Anime & Manga > Captain Tsubasa
Segui la storia  |       
Autore: Fafanella    06/05/2018    4 recensioni
Due ragazzi timidi e un po’ imbranati, gli amici di sempre, un sorriso speciale e forse un grande amore. Questi gli ingredienti di una storia semplice.
Genere: Fluff, Poesia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'MILLE VOLTI DI UN AMORE '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il mattino seguente 
Holly era a casa , solo con il fratellino e non riusciva a farlo smettere di piangere, quando il campanello suonò, lui convinto fosse la madre 
“ mamma fortunatamente sei arrivata, ancora un po’ e sarei scoppiato in lacrime anche io”
Ma si ritrovò di fronte Patty divertita dall’aria disperata che aveva il suo Holly 
“ mi spiace capitano… dovrai accontentarti di me”
“ Patty … se riuscissi a farlo smettere, io … io … avrai solo da chiedere”
Patty per la prima volta nella sua vita, ebbe una reazione da donna, la smorfia che si manifestò sul suo viso, fu estremamente maliziosa, seguita da un sorriso accattivante .
Holly rimase colpito e anche intrigato da quella reazione. 
La ragazza oltrepassò il capitano e prese il bimbo che si stava disperando, dopo pochi minuti Daichi dormiva beato. 
Holly la guardò mentre con delicatezza accarezzava la fronte del piccolo e gli sussurra una nenia, mentre lo cullava e baciava dolcemente, il suo cuore si riempì di un amore così grande che ne rimase estasiato e stordito al contempo. 
Poi destandosi da quel torpore “ come mai sei passata?”
“ ho pensato che i fratelli Hutton avrebbero potuto avere bisogno di una mano”.
Holly vedendo che il fratellino ormai dormiva
“ vuoi portarlo di sopra? Dorme profondamente”
“ veramente, se non ti dispiace vorrei tenerlo in braccio ancora un po’, ha un profumo così meraviglioso e poi… mi trasmette una tale serenità, lo porto su fra un po’, per te va bene?”
Holly non riusciva a parlarle, lei era talmente bella con Daichi fra le braccia, aveva un’aria così materna, sicura e tranquilla. 
Lei allora “ volevo sapere se ti serviva una mano per ripetere il programma dell’esame?”
“ hai appena finito la scuola… io non potrei… insomma non potrei mai chiedertelo”
“ non me lo stai chiedendo tu, ma io a te, come…come ai vecchi tempi” 
“ in verità mi farebbe comodo , se per te non è un problema”
“ allora portiamo questo angioletto di sopra ed iniziamo” disse Patty con dolcezza. 
Mancavano due giorni all’esame ed Holly aveva ripetuto quasi tutto, 
con immenso stupore della sua manager, aveva studiato e tanto anche, si era trattato solo di rivedere i dettagli. 
Quel giorno lei non sarebbe potuto andare a casa sua, per impegni presi precedentemente, con Emy ed Evelyn. Lui ne aveva approfittato per raggiungere i ragazzi al campo, stavano giocando da due ore, quando le ragazze li raggiunsero. Patty si sentì catapultare indietro nel tempo, quando ancora ragazzina tifava per lui con tutto il fiato che aveva in corpo, le venne spontaneo gridare 
“Forza Hollyyyyyy”
Il capitano inciampò rovinosamente nella palla, come gli era successo la prima volta che l’aveva sentita tifare per lui, facendo scoppiare a ridere tutti i presenti, comprese le ragazze, che gli si avvicinarono.
Emy porgendogli la mano per aiutarlo ad alzarsi
“ sono queste le cose che hai imparato in Brasile, Oliver?” Disse ironica.
Lui portandosi una mano dietro la testa, come sempre, quando si sentiva imbarazzato
“ veramente, questo l’ho imparato durante il primo allenamento con la Newppy, la tua amica mi fece cadere allo stesso modo” e rise mentre si sollevava. 
