Film > Thor
Segui la storia  |       
Autore: kibachan    30/04/2018    1 recensioni
Un excursus su vari momenti della vita di Loki, dalla sua nascita in poi, sui legami e le relazioni con la sua famiglia, in particolare con sua madre Frigga, che l'hanno condotto lentamente a diventare il dio degli inganni.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Frigga, Loki, Odino, Sif, Thor
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAP 5 – 4 ANNI DOPO
 
-marito mio… -
 
-zitta Frigga. Non iniziare nemmeno. Lo so perché sei qui- la bloccò Odino senza neanche voltarsi a guardarla –so che sei qui per intercedere per lui. È inutile, risparmia la tua apologia- aggiunse.
 
La donna lasciò andare un debole sospiro. Quando suo marito era arrabbiato tornava a somigliare al focoso ragazzo che aveva sposato, e a quello che suo figlio minore stava diventando.
 
-non ho intenzione di prendere le sue parti- soffiò con il tono più calmo di cui fu capace –sono convinta quanto te che Loki abbia sbagliato. Ma…-
 
E a quel “Ma” Odino chiuse gli occhi dalla frustrazione
 
-non ti sembra di aver esagerato? Bandirlo da palazzo per un intero anno. È solo un ragazzo-
 
-non mi interessa- la gelò il marito voltandosi –quello che ha fatto non è scusabile per la sua giovane età! Ma non ti rendi conto Frigga?- La donna distolse lo sguardo -un affronto simile alla figlia di uno dei nostri più potenti alleati, uno dei miei migliori generali! Loki non è uno stupido, non può non aver considerato le implicazioni del suo gesto, eppure lo ha fatto lo stesso!- il volume della sua voce si era alzato via via col montare della rabbia.
 
Frigga non poteva obiettare che non fosse stato un gesto grave privare la giovane lady Sif, rampolla del generale Bergqvist, della sua meravigliosa chioma bionda e farla andare in giro pelata e in lacrime.
Sinceramente non si spiegava bene neanche lei il perché di quella pazzia. Loki era diventato piuttosto molesto negli ultimi anni, guadagnandosi nel regno la nomina di dio delle malefatte. Era convinta che tentasse di attirare l’attenzione di suo padre in quel modo, ma una cosa del genere doveva nascondere qualcos’altro dietro. Era troppo intelligente per non aver pensate che un atto simile avrebbe messo in grave imbarazzo il re. Non poteva credere fosse stato un piano calcolato, doveva essere stato un gesto impulsivo.
 
-non ho avuto scelta- le stava dicendo Odino intrufolandosi tra i suoi ragionamenti –per il bene dei rapporti politici con Bergqvist doveva ricevere una punizione esemplare-
 
-potevi almeno evitare di picchiarlo- obiettò ancora Frigga, sapendo che quello non c’entrasse niente con la politica –sai che questi mezzi non sono mai serviti con lui, non è un cavallo selvaggio che puoi domare con una verga-
 
-Frigga- ringhiò quasi il marito –lui mi ha mancato di rispetto davanti a tutta la corte. Si è rifiutato categoricamente di porre rimedio all’incantesimo su lady Sif- tuonò –ha rifiutato di eseguire un mio preciso ordine, davanti a tutti!- incalzò furioso –un ordine del suo re!-
 
-tu non sei il re sei suo padre!- lo interruppe la donna, alzando la voce per la prima volta –per lui sei suo padre…- aggiunse in tono più sommesso ma ancor più duro, interpretando bene lo sguardo di rifiuto di Odino.
–rispetterò il tuo volere, come sempre marito mio- parlò ancora quando si rese conto che lui non aveva strumenti per controbattere –ma volevo palesarti il mio totale disaccordo.-
 
Fece per andarsene ma si fermò sulla porta
 
-parlerò con lui- aggiunse –tenterò di convincerlo a porre rimedio al suo gesto-
 
Se c’è qualcuno che può far ragionare quella testa dura, sei tu- concesse Odino con un sospiro e un accenno di sorriso verso l’amata moglie
 
-amor mio… in questo somiglia tutto a te-
 
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
 
Quando Frigga si materializzò nella dependance poco fuori le mura del castello dove era stato confinato Loki, lo trovò amabilmente seduto su di un triclinio immerso nella lettura di un libro.
Non sembrava minimamente sconvolto per quanto accaduto, ma il gelo nella sua voce quando la salutò tradiva il suo vero umore
 
-che sei venuta a fare madre?- sputò fuori senza guardarla –volevi constatare con i tuoi occhi il saggio operato di tuo marito?- chiese in tono ironico, muovendo una mano intorno al suo viso visibilmente tumefatto in più punti.
 
