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Autore: Fisico92    10/05/2018    1 recensioni
Un viaggio di Routine dalla Terra alla Luna di quello che è poco più di un fattorino spaziale si trasforma in qualcosa di molto diverso quando durante il tragitto accade un imprevisto che mette in pericolo la vita dell'astronauta.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il computer attivò i razzi del modulo che cominciarono a funzionare. Qualcosa però non andava, il materiale utilizzato per accelerare stava venendo espulso troppo lentamente.

“Qui Moontrip-47 Bravo, risultano problemi?”

Non ricevendo comunicazioni Ljunbo portò il dito sul meccanismo di blocco, dopo di ché, prima di abortire la manovra, volle richiedere ulteriormente conferma.

“Qui Moontrip-47 Bravo, mi appresto ad abortire.”

Non sentendo alcuna risposta in tempi brevi Ljunbo spense manualmente i razzi. Cercò quindi, dai parametri che leggeva sul computer, di capire quanto fosse fuori rotta, ma tutti i dati sembravano impazziti mostrando cifre totalmente incoerenti. Rifletté che forse sarebbe stato meglio spegnere tutto subito senza aspettare eventuali comunicazioni da Terra.

 
Solo allora arrivò una trasmissione dalla base “Abortire, abortire” il suono era disturbato, “Moontrip-quattro… abortire… A-C-C, brillamento solare in corso… abortire…”

“Qui Moontrip-47 Bravo, allunaggio abortito, attendo istruzioni.”

Ljunbo ripeté questo messaggio più e più volte, ma la radio rimaneva silente. Se era realmente in corso un brillamento solare non si poteva sapere quanto sarebbe durato ne per quanto avrebbe disturbato le comunicazioni.

La cosa migliore da fare intanto era resettare il computer della nave che non dava più dati verosimili. Ljunbo si sbrigò a farlo, non servì a molto, sembrava che ormai non funzionasse più nulla.

 
Non gli restava che dare un’occhiata di persona non potendosi fidare degli strumenti. La Luna era pressappoco alla stessa distanza di dove l’aveva lasciata l’ultima volta che l’aveva guardata, cioè prima di cominciare la manovra di allunaggio, occupava ancora, bianca e candida, quasi tutto il suo orizzonte visivo.
In effetti ad occhio era veramente impossibile capire di quanto si fosse mosso. Se quelle poche decine di secondi di malfunzionamento dei razzi non avevano modificato troppo la traiettoria allora la nave doveva già trovarsi da sola su un’orbita di rientro verso la terra.

Era quella la comodità di viaggiare su una traiettoria di rientro automatico, in caso di malfunzionamenti e inconvenienti la nave tornava da sola sulla Terra, spinta solo dall’inerzia del suo moto e dall’interazione con le forze gravitazionali del pianeta e della Luna.

Se i razzi lo avevano fatto uscire da quella speciale orbita allora forse sarebbe stata necessaria qualche piccola correzione, chissà quanto materiale era stato consumato durante gli spostamenti accidentali che aveva compiuto il computer. Certo, non potendo fare affidamento né sul computer né sulla direzione della base da terra non sarebbe stato affatto semplice eseguire queste manovre pilotando manualmente.

 
“Qui B-A-C-C, Moontrip-47 Bravo ci ricevi?”

“Affermativo, qui Moontrip-47 Bravo, attendo istruzioni.”

Ancor prima che passassero i minuti necessari a che la sua risposta raggiungesse la terra la sua navetta captò subito un’altra comunicazione.

“Moontrip-47 Bravo, ascolta attentamente, è in corso un brillamento solare, possiamo comunicare ora solo perché la luna si è frapposta tra te e il sole, schermando il brillamento. Il malfunzionamento dei razzi ti ha spinto molto fuori rotta, non sei più su un’orbita di rientro automatico. Si renderà necessaria una correzione per rientrare a Terra, stiamo caricando sul tuo computer una routine che la esegua”

“Con ogni probabilità il computer non è più funzionante, credo che dovrò eseguire manualmente.”
 

Ci volle qualche minuto perché da terra rispondessero, le comunicazioni a quella distanza risentivano di quel dilatamento temporale.

