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Autore: giucri89    03/05/2018    1 recensioni
Il sogno di Kim NaNa è quello di diventare una segretaria di direzione ma non ama gli straordinari, in quanto persona pigra o come ama definirsi "a risparmio energetico". Al contrario Park ChanYeol è un tipo dinamico; è Chaebol di III generazione a cui sta stretto questo titolo. L'ultimo dei suoi desideri è, infatti, quello di sedersi in un ufficio tutto il giorno. il suo sogno è sfondare con la band da lui creata insieme ai suoi amici, gli EXO. Cosa succederà quando le strade lavorative di Nana e ChanYeol s'incontreranno? Soprattutto dopo un evento particolarmente imbarazzante che li ha coinvolti qualche giorno prima...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chanyeol, Chanyeol
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 31
 
 
Il sole è dietro le nuvole che coprono la luce.
Senza cambiare, brilla su di me per sempre.
L’aria calma, il vento caldo,
sono sempre qui nello stesso posto.
Nel cielo grigio c’è una luce più luminosa.
Dietro le nuvole c’è una luce brillante.
Brilli come le stelle, illumini il mio cuore.
Alla fine delle avversità di oggi,
brilla luminosa su di me.
Been Through-EXO
 
 
- NaNa -
 
Stanotte non sono riuscita a chiudere completamente occhio. In che razza di situazione mi ritrovo? Ieri doveva essere una serata speciale per me e ChanYeol ma alla fine non è stato proprio così. Le cose si sono solamente complicate ancora di più. Davvero non so cosa passi per la testa del CEO Lu. Se n’è uscito fuori con quella specie di dichiarazione. Non so come abbia fatto il vice CEO Kim a trattenere ChanYeol dal voler picchiare Lu Han, non lo avevo mai visto così arrabbiato. Spero davvero che tutto questo non abbia ripercussioni nel contratto che lega la Park’s Enterprise e la Dear Deer. Che razza di situazione, sul serio. Mi sento la protagonista di una soap opera mal riuscita. Una cosa positiva c’è in tutto quello che è successo ieri sera, ovvero, io e ChanYeol abbiamo deciso di combattere insieme per difendere il nostro amore. È una cosa da sciocchi ma credo che sia la cosa più naturale che potessimo fare. Tra le persone da affrontare, abbiamo dovuto aggiungere alla lista il CEO Lu. Non so come prendere la sua dichiarazione di ieri sera. Non so, il suo sembra un interesse dettato dal voler confrontarsi con ChanYeol e volerlo battere. Non so se, come dice, è davvero interessato a me. A volte gli uomini sembrano così bambini. È come se volesse rubare a ChanYeol il suo giocatolo preferito. Non pensavo Lu Han capace di saper architettare un piano così perfetto per far calare le azioni della Park’s Enterprise. Non pensavo fosse un tipo così meschino. Mi è stato vicino in momenti difficili, è stato tanto gentile con me. Davvero non so cosa pensare, sono confusa. Cosa avrà intenzione di fare? Ieri ha detto di non voler continuare più con il piano concordato con suo nonno, sarà davvero così? Non riesco a fidarmi ormai tanto facilmente di lui. Aaaah! Che mal di testa! È tutta la notte che non faccio altro che pensare alle stesse cose. Accidenti, sono in un posto così bello e non riesco nemmeno a goderne per un po’. Sarà meglio uscire adesso. Tra poco inizieranno anche i giochi che ChanYeol e il Vice CEO Kim hanno organizzato per i dipendenti. Non che ne abbia proprio voglia ma sempre meglio che restare qui a rimuginare sulle stesse cose. Apro la porta della stanza, noto che anche la porta di fronte alla mia si apre. Ma quello non è il segretario di Lu Han? Abbasso il capo in segno di saluto e anche lui fa lo stesso. Non sapevo che alloggiasse nella camera di fronte alla mia. Ci dirigiamo verso le scale che portano al piano di sotto. È un po’ imbarazzante questo momento. «Sei Kim NaNa-ssi, l’ex segretaria di direzione del CEO Park, giusto?». «Sì, sono io. E tu sei Zhang Yixing-ssi, l’attuale segretario di direzione del CEO Lu, non è vero?». «Esatto». Il silenzio cala nuovamente tra di noi. Forse non è un tipo di molte parole? Ha uno sguardo pensieroso. Chissà a cosa starà pensando. Siamo quasi arrivati a piano terra. «Kim NaNa-ssi?». «Sì?». «Hai del tempo libero ora? Mi piacerebbe parlare con te qualche minuto. Ho qualcosa da dirti. È possibile per te adesso?», perché questa richiesta improvvisa? «Ehm, sì, va bene, dimmi pure Zhang Yixing-ssi», non posso certo dirgli di no, sarebbe da maleducati, ma sono preoccupata, di cosa vorrà parlarmi. «Se non ti dispiace non qui, possiamo andare un attimo in giardino?». «O-ok, va bene», lo seguo mentre fa strada.
