Capitolo
21
Toromu – Cambogia
*Spazio aereo sovrastante
l’istituto Toromu*
La Damocles era decollata
solo alcune ore prima.
Schneizel si trova in plancia
affiancato da Kanon e in quel momento si sta
facendo informare sulle ultime novità riguardanti la
situazione venutasi a
creare a Parigi, ormai di certo imputabile agli Orai, inoltre riceve
conferma
riguardo la morte di tutti i membri della famiglia imperiale, eccezion
fatta
per Cornelia e Nunnally che si trovavano nell’aerea 11 e che
si sono di
conseguenza salvate.
“Quindi
adesso è certo, solo
Cornelia e Nunnally sono sopravvissute, bene! Mi preoccupa un po' il
fatto che
non si siano più fatte vive, inoltre
l’atteggiamento di Cornelia nell’ultima
email non mi è piaciuto…”
Pensa, portando una mano sotto il mento.
-Vostra altezza! Nina Einstein sta
venendo in plancia, credo abbia qualcosa
da dirle- Lo avverte Kanon.
-Certo, nessun problema-
Venti minuti dopo la verde arriva
in plancia e senza perdere tempo va verso
il principe per poi rivolgergli la parola-
-Principe Schneizel, tutti i
sistemi della nave sono pienamente operativi,
non sembra ci siano problemi tuttavia…- Viene interrotta-
-Nina! Adesso dovresti chiamarlo
Imperatore o sua altezza imperiale visti i
risvolti a Pendragon- La riprende Kanon.
-Ma no Kanon, per favore, E poi
non sono ancora stato incoronato
imperatore… Piuttosto mi sembra che Nina voglia dirmi altro-
-Infatti, maestà! La
nave è pienamente operativa come dicevo però uno
dei
nostri satelliti in orbita non credo lo sia- In quel momento mostra una
certa
preoccupazione.
-Ah sì? Spiegati meglio
per favore-
-Beh, uno dei satelliti mostra un
area circoscritta di oltre 2 chilometri
accanto alla luna che sembra accumulare sempre più energia,
inizialmente
credevo fosse un problema ai sensori del satellite ma ora non ne sono
più tanto
sicura…-
-Per quale motivo non ne sei
sicura?- A porre la domanda è Kanon.
-All’inizio era una
semplice zona di spazio che emanava esclusivamente
energia, ma ora sembra che la luce che colpisce quella zona venga
assorbita
come accade con i buchi neri, inoltre la quantità
d’energia che emette è
aumentata di 10 volte-
-Che cosa pensi che sia?- Le
domanda il biondo.
-Forse un arma Orai? Per saperlo
dobbiamo avvicinare la Damocles a quel
punto dello spazio e analizzarlo con i sensori che abbiamo a bordo-
Conclude,
sicura.
-Potrebbe essere una soluzione,
inoltre credo sia proprio quella la
posizione dello spazio che dobbiamo raggiungere per mettere in atto il
mio
piano, me lo confermi Kanon?-
-Si vostra altezza, possiamo fare
entrambe le cose da quella posizione-
“Piano?
Che ha in mente il
princip… anzi, l’imperatore?” Si chiede la scienziata.
“Chissà
che ha in mente… non
lo ha detto nemmeno a me…” A pensarlo è Kanon,
preoccupato.
Successivamente la Damocles viene
messa in rotta per uscire dall’orbita
terrestre. Secondo i calcoli fatti da Nina la manovra sarebbe stata
ultimata in
circa 12 ore.
Euro Universe
*Parigi*
Le strade della capitale
sono ormai semi deserte, la maggior parte dei
cittadini è morta o sta morendo all’interno delle
proprie case a causa
dell’epidemia scatenata dagli Orai. Solo gli anziani, i
disabili e i bambini,
assieme a una piccolissima percentuale di persone naturalmente immuni
sono
sopravvissuti.
In quelle ore alcuni priori
iniziano a mostrarsi a tutti i superstiti,
spiegando ai pochi che hanno il coraggio di uscire in strada, che la
pandemia
si è venuta a creare a causa della malvagità del
popolo Parigino, sterminando
ogni uomo o donna che non poteva essere salvato e condotto sulla retta
via. I
priori spiegano che la pestilenza è stata una punizione
degli orai verso i
malvagi che popolavano Parigi e anche che chi è
sopravvissuto è stato
risparmiato solo perché gli Orai pensano che alcuni Parigini
possano ancora
essere salvati e condotti sulla retta via.
