Capitolo 22
Britannia
*Cieli sopra le
macerie del palazzo imperiale*
Sopra a ciò che
resta del palazzo imperiale non c’è una sola
nuvola né
alcuna creatura vivente, la zona è completamente deserta. I
soldati
dell’esercito imperiale hanno ricevuto ordine di non
avvicinarsi alla zona,
anche dopo la partenza della flotta Cinese. Il silenzio surreale dona a
quell’area un aria spettrale.
Passano alcuni minuti e nei cieli
appare una piccola nave cargo imperiale,
che non appena arriva in corrispondenza di quelle macerie inizia a
scannerizzare la zona in cerca di segni di vita. A bordo di quella nave
si
trova Anya, posseduta da Marianne. L’ex imperatrice
è in cerca del marito,
seppur sappia benissimo che probabilmente quest’ultimo non
possa essere
sopravvissuto a un tale scempio.
“Nessuna forma di
vita… addio, Charles…” Pensa, armeggiando alla console
del cargo.
A un tratto Marianne viene
chiamata alla radio, infatti nonostante la zona
sia deserta è costantemente tenuta d’occhio a
distanza dall’esercito Britanno.
-Cargo imperiale non identificato,
fatevi riconoscere immediatamente o
sarete abbattuti-
-Qui Anya Alstreim, Knight of Six,
avete novità riguardo eventuali
superstiti?-
-No signore, purtroppo non ci sono
superstiti, tutti i membri della
famiglia imperiale presenti a palazzo durante l’attacco sono
rimasti uccisi-
-Capisco, notizie dei restanti
membri della famiglia imperiale sparsi per
il globo?- Chiede, speranzosa.
-Pare che solo il principe
Schneizel e le principesse Cornelia e Nunnally
siano sopravvissute-
“E
con Lelouch i miei
ragazzi sono salvi… per logica ora Schneizel dovrebbe essere
incoronato nuovo
imperatore di Britannia, la cosa mi preoccupa non poco…
quell’uomo non mi
piace…”
-Conoscete la posizione di
Nunnally e Cornelia?-
-Ovviamente! Entrambe si trovano
nell’area 11 e collaborano con Zero per
contrastare gli Orai, nonostante sua altezza Schneizel non abbia ancora
dato
direttive in proposito-
-Capisco, molto bene! Io
andrò nell’area 11, voi ritiratevi pure ora, non
avete più motivo di restare nei dintorni a sorvegliare la
zona!-
-Ma veramente io… solo
l’imperatore può darmi un ordine del
genere…-
Balbetta , indeciso sul da farsi.
“Insolente!
Sono
l’imperatrice di Britannia Marianne!”
-Allora faccia come crede-
Conclude, per poi mettersi ad armeggiare ai
comandi del cargo.
La pseudo ragazzina imposta le
coordinate per il Giappone inserendole nel
programma del pilota automatico, per poi avviare la procedura
autoguidata. A
quel punto il cargo parte alla volta del Giappone a tutta
velocità, mentre la
rosa va a sdraiarsi sul pavimento della piccola plancia della nave.
“Ora
è confermato, Lelouch è
ancora vivo… ammesso che questo Zero sia davvero lui e non
un impostore” Pensa, estraendo il suo palmare dalla
tasca.
Marianne naviga in rete per poi
accedere alle notizie di cronaca e
attualità, dove legge vari articoli tra cui uno che contiene
proprio le
informazioni di cui ha bisogno in quel momento.
“I
Cavalieri Neri a bordo della loro flotta si trovano
all’aeroporto della
colonia di Tokio in attesa del via libera della principessa Cornelia
– Con loro
anche alcuni priori degli Orai pronti a diffondere il loro verbo nella
colonia”
La pseudo loli porta una mano
sotto il mento, poi sbadiglia.
