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Autore: Nao Yoshikawa    01/05/2018    5 recensioni
“Il suo nome sarà Fiamma. Perché, con la fiamma che arde dentro di lei, un giorno ci salverà tutti”.
Cinque anni dopo la battaglia di Alvarez, una nuova minaccia incombe non solo su Fairy Tail, ma su tutta Earthland. Una maledizione verrà scagliata, mandando i nostri eroi in un mondo senza magia e impedendo loro anche solo di ricordare delle loro storie e dei loro legami.
La loro unica salvezza risiede in una bambina appena nata.
Fiamma ha dodici anni, è orfana ed è sempre stata convinta di non essere niente di speciale. Un giorno, però, le cose cambiano drasticamente quando incontra Happy.
Sarà allora che inizierà il viaggio verso la scoperta delle sue origini. Perché solo lei è la Salvatrice che potrà salvare la sua famiglia.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Acnologia, Human!Acnologia, Natsu, Natsu/Lucy, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fairy Tail Next Generation'
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5 - La soluzione finale

Era un vera fortuna che Natsu avesse deciso di ospitarla. Non che avesse avuto qualche dubbio, ma avere una conferma era sempre meglio.
Adesso se ne stava tutta appallottolata su se stessa, seduta sul letto, mentre Natsu tentava di tirarle su il morale.
“Su, su. Vedrai che Lucy non diceva sul serio”
“Non avrebbe dovuto dirlo e basta, ecco!”, piagnucolò. “Non è giusto… perché nessuno mi vuole?”
“Mmh”, lui assottigliò lo sguardo. “Ti permetto di rimanere qui soltanto se la smetti di dire cose del genere! Non è vero che nessuno ti vuole. Io ti voglio, così come Happy, Neel… e anche Lucy”.
Lei allora tirò su con il naso, asciugandosi gli occhi.
“Sul serio?”
“Dannazione, certo che sì! Adesso su, fammi un bel sorriso, andiamo!”.
A Fiamma venne istintivo sorridere.
“Bene, questo è lo spirito giusto! Nessuno è mai completamente solo”
“Sì… forse… forse hai ragione. In effetti, anche quando stavo in orfanotrofio, non era proprio sola. C’era Yuki con me. È la mia migliore amica”
“E… ti manca?”
“Mi manca moltissimo. Siamo sempre state insieme. Ma sono certa che starà bene ovunque si trovi. Però preferisco non pensarci, altrimenti divento triste”.
“Capisco, penso che dovresti divertirti. Perché tu e Neel non andate fuori da Magnolia domani? Sai no, all’avventura”
“Davvero? Possiamo?”
“Certo, l’importate è che torniate prima che faccia buio! E questo magari non lo diciamo a Lucy, perché penso che mi ucciderebbe”
“Allora vieni anche tu”
“Oh, no. Io non posso”
“Perché no?”.
Natsu non seppe effettivamente cosa rispondere. In realtà, né a lui né a nessun altro era mai neanche passato per la mente di lasciare la città, era come se quella possibilità non fosse neanche plausibile.
“Non è il caso, e poi ci sarà anche Happy con voi. Ma niente scherzi come quelli di oggi, d’accordo?”
“Amh… sì”, imbarazzata si portò una mano tra i capelli. “Natsu… grazie...”
“E per cosa mi ringrazi? È mio dovere aiutarti”.
In realtà no. Non era suo dovere, ma sentiva come se lo fosse.
Provava per Fiamma lo stesso senso di responsabilità che provava verso Igneel.
Oltre che il senso di protezione. Era tutto molto strano.

Gray se ne tornò a casa sua con, letteralmente, l’umore sotto le scarpe. Perché lui e quel ragazzo finivano sempre con il litigare o discutere?
Gli adolescenti non erano di certo facili da trattare… o forse era lui ad essere un completo incapace?
E poi c’era il suo coinquilino Lyon che, di certo, non lo aiutava.
