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Autore: SweetPaperella    05/05/2018    3 recensioni
Maria Sole Contini, ha 17 anni e ha una passione: il calcio, lo ama da quando ne ha memoria, da quando fin da bambina giocava con suo padre e suo fratello Tommy.
Finalmente il suo sogno sta per essere realizzato: grazie a una borsa di studio, passerà il suo ultimo anno di scuola a Boston, alla Eagles high school, che ha anche una prestigiosa scuola di calcio.
Una nuova vita, una nuova scuola, nuove compagne di squadra... è un sogno sì, ma non tutto sarà facile per Sole, anche perché dovrà fare i conti con il suo passato, se vorrà davvero riuscire a guardare avanti.
Genere: Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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CAPITOLO QUATTRO 

 

Nonostante si sia ambientata abbastanza bene e che abbia trovato nuovi amici, per Sole non è ancora per niente facile orientarsi per la città e soprattutto non sentire la mancanza di casa sua, della sua famiglia, dei suoi vecchi amici. Come se non bastasse il campionato è già iniziato e lei non ha ancora giocato mai, è vero che è la nuova arrivata, che la squadra è unita e forte, hanno vinto tutte le partite, ma Sole vuole mettersi in gioco, vuole poter entrare in campo e farsi valere, vuole poter dimostrare che è all’altezza, invece è ancora in panchina e teme che ci possa fare la muffa lì seduta. Sa bene che non sarebbe stato facile, sa bene che non dovrebbe sentirsi così, così arrabbiata per non giocare, così dannatamente sola, così demoralizzata... ma dopo l’ennesima partita non giocata e con la squadra che ancora non la considerano una di loro, si sente sotto pressione, teme che non si ambienterà mai. Sono in momenti come questi che si sente sola come non mai, che vorrebbe tornare a casa, nella sua vecchia squadra. Mollare tutto, rinunciare al suo sogno di bambina. 

È l’ultima ad uscire dallo spogliatoio, è demoralizzata e si nota dalla sua espressione del viso, che nonostante la vittoria ottenuta, non è felice. La sua squadra, ha quasi fatto finta che non ci fosse, solo in poche si sono avvicinate a lei per abbracciarla. Ashley invece la ignora proprio, come se non esistesse, come se non facesse parte di loro e non sa proprio come conquistarsi la sua fiducia, la sua approvazione, forse questo la fa sentire umiliata ancora di più che non giocare. Si rende conto che anche se giocasse una partita, la sua squadra non conta su di lei, non la prende in considerazione, tanto meno Ashley, forse è quasi meglio non giocare. 

È ancora in divisa e decide di prendere un pallone dalla cesta e tornare in campo, si allenerà da sola, giocherà da sola, anche perché solo grazie al calcio, riesce a sentirsi meglio. 

Tira dal dischetto dei rigori qualche pallone ben piazzato, fino a che una voce alle sue spalle non la sorprende. 

«Sole, che cosa fai ancora qui?» è il suo allenatore.

Sentendosi chiamare sobbalza, concentrata com’era non si è accorta subito di lui. 

«Io... mi volevo solo allenare ancora un po’» ammette arrossendo. 

«Non devi strafare Sole.» la rimprovera lui. 

Sole annuisce e abbassa la testa. Come ammettere le sue paure, proprio a lui che è il suo allenatore, ma decide ugualmente di farlo. 

È lui però a precederla e parlare per primo, ha capito cosa la turba. 

«So che è dura ambientarsi nella squadra Sole, sei l’ultima arrivata e loro sono già un gruppo consolidato, ma io credo in te. Ho visto che hai delle enormi potenzialità, sei una ragazza in gamba e forte... puoi farcela.» la rassicura.

Sole adesso sorride, è proprio ciò che aveva bisogno di sentirsi dire e sentirselo dire dal suo allenatore è ancora meglio. Lui crede in lei. 

«Davvero tu credi in me?»

Luke annuisce e le sorride a sua volta. È insicura e ha bisogno di farle capire che può farcela, che deve farcela.

«Si... io credo nella ragazza che ho visto in questo video, quella ragazza che da centro campo, nonostante la stanchezza e i crampi, si è smarcata tutti gli avversari per poi ritrovarsi sola davanti alla porta e segnare a cinque minuti dalla fine della partita. Credo in quella ragazza che ha trascinato la sua precedente squadra alla vittoria del campionato, quando tutti la davano per sconfitta. Credo che sotto questa veste da ragazza insicura, si nasconde una leader e che tu debba solo tirarla fuori, ora più che mai. Dimostra alle Eagles, quanti vali, di che stoffa sei fatta e ti ameranno» prendendo il suo cellulare e mostrandole il video in questione. 

«è per questo motivo che ti ho voluta Sole, ti ho chiesta espressamente. Adesso che lo sai, fai venire fuori questa ragazza e dimostrarmi che ho riposto bene la mia fiducia.» mettendole una mano sulla spalla. 