Dopo un po’ si ferma, mi fa cenno di sedermi in una delle panchine del giardino che portano all’ingresso del resort. Mi siedo e lui fa lo stesso. Dopo qualche secondo di silenzio ancora, Yixing-ssi prende la parola. «NaNa-ssi, so che ti sembrerà strana questa mia richiesta di voler parlare con te. Noi non ci conosciamo e apparentemente non avremmo niente da dirci, ma in realtà ho bisogno di dirti qualcosa, devo dirti la verità», verità? Su cosa? Perché sento che quello che mi dirà non sarà di buon auspicio? «Parla pure». «Ieri notte ero presente anch’io. Ho assistito da lontano alla dichiarazione del CEO Lu. Vorrei parlarti un po’ di lui. A dire la verità ero già presente prima che lui arrivasse, quindi capisco quanto la sua presenza abbia disturbato te e il CEO Park. Come una persona che si è bevuta completamente il cervello ha confessato una verità che non avrebbe mai dovuto confessare. Ha impersonificato la parte di colui che non ha nulla da temere ma come ben già avrai sperimentato con il CEO Park, la vita per persone come loro non è semplice. Ammetto che il nonno del CEO Lu è forse leggermente più morbido del nonno del CEO Park, ma credimi è sempre un capo di una grande azienda e farebbe di tutto per ampliare il suo patrimonio. Hai capito il piano che ha ideato per far calare le azioni dell’azienda per cui lavori, giusto? Non si fa molti scrupoli, per lui cose come pedinare, scattare foto all’insaputa e giostrarle a proprio piacimento sono la normalità. Le uniche cose cui tiene davvero sono la sua azienda e suo nipote, poi per il resto non esiste nient’altro d’importante per lui. Così come lo sarà stato per il CEO Park, per il CEO Lu la vita non è stata semplice. Una volta è stato addirittura rapito. Lui mostra sempre un sorriso gentile a tutti e dimostra di non avere paura, ma io so benissimo che non è così. Praticamente siamo cresciuti insieme, le nostre famiglie sono molto legate tra loro. So com’è fatto. Pur di non far preoccupare gli altri potrebbe anche fingere di essere un supereroe. Ti starai sicuramente domandando perché ti sto raccontando tutto questo. Il motivo è che non voglio che tu fraintenda il CEO Lu. Credimi, non l’ho mai visto così preso da una donna. Addirittura andare contro il volere del presidente, una cosa mai successa. Si è sempre adattato senza la minima lamentela a quello che suo nonno gli proponeva, quindi, lo so che ti sembrerà una bugia quello che sto per dirti, ma credo che il CEO Lu si sia innamorato sul serio di te», io davvero non so cosa rispondere. Ormai mi sento incapace nel distinguere la verità dalla bugia. «Hai ragione, non capisco perché mi stai dicendo tutto questo. Se eri presente già da prima che arrivasse il CEO Lu, avrai sicuramente sentito quello che io e ChanYeol ci siamo detti», ormai non riesco più a fidarmi tanto facilmente. «So benissimo che tu e il CEO Park vi amate, ho sentito quello che vi siete promessi. Semplicemente non volevo che il CEO Lu passasse per uno stupido guastafeste che non sa stare al suo posto. Quello che voglio farti capire è che adesso le ripercussioni non saranno solo per te e per il CEO Park, ora che il CEO Lu si è innamorato sul serio di te non vuole più continuare con il piano che suo nonno aveva organizzato. Pensi semplicemente che il presidente Lu gli dirà “Non preoccuparti figliolo, non fa niente”? Come ben avrai sentito, le ultime foto scattate, durante la vigilia di Natale erano state inviate ugualmente al presidente della