“Aspetta un momento, Rayn è con Juvia? Questo non è giusto, sono geloso! È anche più piccolo di lei, quel ragazzino non ha proprio pudore”
“Maledizione Lyon, sei sempre il solito. Ma si può sapere in cosa ho sbagliato? Io mi preoccupo per lui e in cambio vengo trattato così?”
“E allora tu non preoccuparti”
“Non è...”, sospirò. “Non è così facile. A me viene istintivo. Mi sa che la devo smettere”
“Dovresti sì! Se proprio hai “istinto”, allora comprati un cane e piantala!”.
Gray borbottò qualcosa. Lyon non era esattamente la persona più acuta e sensibile sotto quel punto di vista, però aveva ragione.
Alzò gli occhi al cielo. Almeno era certo che Rayn fosse in buone mani.

Quest’ultimo aveva appena finito di parlare con Juvia e di raccontarle la sua disavventura. La ragazza lo aveva ascoltato volentieri.
“Scusa se ti sto creando problemi. Ma Gray è stupido. Stupido. Stupido”, borbottò gonfiando le guance e riempiendole il cuore di tenerezza.
“Juvia crede che Gray-sama sia solo molto preoccupato per te. Anche Juvia si preoccuperebbe al suo posto. È così carino! Juvia è certa che sarebbe un padre fantastico”.
Rayn fece una smorfia.
“Ah, tu sei troppo per lui”
“Blue! Ci stai forse provando con Juvia? Perché Juvia lo trova inopportuno!”
“N-no!”, esclamò arrossendo. “Accidenti, perché tutti pensano sempre la stessa cosa?”.
Juvia a quel punto prese a ridere, trascinando nella sua allegria anche il ragazzo.
“Juvia sta solo scherzando. Ed è certa che già domani tu e Gray-sama avrete dimenticato tutto”
“Lo spero. In caso contrario, non mi dispiacerebbe rimanere qui. Sai quant’è pesante vivere con lui e Lyon che si comportano da bambini? A volte sembro io l’adulto...”
I due rimasero a parlare fino a tardi, per poi addormentarsi sul divano, l’uno accanto all’altro. E sebbene potesse apparire strano, nessuno dei due si era mai sentito così a suo agio.

L’indomani, Fiamma, Neel e Happy si svegliarono di buon’ora e raggiunsero l’entrata della città di Magnolia. 
“Insomma, possibile che di qui non passi una corriera?”, borbottò la ragazzina.
“Ma non possiamo andare a piedi? Io detesto i mezzi di trasporto”, si lamentò il più grande.
“O, se vuoi, possiamo andare volando”, fece lanciando un’occhiataccia a Happy, il quale tentò di far finta di niente.
Vennero raggiunti poco dopo da Rayn, il quale appariva piuttosto assonnato.
“Ah, buongiorno”, borbottò.
“Rayn, hai un aspetto orribile. Nottata in bianco?”
“Senti, io e Juvia siamo stati svegli a parlare fino a tardi”, sbuffò con le mani infilate nelle tasche.
Fiamma sorrise nel vederlo.
“Eh… ciao, Rayn”
“Oh, ciao Fiamma! Allora, dove si va oggi?”
“Ma dove vogliamo!”, esclamò l’amico dandogli un pizzicotto. “Dopotutto nessuno conosce meglio la strada di noi due!”.
I quattro “avventurieri” si incamminarono quindi verso la stazione più vicina, in modo da poter prendere una corriera e non dover andare a piedi per chissà quanti chilometri.
Staccare la spina avrebbe sicuramente fatto loro bene. E poi per Fiamma era divertente poter passare del tempo con loro. La bambina aveva anche portato una macchina fotografica che Natsu le aveva prestato, in modo da poter immortalare ogni momento. E magari scattare anche una foto o due con Rayn non sarebbe stato male.
Dopo una mattinata passata a girare, ridere e scherzare senza neanche fermarsi, Fiamma iniziò a mostrare i primi segni di malessere.
“Uffa, ho fame. Mangiamo qualcosa? Che ne dite della cucina messicana? Mi piace il piccante”
“Io sinceramente vorrei un gelato”, biascicò Rayn stanco. “Accidenti, il sole picchia forte oggi”.