Frigga sospirò adocchiando il labbro spaccato di suo figlio
 
-lo sai, tuo padre è un uomo focoso, ma- si affrettò ad aggiungere davanti alla saetta che dardeggiò dagli occhi di Loki –avrebbe dovuto pensare per un attimo, prima di agire.-
 
Frigga si avvicinò e si sedette accanto al figlio quando lo vide rilassare le spalle
 
-e forse- continuò cautamente –anche tu avresti potuto pensare un attimo di più- Il ragazzo roteò gli occhi, capendo al volo dove la madre volesse andare a parare –cosa ti è preso Loki?- chiese Frigga assumendo ora un tono di dolce rimprovero –non è da te non calcolare le conseguenze di uno scherzo come quello-
 
Loki fece spallucce, chiudendo il libro ma mantenendo il segno con l’indice. Aveva sempre amato come sua madre sottolineasse qualche suo pregio anche mentre lo rimproverava
 
-non so cosa mi sia preso…- borbottò con un filo di voce –convengo che non sia da me, ma ho perso il controllo-
 
-cosa è successo?- chiese Frigga sinceramente incuriosita
 
Di nuovo Loki sollevò le spalle e si mosse sul triclinio a disagio accavallando le caviglie
 
-Thor e io stavamo in arena e lady Sif è arrivata pretendendo di allenarsi con noi, sai che non si comporta mai come si confà a una lady- aggiunse con un tono forzatamente sdegnato che fece sorridere Frigga –all’inizio è andato tutto bene, lei…- si fermò un istante per cambiare di nuovo posizione –si insomma, lei non è male a combattere per essere femmina, ma poi…- aggiunse –mentre io e lei riprendevamo fiato Thor continuava a correre e saltare come fa sempre, come se ci fossero delle api rubinie di Amarad a inseguirlo e lei- si infervorava man mano che parlava –continuava a toccarsi i capelli, a pettinarli con le dita, in una maniera insopportabile, da smorfiosa e… e… a guardare Thor- la voce si era alzata un po’ –a dire quanto fosse forte e instancabile, un vero guerriero, e di come lei fosse fiera di assomigliargli perché i loro capelli erano uguali, color oro come il grano, capisci!?- chiese senza aspettare risposta
–continuava a parlarmi dei suoi capelli e di quelli di Thor, ancora e ancora era insopportabile! Sono un uomo paziente ma la sua voce stridula nelle orecchie che farneticava di capelli mi stava uccidendo!-
 
Frigga aveva preso a sorridere dolcemente mentre il suo figlio prediletto parlava a macchinetta come forse non aveva mai fatto. Cominciava a capire, oh se cominciava a capire.
Fermò il suo farneticare poggiandogli una mano sulla guancia offesa
 
-comprendo figlio- disse piano –credimi. Ma credo si arrivato il tempo di perdonare la sua sfacciataggine nell’averti fatto ingelosire così tanto, non credi?- scherzò la donna con un sorriso ironico.
 
Loki arrossì violentemente balzando in piedi
 
-macché gelosia!! Madre non hai capito nulla!!- esclamò
 
Frigga ridacchiò coprendosi la bocca con la manica della lunga veste
 
-probabilmente è come dici figlio, sono troppo vecchia per queste cose-
 
-io non intendevo offenderti- si affrettò a borbottare il ragazzo, scostandosi i lunghi capelli neri dalla fronte, dove erano andati a sbattere nel fervore di prima
 
-lo so caro, per questo confido che, per quanto tu non mi ritenga ferrata in materia di innamoramenti, accetterai il mio consiglio in merito a trattare con le signore-
 
-pongo sempre la massima attenzione alle lezioni di galateo, a differenza di Thor, che pare non averci mai messo piede- protestò in maniera pacata. Aveva recuperato la sua naturale calma –ma lady Sif non è una signora- aggiunse –somiglia di più a una grossolana imitazione di lupa selvaggia, magari-
 
-oh sì che lo è invece- lo interruppe sua madre –e credimi, non esiste niente di più sconfinato del livore di una donna offesa figlio- aggiunse con tono malizioso.
 
Questa volta il volto del giovane apparve un filino preoccupato, cosa che fece sorridere Frigga
 
-suggerisco di comportarti da galantuomo e restituire a lady Sif quello che lei hai preso- concluse alzandosi in piedi, come a stabilire che la conversazione era terminata. Loki non rispose, mai lei sapeva che avrebbe obbedito.
 
-credi…- la sua voce la fermò quando ormai aveva raggiunto la porta
–credi che… mi perdonerà se lo farò?-
 
Frigga sorrise del rossore che di nuovo coloriva le guance normalmente esangui del figlio
 
-se farai un buon lavoro…- buttò lì.
 
 
IL GIORNO DOPO
 
Il generale Bergqvist sollevò gli occhi al cielo quando, per la quinta volta di quello che si stava rivelando il corridoio più lungo della sua vita, la sua cocciutissima figlia puntava i piedi a terra per smettere di avanzare
 
-Sif…- ringhiò quasi
 
-proprio non riesco a comprendere il motivo per cui devo ringraziarlo padre- insistette come le 15 volte precedenti, da quando le aveva comunicato che sarebbero andati alla dependance di modo che potesse ringraziare Loki per averle restituito i capelli
 
-figlia- esordì l’irsuto uomo con le mani puntate sui fianchi come una massaia- convengo con te che Loki sia un maledetto stronzetto- Sif si frenò dallo spalancare la bocca, suo padre non aveva mai utilizzato un simile linguaggio in sua presenza –ma quel maledetto stronzetto è il figlio del nostro Re- aggiunse –e io non ho nessuna intenzione di compromettere i buoni rapporti tra le nostre casate per la vostra cocciutaggine, se lui non ha avuto il buonsenso di non iniziare questa faida, beh ti assicuro che tu ne avrai a sufficienza da farla finire, te lo garantisco!- abbaiò.
 
