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Autore: LadySweet    09/05/2018    1 recensioni
Tommy Oliver è tornato a fare il power ranger dopo anni, per sconfiggere qualcosa che lui stesso aveva contribuito a creare, pensando di essersi lasciato il passato alle spalle. Quello che non sa è che proprio il suo passato tornerà da lui travolgendo il suo presente e cambiando il suo futuro, per sempre. Tutto inizia con una strana scia di morti misteriose ed una antica profezia da svelare....
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tommy si svegliò di colpo ripensando alle parole di Zordon: che voleva dire con non toccarla? E di che profezia parlava? Guardò l'orologio e capì subito che non avrebbe più ripreso sonno. Così si alzò e scese nel laboratorio sotto casa sua per mettersi al lavoro.
Passò le successive tre ore a fare calcoli e ricerche, ricerche e calcoli, e quando l'orario segnò le 6.50 si rese conto di non aver risolto quasi nulla. Così sbuffando andò a farsi una doccia veloce, prese un caffè e andò a scuola, ma prima si fermò al bar sperando che Hayley fosse già li. Per fortuna aveva già aperto e lui non perse tempo nel metterla al corrente del sogno fatto la notte prima e del poco che aveva scoperto durante la sua ricerca.
< Quello che non capisco è cosa intenda con Non Toccarla >
< Beh, da quello che mi hai detto, credo che abbia a che fare con questa profezia misteriosa. E fin quando non abbiamo capito di che si tratta, ti consiglio vivamente di fare quanto ti è stato detto. Limitati ai contatti minimi quando la salverai >
< Ecco, dobbiamo capire anche dove sia... >
< A quello se vuoi posso lavorare io >
< Grazie amica mia, sarebbe veramente di grande aiuto. >
< Mi serve qualche dato però... >
< Non preoccuparti, abbiamo la registrazione della battaglia di ieri, così potrai vedere tu stessa quello che ti interessa. >
E così, con la migliore informatica della città a dargli una mano, e tranquillo che i suoi ragazzi fossero a scuola, vicini a lui, poté concentrarsi sul suo lavoro. Ripassò al vaglio tutto il materiale che aveva a disposizione, entrò in banche dati protette, ricercò manoscritti antichi e tutto quello che gli veniva in mente, quando gli venne l'illuminazione: andò nel suo archivio personale e controllò tutto il materiale che aveva raccolto su Zordon in quegli anni, e notò un appunto: vedi file 6452/8b. Poteva essere un buon indizio... se solo si ricordasse dov'era conservato. Ma in quel momento suonò la campanella che annunciava il pranzo, e subito dopo avrebbe avuto lezione. Decise di andare in mensa e mettere qualcosa nello stomaco e nel frattempo raccogliere le idee, mettere tutto da parte per affrontare le lezioni del pomeriggio.
Finito il pranzo, Tommy andò a prendere il materiale delle sue lezioni, e ricompose se stesso imponendosi di concentrarsi solo sui suoi studenti.
Cosa non facile, visto che sembravano impazziti. Di solito non erano così irrequieti e rumorosi.
Al terzo richiamo di un gruppo di ragazze che chiacchieravano strette fra loro, batté una mano sul tavolo.
< Allora!! Ragazzi cosa avete oggi? >
< Ma come prof non ha saputo? Ne parla tutta la scuola... > disse un ragazzo dall'ultima fila.
< No, non sono al corrente, cos'è successo? >
< C'è stato un attacco alla rete idrica ieri notte, pare che abbiano inquinato un giacimento con una strana sostanza blu. > riprese il giovane
< Si, e adesso tutte le fontane della città e le fontanelle d'acqua sgorgano questa cosa bluastra orribile che non è potabile.. perfino quelle della scuola.. ci sono anche i cartelli che dicono di non usarle!! > aggiunse una ragazza
< Ma la cosa più strana è che dai video della sorveglianza non si vede nessuno ne entrare ne uscire, ma, hanno trovato una grossa Z disegnata nell'erba > disse un altro ragazzo.