“Lì!”, Fiamma indicò una piazzetta su cui centro troneggiava una fontana. “Possiamo rinfrescarci lì!”.
Si avvicinarono e, Fiamma per prima, raccolse un po’ d’acqua tra le mani, sciacquandosi il viso. Poi sospirò, sollevata. Poco dopo, Neel e Rayn la imitarono.
“Non ci sono pesci, qui?”, domandò Happy.
“Cavolo, sei proprio fissato!”, lo prese in giro l’amico.
Fiamma si era intanto persa a guardare l’acqua cristallina della fontana. Le ricordava Yuki, probabilmente perché aveva sempre amato la pioggia. E il mare. E tutto ciò che fosse collegato all’acqua, una passione piuttosto bizzarra.
Chissà dove si trovava la sua migliore amica.
“EHI!”, Neel la riportò subito alla realtà, prendendo ad urlare. “Ma che diavolo sta succedendo?!”.
Il biondo infatti adesso appariva bagnato. Fiamma strabuzzò gli occhi, rendendosi conto che qualcuno si era appena gettato nella fontana.
Una bambina della sua età, con i vestiti ovviamente zuppi d’acqua e lo sguardo curioso.
“Ops! Chiedo scusa!”
“Chiedi scusa? Ma ti sembra una cosa normale?!”, borbottò Neel.
La rosata rimase con gli occhi spalancati per qualche istante, prima di trovare il coraggio di parlare.
“Y-YUKI!”.
Non era un miraggio. Quella era proprio la sua dolce e allegra Yuki in carne ed ossa!
L’azzurra spalancò la bocca, correndo subito ad abbracciarla.
“Fiamma! Oh mio Dio, sei tu, non ci posso credere! Ma che cosa ci fai qui?!”
“Tu che cosa ci fai qui!”, fece guardandola. “Non ti avevano adottata?”
“Infatti è così. Però sai, la famiglia in cui stavo non era esattamente come mi aspettavo. Così me ne sono andata”, affermò come se nulla fosse. “E tu… tu perché sei fuori dall’orfanotrofio?”
“È… una storia lunga. Diciamo solo che sono scappata e adesso non vivo più lì. Aspetta, ma che sto facendo? Tu sei qui, questo vuol dire che puoi venire con noi a Magnolia!”
“Cosa… cosa è Magnolia?”
“Il posto in cui adesso vivo. Credimi, è fantastico”.
Rayn si era perso un attimo ad ascoltare la conversazione delle due, notando qualcosa di strano in Yuki. Quest’ultima gli era infatti molto familiare.
“Aspetta… tu sei Yuki?”.
La diretta interessata badò finalmente a lui.
“Sì. E tu chi sei?”
“Mi chiamo Bluerayne”
“Ma che bel nome. E voi invece chi siete?”
“Io sono Happy!”, fece lui entusiasta. “Lui è invece Neel. Sai, Fiamma ha ragione, penso che dovresti venire con noi”
“Dovrei?”, domandò confusa. “Ma io non posso venire così e...”
“Certo che puoi, tanto hai detto che sei scappata, vero? Benissimo! Ti prego, Yuki. Temevo di non rivederti più, non posso lasciarti adesso che ti ho ritrovata!”
“Si, infatti”, la incoraggiò Neel. “Credimi, non saresti la prima orfana che viene a vivere a Magnolia”. Yuki batté le palpebre, arrossendo.
“Davvero? Beh.. allora… forse potrei… sì, magari vengo a stare per un po’!”
“Perfetto! Allora è deciso, tornerai con noi. Questo sì che è un giorno felice!”, proclamò contenta Fiamma, prendendo sottobraccio l’amica, la quale le si avvicinò in seguito, sussurrandole qualcosa all’orecchio.
“Il tuo amico Neel è carino”
“Tu dici? Io preferisco Rayn. Cioè... dimentica quello che ho detto e basta!”.

