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Autore: Manga92Writer    08/05/2018    1 recensioni
Gli alunni vanno e vengono dalla scuola, cambiano gli insegnanti, arrivano le scuole medie per i bambini dell'istituto Teitan, mentre Conan e Ai si apprestano a iniziare una nuova vita lasciandosi tutto il passato turbolento alle loro spalle, quando un giorno un nuovo ragazzino molto curioso fa la sua comparsa proprio nella loro classe, una personalità così affine che farebbe pensare tutto tranne che ad una banale coincidenza.
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cap6

MITOJI


Beikaの 攻撃


Legenda voci-colori principali:

Rosso = Conan

Blu = Ai

Verde = Detective Boys


Arancione = Mitoji

 La folla era pietrificata, non aveva idea del disastro che stava per succedere, non capiva se tutto ciò facesse parte dello spettacolo o se effettivamente era
 meglio correre ai ripari. Il caccia sorvolava gli spettatori con le mitragliatrici puntate.
 Ci fu un "silenzio assordante" in mezzo a quelle migliaia di persone, fino a quando la scritta fatta coi fumogeni scomparve dalla visuale del pilota, che a sangue
 freddo iniziò a sparare alla cieca sulla gente causando quello che verrà registrato, da quel giorno in avanti, come l'attentato più grosso che il Giappone ebbe
 mai subito nella storia, ben più grosso di quello del 20/03/1995 avvenuto alla metropolitana di Tokyo.
 Il caccia sparava alla cieca, sembrava di stare in un videogioco, ma era la cruda realtà con la quale si stavano per scontrare tutte le persone partecipi a quel dannato spettacolo.  I corpi cadevano uno dietro all'altro come birilli, come pezzi del domino, il sangue schizzava per il parco, tingendo di rosso tutto il panorama circostante.
 La gente era in preda al panico..alcuni di loro cercavano di fuggire, adulti che si sacrificavano pur di proteggere i loro figli, oppure c'era chi ancora non riusciva
 a credere ai propri occhi e, paralizzato dalla paura e dall'incredulità, non riusciva a muovere un passo, quasi come rassegnato passivamente ad un destino crudele e  sanguinoso
- Ma quello è Mitoji!!! Anche lui qua!
- CHE COSA STATE ASPETTANDO? VENITE VIA SUBITO!!!
 I Giovani Detective e il Dr. Agasa iniziarono a correre come se avessero 50 leoni alle loro spalle pronti a consumare il loro pasto, reduci da un lunghissimo
 periodo di digiuno. Cercavano di dirigersi alla macchina, che avrebbe rappresentato una minima speranza di salvezza.
 Ayumi era in lacrime, correva singhiozzando:
- Ho paura Genta!! Ma cosa sta succedendo?
- Vai Ayumi vai!! Corri! Non è questo il momento più adatto per fare domande.
- DIETRO A QUELLA ROCCIA RAGAZZI! AI RIPARI! IL CACCIA PUNTA DRITTO VERSO DI NOI! - urlò Conan alla squadra.
- AYUMI PERCHÈ TI SEI FERMATA? MUOVITI SVELTA - a parlare stavolta fu il Dr. Agasa, che si sentiva fortemente responsabile per le vite dei ragazzini,
 ancora di più che per la sua medesima.
- Non..non ce la faccio..ho troppa paura..addio..
- AYUMI NOO!! - il Dr. Agasa con un gesto eroico uscì allo scoperto dal riparo trovato e fece da scudo sul corpo della ragazzina ormai spacciato. Il dottore
 venne travolto da un' infinità di proiettili scaricati alla velocità della luce..per lui era finita.
- DOTTOR AGASA NOOO!!! - urlò Conan in preda alla disperazione e all'ira, ma sapeva che non ci sarebbe stata più speranza per lui.