“Beh, la notizia
è di qualche giorno fa ma dovrebbero essere ancora
li… se
tutto va bene troverò sia mio figlio sia
Nunnally… Li porterò via da lì prima
che si scateni l’inferno!-
A quel punto continua a leggere le
notizie di attualità, senza però trovare
nulla che le interessi particolarmente.
Giappone
*Palazzo del
governatorato – Ufficio di Nunnally*
Nunnally è
seduta alla sua scrivania, tesa come una corda di violina a
causa dell’assenza di sua sorella Cornelia, di cui si sono
perse le tracce
circa 12 ore prima. La principessina ha già allertato tutti
i soldati imperiali
presenti all’interno della colonia di Tokyo oltre che a
Suzaku, incaricato di
effettuare ricerche supplementari riguardo la posizione della
principessa.
“Se gli Orai avessero
vaporizzato Cornelia e il
suo esercito sarebbe una tragedia… oh, sorella
mia!”
Inizia a piangere.
Poco dopo all’interno
dell’ufficio entra Suzaku, con in volto
un’espressione molto seria e al contempo turbata. Il ragazzo
chiude la porta
dell’ufficio mentre la loli solleva il capo e ancora in
lacrime si rivolge a
lui.
-Ti prego Suzaku, dimmi che hai
delle buone notizie da darmi!- Lo prega.
-Nunnally, sta tranquilla,
Cornelia sta bene-
In quell’istante
Nunnally si alza dalla sedia e sorride, iniziando a
piangere per la gioia.
-Per fortuna! L’idea che
potesse esserle accaduto qualcosa mi stava
distruggendo corpo e anima! Grazie Suzaku, ora capisco
perché Euphemia credeva
in te-
-Nunnally… tu cosa
pensi degli Orai? Intendo dopo gli ultimi avvenimenti…-
Chiede,
insicuro.
-Cosa penso? E
c’è bisogno di chiedermelo? Sono dei mostri! Si,
dei mostri
feroci e brutali che hanno sterminato la mia famiglia e che stanno
sterminando
il popolo di Euro Universe!- Afferma, severa.
-Però hanno aiutato
migliaia di persone a ritrovare salute e longevità,
devi concedergli almeno questo-
-Ma a che prezzo Suzaku? E poi
scusami, ma è evidente che lo fanno per
convenienza e non per benevolenza, pensaci! A Parigi hanno prima fatto
una
strage con quel virus e poi hanno aiutato i pochi superstiti rimasti,
come
volessero far capire al mondo intero che se non si è con
loro si è contro di
loro!-
-Concordo con te Nunnally, ma a
volte guerre e stragi sono necessarie sai?-
-Io non lo credo
affatto…- Conclude, rattristata dalle parole
dell’amico.
-Ad ogni modo ci sono giunte delle
notizie dalla flotta dei Cavalieri Neri
stazionata in aeroporto, pare che sulla loro nave ammiraglia sia
scoppiata una
pandemia identica a quella di Parigi-
-Che cosa? Dobbiamo aiutarli! E
subito!- Scatta in piedi, spaventata.
-Non è necessario,
hanno già evacuato la loro ammiraglia sigillandola e
lasciando a bordo solo gli infetti. Ho già dato ordine che
Zero, assieme ai
suoi restanti uomini venga imprigionato, serve solo la tua firma
Nunnally…- A
quel punto le porge un documento che teneva piegato in tasca.
La loli si avvicina al cavalieri e
gli strappa il documento dalle mani,
facendolo a pezzi davanti ai suoi occhi.
-Se pensi che ordinerò
un azione ostile nei confronti dei cavalieri neri
proprio in un momento come questo ti sbagli di grosso Suzaku! Come puoi
pensare
a catturare Zero e i suoi in un momento simile? Non sarebbe
più saggio cercare
una cura per quell’epidemia mortale?-
Nel rivolgersi a Suzaku gli occhi
della principessa si riempiono di puro
odio, lei non credeva che quel ragazzo tanto apparentemente dolce e
altruista
potesse formulare pensieri così egoistici in una situazione
simile, la cosa la
fa arrabbiare come mai prima di allora.
