MITOJI
Beikaの
攻撃
Legenda
voci-colori principali:
Rosso = Conan
Blu = Ai
Verde = Detective Boys
Arancione = Mitoji
La folla era pietrificata, non aveva idea del
disastro che stava per succedere, non capiva se tutto ciò
facesse parte dello spettacolo o se effettivamente era
meglio correre ai ripari. Il caccia sorvolava gli spettatori con le mitragliatrici puntate.
meglio correre ai ripari. Il caccia sorvolava gli spettatori con le mitragliatrici puntate.
Ci fu un "silenzio assordante" in mezzo a quelle
migliaia di persone, fino a quando la scritta fatta coi fumogeni
scomparve dalla visuale del pilota, che a sangue
freddo iniziò a sparare alla cieca sulla gente causando quello che verrà registrato, da quel giorno in avanti, come l'attentato più grosso che il Giappone ebbe
mai subito nella storia, ben più grosso di quello del 20/03/1995 avvenuto alla metropolitana di Tokyo.
freddo iniziò a sparare alla cieca sulla gente causando quello che verrà registrato, da quel giorno in avanti, come l'attentato più grosso che il Giappone ebbe
mai subito nella storia, ben più grosso di quello del 20/03/1995 avvenuto alla metropolitana di Tokyo.
Il
caccia sparava alla cieca, sembrava di stare in un videogioco, ma era
la cruda realtà con la quale si stavano per scontrare tutte
le persone partecipi a quel dannato spettacolo. I corpi
cadevano uno dietro all'altro come birilli, come pezzi del domino, il
sangue schizzava per il parco, tingendo di rosso tutto il panorama
circostante.
La gente era in preda al panico..alcuni di loro cercavano di fuggire, adulti che si sacrificavano pur di proteggere i loro figli, oppure c'era chi ancora non riusciva
a credere ai propri occhi e, paralizzato dalla paura e dall'incredulità, non riusciva a muovere un passo, quasi come rassegnato passivamente ad un destino crudele e sanguinoso
- Ma quello è Mitoji!!! Anche lui qua!
La gente era in preda al panico..alcuni di loro cercavano di fuggire, adulti che si sacrificavano pur di proteggere i loro figli, oppure c'era chi ancora non riusciva
a credere ai propri occhi e, paralizzato dalla paura e dall'incredulità, non riusciva a muovere un passo, quasi come rassegnato passivamente ad un destino crudele e sanguinoso
- Ma quello è Mitoji!!! Anche lui qua!
-
CHE COSA STATE ASPETTANDO? VENITE VIA SUBITO!!!
I Giovani Detective e il Dr. Agasa iniziarono a
correre come se avessero 50 leoni alle loro spalle pronti a consumare
il loro pasto, reduci da un lunghissimo
periodo di digiuno. Cercavano di dirigersi alla macchina, che avrebbe rappresentato una minima speranza di salvezza.
periodo di digiuno. Cercavano di dirigersi alla macchina, che avrebbe rappresentato una minima speranza di salvezza.
Ayumi era in lacrime, correva singhiozzando:
-
Ho paura Genta!! Ma cosa sta succedendo?
-
Vai Ayumi vai!! Corri! Non è questo il momento
più adatto per fare domande.
-
DIETRO A QUELLA ROCCIA RAGAZZI! AI RIPARI! IL CACCIA PUNTA DRITTO VERSO
DI NOI! - urlò Conan alla squadra.
- AYUMI
PERCHÈ TI SEI FERMATA? MUOVITI SVELTA - a
parlare stavolta fu il Dr. Agasa, che si sentiva fortemente
responsabile per le vite dei ragazzini,
ancora di più che per la sua medesima.
ancora di più che per la sua medesima.
-
Non..non ce la faccio..ho troppa paura..addio..
- AYUMI NOO!! -
il Dr. Agasa con un gesto eroico uscì allo scoperto dal
riparo trovato e fece da scudo sul corpo della ragazzina ormai
spacciato. Il dottore
venne travolto da un' infinità di proiettili scaricati alla velocità della luce..per lui era finita.
venne travolto da un' infinità di proiettili scaricati alla velocità della luce..per lui era finita.
-
DOTTOR AGASA NOOO!!! - urlò Conan in preda alla
disperazione e all'ira, ma sapeva che non ci sarebbe stata
più speranza per lui.
Appena il caccia si allontanò
leggermente dalla sua preda per ricaricarsi, Genta prese in mano le
redini della situazione:
-
Correte!! Andate alla macchina, io salvo Ayumi e vi raggiungo, svelti!!!
