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Autore: Angel TR    30/04/2018    4 recensioni
21 lettere per 21 storie.
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Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ultraviolence'
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Nome: Angel Texas Ranger
Fandom: Tekken
Personaggi: Unknown, Jin Kazama
Ship: no
Rating: giallo


L - Lupi


Aveva degli occhi grandi così, gialli e assatanati come quelli di un lupo affamato, e un manto bruno, lungo e ispido da randagio. Era di grossa taglia ma dal corpo agile e scattante.
Lei restò immobile, lo sguardo fisso su un punto qualunque che non fossero i grandi occhi selvaggi della bestia. Sapeva cos'era: un inugami, uno spirito dall'aspetto lupesco generato con scopi di vendetta. Doveva essere sfuggito al controllo del proprio padrone se ora si trovava lì. Sembrava già assaporarla con quelle fauci rosse spalancate che rivelavano i canini aguzzi.
Aveva sentito dire dalle vecchie del villaggio che il modo migliore per sfuggire a un inugami era ignorarlo oppure offrirgli del cibo.
Così, sempre avendo cura di tenere gli occhi bassi, diede le spalle alla bestia e si voltò, avviandosi verso l'uscio della porta.
Un ringhio l'avvisò che aveva compiuto un passo falso e si girò d'istinto per frenare l'attacco del lupo; ma era già troppo tardi. Fili di bava colarono sui suoi capelli lisci prima che le fauci della bestia divorassero il mondo.

Diversi anni dopo, durante la finale di un Torneo.

Aveva degli occhi grandi così, gialli e assatanati come quelli di una lupa affamata, e dei capelli bruni, lunghi e ispidi da randagia. Lo spirito lupo che l'accompagnava la faceva apparire più alta di quello che era in realtà. Aveva un corpo agile e scattante. Le labbra rosse erano appena dischiuse a rivelare dei canini aguzzi, piccoli e bianchi come perle.
Jin restò immobile, lo sguardo fisso sul marchio del braccio della giovane donna – o quello che restava di lei. Era identico al suo eppure non sembrava essere posseduta dal gene Devil, piuttosto da un inugami o qualsiasi spirito simile.
La lupa mosse un passo incerto e gli scoccò un'occhiata sospettosa, come se gli stesse prendendo le misure. Evidentemente lo stava analizzando per scovare i suoi punti deboli, pensò Jin.
Era pallida, grigiastra, sembrava malata e debole, con quel viso piccolo, vagamente familiare, su cui spiccavano gli occhi grandi e tondi. Jin sapeva bene che non doveva lasciarsi ingannare dalle apparenze: la "cosa" poteva dare l'impressione di non essere alla sua altezza ma era controllata da uno spirito lupo e il ragazzo era fin troppo consapevole dei brutti tiri che giocava una possessione demoniaca.
Sarebbe stato un incontro tosto.
Il lupo annusò l'aria e lei lo imitò. Era la sua marionetta, realizzò Jin con una punta di dolore e di compassione. La capiva, eccome se la capiva.
«Possiamo evitarlo. Non è necessario combattere» tentò di farla ragionare sebbene fosse probabilmente inutile.
La lupa ritrasse le labbra rosse sui denti, irrigidendo le braccia e inarcando la schiena. Lo spirito dietro di lei risultava molto più minaccioso mentre la manovrava, eseguendo le stesse movenze.
«Puoi controllarlo, puoi sfuggirgli!» la incoraggiò Jin.
Lei ringhiò e scosse la testa, ciocche scure e scompigliate le schiaffeggiarono le guance pallide. Gli occhi gialli roteavano come impazziti e le mani munite di artigli corti e neri graffiavano le braccia magre. Crollò sulle ginocchia.
La possibilità che riuscisse a liberarsi fece aumentare i battiti del cuore di Jin: avrebbe significato che esisteva una speranza, per quanto piccola, anche per lui.
«Forza» ripeté ma la lupa alzò le sue iridi gialle piene di disperazione su di lui e Jin seppe che era finita. Quello era lo sguardo di chi si rende conto che non c'è più niente da fare e non può far altro che annegare nel terrore.
Jin avrebbe voluto urlare per la frustrazione quando notò che anche lo spirito era vittima dell'effetto specchio. Trattenne il fiato. Premette due dita sulla fronte come per obbligarsi a riunire i pezzi di quel puzzle confuso. Se la giovane controllava l'inugami, allora perché non rompeva quel legame malsano? Anche il demone che era in lui reagiva così? I mostri diventavano anch'essi prede delle loro stesse prede?
Poi il tormento della lupa finì.
Smise di ansimare, teneva la testa bruna china e si reggeva carponi.
«Va tutto bene?» chiese lui, tendendo una mano. Nella sua mente suonò un campanello d'allarme che ignorò bellamente. Ora che si trovava dall'altra parte, capiva perché i suoi amici si ostinassero tanto ad aiutarlo: essere aggrediti era meglio che sentirsi impotenti e scappare.
Jin riuscì ad avvicinarsi all'essere, ancora immobile e carponi, abbastanza da sfiorarle le ciocche ispide con la punta delle dita tese.
Improvvisamente, lei gettò la testa all'indietro per emettere un ululato lancinante, scoprendo la gola pallida.
Jin fece un salto indietro, maledicendosi.
La donna – ammesso e non concesso che fosse rimasto un briciolo di umanità in lei – si alzò in piedi, allargando le gambe per mantenere l'equilibrio, e scoprì i denti.
L'incontro era appena cominciato.


N/D: un misto di "La Lupa" di Verga, mitologia giapponese e leggende italiane sui licantropi xD adoro l'esoterismo, gente! Ho omesso l'identità della ragazza perché, nonostante nel TTT2 sia stato reso chiaro che Unknown è in realtà Jun, nel TTT era soltanto una supposizione. Inoltre non volevo che Jun "rubasse" la scena a Unknown e al lupo.
Un bacio, Angel.

  
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