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Autore: Shireith    10/05/2018    2 recensioni
{Marichat // raccolta mista di trentuno storie che partecipa alla challenge Marichat di maggio 2018 indetta dai fan su Tumblr}
#01 — Mentre fuori piove » Vestito d’una tuta nera che ricopre ogni centimetro del suo corpo, i capelli biondi e sbarazzini ora intrisi d’acqua piovana, la figura che vede distesa a terra sul balcone di casa sua non può essere altri che lui.
#13 — Il mio faro nella notte » Lo scenario che si presenta ora ai suoi occhi, tuttavia, gli sbatte in faccia la triste e crudele e realtà: che un individuo qualsiasi può, se quello è il suo volere, porre fine alla vita di tanti altri come lui.
#17 — Sul filo del rasoio » La pioggia, intanto, è fitta, malinconica: lo scenario ideale per una tragedia.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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#10. Erba gatta

È solo in nome della scienza


 Tutto era iniziato per gioco, quando Marinette aveva cominciato a chiedersi fino a che punto la trasformazione di Chat Noir influisse sulle sue capacità. Aveva imparato, nei panni di Ladybug, che i suoi movimenti diventavano felini e i suoi sensi s’acuivano: l'olfatto era maggiormente sviluppato, era in grado di vedere al buio e i suoni giungevano alle sue orecchie amplificati. Ma soprattutto – e questa era la parte che trovava più esilarante – era in grado di fare le fusa.
  Quali altri comportamenti felini era in grado di replicare? Gli piaceva il tonno? L’attiravano i gomitoli di lana? Oppure l’erba gatta?
  Così Marinette, per puro contributo scientifico, aveva deciso che avrebbe dedicato parte del suo tempo allo studio e alla scoperta di Chat Noir.

  La sua visita più recente avvenne tre giorni dopo, quando, intrapreso un giro nei dintorni per pura noia, Chat Noir la vide seduta sul balcone di casa sua.
  La raggiunse con movimenti felini, appostandosi sul muretto alle sue spalle e rimanendo lì a guardarla per un po’ senza che lei, persa nelle sue idee che stava imprimendo sulla carta, se ne rendesse conto.
  La sua presenza fu portata all'attenzione della ragazza soltanto quando si schiarì la gola e disse: «È davvero un bel disegno.»
  Marinette trasalì, voltandosi in direzione di quella voce per vedere chi avesse parlato. Lo riconobbe subito, e l’allarmismo di poco prima scemò in un istante. Era la prima persona a cui avrebbe dovuto pensare, siccome non era certo la prima volta che le faceva visita in quel modo, ma la sorpresa aveva momentaneamente offuscato la sua capacità di giudizio.
  «Grazie» disse, ritornando con la memoria al complimento del ragazzo.
  Quello le sorrise, e con un balzo si andò a sistemare di fronte a lei. «Come mai qui?»
  «Passavo da queste parti e ho deciso di fare un salto quando ti ho vista.»
  Per Marinette era bello ricevere sue visite, perché la sua compagnia la faceva sentire felice e serena; rispetto alle altre, tuttavia, quell’occasione era speciale, perché ora i suoi studi potevano ufficialmente avere inizio.
  «Ti va di venire dentro?»
  Chat Noir annuì, seguendola a ruota nel momento in cui la ragazza aprì la botola e s’intrufolò in camera sua. Una volta all'interno della stanza, lo colpì quasi subito uno strano presentimento, come se ci fosse qualcosa di diverso che finora non aveva mai notato – qualcosa che interessava l’aria, gli odori. Chiamò all’attenzione il suo senso dell’olfatto e partì alla ricerca di ciò che stava provocando in lui quelle strane sensazioni. Poi, sulla finestra che si apriva sulla scrivania della ragazza, trovò la causa di tutto quello in una piantina dal vaso bianco.
  Cominciò ad annusarla con interesse, trovandoci in essa qualcosa che non riusciva a spiegarsi, sentendo poi il bisogno di strusciarvisi con il volto. Passò un po’ di tempo prima che, dopo averla ispezionata a fondo, capisse quale potesse essere la vera natura di quella pianta.
  «Perché hai dell’erba gatta in casa?» domandò, alzando lo sguardo su una Marinette che lo osservava con un espressione a metà tra il divertimento e la soddisfazione.
   
 
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