 Appena il caccia si allontanò leggermente dalla sua preda per ricaricarsi, Genta prese in mano le redini della situazione:
- Correte!! Andate alla macchina, io salvo Ayumi e vi raggiungo, svelti!!!
 Il giovane detective spostò il corpo del Dottore, che aveva protetto la bambina da una scarica di munizioni che avrebbero significato morte certa per lei, la prese
 in braccio poichè ormai priva di sensi e si mise a correre.
 Il caccia stava tornando, lo avrebbe di sicuro raggiunto, lui lo sapeva, doveva trovare un riparo in una frazione di secondi, altrimenti sarebbe finita sia per lui che
 per la sua amica, rendendo così vano il sacrificio del Dottore.
- TROVATO! - escalmò a voce alta, speranzoso di scamparla. Di fianco a lui a pochi metri, iniziava la foresta del parco di Beika, una fitta vegetazione grazie
 alla quale si sarebbe potuto facilmente nascondere e mimetizzare.
- CE LA FAREMO AYUMI, NESSUNO DI NOI OGGI MORIRÀ! È UNA PROMESSA, ABBI FEDE - parlava alla ragazzina priva di sensi, alla quale cercava  ugualmente di infondere coraggio; una scena veramente toccante, piena di sentimento e amore, ma ce l'avrebbe fatta?
 Il caccia cominciò a sparare nuovamente a ripetizione, mancavano davvero pochi passi, era una questione di nanosecondi ma purtroppo..
- AHIAAAA, ODDIO CHE MALEEE CHE MALEEEEE AIUTOOO! - Genta venne colpito alle gambe a pochissimi metri dall'inizio della vegetazione,
 che avrebbe rappresentato la salvezza, ma a quanto pare la fortuna non girò dalla sua parte. Incredibilmente però accadde l'imprevisto favorevole.
 L'aereo militare gli stava sopra, aveva preso la mira per finirlo definitivamente, ma in quel preciso istante si udì una voce urlare:
- RAZZA DI IDIOTA!! NON È QUELLO IL BERSAGLIO! CHE DIAMINE STAI FACENDO! LASCIA STARE QUEI DUE, È IL FIGLIO DI TONIC
 CHE TE LO ORDINA!!
Mitoji, a circa 50 metri dal corpo privo di forze di Genta, stava urlando queste indicazioni tramite un telefono cellulare, molto probabilmente rivolte al pilota del caccia.
Infatti il fuoco non venne aperto, l'aereo cambiò direzione puntando verso l'artefice che organizzò questo disastro.
"Spero di guadagnare abbastanza tempo per far sì che quel ciccione ritrovi le forze per trascinarsi in mezzo alla foresta, a causa mia oggi sono state spezzate troppe vite innocenti, ma devo almeno provare a salvare quelle dei miei due nuovi compagni di classe"
Ma...il pilota non sembrava dare peso alle parole di Mitoji, gli si avvicinò lentamente, con le mitragliatrici che però erano ancora abbassate, verso di lui stavolta.
Il piccolo membro dell'Organizzazione rimase spiazzato da questo comportamento totalmente inaspettato del pilota, ma aveva in cuor suo il pensiero della vita di Genta e Ayumi, infatti ogni due secondi il suo sguardo volgeva verso di loro, con la speranza che riuscissero a entrare nel bosco prima che fosse troppo tardi, senza così
 rendere vano anche l'ultimo tentativo di salvezza.
"Si sta muovendo..bravo ciccio, ancora poco e ci sei"
Volse quindi lo sguardo in direzione del caccia e dal vetro parabrezza notò un ghigno del pilota tutt'altro che rassicurante!
- CORAGGIO MUOVITI GENTA!! ENTRA IN QUEL DANNATO BOSCO, ADESSO!
In quel momento il pilota fece un segno della croce rivolto a Mitoji che poteva venire interpretato in un modo soltanto:
"Addio, fai buon viaggio"
- Dannazione! È finita!

BUMM!!!