La notte era servita a Gray per smaltire la rabbia. Forse sarebbe stato il caso di recuperare Rayn e riportarlo a casa con sé, sebbene il pensiero di andare da Juvia lo metteva non poco in imbarazzo. Era sempre stato strano il rapporto con quella ragazza, lei che gli andava dietro e lui che la rifiutava. Sembrava non poter essere altrimenti.
Quando infatti Juvia se lo ritrovò davanti, fu la prima a rimanerne sorpresa.
“Gray-sama! Sei qui!”
“E già… Umh, sono venuto a prendere Rayn”
“Oh, Rayn non è qui, è con Neel, Fiamma e Happy. Vuoi entrare comunque?”.
Gray distolse lo sguardo, imbarazzato.
“Ma sì… perché no”.
Forse, se si fosse fermato un attimo e avesse riflettuto, si sarebbe accorto che Juvia non era così male come pensava. Anzi, era una ragazza incredibilmente piacevole, oltre che intelligente.
“Rayn ha raccontato a Juvia del vostro piccolo litigio. Gli adolescenti non sono facili da gestire”
“Non lo sono affatto. Sono stupido ad avere tutte queste preoccupazioni, chi me lo fa fare?”, sbottò.
“Juvia invece crede che questa sia una cosa molto dolce. Rayn non ha una famiglia, quindi si è legato a te… ed anche a Juvia, stranamente. Non è buffo? Sembriamo quasi due genitori con il figlio e...”.
Si zittì immediatamente nel rendersi conto di quanto effettivamente fosse imbarazzante quell’affermazione. Ma era sempre stato il suo sogno, fidanzarsi con Gray, sposarlo e costruirsi una famiglia.
“Beh… sicuramente Rayn preferisce te. Sei… più brava con certe cose. E poi”, le sue guance si colorarono di rosso. “Mi rimprovera sempre perché pensa che dovrei essere più gentile con te”.
Juvia sorrise. Aveva avuto modo di costatare quel lato del carattere del ragazzo. Rayn era davvero uno strano misto di pregi e difetti, proprio una bomba ad orologeria.
“Juvia è certa che fra non molto torneranno. Ti va di andare a fare un giro?”
“Io… sì”, rispose Gray. “Mi farebbe molto piacere”.

“No. No. E ancora una volta no!”
“Gray, te ne prego”
“Ho detto di no, Juvia. Io non metterò in pericolo la vita di mia figlia”.
Rayn ascoltava a sguardo chino i suoi genitori discutere. La profezia di Charle aveva scatenato una serie di dubbi e domande a cui sembrava impossibile poter trovare una risposta.
“Nemmeno Juvia lo vuole!”, esclamò lei. “Ma non si tratterebbe di metterla in pericolo, solo di salvarla! Se c’è anche una sola possibilità che lei possa essere la Salvatrice… allora va protetta, anche se questo significa allontanarla da noi”.
Gray però sembrava non voler sentire ragioni. Non si poteva dare una responsabilità così grande ad una bambina non ancora nata.
“Abbandoniamo la bambina?”, domandò a quel punto Rayn, con tutta la sua spontaneità e innocenza. 
“No, tesoro”, Juvia le accarezzò una guancia. “Non l’abbandoniamo. È per proteggerla”
“Sarà anche per questo, ma non sono d’accordo”, ripeté Gray. “Io giuro che fino alla fine farò di tutto per impedire che si arrivi tanto. Che tocchi a lei, o alla bambina di Lucy e Natsu, questo non ha importanza. Perché non è giusto. Non è affatto giusto”.
Juvia sospirò avvilita. Vedere l’amore della sua vita così preoccupato ed esasperato era un duro colpo. Poteva capirla meglio di chiunque altro, nemmeno lei voleva separarsi dalla sua bambina… da Yuki.
Si avvicinò, abbracciandolo.
“In qualche modo ne verremo fuori. Come abbiamo sempre fatto”
“Dannazione, certo che sì. Siete tu e i bambini la mia priorità, adesso”, sussurrò posandole un bacio sulla fronte.