“Qui B-A-C-C, Moontrip-47 Bravo, con ogni probabilità il computer è stato danneggiato dal brillamento solare, per questo motivo non ha attivato correttamente i razzi, ci apprestiamo a comunicarti le operazioni che dovrai eseguire manualmente. Dovrai anche orientarti manualmente, ma proveremo a guidarti da terra”

Era quello che temeva, avrebbe dovuto orientarsi ad occhio, cercando i punti di riferimento nella terra, nella luna o nel caso peggiore nel sole. Non era affatto semplice, un problema in più, forse il peggiore.
 

“Moontrip-47 Bravo, ci ricevi? Possiamo passare a comunicarti i dati?”

Ljunbo si rese conto di essere rimasto silente diversi minuti, perso nei suoi pensieri. “Si, procedete” si affrettò a dire.

L’astronauta segnò tutte le istruzioni nei minimi dettagli. Gliele ripeterono tre volte. Doveva correggere di lì a trenta minuti, quando la navetta si sarebbe allontanata abbastanza dalla luna da non subire troppo i suoi effetti gravitazionali. Se tutto fosse andato secondo i piani sarebbe tornato sulla Terra su un’orbita molto più ampia, impiegando quasi cinque giorni, contro i tre dell’orbita normale. Il modulo di sostegno vitale non era fatto per durare così a lungo.

Avrebbe dovuto risparmiare energia, spegnendo l’illuminazione e tenendo aperte le comunicazioni solo in particolari finestre di tempo.
 

“Bene, dovrebbero mancare ancora cinque minuti alla manovra, in ogni caso buona fortuna Moont…”

Silenzio, la radio era tornata muta. Provò a rimetterla in funzione, fece qualche tentativo, ma nulla.

Possibile che l’attività solare fosse ancora tale da rendere impossibili le comunicazioni? No, più probabilmente la radio aveva smesso di funzionare a causa del brillamento che doveva averla seriamente danneggiata. Si, era durata qualche altro minuto dopo la fine dello stesso, ma probabilmente alla fine si era arresa.

Più che sul determinare la causa di quel malfunzionamento la cosa su cui doveva concentrarsi era un’altra. In caso di impossibilità a comunicare con la terra avrebbe dovuto svolgere tutte le correzioni da solo senza assistenza, cosa molto difficile.
 

Quel trabiccolo non era fatto per essere pilotato manualmente, alla cieca, senza i riferimenti del computer.

Tuttavia non c’erano altre possibilità. Si mise a stimare con la maggiore accuratezza possibile la sua posizione per eseguire nel modo corretto la manovra.  Si trovava a quattrocentomila chilometri di distanza dalla Terra e doveva centrare il corretto punto di rientro sul pianeta, sbagliando al più di qualche decina di chilometri. In proporzione era come centrare una buca su un campo da golf al primo tiro e senza nemmeno poter far rimbalzare la pallina sul terreno. Un colpo secco, se la pallina faceva centro era salvo, altrimenti era morto.
 

Staccò allora in quel momento, solo in quel momento, il carico che a questo punto non sarebbe più arrivato alla base lunare, dopo di che azionò i razzi di cui aveva già regolato l’angolazione, seguendo pedissequamente le istruzioni che aveva ricevuto dalla base. Poi la manovra terminò e i motori furono di nuovo spenti, con un carburante rimasto appena sufficiente a compiere la manovra di rientro sulla Terra, e forse nemmeno a quello. Ad occhio, senza l’assistenza del computer, era impossibile capire se avesse fatto tutto bene, doveva solo aspettare.
 

Era inutile stare a pensarci troppo, ormai quello che doveva essere fatto era stato fatto. Se aveva eseguito perfettamente la manovra allora stava già su un’orbita di ritorno sulla terra. Se invece, come probabile, aveva commesso qualche minimo errore allora sarebbe finito su un’orbita non corretta che magari lo avrebbe tenuto a ruotare attorno al pianeta per settimane o anche più. Ma tanto il suo supporto vitale non sarebbe durato così a lungo.

Ljunbo esegui le poche altre cose che doveva fare, spense le luci, disattivò le comunicazioni e quindi si mise al buio e in silenzio ad attendere, tra poco più di quattro giorni avrebbe saputo del suo destino.



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Secondo capitolo, prometto che non la tirerò troppo per le lunghe con la storia, è una short un po' più long, ma stiamo per entrare nella parte centrale. Come sempre sono aperto a commenti e critiche costruttive, che sarannò sempre ben gradite. Ringrazio in particolare Nanas e Ily_W per aver seguito e commentato il primo capitolo, spero vi piaccia anche questo.
   
 
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