Il giovane detective spostò il corpo
del Dottore, che aveva protetto la bambina da una scarica di munizioni
che avrebbero significato morte certa per lei, la prese
in braccio poichè ormai priva di sensi e si mise a correre.
in braccio poichè ormai priva di sensi e si mise a correre.
Il caccia stava tornando, lo avrebbe di sicuro
raggiunto, lui lo sapeva, doveva trovare un riparo in una frazione di
secondi, altrimenti sarebbe finita sia per lui che
per la sua amica, rendendo così vano il sacrificio del Dottore.
per la sua amica, rendendo così vano il sacrificio del Dottore.
-
TROVATO! - escalmò a voce alta, speranzoso di
scamparla. Di fianco a lui a pochi metri, iniziava la foresta del parco
di Beika, una fitta vegetazione grazie
alla quale si sarebbe potuto facilmente nascondere e mimetizzare.
alla quale si sarebbe potuto facilmente nascondere e mimetizzare.
-
CE LA FAREMO AYUMI, NESSUNO DI NOI OGGI MORIRÀ! È
UNA PROMESSA, ABBI FEDE - parlava alla ragazzina priva di
sensi, alla quale cercava ugualmente di infondere coraggio;
una scena veramente toccante, piena di sentimento e amore, ma ce
l'avrebbe fatta?
Il caccia cominciò a sparare nuovamente
a ripetizione, mancavano davvero pochi passi, era una questione di
nanosecondi ma purtroppo..
-
AHIAAAA, ODDIO CHE MALEEE CHE MALEEEEE AIUTOOO! - Genta
venne colpito alle gambe a pochissimi metri dall'inizio della
vegetazione,
che avrebbe rappresentato la salvezza, ma a quanto pare la fortuna non girò dalla sua parte. Incredibilmente però accadde l'imprevisto favorevole.
che avrebbe rappresentato la salvezza, ma a quanto pare la fortuna non girò dalla sua parte. Incredibilmente però accadde l'imprevisto favorevole.
L'aereo militare gli stava sopra, aveva preso la
mira per finirlo definitivamente, ma in quel preciso istante si
udì una voce urlare:
-
RAZZA DI IDIOTA!! NON È QUELLO IL BERSAGLIO! CHE DIAMINE
STAI FACENDO! LASCIA STARE QUEI DUE, È IL FIGLIO DI TONIC
CHE TE LO ORDINA!!
CHE TE LO ORDINA!!
Mitoji, a circa 50 metri dal corpo privo di forze di Genta,
stava urlando queste indicazioni tramite un telefono cellulare, molto
probabilmente rivolte al pilota del caccia.
Infatti il fuoco non venne aperto, l'aereo cambiò
direzione puntando verso l'artefice che organizzò questo
disastro.
"Spero
di guadagnare abbastanza tempo per far sì che quel ciccione
ritrovi le forze per trascinarsi in mezzo alla foresta, a causa mia
oggi sono state spezzate troppe vite innocenti, ma devo almeno provare
a salvare quelle dei miei due nuovi compagni di classe"
Ma...il pilota non sembrava dare peso alle parole di Mitoji,
gli si avvicinò lentamente, con le mitragliatrici che
però erano ancora abbassate, verso di lui stavolta.
Il piccolo membro dell'Organizzazione rimase spiazzato da
questo comportamento totalmente inaspettato del pilota, ma aveva in
cuor suo il pensiero della vita di Genta e Ayumi, infatti ogni due
secondi il suo sguardo volgeva verso di loro, con la speranza che
riuscissero a entrare nel bosco prima che fosse troppo tardi, senza
così
rendere vano anche l'ultimo tentativo di salvezza.
rendere vano anche l'ultimo tentativo di salvezza.
"Si
sta muovendo..bravo ciccio, ancora poco e ci sei"
Volse quindi lo sguardo in direzione del caccia e dal vetro
parabrezza notò un ghigno del pilota tutt'altro che
rassicurante!
-
CORAGGIO MUOVITI GENTA!! ENTRA IN QUEL DANNATO BOSCO, ADESSO!
In quel momento il pilota fece un segno della croce rivolto
a Mitoji che poteva venire interpretato in un modo soltanto:
"Addio, fai
buon viaggio"
-
Dannazione! È finita!
BUMM!!!
"Ma,
che cosa è successo? Perchè sono ancora in vita?
Cos'è stato quel botto assordante che ho appena udito?"
Il ragazzino alzò lo sguardo, che aveva appena
abbassato chiudendo gli occhi come reazione istintiva davanti alla
morte, verso il caccia: era in fiamme!!! Era stato
colpito..ma da chi? E con che cosa?
colpito..ma da chi? E con che cosa?
Finalmente svelato il mistero, due aerei militari
dell'esercito avevano appena sparato un razzo contro il velivolo del
killer, rendendolo così innocuo.
