CAPITOLO11-COMPICAZIONI- Quando talos guarì i preparativi per la battaglia contro i barbari erano quasi ultimati. Venuto a sapere dell'imminente partenza di una parte dell'esercito,il ragazzo andò a parlare col re. -mio sire- si inchino -dimmi talos cosa ti turba?- -le spade sono pronte,l'esercito è in partenza e una guerra è alle porte,ma io non sono stato chiamato a combattere,potrei sapere il motivo?-in quel mentre entrò nella sala il capitano faramir-risponderò io alla tua domanda- -dunque?- lo incitò il giovane- dunque sei appena stato dimesso dalle case di cura,non ritengo opportuno che tu ti faccia nuovamente male- -ma...-obbiettò talos-niente ma! Non ti sei ancora ripreso del tutto- -ma padre sono guarito sto be...- -non discutere!- faramir fece intendere che il discorso era chiuso,e il ragazzo,sebbene infuriato per la decisione del padre,non contestò oltremodo,e si diresse alle sue camere. nel corridoio si ritrovò nuovamente a pensare a syria,quella ragazza lo aveva colpito ed era da un po di tempo che rimuginava su una certa idea;quella sera ci sarebbe stato il ballo di buon augurio per la battaglia,e talos aveva in tasca l'invito per quella giovane. Ne era rimasto cosi affascinato che,anche se andava contro le regole,l'avrebbe invitata. Così visto che era la damigella di Bianca,entrò nella stanza della sorella e mise la busta tra gli asciugamani che syria avrebbe portato via. Qualche minuto dopo talos scorse la ragazza mentre osservava stupita l'invito.( * =) ) ***** quella sera la sala principale era tutta addobbata e illuminata per la festa,gli invitati cominciarono ad entrare e la musica,che fino a quel momento faceva da sottofondo,si alzò e il re e la regina aprirono le danze. Seguirono altre coppie compresi eldarion e bianca(# non sn morti).-questa scena non mi è nuova-sussurò la principessa volteggiando davanti a eldarion. Talos li stava osservando e intanto si chiedeva il motivo del ritardo della sua ospite. Ad un certo punto scorse tra gli invitati syria e le andò incontro-principe talos-disse inchinandosi ma rimanendo allo stesso tempo fredda – syria mi fa piacere rivederti-vieni,balliamo? Disse in fine il giovane;la ragazza non si mosse ,ma ripensandoci,se non voleva dare troppo nell'occhio,era meglio accettare pensò. Ma durante il ballo era sempre più assente come se cercasse qualcuno e dopo un po talos se ne accorse-cosa hai?chi cerchi?- -io..nessuno-[cosa faccio glielo dico?]-devo incontrare una persona-a questa affermazione il ragazzo restò allibito-chi scusa?- -ma cosa ve ne importa!-ribattè la fanciulla con disprezzo;il ragazzo taque,ci fu silenzio,poi ella continuò- -non lo so,ho trovato un invito,va bene come risposta”colui-che-vuole-sapere-tutto-subito”?-talos rise-e ora cosa c'è?- -credo quella persona l'abbia già trovata- -cosa? Volete dire che siete stato voi?- -si-rispose il principe,ma lei non potè ribattere perchè la musica finì. Talos la portò a sedere ma nel frattempo arrivò un uomo- hei ragazza,c'è bisogno di te di là-arrivarono anche il capitano con la moglie,che capendo le intenzioni del figlio,lo bloccò.. ******* Senti amore volevo dirti una cosa-disse calmo il principe eldarion-dimmi ti ascolto-ecco...-esitò-anche io parto domani- COSA!?NO!NO!-sussurò cn le lacrime agli occhi bianca- calmati,ci avrei giurato che avresti avuto questa reazione, vieni ci conviene andare in un posto più appartato,bianca annuì tremando.si fermarono lungo il corridoio deserto-perchè?-me lo ha imposto mio padre ho l'età ormai-e quando aspettavi a dirmelo,ti avrei visto salire su un cavallo forse x l'ultima volta?-no..qusto nn lo devi nemmeno pensare,lo so ho sbagliato..potrò mai essere perdonato?-la implorò come un bambino che chiede scusa alla madre dopo aver rubato la torta-si...ma mi devi fare un favore-tt ciò che vuoi lo sai-disse posando le sue labbra su quelle della principessa-i nosti genitori prima di domani dovranno conoscere la nostra relazione-eldarion indugiò-va bene. Quando tornarono nel salone videro che l'atmosfera era tesa,il capitano era preoccupato e teneva dìocchio talos quasi potesse fare qualcosa di insensato da un momento all'altro.