Sole sente quasi le lacrime rigarle il viso, ma sono lacrime di gioia, non pensava che fosse stato proprio lui a fare il suo nome, non si aspettava una rivelazione del genere. 

«E Ashley mi accetterà mai?» chiede infine Sole, molto più serena adesso. 

«Ash è dura, ma non è cattiva, ha solo paura, proprio come te. Siete due leader e per questo vi scontrate, ma diventerete amiche, siete più simili di quello che immagini» le dice sorridendo e rassicurandola anche sotto questo aspetto.

«Grazie mister»

«Ora Sole, vai a casa ed esci con qualche amica, non voglio che ti fai male, chiaro? È un ordine ovviamente.» gli dice tornando ora a essere autorevole e con tono di quasi rimprovero.

Maria Sole ride e annuisce, farà ciò che lui le ha detto. Ora si sente davvero molto meglio. Arriverà il suo momento.

Tornando verso il campus incontra Mary Kate, la sua band e Nick, i quali stavano aspettando proprio lei.

«Alla buon’ora ci chiedevamo quanto ci mettessi a cambiarti» la prende in giro Kate scoppiando a ridere. 

«Io in realtà... mi stavo allenando, ma poi il mister mi ha fatto tornare al campus. Ma è successo qualcosa?» chiede preoccupata.

Mary Kate la prende per un braccio e la spinge dentro alla stanza per farla cambiare, o meglio farle mettere un vestito decente visto che è in tuta. 

«Andiamo in giro per Boston by night» le dice aiutandola a scegliere un vestito adatto. 

Alla fine opta per un leggings nero, un maglione lungo color fragola e stivali neri. Si infila sciarpa e cappello di lana, con raffigurato un topo, regalatole dalla sua migliore amica. 

Non sa ancora orientarsi per le strade, a dire il vero non è mai uscita dal campus da quando è arrivata e non è da lei, Sole ama girare, scoprire posti nuovi, tradizioni nuove, mangiare cose nuove e invece da quando è lì, ha solo pensato a quanto le mancasse casa, a quanto fosse triste, non godendosi per niente la sua nuova casa, o meglio la casa che la ospiterà per quell’anno intero. 

Si rende conto che si stava perdendo un paradiso meraviglioso. Boston è spettacolare, lei poi ama le città sull’acqua. 

Giravo diversi locali, per poi ritrovarsi alla pista di pattinaggio. 

Sole è negata a pattinare, ma ugualmente si lascia trascinare da Nick sul ghiaccio. Lui non le lascia le mani e la guida per insegnarle. 

«Ti sottovaluti solo Sole, sei più brava di quello che pensi e lo sei anche nel calcio» le dice dolce lui, non lasciando però la sua mano. 

«Sei incoraggiante proprio come tuo padre, è una dote di famiglia a quanto pare» gli dice di rimando, facendogli un complimento e Nicholas capisce subito che lo sia, che non lo sta prendendo in giro questa volta. 

«Non a caso ho preso dal migliore no?» ribatte però lui ironico 

Maria Sole in tutta risposta lo spinge con la mano, lui per non accadere, si afferra a lei e si ritrovano entrambi per terra, il poco equilibrio precario di Sole su le lame, l’ha fatta sbilanciare. 

«Ho parlato troppo presto... sei pessima sui pattini» le dice a un palmo dalle sue labbra. 

Entrambi avverto il desiderio di approfondire quel contatto, di assaporare le labbra l’uno dell’altra, ma Sole, nonostante il suo cuore ha perso un battito a un contatto così riavvicinato con lui, riacquista un barlume di lucidità e si allontana. Nick invece è dispiaciuto, avrebbe voluto colmare la distanza che li divideva e l’avrebbe fatto se lei non si fosse tolta interrompendo la magia del momento. 

Sono attratti l’uno, dall’altra questo è chiaro, ciò che non capisce è perché lei abbia paura, ma non le metterà fretta, per la prima volta in vita sua è forse seriamente preso da una ragazza, che non vuole correre. Maria Sole, non è come tutte le altre e l’ha capito subito, dal primo momento che l’ha conosciuta. 

Lei vorrebbe spiegargli, sente che deve dargli una spiegazione, ma vengono interrotti dagli altri, che se la ridono per la loro caduta epica, che hanno prontamente registrato con il telefono, visto che già stavano facendo un mini video per il loro blog. 

Kate si avvicina per aiutare Sole a rialzarsi e la prende poi sotto braccio per andare a parlare di quello accaduto, ha riso per la caduta, ma vuole mettere anche in guardia la sua amica. Si tolgono i pattini e comunica al gruppo che si allontanano per prendere qualcosa da bere.