- GRANDISSIMO COLPO AGENTE
SATO! SEI LA MIGLIORE!
- Penseremo dopo ai
festeggiamenti Takagi, siamo ancora di fronte ad un attacco
terroristico su tutta la regola, quell'aereo non è ancora
completamente fuori uso.
completamente fuori uso.
- Sato! È
meglio prenderlo vivo quell'uomo, magari potrà darci
informazioni importanti su chi è stato il mandante!
- No!!! Questo
è un codice non rosso, di più!! Quell' individuo
è troppo pericoloso, ha già causato abbastanza
morti! FUOCO A VOLONTÀ! LO VOGLIO MORTO ADESSO.
Vennero sparati altri due razzi che colpirono il caccia
facendolo esplodere in mille pezzi, incenerendolo totalmente.
Le parti restanti del velivolo caddero sparse per tutto il
parco come delle comete dal cielo. Finalmente l'incubo era terminato ma
con non poche conseguenze purtroppo.
I militari atterrarono, l'agente Sato con un megafono
rassicurò le persone rimaste in vita che era tutto finito,
poi si guardò intorno e vide uno spettacolo raccapricciante:
centinaia di cadaveri sanguinanti esanimi per il parco. I superstiti si
riavvicinarono al luogo della carneficina, intenti a ritrovare i corpi
dei loro rispettivi cari, caduti sotto
quella pioggia incessante di proiettili.
quella pioggia incessante di proiettili.
Si sentivano urla, lamenti, lacrime che cercavano di lavare
via tutto quel rosso, causato in così poco tempo,
così tanto ingiustamente.
- Takagi, in tutta la mia
carriera di poliziotta, è la prima volta che mi capita di
vedere una scena così tanto dolorosa, non ho mai visto
nemmeno lontanamente niente di così tanto tetro e crudele.
- Ad essere sinceri
nemmeno io agente Sato, questa strage non ha nulla manco a che vedere
con l'attentato alla metropolitana di una ventina di anni fa, in
confronto quello fu una carezza.
- Quanto può
essere cruenta e malata la mente umana, non ha limiti e lo stiamo
provando oggi stesso sulla nostra pelle!
-
Dottore la prego risponda, la prego non ci lasci, la supplico!!!
- Ma mi pare di
riconoscerla questa voce Takagi.
- È vero Sato,
non mi dirai che..
- CONAN!! -
esclamarono stupefatti i due agenti alla vista del detective in lacrime
che cercava con la sua voce strozzata di rianimare il Dottor Agasa.
-
Conan cerca di stare tranquillo, non risolverai nulla così,
ti prego, mi fai paura, smettila - lo implorò
Ai singhiozzando, dopo aver raggiunto il suo amichetto di
fianco al corpo esanime del Dottor Agasa.
-
No lui non può morire! Lo so che mi sta sentendo Dottore! La
prego apra gli occhi la supplico, NON È DIVERTENTE QUESTO
SCHERZO!!
E questo fu l'apice del delirio. Una personalità
come quella di Conan: fiera, razionale, composta, totalmente
anti-superstiziosa che adesso si sta aggrappando alle emozioni,
pensando di poter far ritornare in vita il Dottore dopo che il suo
cuore già non batteva più da diversi minuti. Lui
che aveva visto così tanti omicidi, così tanti
morti, lui
che era il primo a dire ai cari delle vittime incontrate nel proprio cammino di non attaccarsi a speranze irrazionali e di accettare al più presto possibile la realtà per quello
che è, per quanto dura potesse mostrarsi da mandar giù, proprio lui adesso stava rinnegando tutti questi suoi perni, in preda ad una disperazione con la quale probabilmente nemmeno lui ebbe mai modo di scontrarsi prima di quel giorno.
che era il primo a dire ai cari delle vittime incontrate nel proprio cammino di non attaccarsi a speranze irrazionali e di accettare al più presto possibile la realtà per quello
che è, per quanto dura potesse mostrarsi da mandar giù, proprio lui adesso stava rinnegando tutti questi suoi perni, in preda ad una disperazione con la quale probabilmente nemmeno lui ebbe mai modo di scontrarsi prima di quel giorno.
Piano piano si riunirono intorno al corpo del Dottore anche
gli altri membri della squadra dei giovani detective, ad esclusione di
Genta che venne portato di urgenza in ospedale per via delle ferite
alle gambe e di Ayumi, ancora priva di sensi, scortata via dai suoi
genitori, che si erano fiondati sul luogo della carneficina, non appena
seppero alla televisione la notizia dell'attentato in corso.
Arrivarono sulla scena anche Ran e Kogoro, preoccupatissimi
per le condizioni del piccolo Edogawa che ormai per loro era diventato
quasi come un figlio.