Sif ingoiò a vuoto. Comprendeva la situazione già di suo, e le parole più che chiare che suo padre aveva usato rendevano ancor più palese la cosa. La ragazzina drizzò la schiena e dispose il suo miglior sguardo fiero
 
-ebbene-
 
Il generale grugnì e la afferrò di nuovo per il polso tornando a strattonarla prima che cambiasse idea.
Davanti alla porta il generale bussò ed entrò scortato dalla ragazza. Loki, che era di spalle, si voltò nel sentirli entrare.
 
-grazie per averci ricevuti così all’improvviso, Loki- iniziò l’uomo nel tono più ossequioso di cui fu capace
 
-generale Bergqvist- lo salutò il ragazzo con un leggero inchino che non raggiunse le spalle –mi permetta di iniziare rinnovandole le mie scuse per il mio irragionevole comportamento- snocciolò con un sorriso affettato
–confido che la mia giovane età possa convincerla del fatto che non sono un folle, ma solo uno sciocco che deve ancora crescere-
 
Il generale si impettì leggermente, contento delle parole del ragazzo
 
-naturalmente- bofonchiò prima di lanciare uno sguardo in tralice alla figlia, intimandole con il solo potere delle sue pupille di farsi avanti.
 
Sif strinse i denti dietro le labbra, davanti al sorrisino da schiaffi compiaciuto sul viso di Loki, e non si mosse. Il generale la afferrò di peso per una spalla e la sospinse in avanti
 
-anche mia figlia Sif desidera dirti qualcosa- ringhiò
 
La ragazza roteò gli occhi e con aria disgustata si produsse in un inchino da cerimonia, afferrando controvoglia i lembi dell’abito lungo che l’avevano costretta ad indossare
 
-Loki, mio signore- sputò
 
Anche il ragazzo si era irrigidito di tanta ostilità, aveva segretamente sperato che lei ci avesse già messo una pietra sopra
 
-lady Sif- la salutò con un forzatissimo inchino.
 
La ragazza gettò un’occhiata ai lividi che ancora adornavano il viso del giovane
 
-beh, il blu ti dona- commentò un istante prima di trattenere a stento un’esclamazione di dolore per il pizzico che suo padre le aveva assestato sul braccio –voglio dire- si corresse –grazie per avermi restituito il simbolo della mia femminilità con così attenta cura-
 
Aveva ripetuto a memoria la frase che sua madre le aveva insegnato, ma lo aveva fatto con un tono talmente schifato da infastidire Loki, anziché gratificarlo
 
-sono qui per servirti lady Sif, scusami ancora per averti creato disagio- ringhiò quasi, senza nemmeno guardarla.
 
Nonostante tutto il generale Bergqvist grugnì d’approvazione
 
-bene, confido che ora non ci saranno più tensioni. Sif, io vado ad omaggiare il re, quando sei pronta raggiungimi- sentenziò uscendo.
 
Tra i due giovani calò un imbarazzante silenzio per un attimo. Loki notò che Sif aveva ricominciato a pettinarsi con le dita le estremità dei capelli, quei capelli nuovi che lui le aveva donato, che erano lucidi, morbidi e leggermente ondulati come quelli di prima; avevano una sola differenza: non erano biondi come il grano, ma neri come la notte più scura. Incorniciati da quel nero quasi blu gli occhi azzurri di Sif sembravano brillare come zaffiri.
 
-beh- fu lei a rompere il silenzio –io vado-
 
-si… ci si vede in giro Sif- concordò lui voltandole le spalle. Avevano entrambe abbandonato le formalità.
 
Sif fece per andarsene, ma una domanda la bloccò con la mano sulla maniglia. Si morse il labbro vinta dalla curiosità
 
-Loki…- lo chiamò girandosi. Lui le offrì solo il profilo del suo viso da dietro la spalla, come risposta –volevo chiederti… perché neri?- e aggiunse          -perché proprio uguali ai tuoi?-
 
Questa seconda domanda fece rimbalzare il cuore nel petto di Loki più di quanto avesse immaginato possibile, si passò una mano sulla nuca in imbarazzo
 
-beh perché..- iniziò schiarendosi subito dopo la voce, che gli era diventata roca –perché così…sei molto più bella… secondo me- spiegò a voce bassa. Quasi un sussurro.
 
Sif avvampò all’istante, non tanto per le sue parole, ma per l’inedito rossore sul viso corrucciato di lui, che le fecero capire che non la stava prendendo in giro. Presa alla sprovvista scappò via di corsa.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Thor / Vai alla pagina dell'autore: kibachan