-Suzaku, credo che tu sia la
persona meno adatta ad aiutarmi in un momento
come questo! Torna nei tuoi alloggi, sei ritirato per ora!- Gli ordina,
nervosa.
-Nunnally… speravo che
tu ti ravvedessi ora che la fine del male su questo
mondo è vicina, ma è evidente che speravo in
vano, perdonami ma… devo cambiare
questo mondo e gli Orai sono l’unica strada
percorribile…- China il capo,
deluso.
Pochi istanti dopo Suzaku si
avvicina alla porta dell’ufficio e la apre. Ad
attendere fuori da quell’ufficio c’è
Tamaki, che mostra in volto un’espressione
felice e soddisfatta. Non appena lo vede Nunnally resta spiazzata e
terrorizzata, comprendendo che il cavaliere di cui tanto si fidava ha
appena
tradito sia lei che Britannia.
-Su…Suzaku…
che significa tutto questo?- Chiede, sgranando gli occhi,
mostrando un’espressione di puro terrore.
-Semplice Nunnally, io
cambierò questo mondo e tu non potrai impedirmelo!-
La fissa, serio.
Nel frattempo Tamaki entra
nell’ufficio e si avvicina a Nunnally, arrivando
a un solo metro da lei, per poi prendere la parola.
-Sacri sono gli Orai, principessa
Nunnally Vi Britannia!- Esclama,
ridacchiando.
-Io… io ti ho
già visto! Eri tra i prigionieri che Lord Guilford stava per
far giustiziare difronte all’ambasciata Cinese prima del
ritorno di Cornelia,
dico bene?- Chiede, tremando come una foglia.
-Dici bene principessa! Gli Orai
mi hanno concesso il privilegio di
aiutarli nella loro opera di beatificazione della terra, e ora che tu e
Cornelia siete nelle nostre mani manca poco, anzi pochissimo, alla
caduta dei
regnanti malvagi di questo mondo!- Afferma, per poi iniziare a ridere.
-Priore Tamaki, resta solo
Schneizel adesso vero?- A porre la domanda è
Suzaku.
-Esatto, una volta che anche lui
sarà nostro prigioniero gli dei
stenderanno la loro mano anche sui territori Britanni, eliminando i
malvagi e
prendendo finalmente le redini di questo mondo caotico-
Nel sentire quelle parole Suzaku
fa un leggero inchino verso Tamaki, il
tutto mentre Nunnally osserva i due.
“Quindi è
come pensavo… vogliono sterminare anche
il popolo Britanno per far restare solo chi si piega alla fede
Orai… e adesso
che faccio? Lelouch… ti prego, aiutami fratello
mio!”
Prega, iniziando a piangere.
*Aeroporto – Nave da
Guerra Lotus *
La nave è stata
evacuata già da diverse ore e Zero, assieme ai pochi
superstiti, si è rifugiato a bordo della Lotus, la seconda
nave comando della
sua flotta. Dell’equipaggio dell’Ikaruga sono
rimasti in pochi, tra cui lui, CC
e un'altra decina di addetti ai lavori più un paio di piloti
di Knightmare. I
restanti membri dell’equipaggio, compresi i membri di rilievo
dell’ordine sono
rimasti infettati dal virus killer degli Orai.
Zero e CC si trovano in plancia
assieme a una decina di operatori che
controllano le console del vascello. La verde osserva Lelouch con
sguardo
preoccupato, sa bene che ormai i loro compagni non sfuggiranno a
quell’epidemia
e sa anche di dover sostenere il suo compagno in quel momento terribile.
-Zero, sai che dobbiamo lasciare
il Giappone vero?- Gli domanda, a testa
bassa.
-Si lo so…
novità dal dottor Vangrey?- Le chiede, inespressivo.