Conan non si staccava dal corpo del dottore, versava fiumi
di lacrime, le sue gote sembravano le cascate del Niagara, erano piene
di acqua corrente che sembrava non dovesse esaurirsi mai.
Ci pensò Ran, una volta che il piccolo dava
segnali di essersi leggermente calmato ad abbracciarlo e dirgli
semplicemente:
- Tranquillo cucciolo,
passerà, piangi quanto vuoi, quanto è necessario,
ma ora andiamo, non ha più senso restare qui, per oggi ne
hai viste fin troppe.
Kogoro se lo caricò in spalla, ormai privo di
energie e Ran prima di andarsene fece cenno ad Ai di seguirli:
- Ora che il dottore non
c'è più vorrei che venissi a stare da noi, non ti
lasciamo da sola Ai, soprattutto in un momento simile e poi penso che
anche a Conan non farà per nulla male avere della compagnia
per superare questo tragico evento.
- Andate pure,
ci pensiamo noi qua adesso - li rassicurò
l'agente Sato.
- Per piacere mi faccia
sapere quando e dove avverrà il funerale del Dottor Agasa.
- Appena ne
verrò al corrente sarai la prima a saperlo, puoi stare
tranquilla Ran.
Detto ciò la famiglia Mouri se ne
andò, seguita dalla nostra piccola scienziata il cui destino
sembrava avesse deciso che non avrebbe dovuto più separarsi
da Conan. Mitsuhiko invece venne riportato a casa da una volante
delegata dall'agente Takagi.
In quanto a Mitoji? Dopo il lancio del missile da parte
dell'aereo militare non si vide più in giro.
- Ho sentito la notizia al
telegiornale anche qui dal New Jersey, bè siamo diventati
famosi figliolo, l'abbiamo fatta grossa.
-
E CI TROVI ANCHE DA SCHERZARCI SU PAPÀ? TU SEI MATTO! SEI
MATTO VERAMENTE!
- Andiamo dai, lo sai che
in guerra i civili innocenti sono sempre andati di mezzo, non
è una novità caro Mitoji, ma quando deciderai di
crescere?
-
TU SEI FULMINATO! NON ERA QUESTO POI IL MIO PIANO! IL CACCIA AVREBBE
DOVUTO APRIRE LO SPORTELLO, FAR USCIRE
IL CECCHINO E SPARARE SOLTANTO A SHERRY, CHE DIAMINE HAI DETTO A QUEL PAZZO COCAINOMANE DEL PILOTA? STAVA PER AMMAZZARE ANCHE ME!
IL CECCHINO E SPARARE SOLTANTO A SHERRY, CHE DIAMINE HAI DETTO A QUEL PAZZO COCAINOMANE DEL PILOTA? STAVA PER AMMAZZARE ANCHE ME!
- Gli ho semplicemente
detto di fare fuoco su tutta la gente concentrandosi sulle bambine, in
modo tale che tutto ciò verrà visto come una
strage di massa. Se mai dovessero venire a scoprire che il
nostro bersaglio era uno soltanto, saremmo stati noi dopo il bersaglio
facile delle forze dell'ordine, devo proprio insegnarti tutto?
-
Non ci posso credere, fatti curare in fretta e ascoltami
perchè te lo sto dicendo con l'ultimo briciolo di affetto
che mi è rimasto per te.
- Bene, ora che la
missione è stata completata, puoi anche tornare a casa.
Recati domani all'aeroporto a prendere il diretto Tokyo-New York,
manderò il maggiordomo a prenderti non appena atterri.
-
Io non torno proprio da nessuna parte papà, noi due dopo di
oggi abbiamo chiuso, io con un pazzo simile non voglio averci nulla a
che fare, dal momento che già sarà pesante solo
convivere col pensiero di essere stato messo al mondo da una mente
malata come la tua, ma c'è dell'altro, vuoi sapere la bella
notizia?
- Vedi di cambiare i toni
con me, ragazzino insolente.
-
La bella notizia è che Sherry è ancora viva!! Hai
massacrato centinaia di vite senza nemmeno centrare l'obiettivo, chi
è ora l'incapace tra di noi? E vuoi sapere un'altra cosa? Io
con voi dell'Organizzazione ho chiuso e ora la vita di quella bambina
la proteggerò a costo della mia, per lavarmi almeno un po'
di questo senso di colpa che mi porterò dietro fino alla
tomba, è una promessa.
- È una
minaccia Mitoji?? Non ti azzardare!!
-
Basta..da ora in poi noi due saremo nemici!
Chiuse la chiamata e distrusse la sim del telefono, sembrano
proprio i comportamenti di chi ha deciso di cambiare vita in modo
radicale.