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Autore: Amatiperilfuturo    10/05/2018    0 recensioni
Ciao a tutti, sono amatiperilfuturo se qualcuno di vuoi volesse venirmi a trovare su Instagram faccia pure. Ho da parecchio tempo l'idea di scrivere una fanfiction basato sull'universo della Zia Rowling.Premetto che sará il piú possibile all'universo magico ma completamente indipendente sui personaggi. Grazie a tutti
Genere: Drammatico, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Più contesti
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Mi chiamo Amalia Yaxley e questa é la storia , o meglio l'inizio, di come tutto é cambiato. Ero una bambina di 11 anni, all'epoca. Vivevo nella classica periferia inglese, una casa dopo l'altra, tutte vicine con le porte di colore diverso per distinguerle. La mia si trovava su una collinetta. A differenza di tutti i miei amici di scuola che sapevano giá che istituto o accademia avrebbero frequentato io non avevo idea di dove sarei finita. I miei risultati scolastici erano stati un'amara delusione in famiglia e non mi permettevano di entrare in una buona scuola. Passavo le giornate completamente distratta dai miei pensieri intervallati dalle altalene, i disegni e i libri. Ogni mattina mi recavo verso la biblioteca pubblica e leggevo libri dai piú disparati argomenti. Tornavo a casa giusto per il pranzo e sgattaiolavo subito via a giocare con i miei amici, fra corse infinite e spinte sulle altalene. Tutti i giorni fra un affanno e l'altro parlavamo di come avremmo potuto tenerci in contatto e a turno ognuno parlava della propria nuova scuola tutto entusiasta. Fú proprio uno di quei pomeriggi che un mio amico incalzó l'argomento. Si chiamava Aaron era di qualche anno piú grande, teneva d'occhio noi piú piccoli aiutandoci nelle materie difficili o quando avevamo delle scaramucce con altri bambini. Era il figlio che tutti i genitori vorrebbero avere, estremamente ligio al dovere e ogni suo risultato era motivo di orgoglio e di vanto. Quel pomeriggio dato che si era fatto tardi, come sempre,aveva deciso di accompagnare tutti a casa, cosí nessuno sarebbe rimasto solo, io ero l'ultima come sempre. "Amy l'estate sta finendo, i tuoi cosa dicono?" Feci spallucce come mio solito "Litigano sempre quando ci sono entrambi, e se c'é solo la mamma non mi parla. Non so assolutamente nulla" "Amy sono un po preoccupato, anche perché non sei stupida" Sospirai, me lo ripeteva sempre, forse per spronarmi o per farmi coraggio "Sai non ho brillato molto coi voti e con le attivitá extra, prima di entrare in qualsiasi scuola dovrei studiare e fare degli esami integrativi per portarmi ad una media accettabile" Il mio fallimento Accademico era stato motivo di vergogna per tutti in casa, un po mene vergognavo anch'io, credevo che se fossi stata piú brava mamma e papá avrebbero litigato di meno ma forse, anzi probabilmente se ci fosse stata una scuola da pagare avrebbero litigato di piú. Arrivammo d'avanti alla mia abitazione e per un momento stentai ad entrare. Aaron lo notó, mi diede un bacio sulla fronte e mi disse "Se succede qualcosa o non ti va di stare qui vieni da noi ok? Lo sai che siamo contenti di averti intorno" Feci cenno di si con la testa. La famiglia di Aaron era perfetta, tutti si fidavano di loro e aiutavano sempre la comunitá, dagli avanzi di cibo da raccogliere e distribuire ai meno fortunati ad un posto in casa loro per qualche tempo, se avevi bisogno di un aiuto, loro erano sempre pronti a dartelo. Erano ricchi cerco, ma piú ricchi di cuore che economicamente parlando, forse era anche per questo che Aaron era cosí buono. "Sai Aa credo che ci sia di piú oltre a tutto questo, scuola - lavoro, voti - soldi, diritti e doveri. Ci deve essere di piú" Mi guardó perplesso e aggiunse solamente "Spero che tu abbia ragione" prima di avviarsi verso casa sua. Controvoglia entrai in casa, dopo averlo salutato, mi soffermai ad origliare prima di aprire la porta, stavano ancora discutendo, quindi non avrebbero notato la mia presenza. Cercai lo stesso di fare piano mentre entravo e mi infilavo subito nella mia cameretta. Erano una casina a due piani, tutta a mattonelle rosse, al secondo piano c'era l'entrata, un soggiorno la cucina e il bagno, al primo una piccola porta che usavo per entrare e uscire indistrubata, la mia cameretta, il bagno e una camera da letto che usava solo papá(mamma dormiva in salotto anche quando eravamo da sole). In tutte le famiglie ci sono dei problemi ma la mia era troppo complicata alle volte. Mi chiusi la porta della mia stanza dietro la schiena, non sembrava essere entrato nessuno ma c'ero un tichettio strano. Forse Aaron era tornato indietro per dirmi qualcosa. Cercai la fonte del rumore, sembrava provenire dalla piccola finestra sopra il letto, quando scostai le tende rimasi contrariata. C'era un gufetto, tutto grigio con le penne arrufate che picchiettava sul vetro, nel becco teneva stretta quella che sembrava essere una lettera. Alzai quel tanto che bastava la finestra per farlo entrare e gli versai dell'acqua in una ciotolina. Era strano, insomma i gufi dovrebbero essere animali notturni e al massimo potevi avvistarli nei pressi della campagna, non in periferia, forse era uno scherzo ma non avrei lasciato un gufo senza prima dargli un po di ristoro. Chissá da quanto ero li, se avesse voluto avrebbe potuto lasciare la lettere ai miei ma con la sua insistenza mi fece segno, spingendola verso di me che era mia. La presi fra le mani, profumava come i libri della biblioteca, quelli piú preziosi perché antichi, che ero troppo piccola per maneggiarli. C'era una chiusura a stampo fatta con la cera e sul dorso la scritta recitava "Alla signorina Yaxley Amalia dalla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts".
   
 
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