"Ma, che cosa è successo? Perchè sono ancora in vita? Cos'è stato quel botto assordante che ho appena udito?"
Il ragazzino alzò lo sguardo, che aveva appena abbassato chiudendo gli occhi come reazione istintiva davanti alla morte, verso il caccia: era in fiamme!!! Era stato
colpito..ma da chi? E con che cosa?
Finalmente svelato il mistero, due aerei militari dell'esercito avevano appena sparato un razzo contro il velivolo del killer, rendendolo così innocuo.
- GRANDISSIMO COLPO AGENTE SATO! SEI LA MIGLIORE!
- Penseremo dopo ai festeggiamenti Takagi, siamo ancora di fronte ad un attacco terroristico su tutta la regola, quell'aereo non è ancora
 completamente fuori uso.
- Sato! È meglio prenderlo vivo quell'uomo, magari potrà darci informazioni importanti su chi è stato il mandante!
- No!!! Questo è un codice non rosso, di più!! Quell' individuo è troppo pericoloso, ha già causato abbastanza morti! FUOCO A VOLONTÀ! LO VOGLIO MORTO ADESSO.
Vennero sparati altri due razzi che colpirono il caccia facendolo esplodere in mille pezzi, incenerendolo totalmente.
Le parti restanti del velivolo caddero sparse per tutto il parco come delle comete dal cielo. Finalmente l'incubo era terminato ma con non poche conseguenze purtroppo.
I militari atterrarono, l'agente Sato con un megafono rassicurò le persone rimaste in vita che era tutto finito, poi si guardò intorno e vide uno spettacolo raccapricciante: centinaia di cadaveri sanguinanti esanimi per il parco. I superstiti si riavvicinarono al luogo della carneficina, intenti a ritrovare i corpi dei loro rispettivi cari, caduti sotto
quella pioggia incessante di proiettili.
Si sentivano urla, lamenti, lacrime che cercavano di lavare via tutto quel rosso, causato in così poco tempo, così tanto ingiustamente.
- Takagi, in tutta la mia carriera di poliziotta, è la prima volta che mi capita di vedere una scena così tanto dolorosa, non ho mai visto nemmeno lontanamente niente di così tanto tetro e crudele.
- Ad essere sinceri nemmeno io agente Sato, questa strage non ha nulla manco a che vedere con l'attentato alla metropolitana di una ventina di anni fa, in confronto quello fu una carezza.
- Quanto può essere cruenta e malata la mente umana, non ha limiti e lo stiamo provando oggi stesso sulla nostra pelle!
- Dottore la prego risponda, la prego non ci lasci, la supplico!!!
- Ma mi pare di riconoscerla questa voce Takagi.
- È vero Sato, non mi dirai che..
- CONAN!! - esclamarono stupefatti i due agenti alla vista del detective in lacrime che cercava con la sua voce strozzata di rianimare il Dottor Agasa.
- Conan cerca di stare tranquillo, non risolverai nulla così, ti prego, mi fai paura, smettila - lo implorò Ai singhiozzando, dopo aver raggiunto il suo amichetto di  fianco al corpo esanime del Dottor Agasa.
- No lui non può morire! Lo so che mi sta sentendo Dottore! La prego apra gli occhi la supplico, NON È DIVERTENTE QUESTO SCHERZO!!

E questo fu l'apice del delirio. Una personalità come quella di Conan: fiera, razionale, composta, totalmente anti-superstiziosa che adesso si sta aggrappando alle emozioni, pensando di poter far ritornare in vita il Dottore dopo che il suo cuore già non batteva più da diversi minuti. Lui che aveva visto così tanti omicidi, così tanti morti, lui
che era il primo a dire ai cari delle vittime incontrate nel proprio cammino di non attaccarsi a speranze irrazionali e di accettare al più presto possibile la realtà per quello
che è, per quanto dura potesse mostrarsi da mandar giù, proprio lui adesso stava rinnegando tutti questi suoi perni, in preda ad una disperazione con la quale probabilmente nemmeno lui ebbe mai modo di scontrarsi prima di quel giorno.
Piano piano si riunirono intorno al corpo del Dottore anche gli altri membri della squadra dei giovani detective, ad esclusione di Genta che venne portato di urgenza in ospedale per via delle ferite alle gambe e di Ayumi, ancora priva di sensi, scortata via dai suoi genitori, che si erano fiondati sul luogo della carneficina, non appena seppero alla televisione la notizia dell'attentato in corso.
Arrivarono sulla scena anche Ran e Kogoro, preoccupatissimi per le condizioni del piccolo Edogawa che ormai per loro era diventato quasi come un figlio.
Conan non si staccava dal corpo del dottore, versava fiumi di lacrime, le sue gote sembravano le cascate del Niagara, erano piene di acqua corrente che sembrava non dovesse esaurirsi mai.
Ci pensò Ran, una volta che il piccolo dava segnali di essersi leggermente calmato ad abbracciarlo e dirgli semplicemente:
- Tranquillo cucciolo, passerà, piangi quanto vuoi, quanto è necessario, ma ora andiamo, non ha più senso restare qui, per oggi ne hai viste fin troppe.
Kogoro se lo caricò in spalla, ormai privo di energie e Ran prima di andarsene fece cenno ad Ai di seguirli:
- Ora che il dottore non c'è più vorrei che venissi a stare da noi, non ti lasciamo da sola Ai, soprattutto in un momento simile e poi penso che anche a Conan non farà per nulla male avere della compagnia per superare questo tragico evento.
- Andate pure, ci pensiamo noi qua adesso - li rassicurò l'agente Sato.
- Per piacere mi faccia sapere quando e dove avverrà il funerale del Dottor Agasa.
- Appena ne verrò al corrente sarai la prima a saperlo, puoi stare tranquilla Ran.
Detto ciò la famiglia Mouri se ne andò, seguita dalla nostra piccola scienziata il cui destino sembrava avesse deciso che non avrebbe dovuto più separarsi da Conan. Mitsuhiko invece venne riportato a casa da una volante delegata dall'agente Takagi.
In quanto a Mitoji? Dopo il lancio del missile da parte dell'aereo militare non si vide più in giro.