Patty fu sorpresa, non credeva ricordasse quel episodio, poi però lo guardò con fare inquisitorio dicendo 
“ Oliver Hutton, così ripeti per l’esame di dopodomani? O stavi spiegando a questi somari la parabola con conseguente equazione, del tuo tiro ad effetto?”
Holly la guardò interdetto e “ pe-perché veramente si potrebbe spiegare?”
Lei” Bhe effettivamente, si dovrebbero prendere in esame le forze che intervengono sul pallone, la parabola e…” 
Il capitano e i ragazzi tutti, avevano una faccia a punto interrogativo e lei … lei arrossì visibilmente e 
“ Bhe , perché mi guardate così, sei stato tu a chiedermelo capitano “ e fece una linguaccia a tutti 
Holly “ si certo, ma…ma sei troppo intelligente per noi” disse imbarazzato e aggiunse “ ragazzi Patty ha ragione, dovrei studiare un po’ adesso” poi rivolgendosi a lei “ tu vieni con me o devi restare con le ragazze?” 
Le sue amiche si affrettarono a dire “ no, no, no … stavamo andando a casa” spingendo Patty verso Holly , nessuno fece battutine e si incamminarono insieme.
Il giorno seguente 
Holly palleggiava come sempre, mentre rispondeva alle domande che Patty gli poneva, stavano ripetendo da un po’ ormai, quando si sentì una voce venire dalla strada
“ capitano invece di palleggiare in camera, perché non vieni a giocare con noi?” 
disse Bruce in compagnia di Alan e Poul. 
“ ragazzi non oggi, domani ho l’esame , ma per festeggiare il mio diploma organizzeremo una partita, che ne dite?” Disse il capitano affacciandosi alla finestra. 
I ragazzi rassegnati andarono via salutandolo con la mano. 
Nel girarsi verso la sua manager, la trovò con un’espressione incredula e preoccupata
“ Perché quella faccia Patty?”
Lei, gli si avvicinò e posandogli una mano sulla fronte 
“ capitano, non avrai la febbre? Non ti sarai beccato un malanno?” e rise allontanandosi. 
“ sto benissimo “ disse lui un po’ imbronciato 
“ allora sta per arrivare un cataclisma, un uragano, guarda un po’ fuori dalla finestra?” 
“ spiritosa… perché mi stai canzonando?”
“ Oliver hai appena rifiutato di andare a giocare a calcio con i tuoi amici “
E lui che aveva ripreso a palleggiare 
“ sto giocando anche qui e sono esattamente dove voglio essere e con chi voglio essere “
lei non replicò, Holly si voltò a guardarla e finalmente lo vide, gli stava donando quel suo sorriso speciale ed era tutto per lui. 
La palla scivolò infondo alla stanza, le loro iridi erano incollate le une alle altre, Holly fece qualche passo verso di lei dicendo 
“ non credevo… non credevo di meritarlo ancora, l’ho aspettato in questi giorni, mi ero quasi arreso a non vederlo più rivolto a me” 
era rosso per l’imbarazzo che stava provando, ma quel momento lo voleva vivere senza rimorsi ed avanzò ancora mentre lei poggiata alla scrivania lo guardava senza capire, ma senza smettere di sorridere e dicendo 
“ co-cosa… io, io non ho capito… tu… tu “
 parole sconnesse che fecero sorridere Holly, che ormai le si era parato davanti, con fare un po’ incerto alzò una mano fino al volto di lei, con un pollice le sfiorò le labbra, che ancora gli stavano sorridendo
“ parlo di questo sorriso, è un sorriso speciale, non lo fai a chiunque, è un sorriso ricco di …prima era il sorriso che dedicavi solo a me, ma in queste due settimana non me lo avevi ancora regalato, ed io credevo di averti persa, ma forse sono ancora in tempo”  
Era imbarazzato, agitato, impaurito, si interruppe solo un attimo per riordinare le idee, ma senza interrompere il contatto visivo. 
