenza di Ben, la sua intera essenza, era un qualcosa di sconvolgente per lei, come una reazione chimica nel suo sistema. All'inizio le era sembrata una cosa innocente, ma si era trasformata in un qualcosa di feroce che l'aveva riscaldata facendola quasi bruciare.  All'improvviso Klelia lo vide chinarsi e farsi spazio fra le gambe.
"Che cosa fai?" chiese confusa. In tutta risposta lui le sorrise e lentamente le rimosse i pantaloni, per un attimo le mancò il respiro. Era inconsapevole di quello che stava per succedere, era come se Ben le stesse chiedendo di lanciarsi nel vuoto, nell'ignoto. 
Lo guardò avvicinarsi alla sua intimità, istintivamente cercò di chiudere le gambe, ma Ben le tenne separate poggiando prontamente le mani sulle sue ginocchia. Lui era così intenso, era divenuto essenziale per lei, come l'aria che riempie i polmoni, ormai non poteva respirare altro che lui, ormai era troppo tardi. Klelia si irrigidì ma quando vide la lingua di Ben accarezzarla si lasciò andare completamente. I tratti erano precisi e intensi, lui non si preoccupò di stuzzicarla.
La consumò. 
Ogni atomo di lei e ogni atomo di lui si erano cercati a lungo, lei era per lui l'unica costante. Ritrovarla era stato il divenire di sé stesso e voleva dimostrarlo in ogni modo possibile. Klelia trovò la sua bocca, inspiegabilmente, calda e umida. Cercò di tirarsi indietro, ma le mani di lui le cinsero il bacino e la spinsero ancora una volta in avanti, così da poterla torturare ancora un po'. Ben fu estremamente delicato, lavorò fra le labbra, poi prese il nocciolo nella bocca e cominciò a succhiare. Gli occhi fissi in quelli di Klelia.
Guardarla era come guardare l'universo e tutte le sue infinite possibilità.
Un enigma.
Klelia si sentì speciale, perché fra tutte aveva scelto lei, anzi si erano scelti assieme. Percepì qualcosa di viscerale e fu allora che raggiunse il culmine, con la schiena inarcata e le dita dei piedi che si piegavano.
Stremata ed estremamente accaldata, appoggiò la testa contro il petto di Ben, e i suoi occhi si chiusero. Il suo respiro lacerava la quiete della stanza, aveva ancora la mente offuscata, ma riuscì ad accorgersi che Ben stava disegnando piccoli cerchi con il pollice sulla sua schiena. Non appena si sentì meno disossata, poggiò la fronte contro quella di Ben, sentendo le terminazioni nervose fremere. Lei aprì un occhio, per osservarlo. Ben si asciugò la bocca con l'avambraccio e le piantò un bacio casto sulla guancia.

Le sembrò soddisfatto anche se percepiva in lui una forte sensazione di inquietudine. Stava per accadere qualcosa. 






SPAZIO AUTRICE:
Scusate per il ritardo, come vi avevo detto sono stata fuori dall'Italia per uno stage, 
ma ho cercato di fare il prima possibile per pubblicare il capitolo. 
(Probabilmente d'ora in poi il giorno d'aggiornamento sarà sempre il lunedì).
In questo capitolo ho rivelato quello che è accaduto fra Ben e Snoke, 
cercando però di far capire i veri sentimenti di Ben, che come potete vedere sono molto forti.
Ci sono altri quattro capitoli, più quello conclusivo di questa seconda parte, 
è appena cominciata la discesa verso la distruzione, letteralmente.
Prima di andare via volevo fare dei ringraziamenti per quanto riguarda il prequel, a chi ha messo la storia nelle
seguite:

Benix27, cleanmysin, Fandoms_Are_Life, hola1994, Lellaofgreengables, Mars_13, Psylocke, smgrossello. 
A chi ha messo la storia nelle
preferitefamilyduty, Lellaofgreengables, Norajackson
A chi ha messo la storia nelle
ricordate: Mars_13 e Red_Coat
Do un abraccio a quelli che hanno
recensitoWindSlayer, Uptrand, They are almost Canon, AryaDream, Victoria Buchanan
Ringrazio anche Vannagio la mia beta, che mi da sempre ottimi consigli e che corregge tutti gli errori.
L'ultimo ringraziamento ultramega speciale a
Cleanmysin, che mi aiuta nei momenti di difficoltà e mi è sempre fedele recensendo ogni capitolo. 
Bene, ora mi dileguo, a lunedì prossimo xx
Sistxh.




 

 
   
 
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