-Si, pare che nonostante lui abbia
identificato il virus… non riesca a
debellarlo nemmeno usando gli antibiotici più potenti a sua
disposizione…-
Nel sentire le parole della
compagna il volto di Lelouch si riempie di
lacrime.
-Quindi per Kallen e tutti gli
altri non c’è più niente da fare?-
-E’
così… mi dispiace- Lo abbraccia.
-Io, io non…- Viene
interrotto da uno degli ufficiali presenti in plancia.
-Zero, la signorina CC mi ha
chiesto di chiedere alla flotta di prepararsi
al decollo, ma non ha fornito una rotta, che cosa devo fare?- A parlare
è un
ragazzo sui 30, dai capelli neri e occhi dello stesso colore, che
indossa una
divisa dei Cavalieri Neri.
-Comandante, faccia decollare la
flotta e ordini di dirigersi al largo del
Pacifico, poi faccia rotta verso le Isole Near-
-Signore? Le Isole Near sono molto
lontane, ma…- Viene interrotto da CC.
-Faccia come ho detto!- In quel
momento la verde lo fulmina con lo sguardo.
-Vuoi fuggire CC?- Le domanda Zero.
-Per ora si, le Isole Near sono un
luogo molto isolato… da lì escogiteremo
un piano, ora tu devi solo riposare, mi hai capito ragazzino?-
Conclude,
mettendogli una mano sulla spalla.
-D’accordo, come
vuoi…-
A quel punto Zero esce dalla
plancia per poi dirigersi agli alloggi del
personale, seguito da CC. Poco dopo la flotta dei cavalieri neri
decolla verso
le Isole Near.
*Ikaruga – Ponte
ospedale*
All’interno del
ponte ospedale la situazione è critica, infatti tutte le
stanze del reparto sono stracolme di pazienti moribondi. Alcuni
pazienti
avevano cercato di scappare dalle loro stanze, intenzionati a scendere
dalla
nave in preda alla disperazione così il dottor Vangrey ha
sigillato ogni
singola stanza del reparto, chiudendovi all’interno i
moribondi, lasciandoli di
fatto prigionieri di quelle stanze d’ospedale in attesa della
loro morte.
Le urla e i pianti degli appestati
arrivano fino alla stanza di Kallen,
Saeko e Ran, dove si trova anche il medico, intento a sfogliare
svariati libri
di medicina e biologia in cerca di risposte.
Alle due ragazze erano state
applicate due flebo contenenti un liquido
giallastro, mentre a Ran fino ad allora non era stato somministrato
nulla e la
ragazza era ormai entrata in coma. Kallen e Saeko lo fissano
insistentemente,
la prima con espressione disperata e occhi arrossati, ormai priva di
forze e la
seconda lo fissa severo, con in volto un’espressione
decisamente più sana e
lucida rispetto a quella di Kallen.
-Dot… dottore, inizio a
vederci sfocato, che succede?- A porre la domanda è
Kallen.
-Non lo so ragazza, questo virus
non agisce allo stesso modo con tutti!
Guarda Saeko, ha contratto il virus a un’ora o due di
distanza da te e sta
molto meglio, nel suo corpo progredisce in un modo nel tuo in un
altro…-
Afferma, ancora intento a sfogliare l’ennesimo libro.
-E riguardo ai pazienti che sento
lamentarsi dalle altre stanze? Quelli li
ha già condannati a morte?- Chiede Saeko, infastidita.
-Praticamente si, signorina
Busujima… Magari trova crudele la cosa ma vede,
abbiamo pochi antibiotici a disposizione e se non fosse per le sacche
che vi ho
attaccato ogni ora nelle ultime 12 ore adesso lei e la Kozuki sareste
nelle
stesse condizioni della vostra amichetta vicino a voi- Si volta, per
poi
indicare a Saeko il letto di Ran, ormai moribonda.