In quel momento,
all’interno di un area verde del centro di Parigi, uno dei
priori si trova a parlare a un gruppo di 28 persone, tra cui si trovano
2
uomini su di una sedia a rotelle, 6 anziani, 10 donne, 3 uomini e 7
bambini di
cui tre disabili. Tutti i presenti sono sconvolti dagli avvenimenti
degli
ultimi giorni e non sanno nemmeno se fidarsi delle parole del priore,
tuttavia
il santone li presente sembra volerli convincere a tutti i costi a
credere
nella parola degli Orai.
-FIGLI MIEI! Non vi chiedete come
mai voi siete sopravvissuti mentre gli
altri no? Eppure siete stati a contatto con gli appestati e secondo la
vostra
scienza alcuni di voi sarebbero dovuti morire per primi, come quei
signori
anziani che vedo seduti lì a terra- Afferma, indicando con
la mano i 6 signori
anziani, che sono seduti sul prato.
-Priore! Noi abbiamo paura! La
prego ci aiuti, dica agli Orai che li
serviremo e li adoreremo, ma che ritirino la piaga che ci hanno inviato
per
punirci!- A parlare è una delle donne li presente, una
signora sui 40, bionda e
abbigliata con Jeans e maglione color nero.
-Priore, adesso che gli Orai hanno
sterminato la gente qui a Parigi… MI
DICE COME FARO’ CON LE MIE CURE? Io ho un cancro al cervello
che adesso il mio
medico non potrà curare visto che è morto!- Si
altera uno dei due uomini sulla
sedia a rotelle.
-Non temere figlio degli Orai! Le
tue paure sono infondate, non hai bisogno
di un umano per curarti!- In quel momento il priore illumina il suo
bastone.
In quel momento la forte e azzurra
luce del bastone investe tutti i
presenti. Gli anziani vengono rinvigoriti come anche i restanti
presenti
ritrovano le forze perse in quei giorni a causa del trambusto venutosi
a
creare. A quel punto tutti osservano il priore, come a volergli
chiedere cosa
avesse fatto loro, ma si rivela non essere necessario.
-Gli Orai vi hanno appena
restituito le forze, ma non solo! Tu, umano che
lamentava la perdita del suo medico, alzati da quella sedia e vieni qui
accanto
a me per essere benedetto dalla luce degli dei- In quel momento punta
il dito
verso l’uomo in carrozzina.
-Che cosa? Priore, lei mi chiede
l’impossibile, il cancro che ho mi ha
portato via le gambe!- Esclama, stranito.
-Abbi fede figlio mio!-
L’uomo deglutisce poi,
comunque curioso di vedere se gli Orai sono davvero
intervenuti in qualche modo, prova ad alzarsi dalla sedia, riuscendoci
senza
alcuna difficoltà.
-Non posso crederci! SONO GUARITO!
SONO GUARITO!- Urla l’uomo, iniziando a
piangere, commosso.
-Ora anche il tuo compagno
può alzarsi dalla sedia!- Indica il secondo uomo
in carrozzina.
-Priore! Ma chi crede di prendere
in giro? Io non cammino dalla bellezza di
vent’anni dopo un incidente stradale!- Gli dà
contro, infastidito.
L’uomo che si era appena
alzato dalla carrozzina si irrita e si avvicina a
lui, per poi strattonarlo di forza da sopra la sua sedia a rotelle e
costringerlo ad alzarsi. Lui si mette in piedi istintivamente, la cosa
lo
sconvolge, non pensava che avrebbe mai potuto farlo.
-Oh mio dio! Oh MIO DIO! Gli Orai
mi hanno davvero guarito?- Inizia a
urlare, commuovendosi.
I restanti presenti osservano la
scena, sorpresi e ammaliati dal miracolo
che il priore aveva appena compiuto.
-Figliolo, come vedi gli Orai non
sono come gli umani, la loro bontà è
infinita! L’unica cosa che gli dei desiderano è la
felicità di tutti coloro che
decidono di seguire il sentiero! Mai più sofferenze, mai
più malattie, mai più
povertà per tutti coloro che camminano all’unisono
sulla retta via! GLORIA AGLI
ORAI!- Conclude, osannando gli dei.
I presenti si guardano tra loro
per poi iniziare a osannare gli Orai e a
ringraziare il priore per ciò che ha appena fatto.
A Parigi scene del genere possono
vedersi ormai in tutta la città, tra i
sopravvissuti il verbo degli Orai si diffonde rapidamente, infatti i
priori
approfittano della disgrazia che loro stessi hanno lanciato sulla
popolazione
al fine di piegarla al loro volere.
Nelle ore successive la gente di
Parigi inizia a perdere fiducia nelle
parole di colei che aveva infiammato il popolo solo poco tempo prima. I
superstiti iniziano a parlar male della bionda, infatti pensano che le
promesse
che gli ha fatto siano state semplici menzogne atte a non creare disagi
eccessivi nella capitale.
