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Autore: ghitaj    06/05/2018    1 recensioni
La fantastica avventura di Ken e suo fratello Lucas, nel tentativo di scoprire e fermare l'avanzata dei mostri che sembrano aver acquisito una capacità intellettiva, si troveranno nel bel mezzo di una battaglia tra due forze che non immaginavano fossero coinvolte...
troveranno molti amici, compagni d'avventura che li aiuteranno nella loro epica impresa riportando la pace in quel mondo che non ne aveva mai visto l'ombra!
dal capitolo 1:
Ma cosa può spingere una creatura all’Adattamento? Al tentativo di sfuggire dall’Estinzione?
La Disperazione.
La Disperazione e la Speranza.
[...]
Non si seppe mai come, non si seppe mai il perché, ma dopo queste vicende, inspiegabilmente, anche i Mostri si Adattarono, anzi, si Evolsero…
Genere: Avventura, Comico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Herobrine, Notch, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Papà!!! –

Ken continuava ad urlare mentre, imperterrito, Lucas lo trascinava per le vie di quel villaggio ormai in rovina.

-Vieni via! Non possiamo aiutarlo in alcun modo! –

Ma lui continuava a ribellarsi, ignorando tutto quello che gli diceva il fratello.

 
Ken era un bambino dall’età di 10 anni, ma già possedeva una forza e una determinazione notevole, se non fosse solo per il suo carattere impulsivo. Aveva dei folti capelli di un nero scurissimo, che portava sempre in un’acconciatura disordinata, con ciuffi di capelli sparati qua e la. I suoi occhi erano di colore blu scuro, in quel momento lucidi per la rabbia e per il dolore che provava.
Lucas invece aveva all’incirca 15 anni, un ragazzo alto, snello, ma allo stesso tempo robusto, dai capelli biondi, che portava rivolti all’insù. Aveva gli occhi di color dell’ambra. Il suo carattere era piuttosto calmo. Perlopiù logico e riflessivo, preferiva pensare prima di agire.

 
-Dobbiamo andare ad aiutarlo!!! –

Lucas lo agguantò ai fianchi, e con un movimento deciso, lo portò in spalla, rendendogli impossibile opporre resistenza.

-Non dire assurdità, adesso andiamo prima che sia troppo tardi! -

I ragazzi si stavano dirigendo verso ovest, con un gruppo di persone, i superstiti del villaggio assediato dai mostri che quella notte, stavano dando uno spettacolo orribile, uccidendo e depredando i cadaveri dei soldati, che uno dopo l’altro vanivano uccisi.

-E dove vorresti scappare di preciso?! –

Gli urlò Ken, visibilmente furioso per l’azione appena compiuta da parte del fratello.

-Verso ovest c’è un passaggio sotterraneo che ci permetterà di raggiungere il regno del Re dei Villagger, è li che andremo–

Ken sgranò gli occhi.

-Ma sei impazzito?! Come ti viene in mente di consegnarci al nemico?? –

Lucas rispose fermamente.

-Era l’ultima delle nostre opzioni, ora che le nostre difese sono sbaragliate abbiamo le mani legate.– in quel momento sentì ken tra le sue bracia, tremare per la rabbia
–Ken! – Disse iniziando ad alzare la voce.
-Vuoi per caso lottare contro quei mostri in questo momento? –

Sorpreso dalla domanda, il ragazzo esitò prima di rispondere.

-Io… -
-Perché se è così stai pur certo che non ti aiuterò! – Ken si sentì morire dentro
–E ti assicuro che non ci penserò due volte, e… scapperò senza di te. – Il giovane avvertì una certa fatica nel sentirgli pronunciare quella frase, che subito tentò di nascondere imponendosi una falsa fermezza.

Da quel momento Ken non parlò più e si lasciò trasportare in balia di suo fratello.

Tra scenari di distruzione, fiamme e desolazione, sentì che la rabbia e il risentimento verso se stesso stavano iniziando a tormentarlo, e in lui una sola parola, un solo appellativo si sentiva attribuire:

*Codardo* Pensò tra sé e sé.
 
***
 
Poco più a sud, una legione di soldati Villagger si era accampata per evitare di incappare su un gruppo indesiderato di mostri che poteva distoglierli dalla missione principale. Dovevano raggiungere un villaggio distante appena 9 chunk  a nord est dalla loro posizione e metterlo in sicurezza dai Player.
 
-Signore! Abbiamo trovato una spia! –
-Una spia? Portatela subito qui! –
 
Due soldati Villagger dopo alcuni istanti apparvero da dietro delle tende, mentre trattenevano una bambina che stava tentando di liberarsi dalla loro salda presa. Aveva dei lunghi capelli rossi che le coprivano la faccia, dal tanto che si dimenava, a tal punto da non riuscire distinguere adeguatamente i lineamenti del volto.

-bene, bene, bene… -

Disse il capitano della legione.

-Che ci facevi nascosta dietro le tende del nostro accampamento? E attenta a quello che dici, se mentirai ti taglieremo la lingua! –

Una volta detto questo, il capitano si avvicinò meglio alla ragazzina, per delinearne le forme del viso.
Appena si calmò, potè notare che aveva due splendidi occhi verdi, leggermente a mandorla. Il naso all’insù era cosparso da alcune lentiggini, che si spargevano verso gli zigomi.

*Non avrà più di dieci anni…* pensò il capitano della legione, rattristato dal fatto che la Resistenza potesse utilizzare reclute tanto giovani per i loro scopi.
 
-Mi chiamo Annie e non sono una spia! – la voce della bambina lo riportò alla realtà.

-E allora perché ci seguivi? -

-Appena due giorni fa, mia madre, tentando di portarmi in salvo da un gruppo di mostri che ci seguivano, mi nascose tra delle canne da zucchero in riva ad un fiume poco distante da qui.
Aspettai il suo ritorno, ma dopo alcune ore, mi resi conto che non sarebbe più tornata –
Il comandante notò che i suoi occhi si stavano gonfiarono di lacrime.

-Quindi – disse tentando di ricacciarle indietro.

-Spinta dalla fame e dalla sete, iniziai a vagare, mangiando qualche mela caduta da alcuni alberi, fino a quando non ho trovato il vostro accampamento. –
 Il capitano prese la parola

-ci hai visti e hai pensato di poter rubare qualcosa dalle nostre provviste, non è cosi? –
La bambina annuì scuotendo lentamente il capo.

-sarò sincero, non mi fido molto di te… -
Disse, sollevandosi dalla posizione accovacciata in cui si trovava dando le spalle alla presunta orfana e incamminandosi verso il fuoco.

-anche se non credo che ucciderti sia la scelta giusta… –
Si voltò di nuovo verso la bambina, e disse.

-quindi ho deciso che sarai nostra prigioniera lungo il viaggio e resterai con noi fino all'arrivo nella rocca di sua Maestà. Da lì in poi verrai affidata alle Guardie Reali –
una volta che il capitano ebbe  finito di parlare, i due soldati, le incatenarono i polsi ad uno dei carri che si portavano dietro per le armi e le provviste.

-datele una razione di cibo e dell’acqua – aggiunse il comandante, non tanto sicuro di tutta quella premura rivolta alla presunta spia.
   
 
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