Rayn allora sgambettò vicino alla madre, avvicinando l’orecchio al suo ventre.
“Mh, sì. Ah-ah, ho capito! Mamma, papà, Yuki dice che non dovete preoccuparvi, lei sa cosa fare”. Gray allora portò una mano tra i capelli di suo figlio, accarezzandolo. Poi guardò sua moglie negli occhi.
Non erano stati loro a decidere. Non c’erano certezze per il futuro.
Un futuro che sarebbe probabilmente esistito, sì, ma a che prezzo?


Ametyst si stiracchiò. Aveva passato una nottata infernale a causa della febbre. Gajeel era stato chiaro: “guai a te se ti muovi in queste condizioni”.
Ovviamente lei lo aveva bellamente ignorato. Adesso si sentiva meglio, grazie anche alle amorevoli cure di Levy che aveva vegliato su di lei per tutto il tempo.
Già… le era mancato.
Finalmente, dopo tutto quel tempo, aveva trovato qualcosa. Gli anni passati a girare a vuoto erano finiti, ed era inoltre certa che non sarebbe passato molto tempo prima che  potesse riunirsi ai suoi fratelli.
Tutti insieme come un tempo.
Si legò i capelli, pensierosa.  Chissà dove Neel e i suoi amici si trovavano. Forse sarebbe dovuta andare a cercarli. Non ebbe però modo di pensare ulteriormente, poiché due occhi che la fissavano la portarono a rabbrividire.
August la stava osservando, la stava guardando nello stesso modo di quando l’aveva vista la prima volta. E Ametyst si sforzò anche di fare l’indifferente, peccato fosse più difficile di quanto credesse.
Lo odiava.
“Salve, signorina Ametyst. Come sta?”, domandò August con tono mellifluo.
Viscido.
“Salve… s-sto bene. Ho avuto un po’ di febbre ma… sto meglio”
“Capisco, bene, sono contento”, rispose avvicinandosi – forse anche troppo – alla ragazza. “Le voci a Magnolia girano veloci. So che sei qui perché stai cercando… i tuoi fratelli, se non erro”.
Lei trovò allora il coraggio di guardarlo negli occhi.
Bastardo.
“È esatto. Qualcosa mi dice che sono strettamente collegata a questo posto”.
August la squadrò dalla testa ai piedi. Non gli piaceva quella ragazza. Diceva cose davvero molto strane e che non lo convincevano.
“Allora spero che tu possa trovare quello che stai cercando. In caso avessi bisogno di una mano… chiedi pure al sottoscritto, in quanto sindaco sarò felice di aiutarti”, sussurrò con tono tutt’altro che gentile.
Tutto ciò non le piaceva. La faceva stare male, quello sguardo su di sé, quegli occhi.
Voleva scappare.
“Ehi, guardate chi c’è! Ciao, Ametyst!”.
Incredibile ma vero, fu proprio Neel a salvarla da quella situazione. Lui e gli altri erano appena rientrati con Yuki. Ametyst, a quel punto, si allontanò alla svelta da lui, il quale però non pensò neanche di staccarle gli occhi di dosso.
Non gliela raccontava giusto.
“Che cosa voleva August da te?”, domandò Neel nel vedere la ragazza agitata.
“Q-questi non sono affari tuoi!”, borbottò lei a braccia conserte. “Piuttosto… amh, sì, ecco, non vi ho ancora ringraziato per avermi aiutata ieri!”
“Pff, tranquilla! Non si lascia mai una donna in difficoltà”
“Bene, almeno sai cos’è la cavalleria”, affermò lei.
Yuki intanto si guardava ancora intorno, tra Fiamma e Rayn.
“Così è questa Magnolia. Ma aspetta, io dove andrò a vivere?”
“Non è un problema. Forse potresti andare con Rayn”, suggerì l’amica.
“Per me sarebbe un piacere, ma non credo ti divertiresti con me, Gray e Lyon, quelli non hanno idea di come ci si occupa di una bambina dolce come te”
“Io sono dolce? Mi piace come parli, Rayn”
“A me piaci tu, Yuki. Allora facciamo che da questo momento in poi… tu sei la mia sorellina adottiva, ti piace come idea?”.