Lei né approfittò per chiedergli con voce tremula e titubante 
“ hai detto ricco…ma-ma non hai detto ricco di cosa?”
Lui sgranò gli occhi e arrossendo ancora di più 
“ hai ragione io -io -io no-non l’ho detto”
Patty allora si alzò , furono ancora più vicini, il suo profumo lo inebriò, le labbra umide sotto i polpastrelli divennero ancora più invitanti, gli occhi dolci di lei iniziarono a riempirsi di lacrime, lui stava per perdere il controllo ma voleva risponderle
“È un sorriso ricco d’amore Patty”
A quella parola, una lacrima dispettosa rigò il viso della bella manager, i suoi occhi non trattennero più l’emozione che stava provando, il suo cuore ormai aveva solo battiti irregolari e la sua mente vacillava nel razionalizzare quel momento, ma il suo corpo sapeva bene cosa voleva, le sue mani, tremanti, cercarono i pettorali scolpiti di lui, si morse un labbro per trattenere il desiderio di essere baciata. 
Holly prese tutto il coraggio e la caparbietà che aveva sempre mostrato in campo, le baciò prima la guancia su cui era scivolata la lacrima, poi l’occhio nel quale era nata, fece lo stesso dall’altro lato. 
Cercò di essere delicato e di controllare il desiderio, si fermò a guardare quelle labbra che voleva assaporare, ma prima di procedere glielo doveva dire, non voleva che il loro primo bacio,  fosse un bacio rubato, doveva dichiararsi, glielo doveva. 
La guardò con occhi limpidi e sinceri,  con tono pacato e un po’ emozionato 
“ io…io sono innamorato di te Patty, da sempre, ma mi sembrava così ingiusto dirtelo, legarti a me, mentre mi trovavo dall’altra parte del mondo, senza avere la possibilità di starti accanto come vorrei e come meriti” 
Prese un respiro profondo e proseguì 
“ ma quest’anno ho capito, che quello che provo per te è talmente importante e non riesco più a reprimerlo e non voglio più farlo”
Si interruppe vedendola piangere e tremare, l’abbracciò istintivamente e lei gli si accoccolò fra le braccia, cercando di fermare quel pianto di felicità. 
Si scostò appena per rivolgergli ancora quel suo sorriso speciale, ma non riuscì a dire nulla, l’emozione le aveva azzerato il cervello.
Per lui però equivale ad un “ ti amo anche io”, non ebbe più nessuna esitazione le alzò il viso e cercò quelle labbra che tanto aveva desiderato. 
Fu un incontro delicato, in un primo momento gliele sfiorò soltanto, poi iniziò ad assaporarle cercando di non essere irruente. 
Il cuore di entrambi non batteva più, ma martellava con forza nei loro petti. 
Le labbra iniziarono ad essere più esigenti, fuori dal loro controllo si schiusero per iniziare a cercarsi anche con le lingue, che si toccavano in una danza umida e avvolgente. 
Le mani di lui, cercarono e trovarono una porzione di pelle, aveva bisogno di sentire il suo corpo, di iniziare a conoscerlo, di sentirne la consistenza. 
Le mani di lei si fecero strada sui pettorali, salirono al collo rasato, una cercò il viso di lui in una carezza accogliente, l’altra scivolò sulla nuca per arrampicarsi nei capelli già in disordine. 
Lui l’attirò ancora di più verso di se, le mani adesso stringevano la maglia di lei appena sopra le natiche, il desiderio di sfilarla, lo stava facendo impazzire. 
Lei stava combattendo contro il suo pudore, perché quei baci le stavano facendo provare sensazioni mai sentite prima, ogni cellula del suo corpo voleva essere sfiorata da quelle mani e da quelle labbra, mentre lei voleva scoprire il corpo di lui, voleva vedere l’effetto che una sua carezza avrebbe scatenato. 