-Perch…è non
da questo farmaco anche a lei?- A parlare è Kallen, che
inizia
a piangere.
-Quella donna si è
dimostrata allergica all’unico antibiotico che ho a mia
disposizione per rallentare questo virus, ormai è condannata
a morte- Le
risponde, a testa bassa, portando una mano alla fronte.
Saeko china il capo, poi si
solleva leggermente dal letto e torna a
rivolgersi al medico.
-Dottore, quella è
morta da almeno mezzora…-
China il capo, giungendo le mani in segno di
rispetto per la defunta.
Nel sentire quella parole Kallen
scatta sul suo letto e scoppia in lacrime
portando le mani al volto, urlando disperata.
-Non voglio morire! NON VOGLIO!
NO! NON VOGLIO!-
Il medico si alza e si avvicina al
suo letto e prende una mano della rossa,
stringendola con forza.
-Ehi, ehi! Non morirai Kallen hai
capito? Credi che sarei qui a perdere il
mio tempo se non credessi di potervi salvare?- Le sorride.
Per tutta risposta Kallen scuote
il capo, mordendosi le labbra per la paura
che ancora prova.
-Ascolta bellezza, ammetto che
lasciar morire tutti i pazienti tranne voi
due non gioca a favore della mia reputazione ma lo sto facendo per
cercare di
capire come curare molte più persone! Se riesco a curare voi
due forse
svilupperete degli anticorpi in grado di contrastare
l’infezione e quindi
potremo salvare molte più vite, per questo tu e Saeko dovete
resistere Kallen!-
-Esatto Kallen! Se il dottor
Vangrey riesce a guarirci poi molti altri
potranno salvarsi grazie a noi, abbiamo una grande
responsabilità! Non possiamo
mollare proprio ora, chiaro?- La riprende Saeko, seria.
-D’accordo,
resisterò…- Risponde, con un filo di voce.
-Bene ragazza! Allora ti do una
buona notizia, ho analizzato il tuo sangue
e sembra che l’antibiotico stia uccidendo molti
più parassiti in te di quanti
non ne uccida in Saeko, purtroppo però questo tipo di
parassita rilascia una
specie di tossina quando muore e per questo ti senti spossata e priva
di forze-
-Ed è una cosa
positiva? Sto davvero male… mi aiuti…-
-Si, è positiva come
cosa, più o meno… ora mia bella rossa riposa
tranquilla, io sarò qui quando ti risveglierai, okay?- Le
sorride, carezzandole
in capo.
-Grazie dottore, lei forse
è un po’ sboccato e tutti parlano male di lei
però è un medico preparato e gentile…-
A quel punto chiude gli occhi.
-Hehehe non esagerare,
così mi metti in imbarazzo!-
“Preparato e gentile?
Sono un fottuto genio!
Sboccato poi… vabbè quello è
vero”
Nel frattempo Kallen aveva ormai
perso i sensi, stremata. Saeko fissa il
medico, sorridendogli e lui nota la cosa, quindi si rivolge a lei.
-We, che hai da guardare? La
trippa non mi sta nel camice o cosa? Su, su!
Rispondi! O ti stacco la flebo di antibiotico e ti lascio morire!- Alza
la
voce, irritato.
-Quanto sei permaloso dottore,
uffa! Stavo volo pensando che ci sa fare con
i pazienti- Sorride.
-In realtà no ma in una
situazione come questa anche i più stronzi tirano
fuori la loro umanità…- Afferma, per poi chinare
il capo e prendersi la testa
tra le mani.
-Dottore, la prego non ceda!
Abbiamo bisogno di lei!-
-Lo so, ora lascia che…
che porti fuori il cadavere di Ran Mouri prima che
inizi a puzzare…-
A quel punto il medico si avvicina
al letto di Ran, poi copre il volto
della defunta con il lenzuolo e lo solleva, prendendolo in braccio e
portandolo
fuori dalla stanza.