Gli occhi della bambina si illuminarono.
“Sì! Ho sempre desiderato avere un fratello! Che bello, ho un fratello!”
“Beata tu”, sospirò Fiamma.
“Beh, anche tu ce l’hai”, le sussurrò Happy. La rosata stava già per insultarlo malamente, quando furono interrotti dall’arrivo di Gray e Juvia.
“Ah, eccovi! Siete già tornati! Juvia è così felice di rivedervi!”, fece la ragazza abbracciando Rayn, il quale arrossì. 
Gray invece era rimasto un po’ più composto, dopotutto l’altro ce l’aveva ancora a morte con lui.
Ancora una volta, Yuki non poté trattenere la sua sorpresa.
“Chi sono queste persone, Rayn?”, chiese curiosa. Non appena Juvia ebbe notato la bambina, i suoi occhi divennero lucidi.
“Oh, ciao”, la salutò chinandosi su di lei. “Sono Juvia. E tu chi sei? Sei davvero bellissima”
“Sono Yuki!”, esclamò lei contenta.
“Yuki?”, domandò Gray. “È davvero un bel nome. Io sono Gray”
“Perfetto, vedo che andate d’accordo!”, fece Rayn. “Yuki è la migliore amica di Fiamma e sta cercando un posto dove stare. Juvia… per te andrebbe bene?”
“Per Juvia sarebbe un piacere immenso! Adora le bambine, insieme ci divertiremo un mondo!”
“Sì!”, esultò lei. “Allora, se Rayn è il mio finto fratello. Tu sarai la mia finta mamma… e Gray sarà il mio finto papà. State insieme voi due, vero?”.
Domande scomode che solo i bambini potevano fare.
“Amh, non stiamo insieme, però va bene comunque”, borbottò lui arrossendo.

C'era un'atmosfera di felicità. Non per August ovviamente. La felicità degli altri era la sua sconfitta. Famiglie che si ritrovavano, sebbene senza saperlo…
Disgustoso. Davvero disgustoso. E lui allora? Dov’era la sua felicità? Dov’era la sua di famiglia?
Sentì una grande rabbia crescergli dentro. Si ripeteva sempre il motivo per cui fosse giunto a tanto, come una sorta di mantra. 
Alla fine ne sarebbe valsa la pena.
Non si sentiva minacciato. Non lui.
“Ma che bella scena, davvero commovente”.
August fu quasi certo di essersi immaginato quella voce. Per forza, perché si trattava di Acnologia, il quale, assolutamente tranquillo e vestito con abiti moderni, gli stava accanto.
“C-cosa…. TU! COSA CAVOLO CI FAI QUI?!”
“Ah, rilassati, non c’è bisogno di scaldarsi tanto”
“Io voglio sapere come cavolo hai fatto a liberarti! E SOPRATTUTTO PERCHÉ?’!”
“Perché mi annoiavo”, rispose con strafottenza. “Dovresti avere un po’ più di fiducia in chi ti ha aiutato. Prometto che non farò niente di avventato per il momento. E poi voglio divertirmi, andiamo. Non posso lasciare fare tutto a te”.
Nel dire ciò si era perso a guardare Fiamma. August sapeva che non l’avrebbe uccisa, se poi voleva divertirsi in ogni caso con lei, che lo facesse pure, non gli importava. Ma al massimo, la soddisfazione di ucciderla sarebbe stata sua.
Poi, solo successivamente, sarebbe toccato a Natsu.
“D’accordo, ma comportati da umano, per quanto possibile. U-m-a-n-o. Hai capito?”
“Ho capto. Tsk, noioso”, proclamò infine, alzando gli occhi al cielo.

Lucy era stata in pensiero per tutta la notte. Ma come era potuto saltarle in mente di far andare via Fiamma? Era solo una bambina che aveva riposto in lei la sua fiducia, e lei l’aveva ripagata dicendo quella marea di stupidaggini.