All’improvviso Holly si fermò, voleva guardarla e riportare la respirazione e il cuore alla normalità, ai suoi occhi non era stata mai così bella, le labbra rosse e turgide, gli occhi languidi, le gote rosse e il respiro irregolare ed eccitato. 
Lei presa da un impeto irrefrenabile 
“ anche io… anche io ti amo Oliver, da sempre e per sempre” 
Gli occhi di lui si riempirono di felicità, la strinse forte a se e riprese a baciarla, questa volta si fece più intraprendente, le infilò nuovamente le mani sotto la maglia ed iniziò a sollevarla, le sfiorò il ventre e la spinse verso il letto.
Erano quasi al limite, del percorso per arrivare al letto e di quello che li avrebbe portati ad una nuova fase della loro storia, quando 
“ Oliver… Patty resta con noi a cena?” gridò Maggie dalla scale.
I due ragazzi vennero destati da quel momento magico, ed Oliver senza neanche chiedere 
“ si mamma, resta a cena “ e poi guardò lei per avere conferma 
“ ormai hai detto di si, ma comunque avrei detto di si… ora capitano… se togli le mani da sotto la mia maglia, mi do una sistemata” disse Patty con tono allegro e imbarazzato. 
Lui facendo un passo indietro, alzò le mani in segno di resa, rosso come non mai. 
Prima di uscire dalla stanza Patty 
“ Holly… io vorrei… si insomma vorrei che per il momento, quello che è successo, questo nuovo rapporto, rimanesse fra me e te, per te va bene?”
“ sarà difficile nasconderlo, soprattutto sarà difficile non toccarti, per me intendo, ma se vuoi così, faremo come vuoi” e fece per aprire la porta
lei bloccò quel gesto e mettendosi sulle punte gli diede una bacio carico di desiderio 
Holly spalle alla porta fu preso alla sprovvista, non si aspettava tanta intraprendenza, quando lei si allontanò da lui disse 
“ a-anche per me sarà difficile, cosa credi “
Lui allora le prese la mano , donandole un nuovo sorriso, malizioso, accattivante e compiaciuto, poi scesero al piano di sotto. 
Maggie vedendoli mentre ridevano e si punzecchiavano a vicenda, senza più imbarazzo, senza difese , capì che tutto era cambiato. Alla fine della cena si alzò ed abbracciò Patty con fare materno e poi rivolgendosi al figlio 
“ nonostante tu voglia tenerla qui con te, devi accompagnarla a casa, l’hai praticamente presa in ostaggio oggi, i suoi genitori saranno in pensiero” 
I due ragazzi arrossirono , Patty ricambiò l’abbraccio e poi si alzò. 
Usciti da casa Hutton si incamminarono verso casa Gatsby. 
“ sei preoccupato per domani?” Chiese lei
Lui stringendole la mano “ no, ora come ora non c’è nulla che possa preoccuparmi”
Gli fece ancora quel suo sorriso speciale e lui si fermò per baciarla ancora, 
Lei rise sulle labbra del suo capitano che la guardava incuriosito, 
“ io ti sorrido e tu mi baci, dovrò ricordarmelo in futuro, magari nel mezzo di una brutta discussione” 
“ io… io veramente ti bacerei tutto il tempo, ma quel tuo modo speciale di sorridermi è un invito irresistibile, ma perché dovremmo avere una brutta discussione?” 
“ Holly, tutte le coppie discutono” si bloccò diventando rossa per aver dato per scontato che fossero una coppia ormai, nonostante non avessero parlato di nulla, soprattutto aveva dimenticato la cosa più importante, vivevano in due continenti differenti. 
Lui capì perfettamente i pensieri che l’avevano turbata, erano gli stessi che avevano tormentato lui nell’ultimo anno. 