< E' vero, come se l'avessero fatta con l'accendino > aggiunse il suo compagno di banco.
< Una Z avete detto... >
< Si esatto. Prof ma come faceva a non saperlo? > lo canzonò un'altra ragazza.
< Va bene è tutto molto sospetto e strano, avete ragione, ma la vostra priorità è il ripasso che voi stessi avete chiesto per l'esame di domani! Quindi ora riportate la mente qui, grazie! >
Portò a termine le sue ore di lezione con non poca fatica, e alla fine del pomeriggio era decisamente stanco e sfinito. Non aveva nemmeno la forza di mettersi a lavorare, sapeva che se ci avesse provato non avrebbe risolto nulla. Quindi andò dritto a casa, mangiò qualcosa alla veloce e si buttò a letto per dormire un po'. Ma come al solito non fu proprio un sonno ristoratore, quel maledetto incubo continuava a tornare. Vedeva sempre quegli occhi chiedergli aiuto, ma questa volta erano più familiari.
< Ma certo!! Ora è tutto chiaro > disse a voce alta tirandosi su dal letto. Quelli erano gli occhi di Kimberly che lo chiamavano. Erano mesi che aveva una premonizione e
non se ne era minimamente accorto. Stupido! Avrebbe potuto evitare che venisse catturata, e invece adesso era prigioniera chissà dove.

Quando Kimberly aprì gli occhi la prima cosa che sentì fu dolore. Dolore alla testa, alla schiena, ad una gamba. Si guardò intorno, e capì di essere in una cella. Poi mise meglio a fuoco e notò che nella cella difronte la sua c'era qualcuno.
< Hei... tu, chi sei? >
< Kimberly... sei davvero tu? >
< Billy?! Oh Billy grazie al cielo stai bene! Temevo che fossi morto anche tu... >
< Bhe bene è una parola grossa > disse il giovane mettendosi alla luce e mostrando il suo volto gonfio e livido.
< Oh mio Dio Billy, ma cosa ti hanno fatto?? >
< Vogliono che io decifri un antico manoscritto, ma non ho la più pallida idea di che lingua sia. Non riesco a decifrare nemmeno un simbolo. E più fallisco, più me ne danno... ma non sono l'unico ad essere qui... >
< Che vuoi dire? >
< Vuole dire che qualcuno ci sta rapendo e ci sta costringendo a lavorare per lei! > disse un' altra voce familiare.
< ADAM?!?! Sei davvero tu?? Credevo che fossi morto! >
< Ciao Kim! No, me la sono vista brutta però. Quando Rubinia ha scoperto le mie origini mi ha preso, rimesso diciamo in forze, e mi ha rinchiuso qui. Mi avvicinerei di più ma ho una gamba rotta e non riesco ad alzarmi... >
< Mi spiace tanto ragazzi. Ma non preoccupatevi, vi tirerò fuori di qui e ce ne andremo. Tommy starà già studiando un piano, ne sono sicura. >
< L'hai trovato quindi. Bene, mi fa piacere! > disse Billy sollevato da una buona notizia.
< Si, ma non siamo riusciti a fare molto per ora... e poi sono stata portata qui anche io. Tu sai per caso dove siamo Billy? >
< Credo che ci troviamo in un'altra dimensione, ma non saprei dirti dove con precisione. E poi non ho avuto molto tempo per guardarmi intorno: se non sono in cella sono nel laboratorio e viceversa. Ho perso la nozione del tempo da quando sono qui... >
< Vale la stessa cosa per tutti... > aggiunse Adam.