*Weiswolf – 30 minuti
all’arrivo della flotta della Federazione*
*Ufficio di Leila
Malcal*
Leila e Tony, in compagnia
di Yukiya, Ayano e Ryò, discutono della
questione Orai all’interno dell’ufficio di Leila,
facendo il punto sulla
situazione globale di Euro Universe e del testo del mondo. La bionda
è seduta
dietro la sua scrivania con accanto Tony e i 3 eleven si trovano di
fronte alla
stessa, anch’essi seduti. Proprio in quel momento Tony inizia
a illustrare
brevemente la situazione ai presenti dopo essersi aggiornato usando il
suo
Smartphone.
Pare che gli Orai abbiano
sterminato anche il parlamento di Euro Britannia
con la stessa metodica utilizzata a Parigi e pare che San Pietroburgo
stia
affrontando un epidemia identica a quella di Parigi, che sembra aver
già
decimato il 70% della popolazione, risparmiando alcuni immuni,
disabili,
anziani e bambini. Inoltre dopo i fatti di Parigi pare che
l’epidemia si stia
diffondendo in tutte le metropoli di EU, dove i priori a epidemia
conclusa,
iniziano a curare e aiutare i superstiti, accattivandoseli. Gli unici
continenti a non essere stati ancora colpiti dall’epidemia
sono Britannia e
l’Australia.
Nel sentire quegli aggiornamenti i
presenti storcono il muso, infatti la
strategia nemica è decisamente semplice e lampante.
-Mi chiedo come facciano a non
capire! Prima ne uccidono una certa
percentuale, poi salvano i superstiti per accattivarseli!- A parlare
è Ryò.
-Infatti, gli Europei sono degli
idioti!- Gli dà manforte Ayano.
-Ehi! Modera le parole stupida
ragazzina! Tu che faresti al posto di quella
povera gente eh?- A prendere la parola è Tony.
-Tony, per favore…- Lo
riprende Leila.
-Perdonami Leila…
è che io…- China il capo.
Lei si volta e gli mette una mano
sulla spalla, sorridendogli dolcemente.
-Sta tranquillo, è
normale essere tesi in situazioni come questa-
-Ehi voi due, finitela di
scambiarvi sguardi dolci! Senti biondina, ci
avete detto che la stessa flotta che ha distrutto Pendragon sta venendo
qui,
pensi di fare qualcosa in merito?- A porre quella domanda è
Ryò, visibilmente
preoccupato.
-Io mi preoccuperei del
perché una flotta di quelle dimensioni stia venendo
qui, non ci avete pensato?- Chiede Yukiya.
-Ma è ovvio ragazzino!
Vogliono Leila, che nonostante tutto ha ancora
milioni di consensi in tutta Euro Universe! Se la gente sta resistendo
è per
merito del suo discorso- Gli risponde Tony, infastidito.
-No Tony, Yukiya ha
ragione… se volessero solo me sarebbe bastata una
singola nave con qualche decina di frame per eliminarmi, invece stanno
venendo
qui con una flotta intera- Lo contraddice.
-Magari si trovano di strada,
Weisewolf potrebbe non essere il loro
obbiettivo finale!- Ipotizza la spadaccina.
-Anche questo è
possibile, magari vogliono fare una capatina su Euro
Britannia con la loro flotta, magari per distruggere San Pietroburgo,
dove le
truppe imperiale sembra abbiano preso delle contromisure per non
contrarre il
virus- Le dà manforte Tony.
-Di quali contromisure stiamo
parlando?- Chiede Yukiya.
-Niente di speciale, semplicemente
hanno isolato le basi, indossano quasi
sempre tute di contenimento sterili o maschere antigas, oltre a
eliminare
qualsiasi infetto che gli capiti a tiro…- A parlare
è Leila, che nel concludere
quella frase si rattrista.
“Mostra compassione per
il nemico, che idiota!” A pensarlo è Ayano.
“Si scannano tra loro,
dovrei esserne felice ma
invece è tutto il contrario…” Pensa Ryò.
A un tratto qualcuno contatta Tony
alla radio, si tratta di Anna.
-Comandante! Non riesco a
contattare Leila alla radio, va tutto bene?-
-Si, certo, discutevamo una
questione important…- In quel momento Leila gli
toglie la radio di mano.
-Anna, cosa
c’è?-
-Leila, stiamo attendendo i tuoi
ordini da un po’ e la flotta della
Federazione sta per arrivare, che cosa dobbiamo fare?-
-Inutile che restiate qui,
evacuate la struttura immediatamente, io resterò
qui assieme a Tony e ai tre eleven che ho liberato qualche ora fa-
Nel sentire quelle parole i tre
eleven sbuffano, infastiditi. Yukiya rimane
impassibile mentre Ayano e Ryò fulminano la bionda con lo
sguardo, il tutto
sotto gli occhi di Tony, che li osserva pensieroso.
