Oikawa davanti al caminetto avrebbe fatto ben altre cose e l’ultima era studiare. Non quando fuori nevicava, il riscaldamento faceva i capricci, l’odore del tè pervadeva la stanza e c’erano mucchi di cuscini e coperte in terra, davanti al suddetto caminetto. Eppure chimica era lì, a fissarlo da ben tre libri diversi, oltre ad altre due materie di Hajime e in mezzo si intravedeva anche il libro di letteratura inglese perché, se avesse avuto tempo, avrebbe dovuto dedicarsi anche a quello. Ottimo.

Tutto quello che avrebbe voluto fare era del sano sesso con Iwachan mentre oltre le imposte fioccava e il caminetto scoppiettava. Magari neanche del sesso e via, ecco, dei preliminari lenti e corroboranti, per poi passare alla parte sostanziosa.

Si leccò le labbra al pensiero.

« Sei un pervertito »

La voce di Hajime lo fece trasalire e sfuggire il cellulare dalle mani, facendolo finire in mezzo ai cuscini.

« Rude, Iwachan! » borbottò, senza riuscire a trattenere una sfumatura di calore sulle guance. Si voltò a cercare il telefono per non guardarlo, le fantasie di ciò che avrebbe voluto fare ben stampare in testa che non accennavano ad andarsene. Non c’era verso, chimica era davvero l’ultimo dei suoi pensieri. « Un gorilla sarebbe più delicato di te! Cosa arrivi così, sparando certe affermazioni! »

Iwachan si sedette davanti a lui, nel suo spazio tra i cuscini. Afferrò la propria tazza da tè con sopra stampato un godzilla versione cartoon e prese un sorso caldo, senza smettere di fissare Oikawa con gli occhi di chi conosceva il proprio pollo.

« Non hai voglia di studiare, te lo si legge in faccia. Stavi pensando a qualcosa di esplicito »

« Non ne hai le prove »

Hajime fece scivolare lo sguardo sulla sua figura, fino a fermarsi sul cavallo dei suoi pantaloni. Di istinto, Tooru chiuse le gambe, accorgendosi un attimo dopo che non aveva proprio nulla da dover nascondere, visto come le fantasie non fossero ancora scese in basso a eccitarlo. Mise su un broncio epocale.

« Ripeto, sei veramente rude, Iwachan » borbottò afferrando a sua volta la tazza di tè e seppellendoci il viso.

Passarono qualche momento in silenzio, finché Tooru quasi non si strozzò a sentire la domanda di Hajime.

« Stavi pensando a fare l’amore davanti al caminetto? »

Oikawa riuscì a rispondere solo dopo aver tossito ed essere diventato rosso per davvero.

« Chi è il pervertito!? »

« Tu »

« L’hai appena affermato tu! »

« Tu ci stavi pensando da prima »

Nonostante l’espressione scandalizzata, e l’aver dovuto poggiare la tazza per evitare di rovesciarla e spargere tè ovunque, Oikawa non riuscì a smettere di pensare che voleva davvero fare l’amore davanti al caminetto con Hajime. Ok, lo stava prendendo in contropiede, ci si stava anche divertendo, e di solito era il contrario. Doveva riprendere il proprio savoir-faire. Si sistemò molto più comodo, ricambiando l’espressione tranquilla del compagno con quella che avrebbe rimandato a un avversario sul campo di pallavolo.

« Tu vuoi veramente studiare chimica? »

Iwachan fece spallucce.

« Abbiamo il test tra un paio di giorni »

« È una scusa sufficiente? Insomma, fuori nevica, il camino è l’unica fonte di calore e abbiamo tutta la notte per studiare, volendo »

« Vuoi fare l’amore davanti al caminetto, Oibaka? » e sembrò quasi un ultimatum, anche se lo disse con un accenno ironico, ricambiato dall’altro.

« Se proprio insisti »