“ lo so a cosa stai pensando… mi sono posto le stesse domande fino quasi ad impazzire, ma vedrai in qualche modo faremo, se il nostro amore ha resistito finora, ci indicherà la strada, poi non dicevano tutti che siamo destinati? Troveremo il modo, amore mio” 
Lei lo baciò rincuorata da quelle parole. Giunti sotto casa, si scambiarono altri baci e si diedero la buonanotte. 
Il giorno seguente Holly era agitato, ma non per l’esame che avrebbe dovuto sostenere di lì a qualche ora, ma perché Patty gli aveva chiesto di non esternare il loro sentimento con gli altri, non sapeva se ci sarebbe riuscito. 
La notte prima aveva dovuto fare ben due docce fredde per calmare l’eccitazione. 
Era ormai mattina, scese rapidamente le scale, prese un sorso di te, sgranocchiò una mela, abbracciò la madre e il fratellino e corse verso la scuola. 
In realtà sperava di poter stare qualche minuto solo con Patty, da quando si erano lasciati, non aveva fatto altro che pensare al suo sapore, un solo bacio, se lo sarebbe fatto bastare. 
Era quasi arrivato alla meta, quando si sentì chiamare da Bruce
“ Holly, ma dove stai correndo, mi sta per venire un infarto, sei diventato troppo veloce”
“ Bru-Bruce cosa ci fai qui?”
“ sono contento anche io di vederti… ma come cosa ci faccio qui? Sono venuto a darti il mio sostegno”
“ Ah, si certo, il tuo sostegno, certo mi fa piacere, grazie Bruce”
“ Ma stai bene? Ah ho capito sei teso per l’esame…non preoccuparti amico mio vedrai che andrà benissimo”
Non ebbe il tempo di rispondere, sentì 
“ Buongiorno ragazzi, Oliver sei pronto per questa ennesima sfida?”
La voce di Patty,era arrivata come una melodia alle orecchie di Holly, che adesso aveva paura di guardarla, temeva di non riuscire a controllarsi.
Bruce “ Anego si sta rivoltando dentro di te, non era necessario mettersi in tiro, ma dove credi di dover andare… ahhh certo è per nostro Romeo che ti sei preparata così “
Holly non si era ancora girato, lo fece mentre Patty rispondeva a tono 
“ idiota è lo stesso abito che avevo durante il nostro esame, ho pensato che potesse essere di buon auspicio, visto che hanno fatto diplomare anche te”
“ Bhe allora hai qualcosa di diverso, non è vero capitano?”
Holly la guardava intensamente, lei indossava un abito bianco, con scollo quadrato, che sottolineava il seno prosperoso, la gonna scivolava sui fianchi arrivando poco sopra le ginocchia, le gambe dritte leggermente abbronzate, ai piedi dei sandali con qualche luccichio, i capelli sciolti le accarezzavano le spalle, le labbra leggermente illuminate da un lucida labbra . 
Lei si sforzava di non sorridergli, lo vedeva già troppo in difficoltà, le sembrò di scorgere dei lievi movimenti muscolari, come se stesse tremando , le sembrò di avvertire le sue mani su di lei e di sentire il suo cuore battere, si voltò ed iniziò a camminare, non poteva credere che lo stesso ragazzo che per anni non l’aveva degnata di uno sguardo, ora stesse combattendo con la voglia di toccarla, se ne compiacque e girandosi 
“ vogliamo andare?”
Holly durante il tragitto non aveva detto una parola, aveva lasciato che Bruce si mettesse fra lui e la ragazza, mentre lei sembrava più sicura e femminile. 
Giunti a scuola furono accolti da tutta la squadra, era quasi l’ora dell’esame, ma lui non riusciva a pensare ad altri che a lei, stava impazzendo, i loro amici lo infastidivano e lo tenevano lontano da lei. 
