DINOSAURI VARI
Non voglio invecchiare;
non voglio diventare
come tutti gli altri uomini,
la voce dello stesso rumore dei
tuoni.
In panciolle;
sembra che tutto il giorno lavorino
solo loro,
e che si accontentino delle nostre
briciole,
quando sono essi stessi a costruire
un muro
che li separi dalla realtà dei fatti;
con i dati
alla mano,
il sordo avvento
di un movimento umano,
gli artefatti
di costoro
non sono affatto oro
colato,
cioccolato,
ma hanno un sapore amaro.
La sera vanno a letto con le mogli,
ma se vai a vedere tra i loro
progetti, nei fogli
ci trovi scritto il numero
dell’ennesima amante;
eppure con moglie e figli
vogliono stappare lo spumante
a Capodanno;
oltre la beffa, anche il danno,
perché dopo i cinquant’anni diventano
tutti dinosauri.
Dinosauri vari;
il mio è un Brontosauro,
quello delle mie amiche un Tirannosauro…
con i nostri dinosauri
potremmo aprire un parco tematico;
altroché quelle fandonie plastificate
in mostra nei musei,
intrattenimento per plebei,
carini come un laccio emostatico
e racchiusi tra porte antipanico.
Fino a qualche mese fa, credevo che
fossi l’unico a dover fronteggiare un
dinosauro, perché
sembrano tutti così impeccabili,
quei signori di mezza età;
tutti che gironzolano racchiusi nei
loro impermeabili,
in quei vestiti antidiluviani,
che manco sospetti dei problemini
che turbano anche le altre famiglie.
Sono biglie
impazzite;
nessuno le ferma,
imbizzarrite.
Ringhiano, sbraitano,
dicono che del tempo non ce n’è,
quando per me ancora c’è un orizzonte
pieno
di storie da narrare,
cosa me ne frega del tuo inutile
blaterare…
il problema principale è che
con la loro mediocrità ti fanno
sentire incompreso;
e parlano,
e rompono…
povere mogli,
poveri figli,
ma per fortuna ci sono anche le
amanti
che se li barcamenano un po’;
ma loro no,
lo fanno per soldi,
sono giovani e in cerca di diamanti,
e allora che i loro letti
si riempiano pure di dinosauri.
Di sera, la mia mente solca mari
in tempesta,
ogni pensiero diventa balestra,
pronto a scoccare frecce e dardi
acuminati
e infine mi sembra
che essi, nel complesso, non mi siano
mai bastati.
Scontro generazionale;
ad ogni generazione le sue qualità,
le sue virtù,
ehm, pardon, alle virtù chi ci pensa
più?
Le nostre vite solcano
l’onda dei selfie sfocati,
dei bracci allungati
per scattare una foto
che sullo sfondo ha qualcosa di
remoto.
Dentro di noi abbiamo spettri,
al di là dei dinosauri
che tanto ci spaventano,
che tanto ci turbano;
ma io un giorno non voglio far parte
di questa categoria,
non voglio diventare un dinosauro a
mia volta.
Allegria!
I giorni scorrono, un poco alla
volta,
alla mia mente contorta
resti un pizzico di raziocinio,
affinché anch’io non diventi
arma di sterminio
per le creatività in fase di sviluppo
e di crescita.
NOTA DELL’AUTORE
Poesia scritta con amarezza, ma anche per svagarmi un po’.
Queste giornate di tarda primavera stimolano in questo modo la mia creatività.
^^
La mia raccolta di acrostici sulle pietanze resta aperta; vi
invito a suggerire qualche piatto, se vi va, altrimenti anche quello sarà un
altro mio percorso che volgerà presto al termine.
Grazie di tutto ^^