Park’s Enterprise, nonostante il CEO Lu avesse espressamente richiesto di non continuare con tutta la storia delle foto. Fortunatamente sono arrivate nelle mani del Vice CEO Kim, ma è stato solo un caso. Il piano del presidente Lu non si fermerà tanto facilmente e sicuramente se il CEO Lu non vorrà più collaborare, le cose non saranno facili per lui». «Da un lato capisco la tua preoccupazione per un amico che conosci da sempre e cui sei tanto legato, ma credimi la mia vita è già incasinata così com’è, non ho le forze necessarie per gestire altri problemi. Ammetto che da ieri notte non ho fatto altro che pensare alla verità o meno delle parole del CEO Lu. Non so cosa posso considerare verità e cosa menzogna nel suo discorso. Mi fidavo molto del CEO Lu, mi ha aiutato davvero nei momenti tristi che ultimamente hanno preso il sopravvento nella mia vita, ma davvero non mi aspettavo una bassezza del genere. Tutto era falso, il nostro primo incontro, il suo aiuto, la sua gentilezza. Chi è veramente il CEO Lu ormai non lo so più, o forse non l’ho mai saputo. Yixing-ssi vedo che vuoi bene sinceramente al CEO Lu, capisco che per te è come un fratello, ma cosa pretendi che io faccia adesso? Sono innamorata di ChanYeol e questo non cambierà mai. Non so nemmeno se posso ancora fidarmi di una persona come il CEO Lu. Se lui non ci fosse stato, se non avesse ideato quel maledettissimo piano insieme a suo nonno, nessuno avrebbe scoperto facilmente la mia storia con ChanYeol e forse magari non avremmo dovuto affrontare quello che stiamo affrontando adesso», una lacrima inizia a rigarmi il volto senza che io possa far niente per fermarla. «Forse hai ragione tu. Ma pensi che il presidente Park non sarebbe venuto a scoprire la vostra storia? Sì, magari il CEO Lu ha accelerato i tempi ma il risultato non sarebbe comunque cambiato. Non ti chiedo di ricambiare il CEO Lu, non ti dico che con lui la situazione sarebbe migliore che con il CEO Park, così come invece il CEO Lu ti vuole far credere. La situazione sarebbe esattamente la stessa. Prima o poi anche lui sarà coinvolto in un matrimonio combinato per il bene dell’azienda. Quello che ti chiedo, per quanto possa sembrarti strano, è di non credere che il CEO Lu sia una persona cattiva. Fidati di me, quello che ha fatto, l’ha fatto perché era costretto». «Non posso garantirti nulla in proposito ma rifletterò su quello che mi hai detto. Adesso scusa ma devo andare», mi alzo e senza voltarmi indietro raggiungo i miei colleghi dall’altra parte del giardino. Asciugo le lacrime, spero davvero che nessuno si accorga che ho pianto, soprattutto ChanYeol, non voglio che si preoccupi inutilmente. Eccoli, si stanno già riscaldando. «Direttrice Kim, finalmente è arrivata! Il primo gioco è la pallavolo, è brava a giocare a pallavolo? La prego mi dica di sì perché tutte qui siamo delle schiappe, e la partita sarà ragazze contro ragazzi! Non possiamo perdere, direttrice!», l’entusiasmo di EuiJin mi fa tornare il sorriso sulle labbra. «Tranquilla EuiJin-ssi, alle scuole superiori saltuariamente partecipavo al club di pallavolo! Possiamo farcela!», a dire la verità, la pallavolo non è il mio sport preferito, perlopiù per via della mia altezza ero sempre ingaggiata nel club di basket. Ogni tanto mi piaceva cambiare ma alla fine tornavo sempre al basket, come dire, mi sentivo più a mio agio in questo sport, forse perché per una volta non ero la più alta del gruppo, non ero quella “diversa”. Storia