Fortunatamente i professori lo invitarono ad accomodarsi, lui le rivolse un’ultima occhiata prima di entrare e lei gli augurò “ in bocca al lupo”
Si stava per sedere quando i professori gli dissero
“ Signor Hutton deve far entrare qualcuno dei suoi amici, occorre almeno un testimone” 
Si alzò come in preda ad un attimo di follia, tornò fuori, con il volto serio, non badò a nessuno, andò dritto da lei, le afferrò la mano dicendo 
“ vieni con me, ho bisogno di un testimone” 
non fu una richiesta, la tirò via con se senza aspettare una risposta, entrò nuovamente nell’istituto, chiuse la porta dietro di loro, si bloccò improvvisamente, sapeva che i professori lo stavano aspettando e che avrebbe dovuto fare in fretta, ma lui aveva un’altra esigenza. 
Le stava tenendo ancora la mano, così non fece altro che attirarla a se, finalmente poté baciarla, solo sfiorando le sue labbra si sentì nuovamente sereno e sicuro. 
Lei era rimasta sbalordita da quella reazione, ma lo fece fare, quando si staccarono lo sentì dire 
“ stavo impazzendo” 
Patty sorridendo gli diede un altro bacio e lo trascinò dentro la stanza per fare l’esame.
Durò quasi due ore, Holly però era rimasto concentrato e aveva risposto a tutto, in alcuni casi con estrema sicurezza, in altri arrancando un po’, ma riuscendo comunque a fare un ottimo esame. 
I professori si congratularono e finalmente, lo liberarono da quella tortura. 
Holly si girò a cercare Patty, che gli stava sorridendo ed esprimeva tutto l’orgoglio che prova in quel momento.
Uscirono da quella stanza e appena fuori, la ragazza gli si buttò fra le braccia dicendo
 “ sono così fiera di te, sei il mio orgoglio, ti AMO così tanto”
Holly ricambiò quell’abbraccio con tutto il sentimento che sentiva, la baciò con tenerezza e le sussurrò 
“ TI AMO ANCHE IO, CON TUTTO IL MIO CUORE”
Si avviarono verso l’esterno dell’istituto, Holly a malincuore si staccò da lei , così come le aveva chiesto, raggiunsero i compagni che si fiondarono su di lui 
“ allora capitano com’è andata?” Dissero in coro
“ bene, bene, il voto lo saprò settimana prossima, ma avrò il mio diploma” 
Tutti si congratularono poi Bruce
“ Hei Anego, tu hai fatto i complimenti al capitano?” 
“ certo che gli ho fatto i complimenti, stupido”
“ immagino avresti voluto saltargli al collo e sbaciucchiarlo” disse il difensore mimando la scena. 
Patty irritata fino alla cima dei capelli, portandosi le mani ai fianchi e con fare spavaldo
“Chi ti ha detto che io non l’abbia fatto?”
Bruce si bloccò all’istante, tutti gli altri ammutolirono e si voltarono a guardare il capitano in cerca di un suo cenno. 
Lui portandosi una mano dietro la nuca, pieno di imbarazzo 
“ È sleale così manager!” disse ridendo e guardandola con amore. 
Lei “ È colpa di Bruce, mi fa perdere la pazienza, poi tanto glielo avremmo dovuto dire prima o poi” disse con fare imbronciato. 
“ io glielo avrei detto subito, sei stata tu a dire…” non terminò la frase perché Bruce chiese sbigottito 
“ non ditemi che voi due, insomma state insieme?”
“ Siiiiii” dissero in coro Holly e Patty un po’ indispettiti 
Bruce “ Finalmente, ce ne avete messo di tempo” 
I due che ora si stavano tenendo per mano, scoppiarono a ridere provocando l’ilarità di tutti, che poi canzonarono la novella coppia. 
Si avviarono verso il campo e il difensore con tono serio chiese al capitano 
“ com’è avere tutto quello che desideravi?”
Holly si prese un attimo per pensare alla risposta
“ veramente ho ancora tanti sogni, sia calcistici che personali, questo è solo l’inizio “









   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Captain Tsubasa / Vai alla pagina dell'autore: Fafanella