Era strano, adesso che era a mente lucida non poteva fare a meno di chiedersi perché avesse agito in modo tanto stupido!
“Non appena la vedrò le chiederò scusa”, disse fra sé e sé. “Sono davvero… davvero una sciocca!”.
La finestra alle sue spalle era aperta. Stava revisionando per l’ennesima volta il suo libro, aveva promesso a Fiamma che lo avrebbe mandato alle case editrici per farlo pubblicare. Almeno quello glielo doveva.
Non poteva immaginare che Natsu si stesse in quel momento arrampicando alla finestra, proprio per vedere lei.
“Ah, ce l’ho fatta!”, esultò.
“N-Natsu?! Che diamine, sei di nuovo entrato dalla finestra? Va subito fuori!”, esclamò nervosa.
“Aspetta, aspetta!”, alzò le braccia in segno di resa. “Volevo soltanto dirti che Fiamma sta da me, è al sicuro”.
Nel sentire quelle parole, la bionda sospirò.
“Meno male, mi sento così sollevata! Lei ti ha… detto tutto, vero?”.
Il rosato allora annuì, sorridendo timidamente.
“Ah, non so perché l’ho detto!”, fece portandosi le mani sulla testa. “Il fatto è che mi sento così legata a quella bambina che per un attimo ho avuto paura. E se lei vedesse in me una sorta di figura materna? A me piacciono i bambini, ma non sono in grado e...”, si interruppe, facendo caso a come il sorriso di Natsu si fosse ora allargato.
“Tu sei incredibile, Lucy. Ti preoccupi sempre per gli altri. Ma io l’ho capito, sai? Ho capito che quel che hai detto l’hai detto perché eri preoccupata. Non temere, ho messo una buona parola io con Fiamma per te. Sono certo che le passerà presto”.
Lei sospirò. Quel ragazzo era davvero più bravo di lei con certe cose?
“Grazie… grazie davvero. Mi sento stranamente più tranquilla sapendo che in questo momento lei è a casa tua”
“Beh, non è esattamente a casa mia in quest’istante, ma hai capito! Anche io mi sento molto legato a lei, così come a Neel. È strano, non è vero? Sembriamo proprio una famiglia felice”.
Lucy sorrise.
“Ma io e te non siamo sposati. Non stiamo neanche insieme”
“Ah, già”, imbarazzato si portò una mano sulla testa. “Mi spiace per l’altra volta. Non volevo mandare tutto all’aria. Neel e Happy hanno ragione, non ho proprio speranza”.
Il suo cuore sussultava forte ogni qualvolta lui le stava vicina. Anche se si trattava di Natsu, così immaturo e pieno di difetti, Lucy si sentiva inesorabilmente attratta, per quanto tentasse di nasconderlo.
Si schiarì la voce.
“Su, non fa niente. Magari era solo la serata sbagliata. Probabilmente dovremmo solo… riprovarci”.
Gli occhi del rosato si illuminarono a quel punto.
“Riprovarci?! Vuol dire che mi dai un’altra occasione?”
“S-sì! Ma niente risse questa volta!”
“Parola d’onore. Ti tratterò come una principessa, lo giuro!”.
Il suo entusiasmo era qualcosa di adorabile. A Lucy venne da sorridere.
Però una cosa non riusciva a spiegarsela. Perché aveva la sensazione che fra loro ci fosse molto di più?
Si trattava di qualcosa che non riusciva a ricordare. Come i ricordi di una vita passata, sbiaditi oramai dal tempo.

Si respirava un’aria piuttosto tesa. Gray insieme a Juvia e Natsu e a Lucy, non riuscivano a spiaccicare una parola. Insieme a loro c’erano anche Gildarts e Charle, colei che con la sua visione aveva sconvolto le loro vite.
Oramai era chiaro che una delle due bambine sarebbe stata destinata a divenire la Salvatrice. Ma a chi sarebbe toccato quel destino?
