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Autore: Fanta Gaia    01/05/2018    0 recensioni
Per alcuni vivere per sempre è un bene ma non per me, ma non lo è per me
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Cosa mi aveva spinto a tornare all'aula di storia ancora non lo so ma l'unica cosa che so è che mi ritrovai davanti quell' aula, visto che stavo li tanto valeva entrare nottai che il professor Blake mi aveva notato e pensai che era stata una cattiva idea avrei dovuto lasciare l'aula ma ora mia il guaio era fatto tanto valeva restare, ascoltai la lezione e mi persi per le strade di quella che doveva essere nella mia immaginazione la Londra della prima rivoluzione industriale, in questo era davvero in gamba il professor Blake riusciva a farti immergere completamente nella storia che ti stava spiegando era come se tu fossi lì è vedessi tutte quelle cose era come vedere un film storico ma tu eri lì e vivevi in quei tempi, quella fu la prima volta che mi piacque una lezione di storia. La lezione fini e come se mi risvegliarsi da un lungo sogno presi i libri che avevo sul banco e stavo per uscire ero già uscita dal aula quando me lo ritrovai poggiato vicino la porta dell'aula, << vedo che ha deciso di tornare >> per un attimo mi spavento ed io rimasi senza parole << era passata di qui e sono entrata >> << la lezione di oggi le è piaciuta? >> << È stata interessante >> << per la prima volta hai lasciato il tuo odio fuori da questa stanza >> io non risposi, << noto che lei è curiosa >> tra me pensai che quest' uomo sa leggere nel pensiero << si abbastanza ma ... >> Lasciai la frase in sospeso tanto sapevo che lui avrebbe capito << io penso di aver trovato la persona giusta >> << per cosa ? >> << Questo è un segreto >> << bene allora a me non interessa >> << io non credo che  le interessi >> mi stavo iniziando ad irritare ma lui continuava a non demordere, non sembrava avere cattive intenzioni e quindi segui il suo gioco << bene allora quale sarebbe questo segreto? >> << Se mi segue nel mio ufficio lo saprà >> io esitai un po' e lui immediatamente aggiunse << può stare tranquilla >> non mi aveva rassicurato ma io ero comunque pronta ad andare. Entrai nel suo ufficio, lui si mise dietro la scrivania e mi fece cenno di sedermi, << io ho un segreto >> disse poggiandosi sulla scrivania << inizia ad essere un po' ripetitivo >> prese una collanina che aveva al colla come ciondolo c'era un anello, sembrava una fede, poi prese il tagliacarte che stava sulla scrivania e si fece davanti ad i miei occhi un profondo taglio sul braccio io ebbi il tempo solo di dire << noo >> in pochi istanti il taglio si rimangono sotto i miei occhi, la mia voce era completamente andata, rimasi immobile a guardare senza capire, in realtà avevo capito ma non poteva essere vero, quello era solo frutto della mia immaginazione, lui attese che io metabolizzasi la cosa prima di parlare, << io sono immortale, non posso morire le mie ferite si rimarginano costringendomi a vivere per l'eternità sono circa trecento anni che sono al mondo e da parecchio tempo che non li conto più, ho vissuto tante vite e sono stato tante persone >> io mi stavo riprendendo dallo schok, << lei è immortale >> balbettai, lui aspetto un po' in silenzio, mentre io cercavo di dare un senso a tutti i miei pensieri << perché me lo sta dicendo? >> Chiesi per rompendo il silenzio << perché tu come me hai sofferto solo che io ho avuto più tempo di te e penso di poterti aiutare >> << che ne sa lei di me >> stavo per alzarmi ed andarmene ma lui mi fermo << ascoltami soltanto non devi fare nulla che non vuoi >> lo disse con tono dolce e non so perché ma mi convinse io mi rimissi a sedere lui andò verso il mini bar e prese un po' di tequila << vuoi qualcosa? >> << No >> << penserai probabilmente che sono un alcolista, lo sono stato quando è morta mia moglie ma l'ho superato ora bevo solo di tanto in tanto >> io rimasi in silenzio lui si sedette bevete un sorso di tequila e comincio a parlare << nella vita tutti cercano il vero amore, quell'unica persone che ti completi perfettamente io come ogni essere umano l'ho fatto, e l'ho trovato il mio vero amore, come ti ho già detto ho visutto tante vite e mi sono innamorato di tante donne, sono stato sposato ho avuto figli sono diventato nonno è così via ma quando ho incontrato la mia anima gemella è stato diverso me ne sono innamorato la prima volta che l'ho vista anche se ancora non sapevo chi fosse, ero a Parigi durante la seconda guerra mondiale noi l'avevamo già liberata lei era in una pasticceria e stava ordinando qualcosa, aveva un vestito giallo estivo, appena la viti pensai che era bellissima, sembrava un angelo si vedeva che non era come tutte le altre, dopo quel giorno nonostante passai davanti a quella Pasticeria per tutto il periodo che restai lì non la vidi più ogni volta era una delusione. Mentre combattevo cui ferito gravemente, io non me ne preoccupai sapevo che tanto non sarei morto mi portarono in infermieristica li, mi bendarono, era l'unica cosa che potevano fare, nonostante io non possa morire sento il dolore come voi, mentre ero agonizzante dal dolore la rividi di nuovo, all'inizio pensavo fosse un miraggio ma lei era lì era partita poco dopo che l'avevo vista in pasticceria era un infermiera volontaria, << bene signor Blake >> << tu puoi chiamarmi William >> questo è il mio vero nome, di tanto in tanto lo cambio ma volevo che lei mi chiamasse con il mio nome, << lei è ferito gravemente >> << pensavo di essere morte perché altrimenti come mi spiegherai la presenza di un angelo qui vicino a me >> lei arrosi lievemente, ero stato ferito a qualche centimetro dal mio cuore e facevo io cascamorto << lei rischia di morire e si mette a fare il cascamorto >> << vorrei vedere una volta il paradiso prima di finire all'inferno >>  << si rende conto della sua situazione >> << si mio angelo >> << ora la smetta o chiamerò un altra infermiera >> nei giorni che passai li strinsi sempre di più amicizia con lei, era più di una settimana che ero li, i dottori probabilmente si chiedevano perché non fossi ancora morto visto che quella era la mia fine, la mia ferita non si era ancora rimarginata dal tutto quando mentre parlavamo dissi << se guarisco mi sposo Amanda Stuart >> << smettila di fare lo stupido William >> << non sto scherzando se guarisco mi sposi? So che mi sarei dovuto mettere in ginocchio ma in questo momento diciamo che non posso >> << se guarisci e dopo la guerra ne sei ancora così convinto allora ti spossero ma dovrai chiedermelo di nuovo mettendoti in ginocchio e in maniera molto cerimoniosa >> poi mi diede un bacio fu il nostro primo bacio, io capi cosa voleva dire Shakespeare io in quel momento avevo visto davvero il paradiso, lei non era come le altre donne lei era diversa, di lì ad una settimana fui dimesso lasciando i medici senza parole prima di andarmene andai da Amanda << promettimi che mi scriverai >> mi disse appena mi vide << certo amore mio e tornerò per sposarti >>.
   
 
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