- Ho sentito la notizia al telegiornale anche qui dal New Jersey, bè siamo diventati famosi figliolo, l'abbiamo fatta grossa.
- E CI TROVI ANCHE DA SCHERZARCI SU PAPÀ? TU SEI MATTO! SEI MATTO VERAMENTE!
- Andiamo dai, lo sai che in guerra i civili innocenti sono sempre andati di mezzo, non è una novità caro Mitoji, ma quando deciderai di crescere?
- TU SEI FULMINATO! NON ERA QUESTO POI IL MIO PIANO! IL CACCIA AVREBBE DOVUTO APRIRE LO SPORTELLO, FAR USCIRE
 IL CECCHINO E SPARARE SOLTANTO A SHERRY, CHE DIAMINE HAI DETTO A QUEL PAZZO COCAINOMANE DEL PILOTA? STAVA PER AMMAZZARE ANCHE ME!
- Gli ho semplicemente detto di fare fuoco su tutta la gente concentrandosi sulle bambine, in modo tale che tutto ciò verrà visto come una strage di massa. Se   mai dovessero venire a scoprire che il nostro bersaglio era uno soltanto, saremmo stati noi dopo il bersaglio facile delle forze dell'ordine, devo proprio insegnarti tutto?
- Non ci posso credere, fatti curare in fretta e ascoltami perchè te lo sto dicendo con l'ultimo briciolo di affetto che mi è rimasto per te.
- Bene, ora che la missione è stata completata, puoi anche tornare a casa. Recati domani all'aeroporto a prendere il diretto Tokyo-New York, manderò il maggiordomo a prenderti non appena atterri.
- Io non torno proprio da nessuna parte papà, noi due dopo di oggi abbiamo chiuso, io con un pazzo simile non voglio averci nulla a che fare, dal momento che già sarà pesante solo convivere col pensiero di essere stato messo al mondo da una mente malata come la tua, ma c'è dell'altro, vuoi sapere la bella notizia?
- Vedi di cambiare i toni con me, ragazzino insolente.
- La bella notizia è che Sherry è ancora viva!! Hai massacrato centinaia di vite senza nemmeno centrare l'obiettivo, chi è ora l'incapace tra di noi? E vuoi sapere un'altra cosa? Io con voi dell'Organizzazione ho chiuso e ora la vita di quella bambina la proteggerò a costo della mia, per lavarmi almeno un po' di questo senso di colpa che mi porterò dietro fino alla tomba, è una promessa.
- È una minaccia Mitoji?? Non ti azzardare!!
- Basta..da ora in poi noi due saremo nemici!
Chiuse la chiamata e distrusse la sim del telefono, sembrano proprio i comportamenti di chi ha deciso di cambiare vita in modo radicale.
   
 
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