Gray fremeva, sebbene tentasse di non darlo a vedere. Non era d’accordo, non lo sarebbe mai stato. Cavolo, si parlava della sua bambina. E sapeva che anche Juvia la pensava come lui, con la differenza che non era in grado di dirlo.
“Allora siamo tutti d’accordo”, disse Gildarts. “Quella che nascerà per ultima dovrà andare. Potrebbe essere che sia August che Acnologia siano a conoscenza di questa profezia e che faranno di tutto per fermarci. La bambina dovrà andare in un posto dove nessuno potrà farle per male. Lo faremo tramite un portale, costruiremo una teca magica. Siete d’accordo?”.
Natsu sospirò a braccia conserte.
“Non mi pare ci sia altra scelta. Maledizione, perché a me?”
“Perché a te? “Perché a noi” vorrai dire?” sbottò Gray. “Il non sapere mi sta distruggendo”
“Oh, Gray-sama”, sussurrò Juvia con gli occhi lucidi.
“Non vi dovete preoccupare, non accadrà loro nulla di male. L’importante è tenerle lontane da August. Non credo si farebbe scrupoli ad ucciderle”.
Lucy si portò le mani sulla pancia. Fino a quel momento aveva tenuto lo sguardo basso.
Era per il bene di tutti. Anche per quello di sua figlia.
Doveva togliersi dalla testa il pensiero di starla abbandonando.
Non era così. O stava solo cercando di convincersene?
“Non voglio che lui la tocchi. Sono disposta anche a spedirla da un’altra parte, se è per questo”.
Natsu strinse la mano di sua moglie. Come poteva avere tutta quella forza?
E perché per lui, per Gray, era così difficile?
“Bene”, fece poi Gildarts. “Allora sarà meglio cominciare subito con la costruzione della teca. Ormai manca poco”.
Già, mancava proprio poco.
Troppo poco tempo.


“Fiamma! Allora, ci raggiungi oppure no?”.
Fiamma si sistemò lo zaino in spalla.
“Arrivo! Tu e Happy precedetemi!”.
Le cose sembravano stare andando davvero bene. Yuki era di nuovo con lei, si stava legando a Natsu, a Neel, stava costruendo delle amicizie. Tutto ciò che non era mai stata in grado di fare.
Acnologia non era riuscito a staccarle gli occhi di dosso. E quella doveva rappresentare una minaccia? Quella bambina così insulsa?
Un fremito di rabbia lo attraversò. Lei gli ricordava troppo il Dragon Slayer del Fuoco, colui che aveva osato già batterlo una volta. 
August era stato chiaro, non fare niente di avventato. Ma risultava tutto così maledettamente difficile.
Fiamma si voltò di scatto, rendendosi conto di essere osservata. Quell’uomo era piuttosto strano, aveva un aspetto inquietante.
“Ah, non guardarmi così. Non ti farò alcun male”
“E… tu chi dovresti essere?”, domandò curiosa.
“Diciamo che sono un amico di August. Ma puoi stra tranquilla, non sono noioso come lui”.
Lei sorrise, adesso più tranquilla.
“Piacere, io mi chiamo Fiamma!”.
Fiamma, un nome piuttosto curioso.
“Io sono Acnologia”
“È un nome buffo”, fece dondolandosi, sorridendo.
Acnologia la osservò, tentando di contenere la sua rabbia crescente.
Credimi, cara bambina, ti toglierò quel sorriso dalla faccia. 
A te e alla tua famiglia.


 
NDA
Buon primo maggio!
A parte il titolo che fa molto Hitler, direi che è stato un primo capitolo abbastanza tranquillo. Yuki si è unita alla ciurma degli orfani e si è già legata a Gray, Juvia e Rayn. Di contro c'è però Acnologia che ha ben pensato di andarsi a fare un giro e ha adocchiato Fiamma. Direi che tutto ciò è abbastanza inquietante. C'è ancora qualche nuovo personaggio che dovrà fare la sua comparsa, giusto per movimentare una situazione già abbastanza complicata.
Detto ciò, alla prossima ^^
   
 
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