passata oramai. Vedo ChanYeol, sorride verso la mia direzione, ricambio il sorriso. In questo momento non sappiamo davvero come comportarci. Ieri dopo che è arrivato il CEO Lu non abbiamo più parlato di noi e di come rivelare al mondo che stiamo insieme. Suppongo che prima sia meglio dirlo a suo nonno, togliersi il dente dolente subito, ma ovviamente, non è una cosa semplice. Sicuramente per oggi, in questa circostanza per giunta, è meglio far finta che non sia successo niente tra di noi. Suppongo che anche ChanYeol la pensi allo stesso modo, è lì con dei fogli in mano, un po’ impacciato, si capisce lontano un miglio che non sa come comportarsi. Che carino. «Bene ragazzi! Le due squadre possono avvicinarsi», il vice CEO Kim richiama la nostra attenzione. Ci avviciniamo come da lui richiesto. «Penso che le regole le conosciate già, per guadagnare tempo e poter passare agli altri giochi, faremo massimo tre set, chi raggiunge prima i 10 punti vince il set, chi vince minimo due set guadagna un punto nel punteggio finale, tutto chiaro?». «Siii», rispondiamo in coro. Iniziamo a posizionarci ognuno nel proprio campo. Forse giocare un po’ mi aiuterà a distrarmi. Con la coda dell’occhio noto che anche Lu Han è venuto a vedere la partita, è con Yixing-ssi, si siedono vicino a ChanYeol, spero davvero che non succeda nulla tra quei due. Sarebbe davvero un bel problema davanti a tutte queste persone. Il vice CEO Kim con un fischio dà avvio alla partita.
 
I ragazzi stanno per aggiudicarsi anche il secondo set, accidenti! Non voglio, devo fare qualcosa. Come aveva accennato prima EuiJin, nessuna delle commesse è brava in questo sport ed io non sto messa tanto meglio dato che non lo pratico da un bel po’. A dire il vero, non faccio sport in generale da un bel po’. Avrei dovuto seguire i consigli di HaeRi e andare almeno a fare jogging con lei, invece di mangiare tutto quel gelato davanti alla tv, aish! «Direttrice, la palla!», oh, no! Mi sono distratta un attimo, se segnano avranno vinto il secondo set e guadagnato il primo punto, non posso permetterglielo. Mi tuffo, posso farcela. Dopo qualche secondo mi ritrovo per terra. Credo di aver preso la palla perché le ragazze stanno esultando. Provo a rialzarmi per esultare insieme a loro ma cosa mi succede? Ahi, il piede mi fa male, credo di aver preso una storta, non riesco a mettermi in piedi. «Direttrice Kim, tutto bene?», EuiJin, si avvicina, fingo un sorriso ma una smorfia di dolore fa capolino sul mio volto. «S-sì, adesso mi alzo», a parole sembra facile. Accidenti, che vergogna, farmi male così. Tutti si stanno avvicinando per vedere cosa mi è successo. Provo a rialzarmi ma il dolore è troppo forte e fallisco miseramente. Vedo qualcuno farsi largo tra la folla, spero tanto sia… «Han-ssi?», domando sorpresa. Più in là vedo ChanYeol trattenuto dal vice CEO Kim. Cosa mi aspettavo? «Delusa che sia io?», mi sussurra all’orecchio. Accidenti, che figura, si capiva così tanto? «No, che dici?! Ma, ma, ma cosa stai facendo?», lo sento sollevarmi di peso. «Ti porto in camera a medicarti». «Eh?», gli occhi di tutti sono puntati su di noi. Che imbarazzo! Le chiacchere non faranno altro che aumentare sul mio conto. Il mio sguardo istintivamente cerca quello di ChanYeol. Riesco ancora a leggere la preoccupazione nei suoi occhi, ma adesso non c’è solo quella, è una preoccupazione mista a rabbia. Accidenti! Perché sono così stupida?!
  
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