< Tutti? Quanti siamo ad essere rinchiusi qui?? >
< Molti di più di quello che immagini, purtroppo. Siamo chiusi in aree diverse, ma tutti fatti prigionieri, costretti con le cattive a lavorare per lei. >
< Ma chi è questa “lei”? >
< Una che non vorresti conoscere mai... > iniziò Adam
< … e non ha nulla a che vedere con nessuno dei cattivi che abbiamo affrontato: ne noi, ne le squadre che sono arrivate dopo di noi. Lei è la peggiore... > continuò Billy
< Non preoccupatevi, presto sarà tutto finito. Dobbiamo solo trovare un modo per uscire da queste celle.... >
< Non c'è modo di uscire se non sono loro ad aprirle dall'esterno. Ci ho già provato un sacco di volte... >
Kimberly provò ad aggrapparsi ad una delle sbarre, ma prese la scossa, e si allontanò immediatamente. In questo modo non poteva nemmeno usare una delle sue forcine per tentare di scassinare la serratura.
Ma proprio in quel momento sentirono dei passi, e Billy fece segno all'amica di allontanarsi dalle sbarre e di non guardarlo. I passi si fecero sempre più vicini e con essi un rumore di chiavi che sbattevano fra loro, finché la figura non si piazzò davanti alla cella della donna.
< Mah bene, eccola qui la nostra nuova ospite... ti stanno aspettando, alzati! > disse la guardia aprendo la cella. Kimberly si alzò e uscì a passo cauto, lanciando uno sguardo rapido a Billy che le fece un'ok con la mano, senza farsi vedere. La guardia mise delle manette decisamente troppo grandi sugli esili polsi di Kimberly e la condusse lungo il corridoio scuro che portava ai piani superiori. Usarono un ascensore quadrato e stretto, parecchio malconcio e decisamente poco sicuro, che cigolando e traballando li portò al 4° piano. Le porte dell'elevatore si aprirono su una sala enorme, semicircolare, piana di computer, di macchinari illuminati, che emettevano suoni e luci azzurro-bluastre. Dal lato opposto un giovane ragazzo, stava con le mani giunte dietro la schiena, mentre dando le spalle a tutta la sala, scrutava concentrato le stelle di quella serata.
Intanto Kimberly fu trascinata in mezzo alla stanza, senza che nessuno dei presenti seduti ai macchinari l'avesse degnata di nota, e attesero che il giovane parlasse. Finalmente, dopo qualche minuto, disse . La guardia fece quanto gli era stato ordinato e poi se ne andò. Kimberly si guardò intorno in cerca di una via di fuga o qualcosa che potesse usare come eventuale arma ma non trovò nulla.
< Non essere nervosa, nessuno qui ti farà del male.... senza il mio permesso! > ridacchiò e poi si voltò verso di lei < Sono stato incaricato dalla mia padrona di distruggere tutti i suoi nemici, che stranamente sono tutti accomunati da una cosa: una schifosissima tutina colorata. >
< Io non porto quella tutina colorata da anni, quindi cosa ci faccio qui? > chiese lei fissando il vetro scuro del casco che portava il ragazzo.
< Abbiamo scoperto che alcuni di voi hanno dei... diciamo talenti, che possono tornarci utili per i nostri scopi >
< E secondo te se io avessi un talento lo userei per aiutare voi?? >
< Vedi, abbiamo dei metodi molto persuasivi per convincere le persone a collaborare alla nostra causa >
< Li ho visti i vostri “metodi persuasivi” > e accentuò il concetto facendo il gesto delle virgolette con le dita < ... sappi che non farò mai nulla per voi, piuttosto preferisco morire adesso!! >
< Qui nessuno vive o muore se non è la padrona a deciderlo, e visto che sei così spavalda, credo proprio che vorrà parlarti direttamente... le piacciono quelli combattivi > disse mentre ridacchiava fra se. La prese per una spalla e la condusse di nuovo all'ascensore, ma questa volta andarono fino al 24° piano, negli alloggi di Rubinia.
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Ciao a tutti!
Allora, eccoci qui, stiamo entrando sempre più nel vivo di questa avventura, iniziamo a scoprire alcuni piccoli dettagli che ci saranno utili in seguito. Spero che il capitolo vi piaccia, spero di avere vostri pareri in merito, sapete che mi fa piacere se interagite con me, e vi lascio una buona lettura!
Alla prossima
-LadySweet-

   
 
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