“Sono
contrariati, e come
dargli torto… Leila ci sta chiedendo di
suicidarci…” Pensa il militare.
“E
ti pareva… I suoi uomini
non sono sacrificabili, noi si! Stronza!” Pensa Ryò.
-Leila! Tu sei pazza! Vieni via
con noi, ti prego!- In quel momento Anna
inizia a piangere.
-No Anna, devo sapere cosa
vogliono gli Orai!- Esclama, seria.
-Ma io… io…-
Singhiozza.
-Ti prego! Fidati di me,
andrà tutto bene! Ora devo salutarti!- A quel
punto chiude la conversazione, spegnendo la radio.
A conversazione chiusa la bionda
si schiarisce la voce con un colpo di
tosse e poi torna a rivolgersi ai tre eleven al fine di giustificare la
sua
decisione di trattenerli con lei a Weiswolf.
-So che già credete che
vi considero solo ed esclusivamente pedine
sacrificabili ma vi sbagliate-
-Ah sì? Allora lasciaci
andare, non vogliamo essere uccisi dagli Orai!- A
parlare è Ayano.
-Potrei farlo ma… vi
converrebbe uscire la fuori? Non sapete dove siamo,
non conoscete la zona e sta per arrivare un nemico potentissimo, senza
contare
che gli unici a cui potreste chiedere aiuto sono degli Europei che non
amano
particolarmente i Giapponesi e che vi sacrificherebbero alla prima
occasione!
Sicuri di voler andare via dalla fortezza?- A quel punto Leila li
fissa, come
fosse inferocita, mantenendo però un’espressione
di finta calma.
“Cavolo, non
l’avevo mai vista così, mi fa paura!” A pensarlo è Tony, che
la osserva con la
coda dell’occhio.
-Leila ha ragione ragazzi, siamo
intrappolati in questa fortezza, non
possiamo fare altro che restare qui e attendere- Afferma Yukiya.
-D’accordo, allora Leila
ci daresti almeno un arma per difenderci?- Chiede
Ayano.
-Ovviamente! Tony avrà
già fatto portare nei vostri alloggi armi e abiti
adatti a uno scontro, me lo confermi Tony?-
“Alloggi? Nella nostra
cella vorrai dire” Pensa Ayano.
-Si, certo! Ho fatto portare una
mitraglietta MP5 per ciascuno più una
Beretta92 a testa, inoltre sui vostri letti troverete anche delle tute
da
combattimento munite di giubbotto anti proiettile- Spiega il ragazzo.
A quel punto i tre eleven si
alzano ed escono dall’ufficio di Leila per poi
dirigersi ai loro alloggi per prendere l’equipaggiamento che
Tony aveva fatto
preparare per loro. Nel frattempo il ragazzo va verso la porta
dell’ufficio,
chiudendola a chiave, per poi tornare da Leila, avvicinandosi a lei.
-Leila… potremmo non
sopravvivere a tutto questo…-
La bacia delicatamente sulle
labbra, facendola arrossire.
-Tony, che hai in mente? Non farti
strane idee-
-No, non abbiamo tempo nemmeno per
quelle ormai- Ridacchia, fissandola
insistentemente.
-E allora, che vuoi fare?- Sospira.
-Dirti che in questi mesi ti ho
sempre guardata, nonostante ci provassi
anche con Anna e… e con tutte le altre donne della base...-
Nel sentire quelle parole Leila
sbuffa.
-Però Leila, io ho
occhi solo per te! Le altre mi piacciono, ma di te sono
innamorato!- La bacia ancora.
Leila risponde a quel bacio,
afferrando con passione il volto di Tony. I
due continuano a baciarsi per qualche minuto ma poi la bionda si
divincola con
violenza dal ragazzo, spingendolo via da lei.
-Tony! Qualsiasi cosa tu voglia
fare… fermati! Non serve visto che
probabilmente stiamo per morire- Inizia a piangere.
-Sei una seccatura, che
pessimismo! Ti mostrerò come ne usciremo a testa
alta!- Le prende le mani, stringendogliele.
Lei lo osserva per qualche
istante, poi gli sorride, incoraggiata dalle sue
parole.
-Va bene, allora vediamo un
po’ come va a finire-
-Così mi piaci Leila,
muoviamoci ad andare in sala comando! A quest’ora
sarà già vuota e da lì potremmo avere
un quadro chiaro della situazione
all’arrivo del nemico!-
Leila annuisce e così i
due si spostano in sala comando.