«Porto la piccola Messi lontana dal ghiaccio, è chiaro che è più portata con gli scarpini che con i pattini, prima che si rompa qualcosa e poi il mister si la prende con me che ho avuto questa idea» comunica Mary Kate, trascinandosela dietro, seguita dalle altre ragazze amiche sue, che si sono unite alla serata, ma che Sole già aveva avuto modo di conoscere.

«Perché mi hai trascinata via in quel modo?» chiede Sole non capendo, anche se ancora se la ride per quel soprannome “piccola Messi”, le piace e le si addice, visto che è piena di foto in camera del suo idolo e che conosce tutto di lui. 

«Ascolta Sole... io ti voglio bene, siamo amiche e ci tengo a te. Sei una tra le prime amiche che ho in questa scuola, perciò... stai lontana da Nick, è bello quanto ti pare, simpatico, affascinante e chi più ne ha più ne metta, ma è un latin lover. Non fidarti di lui. Tienitelo come amico, lo dico per te.» vuole proteggere la sua amica ed evitare che soffri per colpa di Nicholas Danes, il quale essendo il capitano della squadra e il più bello della scuola, è ambito da tutte e lui cerca di soddisfare tutte le ragazze che gli corrono dietro. 

«Nick un latin lover?» chiede sorpresa, possibile che non si sia accorta di niente? Che non abbia capito che fosse un don Giovanni da strapazzo? A quanto pare lei ha il radar per i ragazzi poco seri. Ha fatto bene a non baciarlo, se ne sarebbe pentita.

Mary Kate annuisce, trovando la conferma dalle altre ragazze, una è stata con lui, ma è stata solo una cosa di una notte, a dimostrazione di ciò che dicono. 

«Grazie ragazze... ma comunque tra me e lui non c’è nulla.» dice per rassicurarle è appena potrà metterà subito in chiaro che non vuole una storia, che non ha bisogno di guai, si deve concentrare solo a giocare a calcio, è questo il suo unico obiettivo e non può permettersi distrazioni. 

Nick immagina cosa le stiano dicendo le ragazze, ma è anche la verità e lui n’è consapevole. Sa di essere bello e usa questo per conquistare le ragazze, ma è pur vero che fino adesso non ha mai trovato quella giusta. Non sa se Sole lo sia, non può ancora dirlo, ma sente che con lei è diverso. Vuole spiegarle che non ha intenzione di prenderla in giro, non a lei, che di certo non vuole portarla a letto e poi scaricarla.

Le si avvicina a fine serata, quando hanno raggiunto di nuovo il campus. 

«Sole... scusa per prima. Non volevo baciarti o meglio lo desideravo si, ma non voglio farti fare qualcosa che non vuoi. Credo che tu abbia saputo delle voci che girano su di me, sono vere, non lo nego, ma ho sempre messo le cose in chiaro con le ragazze con cui sono stato, non l’ho mai illuse, questo sia chiaro.»

«Nick, non mi devi nessuna spiegazione...» gli dice interrompendolo. Questi discorsi la imbarazzano, poi lui ha appena ammesso che avrebbe desiderato baciarla, non può evitare di arrossire. 

«Non devo, ma voglio. Il mio scopo non è quello di portarti a letto, tu mi piaci Sole e voglio essere tuo amico.» le dice dolce e sincero. Sole lo guarda e si fida, si fida di lui, perché nota dai suoi occhi che può farlo. Magari si pentirà, ma decidere di fidarsi. 

«Anch’io voglio essere tua amica, ma solo questo. Il mio obiettivo è giocare a calcio, mi devo concentrare solo su questo adesso.» gli dice a sua volta lei, con ancora il cuore che batte a mille, lui le ha appena detto, appena ammesso che prova qualcosa per lei. 

«e io ti prometto che ti aiuterò finché ciò accada. Ci possiamo allenare insieme, magari andando a correre la mattina e vedendoci dopo i nostri rispettivi allenamenti» le propone.

Maria Sole accetta e gli dà appuntamento per il giorno dopo e iniziare il loro allenamento. 

«Se riesci a svegliarti si... sono le due di notte» le mostra l’orologio che tiene al polso. 

«Io sono molto mattiniera, voglio vedere se tu ti fai trovare.»

«Non mi sfidare Contini» ribatte subito lui accettando la sfida che lei le ha appena lanciato. 

Si danno appuntamento per il giorno dopo alle 6:30 davanti al parco. 

Le piace l’idea di allenarsi con Nick, è  il capitano della squadra maschile e potrà aiutarla a sviluppare le tecniche per migliorarsi. 

 



Spazio autrice: ecco a voi un nuovo capitolo, spero che vi piaccia. 
Fatemi sapere cosa ne pensate, ogni commento è ben accetto, è un modo per migliorarmi e poter fare sempre meglio. 
Ringrazio coloro che hanno inserito la mia storia tra i preferiti e le seguite. Ciò mi fa veramente super piacere 😍


 
   
 
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